13 luglio 2025

ANNO x ANNO - Stagione 1987-1988 - la rivoluzione di Sacchi, inizia l'epoca del Milan degli Immortali

Prima del Barcelona di Guardiola, c'é stato il Milan di Sacchi. Io lo avevo giá conosciuto ai tempi del Parma. L'ho amato molto al Milan. Cosí tanto che poi mi sono allontanato dal Milan di Capello (che pure vinse di piú) quando Sacchi se ne andó. Mi é piaciuto molto meno in nazionale, e poi negli anni successivi ho apprezzato sempre meno quell'aria da professore che la sa piú lunga di tutti. Anche se ora mi sta un po' antipatico, non si puó negare che fu protagonista di una delle squadre piú iconiche di sempre.

Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu la stagione che portava agli Europei 1988 (in Germania), quella in cui il Milan di Sacchi si prese la scena della Serie A dopo un lungo duello con il Napoli di Maradona. Un anno in cui arrivarono in Italia giocatori come Gullit, Van Basten, Voeller, Careca e Rush (che si rivelo una grande delusione). Fu anche l'anno dove iniziarono ad imporsi sulla scena europea nomi di giocatori come Koeman, Klinsmann, Papin, Riedle.

In quell'anno, passai dal primo biennio di Ragioneria alla Scuola Bodoni (in fondo a Via Farini a Parma), al triennio programmatori. Mi separai dal mio amico e compagno di banco (con Michele Capanna, il Cappo, eravamo stati in classe insieme fin dalla quarta elementare) e feci nuovi amici, come la Betta, il Coppo e soprattutto Guido, che poi sará il mio migliore amico per tanti anni. Quell'anno stetti in banco con il carissimo Gianluca Cotti (bellissima la gita a Vienna), che poi venne anche in vacanza con la mia famiglia a Punta Ala l'estate successiva. Esordii negli amatori del San Martino e capii subito che era un altro mondo, di caviglie ruvide, gomitate e terreni irregolari. Peró ci si divertiva in compagnia ed iniziai anche a partecipare alla preparazione dei carri e alle sfilate di Carnevale a Collecchio. Erano anni spensierati, soprattutto grazie ai miei genitori che ci proteggevano dalle vicissitudini lavorative non molto facili che attraversava mio padre in quegli anni. In estate, vidi il mio primo concerto di Bruce Springsteen, a Torino.

Altro errore, nela stagione 1987-88, la Coppa di Francia fu vinta dal Metz (M.Husson) contro il Sochaux (S.Takac), mi spiace.

INGHILTERRA

Quell'anno la First Division scese a 21 squadre. Tra i cambi principali di mercato dell'estate 1987, il Liverpool vide arrivare  Ray Houghton (ci dará un dispiacere ai Mondiali 1994), e Peter Beardsley (gli fará spazio Ian Rush in partenza verso la Juve). Tra gli altri trasferimenti si possono notare quelli di Peter Shilton (al Derby County), di Trevor Francis (al Queens P.K.), di Osvaldo Ardiles (al Blackburn Rovers). Il Liverpool di Dalglish sará dominante quell'anno con 29 partite di fila senza sconfitte ad inizio stagione. Dietro di loro, il Manchester United mostró grandi progressi sotto la guida di Alex Ferguson. Il Liverpool rimase deluso in FA Cup, dove fu sorpredentemente sconfitto in finale dal Wimbledon.

SPAGNA

Quell'anno la Liga salí a 20 squadre participanti. Nel Real Madrid si ritiró il grande Jorge Valdano (a 31 anni, pensate ai giorni d'oggi quanto altro tempo poteva giocare) e furono ceduti Juanito e Salguero, mentre arrivó una velocissima ala, Paco Llorente, nipote del grande Gento (e padre di Marcos Llorente, oggi giocatore dell'Atletico Madrid). Il Barcelona chiamó Luis Aragones sulla sua panchina e vendette Mark Hughes al Bayern (solo un anno per lui in Spagna) e Steve Archibald al Blackburn. L'Atletico Madrid fece grossi cambiamenti, chiamando sulla panchina l'argentino Cesar Luis Menotti e comprando Paulo Futre dal Porto (il portoghese lascerá una forte impronta all'Atletico, chissá cosa avrebbe fatto senza gli infortuni). Tra gli altri trasferimenti: il Valencia acquistó Rabah Madjer dal Porto; il Siviglia acquistó il terzino brasiliano Josimar dal Botafogo; il Real Zaragoza prese i prestito Frank Rijkaard dallo Sporting Lisboa; Manuel Negrete tornó in Messico, ai Pumas. Il Real Madrid fu ancora campione, trascinato dalle reti del capocannoniere Hugo Sanchez. Il Real Sociedad di Bakero arrivó secondo ma stavolta perdette la finale di Copa Del Rey, contro il Barcelona di Lineker, mentre l'Atletico Madrid di Futre arrivó terzo. Tra i cannonieri si mise in mostra l'Uruguayano Ruben Sosa (lo rivedremo in Italia).

GERMANIA

Dopo la delusione per la sconfitta in finale di Coppa Campioni l'anno precedente, il Bayern chiamó Jupp Heynckes a guidare la squadra e vide arrivare il gallese Mark Hughes dal Barcelona. Il Werder Brema acquistó Karl Heinz Riedle per sostituire il partente Rudi Voeller. Lasció anche l'austriaco Bruno Pezzey. Il Colonia riprese Pierre Littbarski dopo la parentesi francese ed acquistó il difensore Jurgen Kohler e l'attaccante danese Fleming Povlsen (sentiremo parlare di lui agli Europei 1992), mentre partirono giocatori storici come Klaus Allofs e Tony Schumacher. All'Eintracht arrivó l'ungherese Lajos Detari (poi da noi al Bologna), mentre partirono Andreas Moller (al Dortmund) e Thomas Berthold (al Verona). Quell'anno il Werder Brema sorprese il Bayern e vinse il campionato, trascinato dai goal di Riedle (dará un dispiacere alla Juve con il Dortmund in Champions 10 anni dopo, poi lo vedremo alla Lazio), mentre Jurgen Klinsmann dello Stoccarda si metterá in mostra come capocannoniere.

FRANCIA

La grande novitá di quell'anno fu l'arrivo del giovane allenatore Arsene Wenger sulla panchina del Monaco, che si rinforzó con gli arrivi di Patrick Battiston, Mark Hateley (dal Milan) e Glenn Hoddle (partirono tra gli altri Bruno Bellone e Soren Lerby). Il Marsiglia si rafforzó con il ghanese Abedi Pelé (lo rivedremo contro il Milan in Coppa Campioni negli anni '90) ed il tedesco Klaus Allofs. Tra gli altri trasferimenti: Dominique Rocheteau andó dal PSG al Tolosa; Fernando Chalana tornó in Portogallo al Benfica; Littbarski tornó in Germania. Fu proprio il Monaco a vincere il campionato davanti al Bordeaux e al Montpellier. Il capocannoniere in campionato fu Jean Pierre Papin del Marsiglia, mentre il Metz vinse la Coppa di Francia contro il Sochaux.

ITALIA

Franco Baresi (la foto é dell'anno successivo, si vede giá lo scudetto sulla maglia). Baresi é forse il mio giocatore preferito in assoluto. Era giá al Milan da 10 anni, gia' libero, condottiero e capitano quando arrivó Sacchi. Imparó un modo nuovo di stare in campo e ne divenne il maestro. Continuó come colonna del Milan dopo Sacchi, pure in nazionale come nella epica finale del 1994. Lo metto anche per ricordare altri grandi difensori rossoneri di quegli anni, come Tassotti, Galli e Costacurta. Ovviamente Maldini é un discorso a parte, e lo faremo.

Dopo la delusione dell'anno precedente, Berlusconi non badó a spese e, oltre a chiamare Arrigo Sacchi in panchina, fece arrivare tantissimi giocatori nuovi, tra cui Walter Bianchi, Roberto Mussi e Mario Bortolazzi dal Parma, oltre ad Angelo Colombo e Alessandro Costacurta, ma soprattutto Ruud Gullit, Marco Van Basten e Carlo Ancelotti dalla Roma. Partirono tanti giocatori, come Mark Hateley, il Nanu Galderisi, Ray Wilkins e Dario Bonetti. Anche le altre squadre non stanno ferme: la Roma (che richiama Liedholm in panchina) acquista Rudi Voller (oltre a Fulvio Collovati, Gianluca Signorini e Andrea Tempestilli); l'Inter di Trapattoni saluta Rummenigge e Tardelli ed acquista Aldo Serena dalla Juventus ed Enzo Scifo dall'Anderlecht. La Juventus saluta Michel Platini e fa arrivare Ian Rush dal Liverpool (oltre a Luigi De Agostini, Roberto Tricella e Pasquale Bruno).

