Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu la stagione che portava agli Europei 1988 (in Germania), quella in cui il Milan di Sacchi si prese la scena della Serie A dopo un lungo duello con il Napoli di Maradona. Un anno in cui arrivarono in Italia giocatori come Gullit, Van Basten, Voeller, Careca e Rush (che si rivelo una grande delusione). Fu anche l'anno dove iniziarono ad imporsi sulla scena europea nomi di giocatori come Koeman, Klinsmann, Papin, Riedle.
In quell'anno, passai dal primo biennio di Ragioneria alla Scuola Bodoni (in fondo a Via Farini a Parma), al triennio programmatori. Mi separai dal mio amico e compagno di banco (con Michele Capanna, il Cappo, eravamo stati in classe insieme fin dalla quarta elementare) e feci nuovi amici, come la Betta, il Coppo e soprattutto Guido, che poi sará il mio migliore amico per tanti anni. Quell'anno stetti in banco con il carissimo Gianluca Cotti (bellissima la gita a Vienna), che poi venne anche in vacanza con la mia famiglia a Punta Ala l'estate successiva. Esordii negli amatori del San Martino e capii subito che era un altro mondo, di caviglie ruvide, gomitate e terreni irregolari. Peró ci si divertiva in compagnia ed iniziai anche a partecipare alla preparazione dei carri e alle sfilate di Carnevale a Collecchio. Erano anni spensierati, soprattutto grazie ai miei genitori che ci proteggevano dalle vicissitudini lavorative non molto facili che attraversava mio padre in quegli anni. In estate, vidi il mio primo concerto di Bruce Springsteen, a Torino.
INGHILTERRA
Quell'anno la First Division scese a 21 squadre. Tra i cambi principali di mercato dell'estate 1987, il Liverpool vide arrivare Ray Houghton (ci dará un dispiacere ai Mondiali 1994), e Peter Beardsley (gli fará spazio Ian Rush in partenza verso la Juve). Tra gli altri trasferimenti si possono notare quelli di Peter Shilton (al Derby County), di Trevor Francis (al Queens P.K.), di Osvaldo Ardiles (al Blackburn Rovers). Il Liverpool di Dalglish sará dominante quell'anno con 29 partite di fila senza sconfitte ad inizio stagione. Dietro di loro, il Manchester United mostró grandi progressi sotto la guida di Alex Ferguson. Il Liverpool rimase deluso in FA Cup, dove fu sorpredentemente sconfitto in finale dal Wimbledon.
SPAGNA
Quell'anno la Liga salí a 20 squadre participanti. Nel Real Madrid si ritiró il grande Jorge Valdano (a 31 anni, pensate ai giorni d'oggi quanto altro tempo poteva giocare) e furono ceduti Juanito e Salguero, mentre arrivó una velocissima ala, Paco Llorente, nipote del grande Gento (e padre di Marcos Llorente, oggi giocatore dell'Atletico Madrid). Il Barcelona chiamó Luis Aragones sulla sua panchina e vendette Mark Hughes al Bayern (solo un anno per lui in Spagna) e Steve Archibald al Blackburn. L'Atletico Madrid fece grossi cambiamenti, chiamando sulla panchina l'argentino Cesar Luis Menotti e comprando Paulo Futre dal Porto (il portoghese lascerá una forte impronta all'Atletico, chissá cosa avrebbe fatto senza gli infortuni). Tra gli altri trasferimenti: il Valencia acquistó Rabah Madjer dal Porto; il Siviglia acquistó il terzino brasiliano Josimar dal Botafogo; il Real Zaragoza prese i prestito Frank Rijkaard dallo Sporting Lisboa; Manuel Negrete tornó in Messico, ai Pumas. Il Real Madrid fu ancora campione, trascinato dalle reti del capocannoniere Hugo Sanchez. Il Real Sociedad di Bakero arrivó secondo ma stavolta perdette la finale di Copa Del Rey, contro il Barcelona di Lineker, mentre l'Atletico Madrid di Futre arrivó terzo. Tra i cannonieri si mise in mostra l'Uruguayano Ruben Sosa (lo rivedremo in Italia).
