30 agosto 2023

30 Agosto 2023 - quattro anni di Marazico

Siamo ancora qui
 

Eccoci al quarto anniversario di Marazico.

Lo scorso anno parlai della decisione di accantonare l'idea di una pagina Facebook per promuovere il Blog (soprattutto per la questione dei diritti sulle foto) e poi parlammo dei maggiori eventi seguiti durante l'anno precedente: la non qualificazione della Nazionale ai Mondiali, lo scudetto del Milan ed i record di allenatore di Ancelotti. L'anno prima, ci soffermammo sulla bellissima vittoria dell'Italia agli Europei, della morte di Maradona, Paolo Rossi e Gerd Muller, dello scandalo SuperLega e del cambio di squadra di Ronaldo e Messi. Tre anni fa', cercai di chiarire l'intenzione di questo Blog come un diario personale e poi mi soffermai sulla strana stagione creata dal COVID, il triplete del Bayern e le crisi di Juventus e Barcelona.

In questa ultima stagione, quella del triplete del City e dei Mondiali di Messi, sono usciti circa 71 post, distribuiti su questi temi:

- il mercato, nella sessione estiva ed invernale.

- le Coppe Europee (con attenzione speciale sulla Champions), dai sorteggi, ai gironi di qualificazione, ed ai vari turni di eliminazione diretta, fino alle finali (lo scorso anno tre italiane son uscite sconfitte in finale).

- I 5 principali campionati Europei, oltre ad un focus particolare sulla Serie A, dove abbiamo seguito la favola del Napoli di Spalletti.

- La Coppa Italia, con una visione anche sulle altre Coppe Nazionali.

- I Mondiali del Qatar, dalla fase a gruppi, alla eliminazione diretta, fino alla vittoria finale dell'Argentina di Messi contro la Francia di Mbappé.

- Il difficile anno della Nazionale dopo le speranze create dalla qualificazione per le finali di Nations League, culminato poi con le sorprendenti dimissioni di Mancini (confermato proprio oggi per l'Arabia Saudita, che tristezza) e l'attesa per l'arrivo di Spalletti.

- Il bilancio della stagione per Club, il nostro Pallone d'Oro e la Classifica generale per gli Allenatori.

Oltre a tutte queste attivitá, abbiamo continuato con il progetto ANNO x ANNO (siamo arrivati ai Mondiali 1986), abbiamo anche salutato l'addio di alcuni giocatori storici, dal nostro Luca Vialli e all'immenso Pelé (il che ha anche stimulato un ulteriore dibattito sui criteri per giudicare il giocatore piú forte di sempre). Per gli interessati, vi sono anche dei bei progetti degli anni scorsi, come le partite piú iconiche del decennio 2010-2020 ed il pantheon dei miei giocatori preferiti.

La nuova stagione é appena iniziata, tra poco finirá il mercato, poi parleremo dei sorteggi per la Champions e di come sono partiti i campionati. Poi vedremo a chi andrá il prossimo Pallone d'Oro. Quest'anno vi sono anche varie competizioni per le nazionali, insomma, avremo molto da scrivere.


27 agosto 2023

SI RIPARTE - inizia la stagione di calcio 2023-24

Si potevano usare tante copertine per questa stagione, dal tornado Saudita sul mercato, alle saghe Mbappé e Lukaku, all'addio di Kane alla Premier League e via dicendo. Penso peró l'addio di Messi al calcio che conta sia l'aspetto piú rilevante. Conferma che siamo davanti ad un cambio d'epoca.

Questo post é sempre uno dei piú divertenti per me, perché in un certo é meno strutturato rispetto agli altri e lascia spazio a considerazioni delle piú varie. Lo scorso anno demmo risalto all'arrivo dei Mondiali invernali, al fatto che CR7 rischiava di non giocare la Champions (come poi in effetti fu) e ad alcuni gandi scambi di mercato (Mané, Haaland, Lewandowski, Dybala, Di Maria, Pogba, Sterling, Lukaku) ed addii al calcio europeo (Mertens, Chiellini, Suarez, Vidal, Bale). 

Nel 2021-22, parlammo del ritorno di Allegri sulla panchina della Juve (CR7 stava per andarsene), delle speranze (poi tradite) sulla nostra Nazionale Campione d'Europa, del primo campionato di Messi via da Barcelona. Nel 2020-21, ci soffermammo sulle aspettative per la prima (poi unica) stagione di Andrea Pirlo come allenatore in Serie A (Ancelotti allenava ancora in Inghilterra!). 

Dove eravamo rimasti

Lo scorso anno penso passerá alla storia per il primo Mondiale invernale, vinto dall'Argentina di Messi, che ha cosí coronato il suo ultimo vero traguardo. Poi ci ricorderemo del triplete del Manchester City di Guardiola. Noi abbiamo celebrato la grande stagione di Modric con un pallone d'oro (un po' a sorpresa sui favoriti Messi e Haaland) ed il grande salto di Guardiola nella classifica allenatori. Abbiamo anche dato l'addio al giocatore di calcio piú famoso di sempre, Pelé, oltre che all'amato Luca Vialli e Sinisa Mihajlovic.

In Italia qualcuno si ricorderá anche che l'Inter disputó una grande finale di Champions; che il Napoli ha vinto il suo primo campionato senza Maradona, grazie al bellissimo gioco impostato da Spalletti; che anche Roma e Fiorentina sono arrivate in finale in Europa ma poi hanno perso. In pochi forse ricorderanno che la Nazionale di Mancini si é prima qualificata per le finali di Nations League ma poi é uscita in semifinale, ancora contro la Spagna, poi vincitrice della terza edizione. 

Poi c'é stata l'estate, é mentre su questo blog pubblicavamo le nostre puntate del progetto ANNO x ANNO (l'ultima é sui Mondiali 1986!). Il mondo del calcio veniva sconvolto da un saccheggio di giocatori dai campionati Europei da parte dell'Arabia Saudita che fa impallidire l'esperimento, poi fallito, che provó la Cina 15 anni fa'. Ebbene si, tutti sorridemmo con il trasferimento di CR7 dopo i deludenti Mondiali del Qatar, peró ora é stato raggiunto da una quantita di giocatori impressionante (ne parleremo piú in dettaglio nel post sulla sessione estiva del Mercato).

Cosa é giá successo nella nuova stagione e cosa aspettarsi

Beh tante cose. I campionati sono giá iniziati. Andiamo con ordine.

A livello di Nazionali, quest'anno si giocheranno un sacco di competizioni importanti: Europei, Copa America e Coppa d'Africa se ricordo bene. La Nazionale ha iniziato le qualificazioni per Euro 2024 con risultati alterni. Peggio ancora, negli ultimi 15 giorni é scoppiato un caso con le dimissioni di Mancini (tuttora molto chiacchierate). Peccato che questa situazione sia successa proprio mentre ci ha lasciato Carletto Mazzone, un allenatore che ha segnato giocatori come Baggio, Guardiola e Pirlo. La Nazionale é corsa ai ripari con Luciano Spalletti, a Settembre saremo giá impegnati in due partite molto importanti ed insidiose. 

Passando alle competizioni internazionali per club. Questo é l'ultimo anno della vecchia formula della Champions (presto i sorteggi), poi passeremo ad una formula allargata (preludio alla superlega?). Questo é il primo anno in cui non vedremo ne Messi ne CR7 in Champions dopo tantissimo tempo. A questo punto possiamo dire che CR7 vince il duello a livello di goal segnati e Champions vinte. Tra l'altro se ne é andato anche un'altro grande marcatore, Benzema, pallone d'oro in carica, di grandi marcatori in attivitá rimane Lewandowski, in attesa di Haaland e Mbappé.