I campioni in carica del Napoli acquistano il brasiliano Antonio Careca, formerá una coppia fortissima con Maradona. Tra gli altri transferimenti si notano: Walter Casagrande dal Porto all'Ascoli (che ingaggia anche il fratello di Diego, Hugo Maradona, una meteora); Agostino Di Bartolomei al Cesena; Claudio Borghi al Como; Giuseppe Incocciati all'Empoli; Glenn Hysen alla Fiorentina (che chiama Sven Goran Eriksson in panchina e dice addio alla sua bandiera Giancarlo Antognoni); Thomas Berthold al Verona (che fa arrivare anche Giuseppe Iachini, Stefano Pioli e Dario Bonetti); Junior dal Torino al Pescara di Giovanni Galeone (bellissima maglietta quell'anno); l'inglese Paul Elliot ed il brasiliano Dunga al Pisa; Marco Branca alla Sampdoria; Anton Polster, Klaus Berggren e Massimo Crippa al Torino di Radice.


Quell'anno arrivano in Italia giocatori del calibro di  Antonio Careca, Rudi Voeller (protagonisti ai mondiali 1986), Ian Rush (uno dei piú forti cannonieri degli anni '80) e Marco Van Baster (che peró si infortunerá quasi subito e stará fuori quasi tutta la stagione. Peró l'arrivo piú importante é lui, Ruud Gullit. Ha appena vinto lo scudetto con il PSV giocando da libero (ed il PSV poi vincerá la Champions senza di lui) e fará una prima stagione devastante con il Milan (il Pallone d'Oro del Dicembre 1987, da lui dedicato a Mandela, é soprattutto per questi primi mesi rossoneri).

Nel girone di andata, il Napoli della MAGICA andó in fuga con cinque vittorie consecutive, a stento rincorso dalla Sampdoria. Il Napoli finí campione d'inverno con 5 punti sul Milan, che stava ancora acquisendo gli insegnamenti di Sacchi ed i suoi durissimi allenamenti. Il Milan peró mostrava giá un ossatura molto precisa con Giovanni Galli in porta, Tassotti, Galli, Baresi e Maldini in difesa, Colombo, Ancelotti, Donadoni ed Evani a centrocampo, Gullit e Virdis (al posto di Van Basten, che soffrí un pesante infortunio al ginocchio) in attacco. Gullit esordi in Serie A con un impressionante goal di testa a Pisa. La settimana dopo peró il Milan perdette a San Siro contro la Fiorentina in una partita diventata famosa  per una stupenda serpentina di Roberto Baggio. La squadra alternava grandi partite a momenti di buio (fu eliminata in Coppa Italia dall'Ascoli ed in Coppa UEFA dall'Espanyol). Il Milan perse anche due punti a tavolino contro la Roma per un petardo del pubblico che stordí Franco Tancredi, peró si riprese con grande carattere battendo nelle tre partite successive l'Inter, il Napoli (stupendo 4 a 1 con il Milan a valanga) e la Juventus (con Rush molto deludente quell'anno) a Torino. 

Nel girone di ritorno, la sfida continuó inalterata, con il Napoli in fuga sul Milan. A cinque giornate dalla fine peró, il Milan sfruttó un calo del Napoli (e tensioni nello spogliatoio partenopeo) e andó a prendersi il campionando infilando una serie di vittorie decisive contro la Roma, l'Inter e lo stesso Napoli. Quella partita me la ricordo ancora dalle sintesi di 90mo Minuto. Fu incredibile: era una di quelle calde giornate di primavera inoltrata; il Napoli partí fortissimo, ma il Milan passó in vantaggio con Virdis. Maradona pareggió su uno stupendo calcio di punizione. Nel secondo tempo il Milan alzó il ritmo con un Gullit devastante e segnó prima con Virdis e poi con Van Basten, al ritorno dall'infortunio. Il Napoli accorció le distanze con Careca ma non ci fu nulla da fare. Era la resa simbolica. Il Milan festeggió la vittoria finale con un pareggio a Como all'ultima giornata. Lo scudetto tornava rossonero dopo 9 anni (sarebbe stato l'unico per Sacchi).

Quello fu l'inizio di una grande epopea. A destra di Arrigo Sacchi é seduto Vincenzo Pincolini: preparatore atletico prima al Parma, poi al Milan ed anche in Nazionale, sempre con Sacchi. Era il mio professore di ginnastica alle medie a Collecchio.


L'assenza delle squadre inglesi dalle competizioni europee aveva dato piú spazio alle squadre di altri campionati, come Olanda, Belgio, Portogallo. Questa fu forse l'ultima edizione in questo senso, negli anni successivi le vittorie si concentrarono sempre piú nelle mani di Italia, Spagna, Germania e Inghilterra, con incursioni di Olanda, Francia e Portogallo.

Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, la squadra belga del Malines (che poteva schierare giocatori come Michel Preud'homme, uno dei portieri piú forti di sempre per me, e Erwin Koeman)  vinse la finale contro i campioni in carica dell'Ajax, da cui erano andati via Cruijff, Van Basten e Rijkaard. Per le italiane, l'Atalanta arrivó alle semifinali dopo aver battuto una squadra gallese, una greca e lo Sporting Lisbona. La squadra di Mondonico, con un grande Aldo Cantarutti, uscí contro il Malines con onore e mostró che le squadre italiane stavano per diventare molto competitive in tutte le coppe, anche quelle minori. In Coppa UEFA, l'Espanyol di Javier Clemente, che schierava il Camerunese Thomas N'Kono in porta perse la coppa ai rigori contro il Bayer Leverkusen. Le 4 italiane passarono i trentaduesimi, poi iniziammo a perdere pezzi: il Milan e la Juventus uscirono ai sedicesimi contro Espanyol e Panathinaikos; l'Inter uscí agli ottavi, sempre contro l'Espanyol. Il Verona uscí ai quarti contro il Werder Brema (poi eliminato dal Bayer Leverkusen, come anche il Barcelona).  Terminiamo con la Coppa Libertadores, in cui, il Nacional di Montevideo vinse la finale contro il Newell's Old Boys di Rosario, la cittá di Messi.

Il PSV, anche dopo la partenza di Gullit, aveva forti giocatori come Koeman, Vanenburg e Van Breukelen (fondamentali le sue parate), che poi saranno protagonisti anche nella vittoria dell'Europeo 1988. Peró il tocco principale lo diede Gus Hiddink, allenatore specialista nel portare avanti squadre underdog, come poi fece con molte nazionali.

Nella Coppa Campioni del 1987/88, l'Italia era rappresentata dal Napoli di Maradona. I principali contendenti erano il Real Madrid, il Bayern, il Bordeaux, il Benfica, lo Steaua Bucarest, l'Anderlecht e gli olandesi del PSV, campioni d'Olanda negli ultimi due anni. Il Napoli non ebbe fortuna e pescó il Real Madrid giá ai sedicesimi. All'andata al Bernabeu (deserto per una squalifica), gli azzurri persero per 2 a 0, frutto di un rigore di Michel ed un autorete di De Napoli. Al ritorno al San Paolo, davanti a 83mila spettatori, il Napoli passó in vantaggio con Francini nei primi minuti, ma nel finale del primo tempo subí il pareggio di Butragueno. Agli ottavi, il Real Madrid buttó fuori i campioni in carica del Porto ed ai quarti il Bayern, in una bellissima doppia sfida. In semifinale peró, gli spagnoli uscirono contro il PSV, che aveva segnato una rete al Bernabeu (il PSV aveva fatto la stessa cosa ai quarti con il Bordeaux, certamente non una cavalcata). L'altra finalista era il Benfica di Antonio Pacheco, che aveva eliminato squadre come lo Steaua e l'Anderlecht.  In finale il PSV, che schierava giocatori come Van Breukelen, Eric Gerets, Ronald Koeman, Gerald Vanenburg, Wim Kieft e Soren Lerby, vinse ai rigori.

Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Quello fu un anno che culminó con gli Europei, vinti dall'Olanda, in cui Van Basten fu protagonista assoluto con 6 goal in tre partite (di cui quello famosissimo in finale, ne parleremo). Vinse il Pallone D'Oro (primo di tre) davanti ai compagni di squadra Ruud Gullit e Frank Rijkaard (che quell'estate raggiungerá gli altri due al Milan). Io peró penso che l'abbagliante impresa di Van Basten agli Europei non puó nascondere il fatto che restó fuori durante gran parte della stagione, mentre Gullit, capitano degli Orange e anche lui a segno in finale, fu protagonista del bellissimo primo scudetto dell'era Berlusconi al Milan. Dó quindi il primo posto a Gullit davanti a Van Basten. Al terzo posto ho messo Baresi (non ci fossero stati gli Europei gli avrei dato il primo posto), anche se occorrerebbe rimarcare l'ennesima stagione di alto livello del Real Madrid, protagonista in Spagna ed in Champions (peró ho giá premiato Hugo Sanches lo scorso anno).


Ho giá messo fotografie di Gullit e Baresi in questo post, percui qui scelgo una foto di Van Basten nel momento della terza rete del Milan nel fatidico scontro del San Paolo di cui ho parlato piú sopra.