GERMANIA
Dopo la delusione per la sconfitta in finale di Coppa Campioni l'anno precedente, il Bayern chiamó Jupp Heynckes a guidare la squadra e vide arrivare il gallese Mark Hughes dal Barcelona. Il Werder Brema acquistó Karl Heinz Riedle per sostituire il partente Rudi Voeller. Lasció anche l'austriaco Bruno Pezzey. Il Colonia riprese Pierre Littbarski dopo la parentesi francese ed acquistó il difensore Jurgen Kohler e l'attaccante danese Fleming Povlsen (sentiremo parlare di lui agli Europei 1992), mentre partirono giocatori storici come Klaus Allofs e Tony Schumacher. All'Eintracht arrivó l'ungherese Lajos Detari (poi da noi al Bologna), mentre partirono Andreas Moller (al Dortmund) e Thomas Berthold (al Verona). Quell'anno il Werder Brema sorprese il Bayern e vinse il campionato, trascinato dai goal di Riedle (dará un dispiacere alla Juve con il Dortmund in Champions 10 anni dopo, poi lo vedremo alla Lazio), mentre Jurgen Klinsmann dello Stoccarda si metterá in mostra come capocannoniere.
FRANCIA
La grande novitá di quell'anno fu l'arrivo del giovane allenatore Arsene Wenger sulla panchina del Monaco, che si rinforzó con gli arrivi di Patrick Battiston, Mark Hateley (dal Milan) e Glenn Hoddle (partirono tra gli altri Bruno Bellone e Soren Lerby). Il Marsiglia si rafforzó con il ghanese Abedi Pelé (lo rivedremo contro il Milan in Coppa Campioni negli anni '90) ed il tedesco Klaus Allofs. Tra gli altri trasferimenti: Dominique Rocheteau andó dal PSG al Tolosa; Fernando Chalana tornó in Portogallo al Benfica; Littbarski tornó in Germania. Fu proprio il Monaco a vincere il campionato davanti al Bordeaux e al Montpellier. Il capocannoniere in campionato fu Jean Pierre Papin del Marsiglia, mentre il Metz vinse la Coppa di Francia contro il Sochaux.
ITALIA
Franco Baresi (la foto é dell'anno successivo, si vede giá lo scudetto sulla maglia). Baresi é forse il mio giocatore preferito in assoluto. Era giá al Milan da 10 anni, gia' libero, condottiero e capitano quando arrivó Sacchi. Imparó un modo nuovo di stare in campo e ne divenne il maestro. Continuó come colonna del Milan dopo Sacchi, pure in nazionale come nella epica finale del 1994. Lo metto anche per ricordare altri grandi difensori rossoneri di quegli anni, come Tassotti, Galli e Costacurta. Ovviamente Maldini é un discorso a parte, e lo faremo.Dopo la delusione dell'anno precedente, Berlusconi non badó a spese e, oltre a chiamare Arrigo Sacchi in panchina, fece arrivare tantissimi giocatori nuovi, tra cui Walter Bianchi, Roberto Mussi e Mario Bortolazzi dal Parma, oltre ad Angelo Colombo e Alessandro Costacurta, ma soprattutto Ruud Gullit, Marco Van Basten e Carlo Ancelotti dalla Roma. Partirono tanti giocatori, come Mark Hateley, il Nanu Galderisi, Ray Wilkins e Dario Bonetti. Anche le altre squadre non stanno ferme: la Roma (che richiama Liedholm in panchina) acquista Rudi Voller (oltre a Fulvio Collovati, Gianluca Signorini e Andrea Tempestilli); l'Inter di Trapattoni saluta Rummenigge e Tardelli ed acquista Aldo Serena dalla Juventus ed Enzo Scifo dall'Anderlecht. La Juventus saluta Michel Platini e fa arrivare Ian Rush dal Liverpool (oltre a Luigi De Agostini, Roberto Tricella e Pasquale Bruno).