L'altro trend che ho osservato é l'allargamento dell divario tra la Premier League e gli altri campionati. Anche a causa delle cifre incredibili che circolano dal Golfo, in Premier si sono visti scambi a prezzi esagerati (vedi Caicedo al Chelsea ma non solo). I campioni del City hanno perso vari pezzi ma sono sempre favoriti (ed hanno appena vinto la SuperCoppa Europea sul Siviglia), mentre Arsenal, Liverpool e Chelsea (con Pochettino) hanno fatto acquisti molto interessanti. Io peró sono curioso di seguire il Manchester United di Ten Hag: lo scorso anno, alla sua prima stagione in Premier, con una squadra da riformare ed il problema CR7, riuscí a centrare la Champions... quest'anno vedremo, per ora non hanno iniziato bene.

In Spagna non vi sono molte novitá se non l'arrivo di Bellingham al Real Madrid, che tra l'altro sta facendo molto bene. Il Barcelona sembra molto competitivo con l'arrivo di Gundogan (oltre a Piqué, ha salutato anche Busquets e Jordi Alba, al Miami con Messi). In Germania, la grande novitá é l'arrivo di Harry Kane al Bayern (secondo me uno spreco di soldi, inusuale per questa societá cosí solida). 

In Francia, come sempre, le notizie sono dominate dal PSG, che quest'anno ha ingaggiato Luis Enrique come allenatore. Dopo Messi, i parigini si sono separati anche da Neymar, il loro piú grande investimento tanti anni fa'. Ora sembra addirittura che se ne andrá pure il nostro Verratti, una delle colonne della storia della squadra, che comunque non é stata ferma sul mercato acquisti. La notizia piú grossa peró, é stato il quasi divorzio con Mbappé, fuori squadra per varie settimane causa la sua volontá di andarsene al Real, e poi reintegrato in extremis. La mia senzasione é che non sia finita qui.

In Italia, il Napoli si é affidato a Rudi Garcia. Il suo affare piú grosso é stato quello di trattenere Osimhen (per ora). L'Inter ha fatto ottimi acquisti con Frattesi e Thuram ma anche altri meno comprensibili (Cuadrado, Arnautovic, Sommer, Pavard?). Vedremo come andrá senza due certezze come Onana e Brozovic. Peccato per come sono andate male le cose con Lukaku, molto triste. Il Milan, dopo l'addio di Maldini e la partenza di Tonali, ha fatto alcuni acquisti molto interessanti e sembra la squadra hipster dell'anno. La Juve sembra un cantiere in corso, ma se recupera Chiesa e Vlahovic potrebbe fare molto bene (ultima fermata per Allegri). Non molte novitá sul fronte Lazio e Roma, da seguire invece l'Atalanta con alcune novitá di rilievo.

Ci vediamo presto!

18 agosto 2023

NAZIONALE - Addio Mancio, non doveva finire cosí

 

E dire che meno di 20 giorni fa' ho visitato Jesi, terra natale di Roberto Mancini e non ho potuto non fotografare questo bellissimo murale di ringraziamento (il giorno prima ero stato al Museo della Nazionale a Coverciano ed ho messo delle foto in fondo a questo post). Ho dei sentimenti misti su questo addio, peró penso che alla lunga prevalga un senso di gratitudine verso Mancini per tutto quello che la nazionale ci ha dato negli ultimi 5 anni.

La scorsa domenica 13 Agosto, mentre chi come me non era in qualche localitá turistica ferragostana e si distraeva tra serie TV, l'inizio della Premier e qualche lettura, é arrivata la bomba delle dimissioni di Mancini dalla nazionale. Oltre alla tristezza sono sorti tanti interrogativi sul come ed il perché di questa decisione. Questo é quello che sappiamo finora:

  • Le prime notizie che abbiamo ricevuto sono state che Mancini avrebbe avvisato Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, tramite una email (la PEC), mentre si trovava in vacanza a Mykonos. La notizia era prima trapelata su Libero e poi era stata formalizzata dal un comunicato della FIGC a cui Mancini aveva fatto seguire un breve messaggio su Instagram.
  • Le prime reazioni sono state di grande sdegno, sia sui social che sulla stampa. Le modalitá delle dimissioni é stata molto criticata. Presto sono iniziate a trapelare indiscrezioni su un possible accordo millionario tra Mancini ed i Sauditi per allenare la loro nazionale (prego non sia cosí, l'effetto sarebbe orribile).
  • Poi martedí di Ferragosto, Mancini ha rilasciato un'intervista a Repubblica, spiegando le ragioni delle sue dimissioni. Essenzialmente, Mancini ha spiegato che il suo rapporto con Gravina si era progressivamente deteriorato e che Gravina ha cercato di interferire con il suo lavoro bloccando il rinnovo di alcuni dei suoi collaboratori. 
  • Per ora non vi sono state repliche formali da Gravina. Peró la Gazzetta ha pubblicato una storia di retroscena che mette in dubbio la versione di Mancini e si incentrerebbe in un SMS che la moglie di Mancini, che funge anche da avvocato del marito, avrebbe mandato a Gravina lo scorso 8 Agosto e che conterrebbe una richiesta di eliminare una clausola del contratto di Mancini che permetteva alla FIGC di risolvere il contratto in caso di mancata qualificazione ai prossimi Europei. La quantitá di dettagli dell'articolo fa pensare che questo SMS, se esiste, sia stato messo a disposizione da parte di Gravina per rispondere, indirettamente a Mancini.
  • Nel frattempo, la FIGC sta cercando velocemente di trovare una soluzione. Il favorito sarebbe Luciano Spalletti (anche se rimane l'ostacolo di una clausola che il mister del Napoli scudetto ha firmato e che lo costringerebbe a pagare una penale se tornasse ad allenare ora, insomma sempre robe di soldi) con Antonio Conte come prima alternativa. Nelle ultime ore, l'arrivo di Spalletti viene dato quasi per certo e la presentazione imminente
Ho trovato l'editoriale della Gazzetta estremamente duro, troppo. Primo perché é uscito senza neanche cercare di parlare con Mancini (ma anche con Gravina o i collaboratori di Mancini, insomma pessimo giornalismo) e chiarire le sue ragioni, anzi presentando certi informazioni da verificare come dati di fatti. Secondo perché ha gettato una luce molto brutta su questi 5 anni di Mancini in nazionale, secondo me in modo ingiusto. Prima giudicandolo un allenatore fortunato, poi dicendo che la vittoria dell'Europeo é stato un risultato al di sopra delle nostre potenzialitá. Un altro articolo della Gazzetta, accusa poi Mancini di lasciare le squadre per arricchirsi, un attacco talmente poco elegante da fare pensare ad una campagna di delegittimazione concordata con la FIGC. 

Questo blog ha seguito il percorso della nazionale di Mancini praticamente dall'inizio. A Novembre 2018 ero a San Siro a vedere la nazionale di Mancini contro il Portogallo nella prima edizione della Nations League, una boccata d'ossigeno dopo la disastrosa gestione Ventura. Tutti si focalizzano sulla vittoria agli Europei 2021, ma secondo me questa nazionale ha fatto anche altro, a partire dalla qualificazione agli Europei ha punteggio pieno, alle 37 partite consecutive senza sconfitte (3 anni, tutt'ora record mondiale), e pure alle due qualificazioni consecutive per le finali di Nations League (un torneo che si puó considerare piú arduo di come erano gli Europei fino al 1980), vincendo la concorrenza di squadre come Olanda e Inghilterra.

Certo, non mi sono rimarcare anche le criticitá, che non sono mancate, soprattutto nel percorso dopo gli Europei: l'attaccamento troppo forte ai giocatori di quella straordinaria campagna; la difficoltá a modificare le cose quando incontravamo difese troppo chiuse; la grandissima delusione della mancata qualificazione ai Mondiali; la figuraccia della finalissima con l'Argentina e le 5 reti dalla Germania dell'anno scorso, la difficile partenza nel percorso di qualificazione per i prossimi Europei e la seconda sconfitta consecutiva con la Spagna in una semifinale di Nations League. Poi, non avró mai dubbi sul fatto che dovendo teoricamente scegliere tra vittoria dell'Europeo 2021 e qualificazione ai Mondiali 2022, preferisco sempre la prima opzione (guardate come é andata nel 2014, dopo la finale Euro 2012), cosí come scelgo la vittoria  ai Mondiali 2006 su quella agli Euro 2000 (certo il fatto é che per l'Italia le qualificazioni dovrebbero sempre un must).