Tra gli italiani direi che quell'anno si misero in luce specialmente Baggio, Donadoni, Ancelotti, Virdis ed Evani, Vialli e Mancini e anche Giuseppe Giannini, molto prolifico con la Roma.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- bdfutbol.com

- stadiosport.it

- interlive.it

- footballdatabase.eu/

- magliarossonera.it

- acmilan.com

07 luglio 2025

ANNO x ANNO - Stagione 1986-1987 - Napoli Campione d'Italia: il miracolo di Maradona

Alcuni avrebbero celebrato la vittoria del Porto in Coppa Campioni o la finale del Bayern, campione di Germania. La Serie A peró in quegli anni era cosí piena di campioni che non si poteva non premiare l'impresa di Maradona con in Napoli, veramente storico, soprattutto pensando che rifece il miracolo qualche anno dopo.

Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu la stagione successiva ai Mondiali, in cui c'era molta attesa per stelle come Maradona, Butragueno, Matthaus e Lineker (alla prima stagione al Barcelona). Fu anche la stagione in cui Alex Ferguson fece il suo debutto sulla panchina del Manchester United e l'ultima stagione di Le Roy Platini (primo a vincere tre palloni d'oro dopo Cruyff) alla Juventus. Fu la prima stagione di Silvio Berlusconi come Presidente del Milan. Un anno dopo sarebbe arrivato Arrigo Sacchi sulla panchina del Milan e avrebbe cambiato il calcio.

Quello fu l'anno in cui lasciai il Cervo Collecchio. Dopo la bella esperienza ai Giovanissimi dell'anno prima, mi lasciai convincere da un amico ad andare al Sala Baganza, dove c'era un allenatore molto bravo. Iniziai a frequentare il Sala, ma poi venne fuori che l'anno prima (non mi ricordavo neanche), avevo firmato un cartellino con il Cervo e loro lo utilizzarono per negare il mio passaggio. Avrei dovuto stare fermo un anno. Tornai al Cervo, negli Allievi, ma non mi trovavo bene e decisi di iniziare a giocare negli amatori con il San Martino, la squadra del mio paese. Ormai passavo sempre piú tempo al bar del paese e a fare partite serali con quegli amici, soprattutto le sere d'estate. Purtroppo non potei esordire in quel campionato perché dovevo aspettare di compiere 16 anni. Continuavo ad amare il calcio, ma in quel periodo ero molto attratto dallo stare fuori con gli amici,  andare in discoteca e corteggiare le ragazze.

Ho appena notato che, per errore, ho scambiato gli allenatori di Real Sociedad e Atletico Madrid

INGHILTERRA

Durante l'estate, i campioni in carico del Liverpool hanno fatto vari acquisti, tra cui John Aldridge e Steve Staunton, mentre i cugini dell'Everton hanno dovuto lasciare partire Lineker verso Barcelona. Le squadre inglesi sono ancora fuori dalle competizioni europee, percui non vi sono grandi transferimenti in entrata (a parte il ritorno di Liam Brady, dall'Ascoli al West Ham). Da notare l'arrivo di Steve Hodge al Tottenham e la partenza del gallese Mark Hughes dal Manchester United al Barcelona. Come l'anno precedente, la lotta principale é tra Everton e Liverpool (ancora 30 reti per Ian Rush). Questa volta sono i blu a prevalere, salutando cosí il loro allenatore Howard Kendall, che poi passerá all'Atletico Madrid. Dietro le due di Liverpool si piazza il Tottenham del capocannoniere Clive Allen, che sará anche finalista in FA Cup, dove perderá con il Coventry. La notizia principale della stagione sará l'esonero di Ron Atkinson da parte del Manchester United, che dará cosí spazio all'arrivo di Alex Fergunson, l'allenatore piú vincente e longevo nella storia del calcio recente.

SPAGNA

Il mercato vide l'arrivo del portiere Paco Buyo al Real Madrid, che ingaggió anche l'odioso Leo Beenhakker come allenatore). Oltre a Lineker e Hughes, il Barcelona invece si assicuró anche Zubizarreta dall'Athletic Bilbao e lasció partire il suo attaccante Pichi Alonso. Tra gli altri spostamenti da notare, vi fu l'arrivo allo Sporting Gijon di Negrete, giocatore messicano autore di un gran goal mondiale, dallo Sporting Lisbona, mentre il portiere Ubaldo Fillol lasció l'Atletico Madrid per tornare in Argentina. Nonostante i grandi investimenti di mercato del Barcelona, fu ancora il Real Madrid a prevalere, per un punto. Hugo Sanchez dominó la classifica cannonieri, davanti a Gary Lineker. In Copa del Rey, il Real Sociedad prevalse sull'Atletico Madrid di Aragones.

GERMANIA

A livello di mercato, Il Bayern lasció partire Soren Lerby per il Monaco e acquistó Andreas Brehme dal Kaiserslautern, mentre Oliver Bierhoff fu promosso in prima squadra dal Bayer 05 Uerdingen e Karl-Heinz Riedle fu acquistato dal S.BV.Berlino. Horst Hrubesch e Felix Magath decisero di lasciare il calcio, mentre Pierre Littbarksi andó a giocare in Francia. L'Eintracht acquistó il polacco Smolarek dal Widzew Lodz. Il Bayern di Udo Lattek vinse nuovamente in campionato, ma la sorpresa fu l'Hamburger di Ernst Happel, che arrivó secondo e si assicuró la Coppa di Germania.

FRANCIA

A livello di mercato, i trasferimenti piú importanti, a parte i menzionati Soren Lerby e Pierre Littbarski dalla Germania, vi furono l'arrivo di Enzo Francescoli e Luis Fernandez al RC Parigi da PSG e River Plate, l'acquisto da parte del Bordeaux (che lasció partire Alain Giresse verso il Marsiglia, squadra che acquistó anche Jean-Pierre Papin dal Brugge) di Zlatko e Zoran Vujovic dal Hajduk Spalato e di Jean-Marc Ferreri dall'Auxerre, che invece si assicuró Eric Cantona. Marcell Desailly fu promosso in prima squadra al Nantes. Il Bordeaux fece un doblete, vincendo il campionato e la Coppa di Francia davanti al Marsiglia del giovane Papin.

ITALIA

Pietro Paolo Virdis. Forse non al livello dei mostri sacri che ho inserito nelle puntate precedenti, peró secondo me uno dei nostri migliori attaccanti nella seconda metá degli anni '80 ed un grosso protagonista nello scudetto del Milan l'anno seguente. Doveva essere convocato agli Euro 1988, poteva essere decisivo per noi a mio parere.

La Serie A continua a presentarsi come il campionato con la maggior ricchezza di star del calcio. Vediamo le prime tre dello scorso anno e poi le altre squadre in ordine libero. La Juventus ha acquistato Vignola dal Verona. Alla Roma di Eriksson arrivano Klaus Bergreen e Paolo Baldieri dal Pisa, mentre il Napoli del Campione del Mondo Maradona si assicura Muro dal Pisa, De Napoli dall Avellino e Carnevale dall'Udinese. L'Inter del neo allenatore Trapattoni, aquista Gianfranco Matteoli dalla Sampdoria e Daniel Passarella dalla Fiorentina. Tra gli altri trasferimenti degni di nota vi sono gli arrivi di Evaristo BeccalossiBranco e Maurizio Iorio al Brescia, di Roberto Galia e Luigi De Agostini al Verona, di Andrea Pazzagli all'Ascoli, di Francesco GrazianiDaniel BertoniMarco Branca e Fulvio Collovati all'Udinese, di Wim Kieft e Fabrizio Lorieri al Torino, di Ramon Diaz, Alberto di Chiara e Marco Landucci alla Fiorentina, di Marco Osio, Amedeo Carboni e Francesco Baiano all'Empoli, di Giuseppe Incocciati all'Atalanta, di Gianluca Pagliuca, Luca Fusi e Toninho Cerezo alla Sampdoria (che vide tornare Graeme Souness in Scozia e arrivare il grande Vujadin Boskov come allenatore), di Dirceu, Sandro Tovalieri e Walter Schachner all'Avellino.

Molto bella questa foto di Platini e Trapattoni che si incontrano da ex-compagni. Le Roy é ai saluti finali.

Ma a livello di mercato, la novitá piu grossa di tutte fu l'irruzione nel calcio italiano e mondiale di Silvio Berlusconi. Il Milan di Berlusconi fa una campagna acquisti fortissima (che vedrá anche partire tanti giocatori, tra cui Pablito Rossi, verso Verona), prendendo Roberto Donadoni dall'Atalanta (Berlusconi disse avrebbe acceso la luce di San Siro), Stefano Borgonovo dal Como (poi lasciato lá in prestito), Giovanni Galli dalla Fiorentina, Giuseppe Galderisi dal Verona, Dario Bonetti dalla Roma e Daniele Massaro dalla Fiorentina. Anche lo stile é differente: la suadra viene presentata all'Arena Garibaldi di Milano con Berlusconi che scende da un elicottero mentre suona la Cavalcata delle Valchirie di Wagner, come ad Apocalypse Now. Berlusconi fu preso in giro all'inizio ma poi divenne il Presidente piú vincente di sempre (lo sorpasserá Florentino Perez del real Madrid). Quando si pensa alla calcio come spettacolo al Real dei Galacticos o il PSG, bisogna pensare che molto di ció naque con il Milan di Berlusconi.