I campioni in carica del Napoli acquistano il brasiliano Antonio Careca, formerá una coppia fortissima con Maradona. Tra gli altri transferimenti si notano: Walter Casagrande dal Porto all'Ascoli (che ingaggia anche il fratello di Diego, Hugo Maradona, una meteora); Agostino Di Bartolomei al Cesena; Claudio Borghi al Como; Giuseppe Incocciati all'Empoli; Glenn Hysen alla Fiorentina (che chiama Sven Goran Eriksson in panchina e dice addio alla sua bandiera Giancarlo Antognoni); Thomas Berthold al Verona (che fa arrivare anche Giuseppe Iachini, Stefano Pioli e Dario Bonetti); Junior dal Torino al Pescara di Giovanni Galeone (bellissima maglietta quell'anno); l'inglese Paul Elliot ed il brasiliano Dunga al Pisa; Marco Branca alla Sampdoria; Anton Polster, Klaus Berggren e Massimo Crippa al Torino di Radice.
Nel girone di andata, il Napoli della MAGICA andó in fuga con cinque vittorie consecutive, a stento rincorso dalla Sampdoria. Il Napoli finí campione d'inverno con 5 punti sul Milan, che stava ancora acquisendo gli insegnamenti di Sacchi ed i suoi durissimi allenamenti. Il Milan peró mostrava giá un ossatura molto precisa con Giovanni Galli in porta, Tassotti, Galli, Baresi e Maldini in difesa, Colombo, Ancelotti, Donadoni ed Evani a centrocampo, Gullit e Virdis (al posto di Van Basten, che soffrí un pesante infortunio al ginocchio) in attacco. Gullit esordi in Serie A con un impressionante goal di testa a Pisa. La settimana dopo peró il Milan perdette a San Siro contro la Fiorentina in una partita diventata famosa per una stupenda serpentina di Roberto Baggio. La squadra alternava grandi partite a momenti di buio (fu eliminata in Coppa Italia dall'Ascoli ed in Coppa UEFA dall'Espanyol). Il Milan perse anche due punti a tavolino contro la Roma per un petardo del pubblico che stordí Franco Tancredi, peró si riprese con grande carattere battendo nelle tre partite successive l'Inter, il Napoli (stupendo 4 a 1 con il Milan a valanga) e la Juventus (con Rush molto deludente quell'anno) a Torino.
Nel girone di ritorno, la sfida continuó inalterata, con il Napoli in fuga sul Milan. A cinque giornate dalla fine peró, il Milan sfruttó un calo del Napoli (e tensioni nello spogliatoio partenopeo) e andó a prendersi il campionando infilando una serie di vittorie decisive contro la Roma, l'Inter e lo stesso Napoli. Quella partita me la ricordo ancora dalle sintesi di 90mo Minuto. Fu incredibile: era una di quelle calde giornate di primavera inoltrata; il Napoli partí fortissimo, ma il Milan passó in vantaggio con Virdis. Maradona pareggió su uno stupendo calcio di punizione. Nel secondo tempo il Milan alzó il ritmo con un Gullit devastante e segnó prima con Virdis e poi con Van Basten, al ritorno dall'infortunio. Il Napoli accorció le distanze con Careca ma non ci fu nulla da fare. Era la resa simbolica. Il Milan festeggió la vittoria finale con un pareggio a Como all'ultima giornata. Lo scudetto tornava rossonero dopo 9 anni (sarebbe stato l'unico per Sacchi).
Quello fu l'inizio di una grande epopea. A destra di Arrigo Sacchi é seduto Vincenzo Pincolini: preparatore atletico prima al Parma, poi al Milan ed anche in Nazionale, sempre con Sacchi. Era il mio professore di ginnastica alle medie a Collecchio.
Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, la squadra belga del Malines (che poteva schierare giocatori come Michel Preud'homme, uno dei portieri piú forti di sempre per me, e Erwin Koeman) vinse la finale contro i campioni in carica dell'Ajax, da cui erano andati via Cruijff, Van Basten e Rijkaard. Per le italiane, l'Atalanta arrivó alle semifinali dopo aver battuto una squadra gallese, una greca e lo Sporting Lisbona. La squadra di Mondonico, con un grande Aldo Cantarutti, uscí contro il Malines con onore e mostró che le squadre italiane stavano per diventare molto competitive in tutte le coppe, anche quelle minori. In Coppa UEFA, l'Espanyol di Javier Clemente, che schierava il Camerunese Thomas N'Kono in porta perse la coppa ai rigori contro il Bayer Leverkusen. Le 4 italiane passarono i trentaduesimi, poi iniziammo a perdere pezzi: il Milan e la Juventus uscirono ai sedicesimi contro Espanyol e Panathinaikos; l'Inter uscí agli ottavi, sempre contro l'Espanyol. Il Verona uscí ai quarti contro il Werder Brema (poi eliminato dal Bayer Leverkusen, come anche il Barcelona). Terminiamo con la Coppa Libertadores, in cui, il Nacional di Montevideo vinse la finale contro il Newell's Old Boys di Rosario, la cittá di Messi.
Il PSV, anche dopo la partenza di Gullit, aveva forti giocatori come Koeman, Vanenburg e Van Breukelen (fondamentali le sue parate), che poi saranno protagonisti anche nella vittoria dell'Europeo 1988. Peró il tocco principale lo diede Gus Hiddink, allenatore specialista nel portare avanti squadre underdog, come poi fece con molte nazionali.
Nella Coppa Campioni del 1987/88, l'Italia era rappresentata dal Napoli di Maradona. I principali contendenti erano il Real Madrid, il Bayern, il Bordeaux, il Benfica, lo Steaua Bucarest, l'Anderlecht e gli olandesi del PSV, campioni d'Olanda negli ultimi due anni. Il Napoli non ebbe fortuna e pescó il Real Madrid giá ai sedicesimi. All'andata al Bernabeu (deserto per una squalifica), gli azzurri persero per 2 a 0, frutto di un rigore di Michel ed un autorete di De Napoli. Al ritorno al San Paolo, davanti a 83mila spettatori, il Napoli passó in vantaggio con Francini nei primi minuti, ma nel finale del primo tempo subí il pareggio di Butragueno. Agli ottavi, il Real Madrid buttó fuori i campioni in carica del Porto ed ai quarti il Bayern, in una bellissima doppia sfida. In semifinale peró, gli spagnoli uscirono contro il PSV, che aveva segnato una rete al Bernabeu (il PSV aveva fatto la stessa cosa ai quarti con il Bordeaux, certamente non una cavalcata). L'altra finalista era il Benfica di Antonio Pacheco, che aveva eliminato squadre come lo Steaua e l'Anderlecht. In finale il PSV, che schierava giocatori come Van Breukelen, Eric Gerets, Ronald Koeman, Gerald Vanenburg, Wim Kieft e Soren Lerby, vinse ai rigori.
Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Quello fu un anno che culminó con gli Europei, vinti dall'Olanda, in cui Van Basten fu protagonista assoluto con 6 goal in tre partite (di cui quello famosissimo in finale, ne parleremo). Vinse il Pallone D'Oro (primo di tre) davanti ai compagni di squadra Ruud Gullit e Frank Rijkaard (che quell'estate raggiungerá gli altri due al Milan). Io peró penso che l'abbagliante impresa di Van Basten agli Europei non puó nascondere il fatto che restó fuori durante gran parte della stagione, mentre Gullit, capitano degli Orange e anche lui a segno in finale, fu protagonista del bellissimo primo scudetto dell'era Berlusconi al Milan. Dó quindi il primo posto a Gullit davanti a Van Basten. Al terzo posto ho messo Baresi (non ci fossero stati gli Europei gli avrei dato il primo posto), anche se occorrerebbe rimarcare l'ennesima stagione di alto livello del Real Madrid, protagonista in Spagna ed in Champions (peró ho giá premiato Hugo Sanches lo scorso anno).
Fonti per informazioni e snip:
- Wikipedia
- Transfermarkt.it
- storiedicalcio.altervista.org
- uefa.com
- passionemaglie.it
- Pinterest.it
- ilnobilecalcio.it
- Italia1910.com
- Solocalcio.com
- Fifa.com
- storiefuorigioco.altervista.org
- gameofgoals.it
- bdfutbol.com
- stadiosport.it
- interlive.it
- footballdatabase.eu/
- magliarossonera.it
- acmilan.com