Trovo quindi piú equilibrato l'articolo di commento di Ultimo Uomo, che ha rimarcato come dopo i primi tre anni stupendi, Mancini é sembrato smarrire la strada, quasi avesse perso una grande capacitá di intuito nel selezionare i giocatori oltre alla fiducia nel suo modulo e nei principi del controllo del pallone. A questo processo (a cui si sono visti solo alcuni sprazzi in senso contrario che ci hanno dato speranza, come nel giugno (pareggio con la Germania) e nel settembre (vittoria sull'Inghilterra) 2022), é anche sembrato accompagnarsi un disamoramento di Mancini per il suo lavoro e quasi un senso di frustrazione verso l'ambiente, giocatori completi. In questo senso, forse abbiamo perso del tempo e sarebbe stato meglio se Mancini fosse uscito dopo la debacle con la Macedonia.

Ho sempre avuto difficoltá a capire il ruolo delle varie figure che accompagnano il commissario tecnico. Nella Nazionale di Mancini era chiaro che figure come Evani, Salsano o Lombardo facevano parte del suo staff tecnico ed aiutavano ad allenare i giocatori e a seguirli sul campo per poi discutere le strategie con Mancini. Gabriele Oriali sembrava piú un tramite tra la FIGC e Mancini, mentre il grande Luca Vialli, il CapoDelegazione, sembrava essere piú una figura di riferimento spirituale/etico/simbolico per i giocatori, un po' come Gigi Riva prima di lui. Daniele De Rossi mi dava l'idea di essere qualcosa a metá tra il lavoro di Vialli e quello dello staff tenico.

Seguendo il ragionamento di Mancini, mi sembra di aver capito che lui non avesse gradito l'inserimento di Alberto Bollini (allenatore della Under 19 campione d'Europa) ad Assistente Allenatore (presumibilmente al posto di Evani) e quello di Andrea Barzagli (presumibilmente al posto di Attilio Lombardo, trasferito alla Under 20) per curare la parte difensiva. A me sembra fuori da ogni logica che la FIGC o Gravina possano decidere che staff imporre all'allenatore e spero che vengano fuori dei chiarimenti in questo senso. Confesso peró che la nomina di Buffon a nuovo capo delegazione dopo il suo ritiro mi aveva sorpreso, soprattutto perché non avevo letto nessun commento di Mancini su questa novitá.

Detto questo, rimane il fatto che Mancini ha sicuramente sbagliato la modalitá di questo addio: perché non ha chiamato una conferenza stampa per spiegare le sue ragione? Perché non ha fatto sentire la sua voce anche in pubblico al momento di questi cambiamenti. Sembra anzi che gli avessero dati piú poteri con il coordinamento di Nazionale A, Under 21 e Under 20. Non era cosí? Come si fa a lasciare la squadra in questo modo a tre settimane da due partite cruciali per le qualificazioni ad Euro 2024? In questo senso mi sembra che Mancini abbia davvero poche scuse. Spero si arrivi ad un chiarimento su questa accusa relativo al SMS della moglie.

Un ultimo commento sui successori: da una parte spero che Spalletti diventi il nuovo CT per il bellissimo calcio che il suo Napoli ha mostrato la scorsa stagione. Sarebbe una bellissima esperienza vederlo all'opera con la squadra azzurra. Dall'altra peró ho paura di brutte sorprese perché abbiamo poco tempo e dobbiamo rialzarci velocemente e per questo penso che Conte sia una garanzia, come giá mostrato agli Europei 2016. Vedremo cosa salta fuori, ma comunque sia questa storia doveva finire diversamente.

Chiudo mettendo qui alcune foto (ne ho molte altre!) della mia visita a Coverciano, cosí per ricordo in questi momenti difficili.

Da Euro 2021: la Coppa, la maglia di Barella, il pallone della Finale.




Dai Mondiali 2006: la Coppa; la divisa di Capitan Cannavaro; la maglia di Buffon; il pallone della Finale ed i guanti di Buffon


Dai Mondiali 1982: le scarpette di Paolo Rossi, la Coppa, la maglia di Maradona, la maglia di Paolo Rossi


Altre chicche:l'ingresso di Coverciano verso i campi di allenamento; una maglia del grandissimo Andrea Pirlo; la maglia di Franco Baresi ai mondiali 1994; la maglia di Roberto Baggio per la sua partita di addio alla nazionale, con la fascia da capitano arcobaleno



11 agosto 2023

ANNO x ANNO: Mondiali 1986

 

Italia in seconda maglia ai Mondiali 1986 (contro la Corea del Sud). Il logo dell'Italia era cambiato dal bellissimo scudetto tricolore a questo stemma che purtroppo ci accompagnó durante vari anni.

Questo é un progetto speciale, si chiama ANNO x ANNO. Per l'introduzione ed i link alle puntate precedenti, cliccate qui.

I Mondiali 1986 furono un ricordo molto intenso per me. Avevo quasi 15 anni ed avevo da poco finito il primo anno di scuola superiore. Ero giá molto interessato alle ragazze, ma il calcio aveva ancora una parte molto centrale nella mia vita (fu l'ultimo anno che giocai al Cervo Collecchio credo). Avevo tantissima attesa per la nazionale azzurra dopo la vittoria del 1982 e la mancata qualificazione agli europei. Sappiamo giá come andó a finire e lo racconteremo piú compiutamente in questo post. Peró fu anche un mondiale bellissimo, lo passai a vedere le partite di notte con i miei fratelli e mio padre. Si incrociarono un sacco di storie bellissime: l'ultimo mondiale per giganti come Platini, Zico, Paolo Rossi (oltre a Bruno Conti e gli altri leoni di Spagna 1982), Boniek, Blochin e Rummenigge (e altre vecchie glorie tedesche). L'apparire sulla scena di stelle come Lineker, Laudrup, Careca, Matthaus, Butragueno o Scifo. Ma su tutti dominó la scena e la marcó per sempre il piú grande di tutti: Diego Armando Maradona.

L'avvicinamento dell'Italia ai mondiali 

La nazionale di Bearzot non dovette affrontare un percorso di qualificazione ai mondiali, in quanto campione in carica (cosí come il Messico come paese ospitante). Nonostante la deludente assenza dagli Europei 1984, il debito di gratitudine del paese e della FIGC verso il vecio era tale che una sua sostituzione non era pensabile. Il CT peró, dopo aver spiegato che era suo dovere tentare la qualificazione agli Europei 1984 con gli azzurri campioni del mondo, promise di rinnovare la nazionale per Messico 1986. Il ritiro di Dino Zoff nel maggio 1983, apre inizialmente le porte al ruolo di titolare ad Ivano Bordon, portiere dell'Inter ed eterna riserva di Zoff (in panchina peró guadagna terreno Giovanni Galli, portiere della Fiorentina). 