Forse il trasferimento di un giocatore straniero piú importante di quella stagione fu quello di Cerezo verso la Sampdoria, in cui fu poi un grande protagonista. Tra in nuovi giocatori, direi il brasiliano Branco al Brescia. Lascerá grandi memorie piú tardi al Genoa e vincerá il Mondiale 1994 da titolare con il Brasile. Prima di Roberto Carlos, il re delle punizioni d'esterno era lui.

I campioni in carica della Juventus si presentano  senza Giovanni Trapattoni sulla panchina dopo tanti anni. Lo sostituisce Rino Marchesi. Sará l'ultima stagione di Michel Platini. Il Milan di Berlusconi ha fatto una campagna acquisti faraonica mentre l'Inter si é assicurata l'allenatore piú esperto, Giovanni Trapattoni. C'é molta attesa per vedere se Maradona sará appagato dopo la vittoria ai Mondiali e se la Roma ripeterá la grande stagione dell'anno precedente. L'Udinese parte con una penalizzazione di 9 punti. Nel Girone di Andata, la Juventus prese presto la testa, inseguita dal Napoli di Maradona, che riuscí a scavalcare i bianconeri al primo posto battendoli a Torino per 3 a 1. L'Inter riuscí ad agganciare i partenopei per breve tempo. 


Durante il girone di ritorno, l'Inter continuó a stare in scia al Napoli fin quasi alla fine, ma all'ultima giornata, al Napoli bastó un pareggio casalingo contro la Fiorentina (rimasto famoso anche per il primo goal in serie A di Roberto Baggio, arrivato con una bella punizione proprio in casa del grandissimo Maradona). Fu il primo scudetto per il Napoli e per molti un'impresa ancora piú grande del Mondiale per Maradona. I partenopei fecero addirittura un doblete vincendo la Coppa Italia contro l'Atalanta di Nedo Sonetti. Piú dietro, la Juve soffió il secondo posto all'Inter, mentre il Milan colse solo un quinto posto (che costó la panchina a Liedholm a favore di Capello) e si dovette consolare con il titolo di capocannoniere di Pietro Paolo Virdis (curioso che, con tanti stranieri, i primi posti della classifica di quell'anno furono tutti italiani con Virdis, Vialli e Altobelli) e con la qualificazione alle coppe europee in uno spareggio contro la Sampdoria (era la prima volta che si giocava uno spareggio per l'accesso alle coppe in Italia). Stagione deludente anche per la Roma, porterá all'addio di Eriksson

Arrigo Sacchi con Sandro Melli al Parma di quegli anni. Sacchi lasció il Parma per fare la storia del calcio al Milan, mentre Melli rimase per fare la storia del Parma qualche anno dopo con Nevio Scala, ma ne parleremo.

Voglio fare una piccola parentesi su un aspetto che ci legherá ai prossimi anni e alla storia del calcio. Io in quegli anni andavo spesso allo Stadio Tardini a vedere il Parma, prima in C e poi in B. Alle volte andavo anche per partite interessanti di Coppa Italia o amichevoli pre-campionato. Nell'estate 1985 era arrivato a Parma un giovane allenatore romagnolo, Arrigo Sacchi. Il primo anno Sacchi riportó il Parma in Serie B e nella stagione 1986-87 (ovvero quella di questo post), sfioró la promozione in A proponendo un calcio a zona con molto pressing. Io ero allo stadio per tante delle partite in casa e feci due trasferte a San Siro perché il Parma di Sacchi affrontó (e batté in entrambe le occasioni per 1 a 0), il Milan di Liedholm a San Siro (in quegli anni ero anchce un milanista sfegatato). Fu lí che Berlusconi decise di portare Sacchi al Milan. L'anno successivo peró, il Milan di Sacchi perderá contro il Parma di Zeman sempre in Coppa Italia, altra partita che vidi, cosí come un'incredibile batosta estiva che il Parma di Zeman (che poi fu esonerato per gli scarsi risultati in campionato) diede al Real Madrid di Butragueno e compagnia.

L'attenzione era tutta su Maradona, ma quel Napoli aveva anche Giordano, Carnevale (primo esempio della MAGICA, poi Careca prese la 'CA' di Carnevale), De Napoli, Bagni e Garella, specialista in prime volte dopo lo scudetto con il Verona.



Non fu l'ultimo degli shock che il Bayern soffrí in Champions. Dopo la delusione ai Mondiali, per i tedeschi fu una botta fortissima ed una squadra tedesca non vinse una Champions per altri 10 anni. Duró poco invece il bellissimo Ajax di Johan Cruyff perché molti dei suoi giocatori migliori finirono nelle migliori squadre d'Europa, soprattutto in Italia

Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, l'Ajax di Johan Cruyff vinse la coppa in finale contro il Lokomotive Lipsia. I lancieri potevano contare con una rosa che includeva Frank Rijkaard, Aron Winter, Marco Van Basten (autore del goal della finale), Dennis Bergkamp e John Bosman (capocannoniere della competizione, poi famoso per una fatidica sentenza UE). Per le italiane, la Roma uscí giá ai sedicesimi contro il Real Saragozza. In Coppa UEFA, il Goteborg superó il Dundee United (che aveva eliminato il Barcelona ai quarti) nella doppia finale. Per le italiane, ai trentaduesimi la Fiorentina ed il Napoli uscirono ai calci di rigore contro il Boavista ed il Tolosa, mentre Inter e Torino passarono contro AEK Atene e Nantes. Inter e Toro riuscirono a passare anche sedicesimi ed ottavi, rispettivamente contro Legia Varsavia e Dukla Praga i nerazzurri e Gyori ETO e Beveren i granata. Entrambe le squadre uscirono poi ai quarti contro il Goteborg (l'Inter) e il Swarovski Tirol (il Torino). Terminiamo con la Coppa Libertadores, in cui, per il terzo anno consecutivo, i colombiani dell'America de Calí del capocannoniere Ricardo Gareca, furono sconfitti in finale, questa volta dal Penarol di Oscar Tabarez.

Il Porto era sicuramente la vittima predestinata, un po' come lo Steaua contro il Barcelona l'anno prima o l'Amburgo contro la Juve nel 1983. Peró i lusitani potevano schieravano un campione come Paulo Futre e Fernando Gomes, recentemente scomparso.

L'edizione della Coppa Campioni 1986/87 vide l'Italia rappresentata dalla Juventus. I principali contendenti erano il Real Madrid di Butragueno ed il Bayern di Lothar Mattahus. I bianconeri superarono con facilitá gli Islandesi del Valur al primo turno, ma poi, agli ottavi, uscirono contro il Real Madrid ai calci di rigore (errori di Brio, Manfredonia e Favero) dopo aver recuperato la sconfitta dell'andata (Tacconi migliore in campo per i bianconeri al Bernabeu) con una rete di Cabrini al ritorno.  I campioni in carica dello Steaua escono agli ottavi con l'Anderlecht che poi uscirá con il Bayern. Il Porto ebbe un calendario relativamente tranquillo  fino alla finale (in semifinale elimina la Dinamo Kiev di Lobanovski e Blochin), mentre Bayern e Real si affrontarono in semifinale, con i tedeschi che ipotecarono la finale grazie al 4 a 1 dell'andata (con il Madrid che finisce la partita in 9). Nella finale di Vienna sembrava tutto andasse liscio per il Bayern (che schierava campioni come Pfaff, Brehme, Flick, Matthaus, Hoeness ed il fratello di Rumenigge) dopo la rete iniziale, peró, verso l'ottantesimo, il Porto, pur colpito da varie assenze, ribaltó il risultato con l'algerino Rabah Madjer (il famoso Tacco di Dio, lo rivedremo all'Inter) e Juary (giocatore praticamente cacciato dalla Serie A per gli incredibli errori sottoporta).

Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Quell'anno la critica premió Ruud Gullit che si era messo in mostra nel PSV in Olanda ma sará giá al Milan al momento della premiazione (il Pallone d'Oro fino all'edizione 2022 premiava per anno solare e questo faceva si che si prendessero in considerazione due mezze stagioni, un controsenso). Anche Futre, vincitore della Champions con il Porto, era giá a fare faville all'Atletico Madrid a fine 1987. Io dó il mio voto in base alla stagione 1986/87. Ammetto che dovrei premiare il fatto che il Bayern aveva vinto il campionato ed era arrivato in finale di Champions, peró penso che all'epoca la distanza tra Serie A e Liga rispetto agli altri campionati fosse molto piú alta. Dó il mio voto a Maradona perché vincere uno scudetto a Napoli nella Serie A di quegli anni era un'impresa. Metto secondo Hugo Sanchez per premiare il suo secondo anno da capocannoniere in una Liga super competitiva e premio Paulo Futre per la vittoria in Champions. Era comunque dura escludere Matthaus e Van Basten, ma arriveranno, ve lo prometto. 


