29 novembre 2020

Il mio Pallone D'Oro 2019-20

 

Un articolo di Ultimo Uomo, propone un vincitore differente ma non mi convince, quest'anno vi sono meno dubbi dello scorso anno o di quello prima secondo me (snip dal sito goal.com)

Quest'anno France Football ha deciso di non assegnare il Pallone D'Oro spiegando che la stagione é stata resa ingiudicabile dalla chiusura dovuto al Coronavirus (che nel caso francese ha voluto dire che il campionato é stato chiuso in anticipo). Io penso che, per quanto anomala, la stagione scorsa é ampiamente giudicabile e quindi ho deciso di assegnare un mio giudizio su chi avrebbe meritato il pallone d'oro (anche se la copertina é uno spoiler mostruoso).

Per chi avrebbe bisogno di una rinfrescata, lo scorso anno ha vinto Messi (e abbiamo parlato ampiamente di quando non ci trovassimo d'accordo). Io ho spiegato perché secondo me avrebbe dovuto vincere Sadio Mané (si, non Van Dijk). Abbiamo anche parlato dei vari premi individuali che esistono nel mondo del calcio e della storia del Pallone D'Oro.

Per creare la mia classifica, mi sono basato sui risultati della stagione 2019-20 (ho usato la modalitá di punteggi utilizzata per la mia speciale classifica sugli allenatori). Si parla quindi dei soli risultati delle squadre di club, visto che gli Europei 2020 non si sono disputati e le qualificazioni non sono un metro sufficiente credo per influenzare i giudizi. Devo ammettere che nella classifica qui sotto non ho incluso i risultati delle squadre di club in Brasile o Argentina perché non andando a competere in Champions non avrebbero comunque abbastanza visibilitá. 

Ho cercato di essere inclusivo e di non farmi influenzare troppo da questo inizio di stagione (il prossimo anno cerchero' di dare questo mio personale premio ad Agosto per evitare questo aspetto). Ne é venuta fuori una selezione di 35 giocatori. Vi sono solo due italiani, Immobile e Barella. Vi é solo un portiere, Keylor Navas (non che i vari Ted Stengen, Oblak, Courtois, Allison o Szecesny siano di meno, peró secondo me se il PSG é arrivato per la prima volta in finale di Champions, é anche grazie a lui). 

Ovviamente, vi sono assenze eccellenti, a partire da Mbappé, Suarez, Sergio Ramos, Aguero, Koman, Mueller e altri. Peró penso che sia una selezione equilibrata, forse con qualche sorpresa dettata dalla maggiore attenzione per la Serie A, come Mertens, Luiz Alberto o Gosens. D'altra parte mi sembra giustificatissima l'attenzione per la stagione eccezionale dell'Atalanta o del Lipsia, la Scarpa D'Oro di Immobile ed i punteggi piú alti di Inter e Juve rispetto a Real Madrid o Liverpool. Ho voluto anche menzionare le stagioni individuali impressionanti di Haland, Vardi e Aouar (fortissimo secondo me).

Veniamo ora finalmente alla selezione finale. Come dicevo sotto la foto di copertina, penso che la vittoria di Lewandowski quest'anno sia molto piú chiara di quella di Messi lo scorso anno o di Modric l'anno prima. Il polacco mi é antipatico ma é effettivamente un centravanti eccezionale che lo scorso anno ha vinto un triplete risultando capocannoniere in tutte e tre le competizioni vinte dal Bayer (sfiorando il record di CR7 di reti in una singola edizione di Champions). Molto difficile fare meglio. 

Come giá detto altrove, Lewandowski é l'unico in questo momento che puó sperare di sfondare le 100 reti in Champions come hanno fatto Ronaldo e Messi. Se dovessi indicare un secondo ed un terzo posto penso che indicherei Neymar e Lukaku per come sono stati determinanti per la proprio squadra sia nei respettivi campionati sia in Europa.