Nelle amichevoli della prima parte del 1984, si vedono anche Franco Baresi come mediano (il grandissimo capitano rossonero poi non fu piú convocato da Bearzot dopo una lite al torneo olimpico di Los Angeles nel 1984), Vierchowod, Fanna, Dossena, Battistini, Bagni, Nela, Sabato, Righetti, Bruno Giordano, Roberto Mancini e Massaro. Alla prima amichevole dopo gli Europei, nel Settembre 1984, l'Italia si prende una piccola rivincita battendo per 1 a 0 la Svezia di Stromberg, che tanto ci aveva strapazzato nelle qualificazioni ad Euro 1984. Poi la nazionale infila una serie di risultati positivi, incluso vittorie prestigiose con Inghilterra e Portogallo. Hanno alcune apparizioni anche Tancredi, Di Gennaro, Tricella, Giuseppe Galderisi (la stagione 1984-85 é quella del sorprendente Verona di Bagnoli), e Serena. La striscia positiva azzurra si conclude a Settembre 1985, con una sconfitta casalinga contro la Norvegia. Gli azzurri perdono in amichevole anche con Polonia e Germania Ovest. Gli azzurri tornano a vincere a Marzo 1986, contro l'Austria. In questa occasione si vede l'ingresso da titolare di Gianluca Vialli, mentre riappare Carletto Ancelotti.

Sicuramente di tutti gli azzurri che debuttano nel periodo 1982-86, Gianluca Vialli é la stella di maggiore importanza. Sará titolare agli Europei 1988 e poi scalzato da Schillaci durante i Mondiali 1990. Purtroppo la sua carriera azzurra finí troppo presto, perché con Samp e Juve vinse molto anche negli anni successivi.

L'ultima amichevole azzurra prima dei mondiali, é una vittoria casalinga al San Paolo di Napoli contro la Cina. Si rivede Giuseppe Baresi e fa il suo debutto Fernando De Napoli, forte mediano nel Napoli di Maradona. La stagione 1985/86 influenzó solo in parte le convocazioni di Bearzot, nonostante i vari eventi di grande cambiamento: la Juventus di Platini e Trapattoni vinse lo scudetto (l'ultimo per un lungo periodo) sull'entusiasmante Roma di Eriksson ed il Napoli di Maradona. La Fiorentina aveva acquistato Roberto Baggio (che peró non poté giocare per un grave infortunio) e Berlusconi acquistó il Milan, cambiando il calcio per sempre. Bearzot sembra essersi convinto su una formazione che vede Bergomi, Cabrini, Bagni, Vierchowod, Scirea ed Altobelli come punti fermi. In porta si vede un'alternanza tra Galli e Trancredi, a centrocampo, l'inamobivilitá di Bruno Conti scricchiola di fronte all'irruenza di Gianluca Vialli, schierato da ala, mentre Bearzot sembra poco convinto sulle opzioni per sostituire Tardelli ed Antognoni (Di Gennaro non convince) e si incapponisce su un Paolo Rossi ormai a fine carriera, quasi fosse un talismano, senza dare spazio a Roberto Pruzzo o Roberto Mancini.

I Mondiali

La figurina é della nazionale che sfidó l'Argentina di Maradona nella seconda partita della fase a gruppi dei Mondiali di Messico 1986. Degli eroi di Spagna 1982, rimangono Altobelli, Bergomi, Scirea, Cabrini e Conti. Nel 1990, solo De Napoli Bergomi e Vierchowod saranno presenti. Purtroppo questa volta non ho trovato una foto con tutti i convocati.

Anche su questo mondiale é stato detto e scritto tantissimo. Io stesso ne ho parlato in modo molto personale quando ho ricordato Diego Armando Maradona nel Novembre 2020. Nel contesto di questo post e questo progetto cercheró di parlare della competizione nel modo piú completo possibile, coprendo le varie fasi ed tutte le maggiori protagoniste  con le loro stelle, come sará per tutte le edizioni successive. 



Il Mondiale di Messico 1986 si svolse dal 31 Maggio al 29 Giugno in dodici stadi differenti, tra cui il famoso Stadio Azteca, che aveva giá ospitato la finale del 1970 tra Italia e Brasile. In realtá i Mondiali dovevano essere ospitati dalla Colombia, che peró poi dovette rinunciare. L'organizzazione fu messa in difficoltá da un terribile terremoto che colpí Cittá del Messico nel 1985. Rispetto alla edizione 1982, se le squadre partecipanti rimasero 24, cambió la formula, sparendo la seconda fase a gruppi, che fu sostituita da ottavi e quarti.  Il pallone del torneo era il celeberrimo Adidas Azteca. Tra le partecipanti al torneo, sorpresero le assenze di Olanda, Austria e Jugoslavia tra le Europee, mentre tornarono a giocare la competizione il Portogallo e l'Uruguay. Esordio per la Danimarca, giá brillante al precedente Europeo.

Il Gruppo A vedeva come testa di serie l'Italia di Bearzot, che si ritrovava peró come come avversari, oltre alle piú docili Bulgaria e Corea del Sud, anche l'Argentina. Gli argentini, oltre a Maradona, potevano esibire futuri capisaldi come Batista, Borghi, Burruchaga, Enrique e Ruggeri, oltre a giocatori piú esperti come Passarella, Valdano, Giusti, Pasculli e Pumpido. Sicuramente un gruppo difficile per noi, per lo meno per poter ambire al primo posto (anche perché, storicamente, le squadre sudamericane hanno sempre giocato meglio alle edizioni giocate nel loro continente).

Il Gruppo B includeva come testa di serie il Messico, padrone di casa. Tra i messicani la stella era Hugo Sanchez, grande centravanti del Real Madrid di quegli anni. In quell'edizione si metterá in luce anche Manuel Negrete, autore di uno dei goal piú belli dell'edizione. Il Messico doveva vedersela con l'Iran, il Paraguay ed il Belgio, squadrá che si fondava fortemente sull'ossatura dell'Anderlecht ed includeva campioni come Pfaff, Gerets, Vandereycken, Scifo, Ceulemans, Grun, e Claesen (il Belgio diventerá una delle mie squadre preferite durante la competizione e diede vita ad una delle partite piú emozionanti, agli ottavi).

Nel Gruppo C, la testa di serie era la Francia. I Campioni d'Europa ripresentavano i suoi campioni Amoros, Battiston, Bossis, Fernandez, Platini, Giresse, Tigana e Rocheteau. Tra i convocati si potevano notare anche i nomi di Jean-Pierre Papin, Yannick Stopyra e Bruno Bellone. Nello stesso gruppo erano presenti anche l'Ungheria, il Canada (con mio padre ci divertimmo molto a commentare le giocate di un terzino calvo, per noi 'Bomoro') e l'URSS (futura finalista agli Europei 1988), squadra molto forte guidata da Valeri Lobanovsky sulla base dell'ossatura della Dinamo Kiev e che poteva schierare grandi giocatori come Dasaev, Zavarov (futuro bianconero), Kuznetsov, Protasov, Belanov (futuro capocannoniere della competizione e Pallone D'Oro), Aleinikov ed il grande Oleg Blokhin.

Il Gruppo D vedeva il Brasile di Zico come testa di serie. Tra i brasiliani erano presenti altri reduci della sfortunata edizione del 1982 (Oscar, Edinho, Falcao, Junior e Socrates), ma anche nuovi nomi che infiammeranno i prossimi anni del calcio (Muller, Careca, Josimar, Alemao, Branco, Silas, Valdo). Nello stesso gruppo anche l'Irlanda del Nord del veterano Pat Jennings, l'Algeria di Belloumi e Rabah Madjer (il futuro Tacco di Dio) e la Spagna di Butragueno, anch'essa ricca di altri nomi prestigiosi come Zubizarreta, Camacho, Victor, Gordillo, Gallego, Chendo, Salinas e Michel.

Il Gruppo E includeva la Germania Ovest, finalista di Spagna 1982, come testa di serie. La squadra tedesca includeva vari campioni della vecchia guardia, come Rummenigge, Schumacher, Brieghel, Littbarski, Magath, Augenthaler, Allofs e Hoeness, ma anche novitá che marcheranno il futuro della nazionale, come Lothar Matthaus, Rudy Voller, Thomas Berthold e Andreas Brehme. Questo gruppo era forse uno dei piú equilibrati, dato che includeva anche la Danimarca dell'eterno Morten Olsen, di Jan Molby, Berggren, Elkjaer, Laudrup e Lerby, la Scozia di Souness, Strachan e Archibald e l'Uruguay di Francescoli.