Maradona l'ho messo in copertina e Paulo Futre appare nelle foto con il Porto (un giocatore che poteva fare molto di piú). Ho usato una foto di una sua famosa rovesciata. Hugo Sanchez é stato Romario prima di Romario, un serpente velenoso pericolosissimo in area di rigore. Per me uno dei centravanti piú forti ed iconici degli anni '80.

Tra gli italiani direi che quell'anno si misero in luce specialmente Virdis, Vialli, Giordano e Carnevale, Ferrara, Garella e De Napoli,  il solito Altobelli. Iniziammo anche a deliziarci con Roberto Baggio.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- bdfutbol.com

- stadiosport.it

- interlive.it

01 luglio 2025

Classifica dei migliori allenatori di sempre - aggiornamento 2025 - l'anno di Luis Enrique

Questo era l'anno in cui la copertina andava sicuramente a Luis Enrique, entrato nel ristretto club di allenatori con 2 Champions (ancor piú piccolo se si considera solo quelli che l'hanno vinta con due squadre diverse: Ancelotti, Guardiola, Happel, Hitzfeld, Mourinho, Heynckes) e nell'ancora piú ristretto club degli allenatori con due triplete (lui e Guardiola). Peró lo avevo giá messo in copertina recentemente. Ho visto che avevo giá messo in copertina la gran parte degli allenatori menzionati in questo post, con l'eccezione forse di Amorim e Maresca (sono giovani e avranno tempo). Allora ho deciso di mettere Manuel Pellegrini, il vecchio allenatore cileno che ha girato il mondo (e spesso é stato spodestato da altri allenatori piú alla moda), ma che comunque ha sempre fatto migliorare le sue squadre   (snip da fichajes.net) 


Eccoci quindi ad un appuntamento obbligato di questa lunga stagione fatta di belle sfide sia a livello di campionati, come di coppe europee e nazionali. La stagione é stata particolaremente lunga perché vi sono state anche le finali di Nations League (oltre ad altre partite di qualificazione per i Mondiali 2026) e si sta giocando la prima edizione del Mondiale per Club. 

Per quanto interessanti, ricordo che non conteggio la Nations League (o la coppa tra vincitrice di Europeo e quella della Copa America), il Mondiale per Club, la Coppa Intercontinentale e le SuperCoppe europee o nazionali nel mio conteggio dei punti per ogni allenatore per queste ragioni principali: molti di questi trofei sono molto recenti e darebbero ancora piú punteggi agli allenatori di vertice degli ultimi 10 anni (che giá spesso partecipano alla Champions tutti gli anni) rispetto a quelli precedenti; inoltre (salvo la Nations League), molti di questi trofei sono il risultato di aver giá vinto un altro trofeo e quindi darebbero ancora piú peso agli allenatori dei club piú forti e ricchi; se mettessi la Nations League darei ancora piú peso a chi allena in Europa, che giá é molto piú in rilievo di altri continenti. 

Qui spiego il concetto della nostra Classifica dei Migliori Allenatori di sempre. Per chi fosse interessato, qui si trova l'aggiornamento dopo la stagione 2019/2020, qui quello dopo la stagione 2020/21, qui quello per la stagione 2021-22 e qui quello per la stagione 2022-23 e qui quello per la stagione 2023-24. Per le regole di attribuzione dei punti ed i criteri utilizzati, andate qui.

Piú sotto presento la classifica generale dei primi 16 allenatori, gli unici che, come gli scorsi due anni, sorpassano i 199 punti. La lista completa include 700 allenatori (aumentano ogni anno con i nuovi allenatori che vincono trofei o si piazzano in alto, ad esempio De Zerbi con il Marsiglia, Maresca con il Chelsea o Conceicao con il Milan). Di questi: 

- Come lo scorso anno, solo 135 allenatori hanno raggiunto almeno 50 punti. Per darvi un'idea, allenatori come Arteta, Gasperini o Xabi Alonso non vi sono ancora entrati (per non parlare di Arne Slot e Vincent Kompany).

- Tra i 135 allenatori sopra i 50 punti, 32 sono in attivitá (anche se solo 3 di questi sono nei primi 16 ed in nomi penso ve li immaginiate), per quanto alcuni sono prossimi alla pensione o l'hanno giá iniziata (Tite, Cuper o Scolari), stanno facendo piú i DT che gli allenatori (Hiddink) o sono inattivi da tempo (Low). Faccio fatica a toglierli perché poi vi sono casi come Claudio Ranieri, che si ritirano poi tornano...

- 70 allenatori hanno sorpassato i 100 punti: quest'anno hanno fatto balzi in avanti Luis Enrique (enormi, é passato al 40mo posto, raggiungendo Zidane), Antonio Conte e Manuel Pellegrini (tutti e due a 122). Flick e Inzaghi sono ad un passo da entrare in questo gruppo (anche per l'ex nerazzurro potrebbe volerci un po' di tempo ora che é andato in Arabia Saudita).

- Come lo scorso anno, solo 33 allenatori hanno sorpassato i 150 punti (nessuna nuova entrata quest'anno). Gli unici progressi sono stati quelli fatti da Ancelotti a Guardiola, rispettivamente 2ndo e 3rzo in classifica generale. Ancelotti é piú vicino ad Alex Ferguson, ma essendosi spostato sulla panchina del Brasile avrá ora molte meno opportunitá di avanzare rispetto al catalano (a meno che non faccia un miracolo al Mondiale 2026).


Ormai abbiamo capito che questa classifica si muove molto lentamente. Quest'anno il salto piú grosso lo ha fatto Luis Enrique (35 punti), seguito da Flick, Conte, Arteta e Pellegrini. Secondo me il prossimo anno vi potrebbero essere movimenti da parte di Xabi Alonso (Real) e Slot (Liverpool), oltre al ritorno di Guardiola. 

Facciamo ora qualche altra considerazione generale:
  • Vedremo poi da noi se ci saranno sorprese da Gasperini (Roma), Allegri (Milan), Pioli (Fiorentina) e Sarri (Lazio). Per il momento restano fuori dal giro Mancini e Spalletti. Quest'anno Conte ha superato Ranieri, mentre Inzaghi ha superato gente come Scala o Bianchi.
  • Rimaniamo la nazione piú rappresesntata con 22 allenatori italiani sui primi 135, seguiti da 16 argentini, 16 tedeschi e 15 spagnoli. Siamo davanti anche limitandoci a quelli ancora in attivitá (8 su 32).  Siamo gli unici con due allenatori oltre i 300 punti.  
  • Se guardiamo alle classifiche parziali, Ancelotti guida la classifica per punti in Champions, davanti a Guardiola (peró Guardiola é davanti nella classifica per punti nei campionati, secondo dietro all'irraggiungibile Ferguson). Wenger continua a guidare la classifica dei punti nelle coppe nazionali.
  • L'anno prossimo sará un'annata di possibili avanzamenti anche grazie al Mondiale dove i favoriti sembrano essere Scaloni, De la Fuente e Deschamps (senza dimenticare peró Tuchel con l'Inghilterra o Martinez con il Portogallo).


24 giugno 2025

STAGIONE x Club 2024-25 - Un Bilancio - chi si aspettava il crollo del City di Guardiola?

É normale pensare che la copertina dovrebbe andare al PSG, dato il trionfo in Champions, o al City (penso che nessuno si aspettasse una stagione cosí fallimentare, nemmeno Guardiola). Peró il PSG di copertine ne ha giá avute e nel caso del City non volevo marcare la stagione in termini negativi. Ho cosí scelto il Barcelona, secondo me la squadra piú spettacolare della stagione e ho notato che non avevo mai messo Pedri in una copertina, cosí ho deciso di rimediare. Penso che questa stagione lo abbia consacrato (non si puó dire lo stesso per Gavi, spesso accostato a lui) a degno successore di Xavi e Iniesta (snip da semprebarca.com)

Si é da poco conclusa la stagione calcistica 2024-25. In realtá, oltre agli impegni delle nazionali, si sta giocando anche la prima edizione di un Mondiale per Club. Ho deciso peró di fare il bilancio della stagione per club ora perché questa competizione (come le finali di Nations League per le nazionali) é un po' un torneo in piú e, comprendendo solo alcune squadre, gli darebbe troppo peso rispetto alle assenti (terró invece conto di entrambi i tornei al momento di dare il mio Pallone D'Oro). Quest'anno dobbiamo anche ricordare che ci hanno lasciato grandi figure come Sven Goran Eriksson, Totó SchillaciBruno Pizzul (ma anche Joahn Neeskens, Dukadam, Aldo Agroppi, Fabio Cudicini, Leo Beenhakker, Jair, Ernesto PellegriniGaetano Salvemini...).

Lo scorso anno, celebrammo l'incredibile stagione del Leverkusen, campioni di Germania senza perdere una partita.  Due anni fa mettemmo l'accento sul fatto che Guardiola (triplete) e Messi (mondiale) avessero chiuso un cerchio. Tre anni fa festeggiammo gli storici record di Carlo Ancelotti (campione nelle 5 leghe principali e 4 vittorie in Champions, mai nessuno come lui); nel 2021 non vi furono dominatori e celebrammo il ritorno allo scudetto dell'Atletico di Simeone, mentre nel 2020, in una stagione influenzata dal COVID, demmo la copertina al triplete del Bayern di Flick. Come introduzione ho preparato anche questa volta una tavola per aiutare la discussione.