Nel Gruppo F, infine, la testa di serie era la Polonia di Boniek, Zmuda e Smolarek, nello stesso gruppo peró si trovavano anche l'Inghilterra di Peter Shilton, Glenn Hoddle, Wilkins, Robson, Hateley (sbocciato nel Milan), Waddle e del giovane attaccante Gary Lineker. Oltre a loro, si potevano vedere il Portogallo di Manuel Bento, Fernando Gomes, Jaime Pacheco e del giovane Paulo Futre, ed il Marocco. Anche questo un girone equilibrato insomma.

La lista dei convocati mostra che Bearzot cercó alternative in ogni ruolo o quasi: Collovati per Vierchovow, Nela per Cabrini, Ancelotti per Bagni, Tardelli per De Napoli, Vialli per Conti, Rossi per Galderisi, Serena per Altobelli e via dicendo. Io ovviamente non posso non notare che quell'anno il capocannoniere del campionato era stato Roberto Pruzzo... Inoltre, a parte i casi di De Napoli e Vialli, Bearzot sembra non voler pescare dall'ottima Under 21 di Vicini.

L'Italia debuttó con un pareggio per 1 a 1 con la Bulgaria. La formazione di partenza era Galli, Bergomi, Cabrini, De Napoli, Vierchowod, Scirea, Conti (poi sostituito da Vialli), Bagni, Galderisi, Di Gennaro, Altobelli. Gli azzurri passarono in vantaggio con Altobelli ma poi si fecero raggiungere da Sirakov nel finale. Nella seconda partita, l'Italia affrontava l'Argentina di Maradona (che nella prima partita aveva battuto la Corea del Sud per 3 a 1). Bearzot schieró la stessa formazione della prima partita (Giuseppe Baresi subentró a De Napoli nel secondo tempo cosí come Vialli per Conti) e Bagni si attaccó in marcatura al suo amico Diego. Finí 1 a 1: l'Italia passó ancora una volta in vantaggio con Altobelli, ma poi Diego Maradona inventó un goal che lasció di stucco Galli (forse un po' troppo). Nella terza partita, l'Italia batte la Corea del Sud per 3 a 2 (doppietta di Altobelli che sale a 4 reti), peró l'Argentina vince il girone grazie ad un netto 2 a 0 sulla Bulgraia, che verrá ripescata come terza. In una di queste partite, mi sorprese il rabbioso calcio alle bottigliette d'acqua vuote date dal mio mito Bruno Conti al momento della sua sostituzione da parte di Vialli.

Il gesto di Maradona é molto bello, ma la reazione di Galli lascia veramente interdetti.

Nel Gruppo B, il Messico arrivó primo davanti al Paraguay (con il Belgio terzo ripescato dopo aver perso la prima partita proprio contro il Messico). Nel Gruppo C, Francia ed Unione Sovietica finirono a pari punti (URSS prima per differenza reti). Il loro scontro diretto finí 1 a 1. Nel Gruppo D, il Brasile (con Careca in gran forma) arrivó primo a punteggio pieno davanti alla Spagna (che perse 1 a 0 con i brasiliani per rete di Socrates). Nel Gruppo E, la Danimarca sorprese tutti arrivando prima a punteggio pieno dopo aver battuto la Germania per 2 a 0 e l'Uruguay per 6 a 1 (tripletta di Elkjaer che poi segnó anche con la Germania). Uruguay terzo ripescato per un soffio. Altra sorpresa nel Gruppo F, dopo il Marocco arrivó primo davanti all'Inghilterra (Lineker inizia a farsi vedere con una tripletta), mentre la Polonia fu ripescata come terza ed il Portogallo fu eliminato.


Passiamo agli Ottavi di Finale e partiamo dall'Italia ovviamente. Gli azzurri non ebbero molta fortuna e si trovarono ad affrontare la Francia di le Roy Platini (pallone d'oro negli ultimi tre anni), squadra semifinalista ai Mondiali 1982 e Campione d'Europa nel 1984. I francesi erano chiaramente i favoriti, peró in Italia speravamo in una sorpresa da parte dei nostri, come a volte é successo nella storia azzurra quando partiamo da sfavoriti. Purtroppo non andó cosí, gli azzurri fecero una partita generosa ma poco incisiva. La Francia passó in vantaggio proprio con Platini dopo un quarto d'ora e noi provammo a recuperare terreno, per poi essere puniti nel secondo tempo da Stopyra, in quello che fu il 2 a 0 finale. Di quella partita ricordo la forte delusione, anche se non ero sorpreso dal risultato, sapevamo tutti che era venuto il momento di salutare Bearzot e voltare pagina. Purtroppo Bearzot non investí a sufficienza sui nostri giovani piú in forma, anche se fu pure sfortunato dal fatto che la nuova, fortissima, generazione era ancora nell'Under 21 e sarebbe sbocciata con ili futuro CT, Azeglio Vicini.

Mi sembra giusto mettere una foto di Alessandro "Spillo" Altobelli, sicuramente l'azzurro piú meritevole in tutta la competizione, e non solo per i goal. In termini di sorpresa, metterei il giovane Fernando De Napoli, sicuramente tra gli azzurri piú in forma nel caldo dell'estate messicana.

Facciamo ora un riassunto delle altre partite. Il Messico vinse per 2 a 0 con la Bulgaria, il Brasile batté per 4 a 0 la Polonia (ricordo ancora l'impressione di potenza che mi diedero Josimar e Careca), l'Argentina passó per 1 a 0 (rete del leccese Pasculli) sull'Uruguay al termine di una partita spigolosa arbitrata dall'italiano Agnolin. La Germania vinse per 1 a 0 con il Marocco, segnando solo all'87mo con Matthaus. L'Inghilterra si impose per 3 a 0 sulla Polonia con una doppietta di Lineker. La Spagna invece, buttó fuori la Danimarca (mia squadra preferita dopo l'uscita degli azzurri) con un pesante 5 a 1 in cui risaltarono i 4 goal di Butragueno. Ho lasciato per ultima la partita che mi entusiasmó di piú di tutti gli Ottavi: ovvero la vittoria del Belgio ai tempi supplementari contro l'Unione Sovietica (Igor Belanov segnó una tripletta che gli consentí di finire il torneo con 4 reti e poi di vincere, sorprendentemente, il Pallone D'Oro, in quegli anni limitato ai soli giocatori europei). Fu una partita piena di colpi di scena, con il Belgio ad inseguire nei tempi regolamentari e poi fuggire ai supplementari grazie ad una prestazione maiuscola di Ceulemans e Claesen. La guardai di notte con mio padre, mangiando gelato ad ogni intervallo.

La prestanza di Jan Ceulemans contro gli avversari della CCCP, un vero leader.

Passiamo ai quarti di finale. In questo caso parliamo di tre partite finite ai calci di rigore. La Spagna fu buttata fuori dal Belgio (passato in vantaggio proprio con Ceulemans prima di essere raggiunto sull'1 a 1 dei tempi regolamentari). La Germania Ovest buttó fuori il Messico dopo un grigio 0 a 0 (i tedeschi non impressionarono per niente in questa competizione devo dire). La terza partita finita ai calci di rigore, fu la piú interessante e drammatica: ovvero Francia-Brasile che vedeva di fronte tantissimi campioni, a partire da Platini e Zico, al loro ultimo Mondiale. Il Brasile passó in vantaggio con una potente rete di Careca, ma poi si fece raggiungere da un goal da opportunista di Platini. Dopo di che, si consumó un finale teatrale: Zico sbaglió un rigore durante i tempi regolamentari, che poi si rivelerá decisivo. Il risultato infatti non si sbloccó piú e si andó ai rigori. Questa volta Zico segnó mentre Platiní mandó il suo rigore alle stelle. Gli errori di Socrates e Julio Cesar peró, condannarono il Brasile all'eliminazione. Fu l'ultimo palcoscenico per alcune delle stelle piú lucenti della storia del calcio brasiliano. Rimasi molto triste per Zico, uno dei mie giocatori preferiti di sempre.

Il rigore sbagliato da Zico...

L'unico quarto che si concluse prima dei calci di rigore non ha bisogno di presentazioni credo, é una delle partite piú famose della storia del calcio, ovvero Argentina - Inghilterra 2 a 1. É la partita che ha reso Maradona immortale, quella della vendetta argentina per la guerra delle Falklands/Malvinas, quella della Mano de Dios, quella del goal del secolo. Insomma, un classico del calcio in cui l'Inghilterra non poté che inchinarsi, nonostante il goal di Lineker nel finale aveva riacceso le sue speranze (l'inglese terminerá il torneo come capocannoniere con 6 reti, davanti a Maradona, Careca e Butragueno, non male!).

Comunque sia, Pete Shilton non aveva praticamente saltato. Le discussioni si incentrarono sul gesto antisportivo di Maradona, che sicuramente ci fu (anche se l'Argentina meritava ampiamente di vincere), peró credo che le reazioni furono esagerate quando si pensa che gesti antisportivi accadono costantemente nelle partite di calcio (per cercare un rigore, una punizione, far buttare fuori un avversario ...).

Passiamo guindi alle semifinali del 25 giugno, entrambe bellissime. La prima fu una possibile rivincita del 1982, ovvero Francia - Germania, arbitrata dal nostro Agnolin. I francesi speravamo nell'en-plein dopo aver eliminato Italia e Brasile, peró arrivarono stremati a questa partita. I tedeschi ne approfittarono per sbloccare il risultato con Andreas Brehme (goal su punizione simile a quello che segno due anni dopo all'Italia agli Europei del 1988, anche se qui la papera del portiere fu netta), nel finale, dopo varie occasioni per la Francia, Rudi Voeller raddoppió per il 2 a 0 che mandó la Germania in finale, mentre la Francia dovette accontentarsi di vincere la finalina con il Belgio (4 a 2, una delle reti fu del giovane Jean-Pierre Papin). 

5 palloni d'oro a stringersi la mano. Non li rivedremo piú al Mondiale.

L'altra semifinale vide l'Argentina battere il Belgio per 2 a 0 con un'altra doppietta di Maradona. Per me questa fu una delle migliori partite in assoluto di Maradona ed il suo secondo goal mi piace anche di piú di quello del secolo. Fu classe pura unita ad una forma fisica smagliante.

I giocatori belga sembra che stiano vedendo un alieno



Arriviamo quindi alla finale dello Stadio Azteca (a 16 anni di distanza da quando Pelé vi vinse il suo terzo mondiale). Non sono totalmente sicuro, ma penso di aver visto la partita a Limido, dai miei zii (o a un matrimonio di qualche parente?). Durante la partita, Maradona soffrí molto la stretta marcatura di Matthaus e la partita non sembra decollare. L'Argentina passa in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Brown, che approfittó di un'uscita sbagliata di Schumacher (da noi si dice "andare per farfalle"). Nel secondo tempo, l'Argentina sembra mettere via la partita con una rete di Valdano, ma a quel punto i tedeschi, in un'orribile divisa verde, si svegliano rimontando prima con l'eterno Rummenigge e poi ancora con Rudi Voeller. La partita sembra avviata ai supplementari, ma proprio a quel punto Maradona trova una magia e serve un assist incredibile a Burruchaga, che sigla il goal del definitivo 3 a 2. Seconda finale consecutiva persa dai tedeschi (si vendicheranno nel 1990 e nel 2014, entrambe le volte in finale contro l'Argentina). L'Argentina é campione del Mondo per la seconda volta, a 8 anni di distanza dalla vittoria casalinga del 1978, macchiata dai favori arbitrali e dalla dittatura. Maradona prende il volo sugli antichi opponenti (Platini, Zico, Rummenigge) e viene riconosciuto per quello che era giá, il piú forte giocatore del mondo.

La stretta di mano tra i capitani Maradona e Rummenigge

La formazione dei Campioni del Mondo 1986


Chiudiamo ricordando che, quello stesso anno, l'Egitto vinse la Coppa d'Africa contro il Camerun.



Fonti per informazioni e snip:
- Wikipedia
- mondialidicalcio.org
- storiedicalcio.altervista.org
- Italia1910.com
- Solocalcio.com
- Fifa.com
- gameofgoals.it
- vivadiego.com

06 agosto 2023

ANNO x ANNO - Stagione 1985-86 - Il Real Madrid costruisce il mito del Bernabeu

 

Vero che non hanno vinto la Coppa Campioni (2 UEFA consecutive e 5 campionati spagnoli di fila non sono male). Peró negli anni '80, il Real Madrid (sponsorizzato PARMALAT) di Butragueno, Sanchez, Santillana, Gordillo, Michel e via dicendo é stata una squadra iconica in tutta Europa per la sua capacitá di ribaltare le partite ed intimorire gli avversari al Bernabeu. Ha vinto meno della versione anni '50 o anni '10, peró rimane nella memoria almeno al pari di quella dei primi galacticos

Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa é la stagione tra la tragedia dell'Heysel, che marcherá l'inizio del ritiro di Platini dal calcio oltre che l'assenza delle squadre inglesi dalle competizioni europee per anni, ed i Mondiali di Messico 1986 (uno dei piú iconici della storia del calcio, ne parleremo a parte). 

Io ero continuavo a giocare a calcio nel Cervo, anche se nel frattempo il mio orizzonte si era allargato a Parma, visto che avevo iniziato la prima superiore all'ITCS GB Bodoni di Via Farini. Il che significava che al mattino alle 7:05 dovevo essere pronto per predere la corriera che scendeva da CasaSelvatica e Limido per Parma. Fu un anno di nuove amicizie (su tutte Stefano Gastaldi, detto Pepe), che poi marcheranno la mia gioventú. Quell'anno inizia anche ad andare in motorino, un Tuareg 50 bellissimo ed iniziai ad andare in discoteca (inizialmente la Domenica Pomeriggio, al Selena di Collecchio o il Jumbo sulla Via Emilia) con la compagnia di San Martino. 


INGHILTERRA

A livello di mercato, i campioni in carica dell'Everton lasciarono partire tanti dei loro giocatori e fecero il colpaccio acquistando Gary Lineker dal Leicester. Il Liverpool si assicuró Steve McMahon, il Tottenham prese Chris Waddle, mentre cominciarono ad apparire dalle giovanili Paul Gascoigne nel Newcastle e Paul Ince  nel West Ham. La stagione cominció con una striscia di vittorie consecutive del Manchester United, poi Liverpool ed Everton si disputarono il titolo come nella stagione precedente. Questa volta fu il Liverpool, guidato dal suo ex campione scozzese Kenny Dalglish, ad assicurarsi sia il campionato che la FA Cup, in entrambi i casi davanti all'Everton, che si dovette accontentare del primo posto di Lineker in classifica cannonieri davanti al sempre fortissimo Ian Rush.

SPAGNA

Questa fu la stagione che vide il passaggio di Hugo Sanchez sulla sponda Real di Madrid. Il messicano lascerá il segno negli anni a venire. Il Real si separó da Stielike e acquistó Gordillo dal Betis.  L'Atletico Madrid si consoló con l'acqusto del portiere argentino Ubaldo Fillol e l'arrivo in prima squadra di Paco Llorente mentre il Real Saragozza si assicuró il giovane uruguaiano Ruben Sosa. Questa volta, i campioni in carica del Barcelona arrivarono secondi sia in campionato (dietro al Real Madrid, dominante anche grazie alle reti di Hugo Sanchez e Jorge Valdano), sia in Copa del Rey, dietro al Real Saragozza. Nonostante la vittoria in campionato, a fine stagione Molowny salutó la panchine merengue, lasciando il posto all'olandese Leo Beenhakker.