SQUADRE

Le migliori della stagione

Quando si guarda la tabella sopra, a me sembra parzialmente corretta, nel senso che concordo che il PSG é stata la squadra migliore (secondo triplete per Luis Enrique, ne parleremo nella sezione allenatori) davanti al Barcelona, uscita con l'Inter, ma, al contrario dei nerazzurri, vincente in campionato e coppa nazionale. Poi ci sono invece aspetti che stridono, come le alte posizioni di Tottenham e Manchester United a fronte di una stagione molto deludente, grazie alla sola campagna di Europa League (che peró non si puó ignorare). Poi direi anche che la stagione del Bayern, seppure con meno punti totali, vale di piú di quella del Napoli a causa della competitivitá in Champions, cosí come il Liverpool merita di stare piú in alto dell'Arsenal per l'incredibile Premier e prima parte a girone unico di Champions.

Quindi, ricapitolando, io vedo sopra tutte il PSG (soprattutto per la vittoria in Champions, il resto é quasi scontato, mi sento invece di fare i complimenti a De Zerbi per il secondo posto del Marsiglia davanti a Lilla, Nizza, Monaco e via dicendo) ed il Barcelona (penso che quello che hanno espresso in campionato ed in tutti gli scontri diretti con il Real Madrid sia veramente incredibile, é la squadra piú spettacolare dell'anno, soprattutto grazie a Yamal e Pedri che infatti sono assenze pesantissime dal Mondiale x Club), sono uscite per un niente dalla Champions, non scordiamocelo.

Dietro queste due io vedo il Liverpool (é vero che hanno vinto in un anno sorprendentemente brutto per il City, peró comunque vincere in Premier con la competizione che c'é é come la Serie A anni '90 e poi avevano finito il girone unico di Champions in testa) e l'Inter (non sono d'accordo con chi li condanna senza appello, sono stati in lotta su tutti i fronti fino alla fine, hanno eliminato due squadroni come Bayern e Barcelona ed erano tra le prime nel girone unico, il tutto con una rosa ed un budget molto inferiore alle prime d'Europa).

Dopo di che metto piú o meno in terza fascia Arsenal, Bayern e Napoli. Sugli inglesi avevo aspettative piú alte dopo gli ultimi due anni di lotta ai vertici, anche se sono migliorati in Champions. Il Napoli invece é andato oltre le aspettative, soprattutto considerando le partenze di Osimhen e poi di Kvara. 

Le delusioni della stagione

Ovviamente non si puó che partire dal City di Guardiola.  Non credo che nessuno si aspettasse un tonfo di quest proporzioni per una squadra cosí vincente e dominante. Non só quanto abbia pesato il lungo infortunio di Rodri, ma Haaland e compagni sono usciti dalla lotta scudetto prestissimo (hanno dovuto rimontare per tornare in zona Champions al ritorno), sono usciti male dalla Champions e sono riusciti anche a perdere la finale di FA Cup. Vedremo presto se, con i nuovi acquisti, Guardiola riuscirá a rilanciare la squadra (i nuovi acquisti sembrano stra-interessanti finora, peró dipenderá molto da come stará lui mentalmente secondo me); non ha mai avuto una stagione cosí grama credo.

A seguire metto sicuramente il Leverkusen: dopo l'incredibile scorsa annata, la squadra di Xabi Alonso non ha piú mostrato la stessa energia e forza, mi aspettavo meglio (vedremo come andrá lui al Real). Ovviamente anche il Real é molto deluso, io peró non sono sorpreso, l'anno prima erano stati molto fortunati, quest'anno invece tra infortuni, l'addio di Kross, il declino di Modric ed il difficile inserimento di Mbappé (le altre tre star ne hanno risentito molto), sono andati anche piú avanti di quel che mi aspettavo. Devo anche dire che dopo il buon inizio stagione mi aspettavo meglio anche dall'Atletico Madrid, calato alla distanza.

Abbiamo detto di Man United e Tottenham (scarsi). Aggiungerei per le italiane il Milan (stagione orribile, sprecato un sacco di talento, vedremo con Allegri come andrá) e la Juventus (soprattutto per le aspettative create dall'ottimo inizio stagione ed i tanti acquisti importanti). Possiamo anche metterci il Lipsia ed, in parte, il Dortmund, al di sotto dell'anno precedente. Per l'Atalanta invece é piú una questione di aspettative: hanno fatto talmente bene lo scorso anno e durante la prima parte di questo che poi ci si aspettava di piú (sicuramente ha deluso in Coppa Italia e nei play off di Champions).

Le sorprese della stagione

Ovviamente il discorso delle aspettative iniziali pesa molto: il Chelsea di Maresca (tornato in Champions e vincitore della Conference League) é andato meglio di come me lo aspettavo, cosí come il Bologna di Italiano che, nonostante le partenze di vari big, ha fatto pure meglio di quello di Motta e ha vinto la Coppa Italia.  Da segnalare anche la rimonta della Roma di Ranieri e la stagione del Como di Fabregas.

L'anno scorso avevamo visto un sacco di belle outsider, a partire da Leverkusen e Atalanta, ma anche Girona e Bologna. Quest'anno vi sono state squadre molto promettenti, come la Lazio (avrei dato peró tempo a Baroni, secondo me ottimo), il Nottingham Forest, il Friburgo, la Fiorentina o il Monaco che non hanno tenuto tutto l'anno peró. A me stava piacendo molto anche l'Aston Villa di Emery ma anche loro non hanno tenuto il livello fino alla fine.

I GIOCATORI

Ne parleremo piú approfonditamente nella sezione sul Pallone D'Oro (in cui i nomi sopra potrebbero essere in parte alterati dal Mondiale per Club). Penso sia indubbio che la grande stella di quest'anno sia Yamal: é riuscito ad oscurare le reti di Raphinha e Lewandowski, il titolo di capocannoniere di Mbappé, la Champions del PSG. Sará la grande stella del prossimo anno, sia tra i club che ai mondiali.

Peró é anche l'anno che abbiamo visto venire fuori con prepotenza giocatori come Doué , Olise e Mendes, salire di livello giocatori come Vitinha, Raphinha, McTominay e Dembelé (e nel nostro contesto, Orsolini, Kean, Politano e Retegui), confermarsi giocatori come Thuram, Rice, Pedri, Salah, Kimmich, Fernandez, Mac Allister, Diaz, Bruno Fernandes, Griezmann, Alexander Isak.

Mi hanno deluso un po' Bernardo Silva, De Bruyne, Grealish, Bellingham, Vinicius, Wirtz, Vlahovic, Saka, De Ketelaere, Joao Felix, Zirkzee, Gimenez, Leao, Adeyemi, Sesko. Per i vari oscar della stagione di Serie A, vi sono sempre gli articoli di Ultimo Uomo.

GLI ALLENATORI

Sicuramente il triplete di Luis Enrique lo proietta tra i migliori di sempre. Vorrei menzionare anche l'ottima stagione di Flick al Barcelona, Arne Slot al Liverpool, Kompany al Bayern ed il nostro Antonio Conte al Napoli. Farei anche menzioni per De Zerbi al Marsiglia e Maresca al Chelsea. Mi aspettavo di piu da Xabi Alonso e anche da Amorim al Manchester United. Ne parleremo di piú nel bilancio allenatori; nel frattempo, dovremmo anche dire qualcosa a parte sul fatto che alcuni allenatori hanno chiuso un ciclo molto importante: penso soprattutto a Gasperini nell'Atalanta, ma anche Inzaghi all'Inter e Ancelotti al Real.

LE PARTITE PIÚ BELLE o EMOZIONANTI

- Partirei sicuramente dalle partite tra Barcelona e Real in campionato, SuperCoppa e Copa del Rey.

- Le partite di Inter con Bayern e Barcelona in Champions rimarranno nella storia della squadra.

- Mi sono piaciute molto anche le partite del PSG con Liverpool ed Aston Villa.

- Nella fase a girone unico ho visto ottime partite dell'Atalanta.

- Ho guardato con molto piacere la finale di Nations League tra Portogallo e Spagna.



17 giugno 2025

NAZIONALE - Qualificazioni Mondiali e Finali Nations League - Abbiamo toccato il fondo?