GERMANIA

A livello di mercato, lo Stoccarda vide la partenza del belga Nico Claesen, mentre il Bayern acquistó Hansi Flick (allenatore dell'ultimo triplete dei bavaresi). L'Eintracht Francoforte portó in prima squadra Andreas Moeller (futuro bianconero), ed il Colonia fece lo stesso con il portiere Bodo Illgner. Il Bayern vinse sia il campionato (anche se il Werder Brema di Otto Rehhagel arrivó a pari punti) che la Coppa di Germania (con due reti di Michael Rummenigge, mentre per lo Stoccarda fece un goal anche Jurgen Klinsmann)

FRANCIA

Questa volta il PSG riuscí ad interrompere il dominio del Bordeaux (che peró si accontentó della Coppa di Francia vinta contro il Marsiglia) ed andó a vincere il campionato, anche grazie ad una vittoria decisiva sui girondini alla quarta giornata. Ancora secondo il Nantes.

ITALIA


Carletto Ancelotti. Quell'anno fu uno dei protagonisti della grande stagione della Roma in Serie A. Si guadagnó la convocazione al mondiale 1986, ma poi giocarono soprattutto l'esperto Salvatore Bagni, Giuseppe Baresi o la giovane stella Fernando De Napoli. Il meglio per lui doveva ancora arrivare con il Milan di Sacchi dove fece due stagioni a livello altisismo e giocó da protagonista i Mondiali del 1990. É uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Lo era giá in campo.

La Serie A continua a presentarsi come il campionato con la maggior ricchezza di star del calcio. Questa é peró la stagione che vede il ritorno in Brasile di Zico, Socrates e Falcao.  Vediamo le prime tre dello scorso anno e poi le altre squadre in ordine libero. I campioni in carica del Verona cedono alcuni protagonisti dello storico scudetto dell'anno prima ma cercano di rivincere la scommessa del "usato sicuro" acquistando giocatori a metá carriera come Giuliano Giuliani, Beniamino Vignola e Vinicio Verza.  Il Torino di Gigi Radice fanno anche loro molte cessioni, tra gli arrivi Antonio Sabato dall'Inter. Proprio l'Inter vede partire alcuni membri storici della squadra come Carlo Muraro, Giancarlo Pasinato, Evaristo Beccalossi e Graziano Bini, ma acquista Pietro Fanna e Luciano Marangon dal Verona e il campione del mondo Marco Tardelli dalla Juventus, oltre a far salire in prima squadra la giovane speranza Fausto Pizzi. Nel Milan di Liedholm arriva Paolo Rossi, voluto dal Presidente Giuseppe Farina (lo aveva strappato alla Juve ai tempi del Vicenza nel 1978), oltre ad un gruppo di giovani che, in misura diversa, lasceranno il segno: Paolo Maldini, Alessandro Costacurta, Mario Bortolazzi e il Sammarinese Marco Macina (dal Parma). La Sampdoria di Bersellini, detentrice della Coppa Italia, acquisto Gianfranco Matteoli dal Como e portó in prima squadra Maurizio Ganz.

Il Napoli (per il quale si pensionava il grande Luciano Castellini) di Ottavio Bianchi affiancó a Maradona Claudio Garella dal Verona, Alessandro Renica dalla Sampdoria, Bruno Giordano dalla Lazio, Eraldo Pecci dalla Fiorentina e il giovane Ciro Ferrara dall'Under (la squadra dello scudetto si stava formando).  Alla Roma di Eriksson partirono molti giocatori, peró arrivó Zibi Boniek, oltre ai giovani Sandro Tovalieri e Stefano Desideri. Anche la Fiorentina, guidata da Aldo Agroppi, fece varie cessioni, peró si assicuró, tra gli altri, Sergio Battistini, Maurizio Iorio, il giovane Nicola Berti (dal Parma), ma soprattutto un giovane che fará la storia del nostro calcio: Roberto Baggio (dal Vicenza). La Juventus di Trapattoni lasció partire altri pezzi della sua storia: Boniek, Rossi e Tardelli, peró vide arrivare Aldo Serena (dai nemici del Torino, tramite l'Inter), Lionello Manfredonia dalla Lazio, Massimo Mauro dall'Udinese (rimarrá famoso per aver giocato con Zico, Platini e Maradona), Renato Buso ed il danese Michael Laudrup (in rientro da un prestito alla Lazio). Tra le altre operazioni da ricordare per questa annata vi sono: Paul Rideout e Gordon Cowans dall'Aston Villa al Bari (che acquista anche il giovane Amedeo Carboni); Angelo Colombo e Geronimo Barbadillo dall'Avellino all'Udinese; l'arrivo di Aldo Cantarutti e Cesare Prandelli all'Atalanta; Pedro Pasculli e Juan Barbas al Lecce (che promosse in prima squadra il giovane Antonio Conte) ; l'acquisto di Stefano Borgonovo da parte del Como e di Ciro Muro da parte del Pisa.


Quell'anno, il giocatore straniero piú forte trattato sul mercato non arrivó dall'estero ma da uno scambio interno: Michael Laudrup. Alla Juventus arrivó in un periodo di declino dei bianconeri poi rimase famoso soprattutto per ció che fece piú tardi con Barcelona e Real Madrid. Il fratello Brian giocó per Bayern, Milan e Chelsea e si prese la soddisfazione di vincere gli Europei 1992 con la Danimarca. Michael peró fu uno dei giocatori piú eleganti della storia del calcio secondo me.

Il campionato si presenta incerto dato la crescita di squadre 'minori' come Verona, Torino e Sampdoria il rafforzamento di Juventus e Napoli o il ringiovanimento di Milan, Fiorentina o Inter. Nella Fiorentina, un grave infortunio tiene fuori Roberto Baggio per tutta la stagione, la sua carriera sembra giá in dubbio, mentre nell'Atalanta iniziava a muovere i primi passi Roberto Donanadoni. Ad inizio campionato, la Juve prese la testa con una serie di vittorie consecutive. La sua fuga fu arrestata dal Napoli, grazie ad una punizione dentro l'area di Maradona, rimasta storica. Maradona fece un altro goal stupendo contro l'Inter a San Siro quell'autunno. La Juventus peró continuó la sua corsa (e nel frattempo vinse anche una Coppa Intercontinentale a Tokyo), mentre l'Inter, in difficoltá, chiamó Mario Corso per sostituire l'esonerato Castagner.  Non scordiamoci anche che eravamo in pieno anno pre-mondiale e per molti giocatori la testa era giá in Messico.

Al ritorno peró venne fuori la Roma di Eriksson che, trascinata da un fantastico Pruzzo (poi capocannoniere con 17 reti su 19 nel girone di ritorno), oltre che da Graziani, Nela e Cerezo, inanelló una serie di vittorie spettacolari e piene di reti e poi vinse anche con la Juve nello scontro diretto (ricordo quella partita con l'Olimpico giallorosso e l'arbitro Agnolin, fu una dimostrazione di grandissima forza). A quel punto la Roma sembrava favorita dal calendario, ma nelle ultime due giornate riuscí a perdere in casa con il giá retrocesso Lecce e poi in trasferta a Como e regaló lo scudetto alla Juventus. Fu un peccato, perché quella Roma fu una delle squadre a cui vidi giocare il miglior calcio degli anni '80 (si dovette consolare della vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria). La Juventus invece stava per salutare Platini (non piú capocannoniere dopo tre anni) e il suo grande allenatore Giovanni Trapattoni. I bianconeri dovranno affrontare un lungo purgatorio prima di tornare in alto (negli anni '90, con Marcello Lippi). Durante quell'anno vi fu un altro evento che marcherá la storia del calcio italiano e mondiale dei prossimi anni: Silvio Berlusconi acquistó il Milan (mai brillante quell'anno, come il Verona del resto.