Questo post poteva avere altre copertine, come l'esordio di Ancelotti sulla panchina del Brasile o la vittoria del Portogallo in Nations League. Volevo peró stare sulla nostra nazionale visto che sono stati giorni molto intensi. Anche qui forse la prioritá doveva andare all'uscente Spalletti o all'entrante Gattuso. Abbiamo peró giá messo il primo e ci sará tempo per il secondo. Qui quindi volevo mettere un giocatore non ancora inserito: Andrea Cambiaso. Mi sembrava tra l'altro un ottimo esempio del momento che vive la Nazionale. Cambiaso é un azzurro che non veniva da una stagione troppo dura (la Juve é uscita presto da Europa e Coppa Italia) eppure anche lui ha fatto una partita spenta contro la non irresistibile Moldavia, un segnale inquietante (snip da calciomercato.com)

La stagione per Club é appena terminata (per modo di dire, presto inizia il Mondiale per Club) con la finale di Champions (faremo presto un bilancio della stagione) e giá siamo a parlare delle squadre nazionali. In questo post affronteremo le qualificazioni per i Mondiali 2026 (in Europa, ma anche in Sudamerica, con l'esordio di Ancelotti con il Brasile) e le finali di Nations League 2026 (un menu ricchissimo come squadre finaliste in campo). Insomma c'é molto da dire (soprattutto sulla tragicommedia della nostra nazionale) e cercheremo di andare passo per passo, come un diario.

Non parlavamo della nazionale dallo scorso mese di marzo, quando, l'elimazione dopo le due partite nei quarti di finale con la Germania ci negó la fase finale di Nations League e ci relegó nel gruppo di Qualificazione a 5 squadre con la Norvegia di Haaland. Per far capire il tempo che passa, per tornare ai primi incontri di qualificazione per un Mondiale giocati dalla nostra nazionale nell'ultima occasione precedente a questa, bisogna tornare al marzo 2021(qualificazioni per Qatar 2022), quando la Nazionale di Roberto Mancini (non ancora Campione d'Europa) vinse le prime tre partite contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania (sappiamo come andó a finire) e schierava giocatori come Jorginho, Verratti, Insigne, Immobile, Bonucci... 

Qualificazione Mondiali 2026 - Lo psicodramma dell'Italia

Partiamo dalle convocazioni. Rispetto alle convocazioni del marzo 2025 (oltre a Carnesecchi per Vicario tra i portieri), in difesa Spalletti inseriva Acerbi, Gabbia e l'Under 21 Coppola per gli infortunati Comuzzo e Calafiori, oltre a recuperare Dimarco al posto di Ruggeri ed inserire Zappacosta. A centrocampo si rivedeva Manuel Locatelli, mentre in attacco Orsolini prendeva il posto di Zaccagni (e si poteva notare l'insistenza di Spalletti su Maldini). Le cose si erano giá messe male prima ancora di giocare: la batosta dell'Inter in finale di Champions consegnava a Spalletti giocatori (che normalmente sono leader tecnici della nazionale) depressi e stanchi; poi Acerbi ha deciso di rifiutare la convocazione (presumibilmente per i commenti di Spalletti di qualche mese fa sulla sua etá, ma perché aspettare dopo la finale di Champions per farlo? e poi anche qui Spalletti non ha resistito a creare polemica commentando un like di Mancini); poi si sono aggiunti gli inforunti di Buongiorno, Gabbia, Locatelli e Kean (i due difensori sono stati sostituiti da Ranieri e Rugani, anche qui non si capisce perché non sono stati considerati Mancini e Romagnoli, considerando che dovevamo marcare Haaland e Sorloth, perché non chiamare Cristante o Mandragora per Locatelli? perché non aggiungere Sebastiano Esposito per Kean?). Ovviamente questi sono commenti da chi non conosce totalmente la disponibilitá e la salute di questi giocatori (io ad esempio non capisco come puó una nazionale come la nostra non considerare un patrimonio come Chiesa), peró li ho letti anche su molta stampa.

Arriviamo quindi a venerdí 6 giugno e alla partita di Oslo con la Norvegia (finita 3-0 per i padroni di casa con reti di Sorloth, Nusa, Haaland). Spalletti schiera un 3-5-1-1 con Donnarumma, Di Lorenzo, Coppola, Bastoni, Zappacosta (Orsolini), Barella, Rovella (Frattesi), Tonali, Udogie (Dimarco), Raspadori (Ricci), Retegui (Lucca). Parto subito dicendo una cosa controversa: secondo me l'Italia non ha giocato male come si é letto (ad esempio non male come contro la Svizzera lo scorso anno), i giocatori hanno cercato, soprattutto con Tonali, Udogie e Zappacosta di creare situazioni di pericolo, peró la squadra é stata totalmente sterile ed anche incapace di gestire le transizioni della Norvegia in attacco (incredibile l'errore di Bastoni su Sorloth nel primo goal, la solita nullitá difensiva di Di Lorenzo sulla seconda rete e la mancanza di filtro a centrocampo in tutte le reti). Non ho capito le scelte di formazione di Spalletti (perché ad esempio mettere Barella giá spentissimo contro il PSG, invece di Frattesi?) e ancor meno i cambi (perché non provare Lucca con Retegui?). Insomma una botta gigantesca contro una squadra che giá guidava il girone a punteggio pieno e + 7 in differenza reti.

Dopo la sconfitta, Spalletti ha riconosciuto che la prestazione era insufficente ma ha sottolineato la convinzione delle sue scelte come gruppo. Nel frattempo é iniziato un tam tam enorme contro di lui sulla Gazzetta e altri media (alle volte viene quasi il sospetto che la Gazza si accordi con la Federazione per facilitarne le scelte). Gravina ha cercato di prendere tempo ma si vedeva che stava cercando un capro espiatorio per salvare la sua poltrona (per me il suo grande errore é stato non sostituire Spalletti dopo la brutta esperienza di Euro2024, ne scrissi allora ed i fatti mi hanno dato ragione, si capiva che il tecnico toscano non era adatto per la nazionale: troppo polemico nella comunicazione e suscettibile nel rapporto con i giocatori, incapace di selezionare la gente piú in forma e dare idee semplici da attuare). La campagna contro Spalletti é continuata, mentre saliva sempre piú forte l'invito a sostituirlo con Claudio Ranieri. Domenica 8 giugno, Gravina ha detto che non sapeva se Spalletti sarebbe rimasto parlando anche di riforme profonde del sistema (come se lui non ne fosse stato a capo per anni). A quel punto, Spalletti, andato in conferenza stampa da solo per la partita con la Moldavia, ha rivelato di essere stato esonerato, e cosí abbiamo avuto il primo caso di CT che guida una partita da esonerato.

Siamo cosí giunti a lunedí 9 giugno con Italia - Moldavia (giocata a Reggio Emilia e finita 2-0 con reti di Raspadori e Cambiaso). Spalletti ha schierato Donnarumma, Di Lorenzo, Bastoni, Ranieri (Coppola), Cambiaso, Frattesi, Ricci (Barella), Tonali, Dimarco (Orsolini), Raspadori (Maldini), Retegui (Lucca). Anche qui non ho capito la formazione: perché insistere con Raspadori e Retegui? Perché non mettere Orsolini e Lucca titolari o due attaccanti fissi considerando il bisogno di segnare tanti goal per migliorare la differenza reti (la Norvegia intanto riusciva a vincere anche la sua quarta partita in casa dell'Estonia)? Per me questa partita é stata pure peggio di quella con la Norvegia. L'Italia doveva dare una prova di carattere e non l'ha data (e questo dovrebbe fare riflettere nache in relazione al ruolo di Buffon, non era questo che doveva portare?). Gli azzurri hanno spesso subito il pressing della Moldavia che ha avuto molte piú occasini da reti degli azzurri. Abbiamo si creato occasioni ma giocato ad un ritmo troppo basso. La parte che piú mi ha colpito é stato vedere quanto i moldavi correvano per pressare o recuperare palloni mentre noi andavamo a metá della loro velocitá. Si puó parlare di schemi o tecnica individuale quanto si vuole, ma se una squadra non riesce a mettere intensitá, poi va in difficoltá con chiunque (non sono in accordo con il podcast della Riserva o Terzo Uomo su questo). 

Per me un bravo selezionatore dev'essere anche forte nell'obbligare i giocatori ad essere onesti sul loro stato di forma: meglio 11 giocatori meno bravi che stanno bene fisicamente rispetto ad 11 piú forti che sono completamente fuori forma (in questo Conte era il top e sono d'accordissimo con l'analisi di Caressa). Forse dovremmo tornare ai nostri quadri, come Nunziata? La saga purtroppo é continuata nei giorni successivi e non é finita: Claudio Ranieri ha prima accettato il ruolo di salvatore della patria, ma poi ha cambiato idea (forse anche per la pressione dei tifosi romanisti, arrabbiati che lui la Roma non volesse piú allenarla); si é poi parlato di Pioli (che peró sembra diretto alla Fiorentina), poi del ritorno di Mancini, poi di uno degli eroi del 2006 (Gattuso, Cannavaro, De Rossi), che peró come allenatori non hanno fatto granché bene, ora addirittura Benitez o Mourinho. Insomma siamo al ridicolo e sembra che lo spettro di un altro play-off sia molto concreto (se arriviamo secondi, l'Italia vista con la Moldavia non ce la farebbe). Alla fine, é stato scelto Gennaro Gattuso, con l'innesto di Cesare Prandelli nel fumoso ruolo di Direttore Tecnico. Visti i precedenti, é difficile essere fiduciosi.

Ovviamente ci sono discorsi molto piú grandi sulla crisi del nostro calcio: crescono meno talenti, soprattutto di quelli che sanno dribblare e questo é un problema che andrebbe affrontato a livello giovanile; le squadre italiane hanno troppi stranieri ed i nostri fanno fatica ad emergere (ma possibile che con tutto il sovranismo che c'é in Italia, non c'é nessuno che voglia creare una squadra fatta prevalentemente da italiani?); la preparazione atletica, soprattutto a livello di intensitá e tenuta durante la stagione, é rimasta indietro, soprattutto rispetto ad altri sporti in cui gli italiani invece fanno molto bene; tutto questo passa anche dal successo delle squadre di club e per questo occorre migliorare le infrastrutture per rendere il campionato piú appetibile (ormai stiamo diventando una nuova Turchia, prendiamo i giocatori in pre-pensione, giusto per via del nome, mentre un Cesare Casadei deve andare a Torino per giocare titolare). Ma secondo me il punto fondamentale é lavorare in modo onesto e pulito sui vivai. Come nazionale io  vorrei tanto tornare ad una situazione dove siamo una squadra difficile per tutti da affrontare, con una difesa solida. In questo senso per me é stata una bocca d'aria fresca vedere le belle prestazioni della U21 di Nunziata (ma non si poteva pensare a lui?). Ho visto una squadra con molta personalitá e voglia di prendersi dei rischi. Secondo me meritava di piú con Spagna e Germania e solo vari errori gratuiti in fase offensiva non hanno fatto si che segnasse di piú.

Qualificazione Mondiali 2026 - Altri Gruppi Europei e Sudamerica

Approfitto qui per fare una breve menzione agli altri gruppi Europei di qualificazione e al girone unico Sudamericano (per i gruppi degli altri continenti, - Asia, Oceania, Africa e Nord-America - faró un riassunto al momento dei sorteggi dei gironi per i Mondiali per segnalare le sorprese piú grosse). Per quanto riguarda l'Europa, erano partiti a marzo solo i gruppi da cinque squadre (dal G a L), mentre quelli da quattro squadre partiranno a settembre. Segnaliamo alcuni degli aspetti piú interessanti: nel gruppo G, il primo posto della Finlandia (che peró ha giocato piú partite) davanti a Olanda (che peró l'aveva battuta) e Polonia (che ha perso con i finlandesi); nel gruppo H, il primo posto della Bosnia davanti ad Austria e Romania; nel Gruppo I (il nostro), anche Israele é davanti a noi per il momento;nel grupo J, la Macedonia é davanti a Galles e Belgio (bellissima rete di De Bruyne nel 4-3 sul Galles); nel gruppo K, l'Inghilterra é prima, mentre la Serbia é dietro l'Albania; nel gruppo L, infine, la Cechia é davanti a Croazia (che peró l'ha battuta 5a1 con reti degli eterni Modric e Perisic) e Montenegro. Insomma prevedo dei play-off molto combattuti ed equilibrati, prepariamoci!

In Sudamerica c'era grande curiositá per l'arrivo di Carletto Ancelotti sulla panchina del Brasile (in crisi per le pesanti sconfitte con l'Argentina in Copa America e nelle qualificazioni, come mostrato dal cambio di ben 4 allenatori). Si puó dire che le cose sono andate bene: il Brasile ha prima colto un prezioso pareggio in casa dell'Ecuador e poi ha battuto in casa il Paraguay (rivelazione delle qualificazioni finora), assicurandosi cosí la qualificazione diretta ai Mondiali (insieme alla giá qualificata Argentina e all'Ecuador). Per gli altri posti, Uruguay e Paraguay manca un punto per qualificarsi, mentre la Colombia deve tenere dietro il Venezuela per evitare gli spareggi. In questo turno, oltre alle partite del Brasile, abbiamo anche assistito a due pesanti sconfitte del Cile di Sanchez e Vidal (matematicamente escluso per la terza volta dai mondiali), alla vittoria del Parguay sull'Uruguay e al pareggio della Colombia con l'Argentina (replica della finale di Copa America dello scorso anno).

Le Finali di Nations League 2025

Finiamo con un tema piú allegro per me (soprattutto perché la sconfitta della Spagna con il Portogallo in finale avveniva lo stesso giorno che Alcaraz batteva Sinner nella piú lunga finale della storia del Roland Garros), ovvero le finali della quarta edizione di Nations League, vinte da CR7 e compagni (per loro seconda vittoria in questa competizione dopo la prima edizione del 2019, curioso che Ronaldo abbia segnato in entrambe le partite anche se questa é forse la vittoria che meno gli appartiene, nel senso che é giá della nuova generazione). In questa edizione vi era la novitá dei quarti di finale (il che praticamente mette questa Nations League allo stesso livello degli Europei che si giocavano negli anni '80). Come sappiamo, l'Italia era stata eliminata ai quarti dalla Germania (il che ci aveva anche relegato nel gruppo di qualificazione della Norvegia con le conseguenze che abbiamo visto). 

Nella prima semifinale, il Portogallo ha battuto la Germania in rimonta per 2-1. I tedeschi infatti, pur con varie assenze (tra cui Musiala), erano passati in vantaggio con Wirtz (continuo a non capire perché Fulkrug non giochi piú spesso). A quel punto il Portogallo (che stava facendo riposare alcuni dei Campioni d'Europa del PSG), ha fatto alcune sostituzioni, tra cui Conceicao (incredibile per me che la Juve non faccia di piú per tenerlo) ed ha rimontato proprio con una gran rete del piccolo talento portoghese oltre che dell'eterno CR7 grazie ad una grande azione di Nuno Mendes. La Germania era l'unica semifinalista che poteva vincere il titolo per la prima volta, ma dovrá riprovarci un'altra volta. 

Nella seconda semifinale, si riaffrontavano, dopo l'Europeo, la Spagna di Lamine Yamal e Williams contro la Francia di Mbappé e dei neo-Campioni d'Europa Dembelé e Doué. Ne é venuta fuori una partita super spettacolare (5-4 per la Spagna il finale), con la Spagna a dominare la prima parte e portarsi sul 4-0 (Lamine Yamal in grande spolvero e autore di una doppietta). La Francia peró ha poi approfittato del calo degli spagnoli e, grazie all'ingresso di Cherki (gran talento appena andato al City con Reijnders), Barcola, Malo Gusto e Kolo Muani, ha segnato 4 goal sfiorando il pareggio nel finale. Alla fine la Francia ha dovuto quindi consolarsi con la vittoria sulla Germania nella finalina per il terzo posto. Io continuo a trovare questa competizione molto bella peró il duplicato con gli Europei sta diventando sempre piú evidente.

La finale tra Spagna e Portogallo é stata molto bella e combattuta. Secondo me, i due allenatori hanno avuto entrambi pesanti responsabilitá. Nel primo tempo, Martinez ha completamente sbagliato la formazione mettendo Neves terzino (invece che a centrocampo al posto di un Bernardo Silva non piú ai livelli di un tempo) e Conceicao titolare (io lo avrei giocato nel secondo tempo contro una difesa stanca). Nonostante questo, il Portogallo ha mostrato di avere un patrimonio di tecnica tra i suoi giocatori da poter affrontare la Spagna alla pari. Dopo la rete di Zubimendi, il Portogallo ha pareggiato con una stupenda rete di Nuno Mendes. Poi c'é stata la doccia fredda della rete di Oyarzabal a fine primo tempo. 

A quel punto sembrava durissima per il Portogallo, anche perché l'arbitro ha mostrato i soliti bias pro-Spagna che spesso si vedono (soprattutto nella valutazione dei falli). Invece, anche stavolta Martinez é stato bravo a correggere la squadra in corsa con i cambi e poi un'altra invenzione di Nuno Mendes (ha completamente annullato Lamine Yamal, per me é lui che merita il Pallone D'Oro) ha permesso a CR7 di pareggiare. A quel punto, mentre il Portogallo metteva in campo Rafa Leao, de la Fuente faceva uscire i giocatori piu forti della Spagna (Pedri e Ruiz, oltre agli spenti Yamal e Williams). Ai supplementari, il Portogallo mostrava di meritare di piú la vittoria, che poi é arrivata ai rigori (non chiaro perché de la Fuente ha sostituito lo specialista Oyarzabal con Morata, che giá aveva fallito un rigore decisivo contro l'Italia nel 2021). La Spagna non ha replicato la vittoria ai rigori della finale NL con la Croazia del 2023, mentre il Portogallo ha mostrato di essere una grandissima riserva di talenti. 

AGGIORNAMENTO:

Aggiungo una nota per parlare del drammatico incidente d'auto in cui hanno perso la vita Diogo Jota e suo fratello. Diogo Jota, stava andando in Spagna a prendere un ferry per andare in ritiro con il Liverpool. La notizia ha lasciato molti in choc, soprattutto gli amici piú vicini come Ruben Neves. Diogo Jota si era sposato da poco e aveva tre figli. Le cerimonie di saluto organizzate a Liverpool sono state veramente emozionanti. Non é mai stato un giocatore che apprezzavo particolarmente, ma qui stiamo parlando d'altro.