Non si puó negare che la Juventus non avesse cercato il rinnovamento. Dei campioni del mondo erano rimasti solo Scirea e Cabrini. Manfredonia, Mauro, Laudrup e Serena sembravano i pilastri della futura Juventus. I bianconeri dovettero aspettare il 1994-95 per rivincere lo scudetto. Nel mezzzo 'solo' il lampo della Coppa Italia e Coppa UEFA 1989-90.


Fu un anno in cui le squadre dell'est figurarono molto bene. Peró giá si poteva vedere come le competizioni stessero portando fuori la potenza delle squadre spagnole (che approfittarono anche dell'assenza delle inglesi tra l'altro).

Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, la Dinamo Kiev del maestro Lobanovskyj (poi protagonista anche a Mexico '86 con l'URSS), trascinata dal grande Oleg Blokhin (capocannoniere della competizione insieme al compagno Igor Belanov) vince la coppa in finale contro l'Atletico Madrid di Aragones dopo una serie di partite piena di reti. Per le italiane, la Sampdoria passa i sedicesimi contro i greci del Larissa ma poi si fa eliminare dal Benfica agli ottavi. In Coppa UEFA, il Real Madrid di Molowny, Sanchez e Butragueno, replica la vittoria dell'anno prima schiantando in finale il Colonia degli intramontabili Schumacher, Littbarski e Allofs (capocannoniere davanti a Valdano ed i nostri Virdis ed Altobelli). L'Italia é presente con Milan, Inter e Torino. Tutte e tre riescono a passare i 32mi (ricordo ancora la fatica del Milan con l'Auxerre), poi il Torino esce ai sedicesimi contro l'Hajduk Spalato mentre Milan e Inter passano con Lokomotive Lipsia e Linz. 

Un altro urlo (meno conosciuto) di Marco Tardelli... poi al ritorno urlerá il solito Santillana, ancora lui

Agli ottavi l'Inter passa ai supplementari con il Legia Varsavia, mentre il Milan esce in modo rocambolesco contro il Waregem (il nome Mutombo restó nella mia memoria per anni). Dopo aver eliminato brillantemente il Nantes ai Quarti, l'Inter incapperá ancora nel Real Madrid, venendo ancora eliminata in semifinale (anche questa volta dopo una vittoria all'andata, rimasta famosa per una doppietta di Marco Tardelli). Dopo la biglia dell'anno prima, quest'anno vi furono due rigori discutibili per le merengues. Fu in quel periodo che iniziai fortemente ad odiare il Real Madrid e, calcisticamente, la Spagna, un sentimento che potei sfogare nella grande vittoria del Milan di Sacchi nella semifinale di Champions 1989, ma denso di tante delusioni. Terminiamo con la Coppa Libertadores, per il secondo anno consecutivo, i colombiani dell'America de Calí furono sconfitti in finale, questa volta dal River Plate di Enrique, Ruggeri e Pumpido (giá protagonisti ai mondiali, ricordiamo che questa competizione si gioca tra due stagioni differenti).

A parte Belodedici e Boloni, era particamente una squadra di sconosciuti, soprattutto pensando che dall'altra parte c'erano Schuster e Archibald. Fu la prima volta che vinse una squadra dell'Europa orientale. Soprattutto grazie alle parate del portiere Helmuth Duckadam ai calci di rigore (nel 1987, si fratturó misteriosamente le mani, sembra a causa della polizia del regime di Ceausescu).

L'edizione della Coppa Campioni 1985/86 vide l'Italia rappresentata dal Verona campione d'Italia e dalla Juve campione d'Europa. A causa degli incidenti dell'Heysel, i bianconeri dovettero giocare le prime due partite in casa a porte chiuse. Per questo motivo, i bianconeri scelsero di non usufruire del passaggio diretto agli ottavi. Le principali contendenti erano il Barcelona, il Porto, il Goteborg ed il Bayern. Ai sedicesimi, sia Verona che Juventus passarono agevolmente contro i greci del PAOK ed i lussemburghesi del Jeunesse. Tra le altre squadre, il Bordeaxu uscí contro il Fenerbahce.

Agli ottavi, la truppa italiana fu dimezzata da un sorteggio sfortunato che mise il Verona contro la Juve. Passarono i bianconeri con un 2 a 0 complessivo (fu la fine della campagna europea veronese, nonostante le belle reti di Elkjaer), mentre Austria Vienna e Porto uscirono contro Bayern Monaco e Barcelona. Ai quarti la Juventus trovó proprio il Barcelona e fu eliminata per un 2 a 1 complessivo (goal di Julio Alberto all'andata, mentre il ritorno rimase famoso per il numero di reti fallite dalla riserva Aldo Pacione). Tra le altre l'Anderlecht riuscí ad eliminare il Bayern e l'Aberdeen uscí contro il Goteborg. In semifinale lo Steaua Bucarest (squadra del ministero della difesa romeno), che fino ad allora aveva trovato tutte squadre abbordabili, riuscí ad eliminare l'Anderlecht, mentre il Barcelona ebbe ragione del Goteborg ai calci di rigore. La finale si giocó a Siviglia e, dopo un noioso 0 a 0, rimase famosa per le quattro parate consecutive del portiere romeno Duckadam (lo Steaua aveva pure sbagliato i primi due rigori), che consegnó la coppa ai romeni (il Milan poi li fece fuori in finale nel 1989, mentre il Barcelona si rifece contro la Samp nel 1991).


Una delle tante reti sbagliate da Aldo Pacione nella partita di ritorno della Juventus contro il Barcelona. Useremo spesso il suo nome con gli amici per indicare un goal sbagliato clamorosamente, in alternativa a Blisset.

Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Fu un anno di mondiali ma anche un anno strano perché influenzato dal fatto che il Pallone D'Oro poteva essere dato solo ad un giocatore europeo che militasse in una competizione europea. Per questo motivo vinse Igor Belanov, attaccante della Dinamo Kiev (pur sempre vincitrice della Coppa delle Coppe) e della URSS, con cui segnó 4 reti ai mondiali (come Altobelli, Elkjaer e Valdano) e uscí agli ottavi. Il secondo posto fu dato a Gary Lineker, capocannoniere dei mondiali con l'Inghilterra (davanti a Butragueno, Careca e Maradona) ed il terzo al Buitre, pure protagonista ai mondiali con la Spagna.

Nella mia classifica ovviamente vince Maradona, protagonista di uno dei mondiali piú iconici della storia del calcio (ne parleremo a parte). Al secondo posto metto sicuramente Butragueno, anche per i trionfi con il Real in campionato e Coppa UEFA (in quegli anni una competizione spesso piú agguerrita della Coppa Campioni). Per il terzo posto pensavo piú a Platini (scudetto con la Juve, quarti in Coppa Campioni, semifinale al Mondiale con la Francia dopo aver buttato fuori il Brasile e l'Italia). Poi ho voluto premiare Enzo Scifo, arrivato in semifinale di Champions con l'Anderlecht e protagonista di un grande mondiale con il Belgio, eliminato solo dall'immenso Maradona in semifinale.


Non ho messo Maradona perché occuperá gran parte del post sui Mondiali del 1986. Butragueno l'ho messo sopra. Ho messo Enzo Scifo, purtroppo di foto d'epoca con l'Anderlecht non ne ho trovate, percui ho usato una con il Belgio di quella fantastica campagna 1986... ricordo ancora tutte le partite che ho visto di notte con mio padre, indimenticabile.

Tra gli italiani direi che quell'anno si misero in luce specialmente Pruzzo, Graziani, Nela, Ancelotti, il giovane Borgonovo, i gemelli Mancini e Vialli, Roberto Donadoni ed il solito Altobelli. Bergomi e Zenga sempre piú leaders dell'Inter e ottimo Tacconi con la Juve. Molto bravi anche Alberigo Evani e Pietro Paolo Virdis con il Milan.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- bdfutbol.com

- stadiosport.it

- interlive.it