26 novembre 2020

Champions League: quarto turno dei gironi


Handanovic accompagna Vidal fuori dal campo perché il cileno non accetta l'espulsione (incredibile che nessuno dei compagni lo abbia allontanato dopo il primo giallo), peró sembra che stia accompagnando l'Inter fuori dalla Champions (snip dal sito corriere.it)

É ancora difficile parlare di Champions. Il pensiero di Diego Armando Maradona é sempre molto vivo e lo resterá per molto tempo. Cercheremo comunque di spendere un po' di tempo su questa Champions, dopo che nelle settimane precedenti ci eravamo soffermati sulla Nazionale, su alcune partite dalla bella importanza simbolica e sulla Serie A. Rispetto al terzo turno dei gironi di Champions, vi sono giá stati dei verdetti chiari. Cerchiamo di fare il punto.

Come sono andate le italiane

Partiamo dalle partite di Martedí. La Juve ha battuto in extremis gli ungheresi del Ferencvaros. I bianconeri hanno sofferto troppo contro una squadra nettamente piú debole. Come possono sperare di impensierire le grandi d'Europa se non stravincono partite cosí? L'unica buona notizia é che Ronaldo e Morata sembrano trovarsi bene e continuano a segnare (devo ammettere che ad inizio stagione ero molto perplesso sul ritorno dello spagnolo o sulla sua capacitá di integrarsi con CR7, forse mi sbagliavo, lo spero; intanto Morata ha giá raggiunto 5 goal in Champions). Nell'altra partita del girone, il Barcelona, privo di Messi, ha vinto comodamente 4 a 0 contro la Dinamo Kiev e ora guida il Gruppo G con 3 punti di vantaggio sui bianconeri. Entrambe sono giá qualificate per gli ottavi, anche se la Juve ha pochissime speranze di togliere il primo posto del gruppo ai catalani.

La Lazio ha colto invece un solido successo per 3 a 1 sullo Zenit Pietroburgo, condito da una bella doppietta di Immobile. E' un bel segnale. Nell'altra partita il Borussia ha vinto nettamente per 3 a 0 sul Brugge con doppietta del gigante Haland e ora guida la classifica del Gruppo F con 9 punti, mentre la Lazio ne ha 8 e le basta non fare sciocchezze nelle partite successive per riuscire a qualificarsi.

La grande delusione peró é stata l'Inter. I nerazzurri erano arrivati giá molto in difficoltá alla super sfida con il Real Madrid di Zidane, ed infatti Conte ha parlato di una finale. Purtroppo credo che i giocatori siano entrati in campo fin troppo tesi per l'importanza della posta in palio, come testimoniato dall'ingenuitá di Barella nel fallo che ha portato il Real al rigore dell'uno a zero ad inizio partita o dal crollo di nervi di Vidal che ha provocato la sua espulsione e le fine delle speranze di recuperare per i nerazzurri. Nei turni passati mi ero lamentato di arbitraggi sfavorevoli all'Inter che l'avevano penalizzata, peró stavolta non mi sembra ci sia granché da dire. 

I ragazzi di Conte hanno mostrato alcune buone cose, ma non abbastanza da impensierire un Real pure rimaneggiato. L'impressione che ho avuto é che l'Inter arriva alla porta avversaria molto piú lentamente rispetto allo scorso anno. Il 2 a 0 condanna l'Inter all'ultimo posto e mette a rischio perfino il suo passaggio all'Europa League, una bella delusione per una squadra che l'anno scorso é uscita immeritatamente dalla Champions, ha lottato per lo scudetto e l'Europa League fino alla fine. Per togliere lo scudetto alla Juve servirá molto di piú.  Nell'altra partita di questo Gruppo B, il Borussia M'Gladbach (chiamiamolo BMG e facciamola finita) ha vinto facile con lo Shaktar per 4 a 0 ed ora guida il gruppo con un punto sul Real. I tedeschi sono sicuramente la sorpresa piú interessante di questo inizio di Champions e la squadra che piú mi ha impressionato, non solo per Thuram.

Ci consoliamo con l'Atalanta, vittoriosa per 2 a 0 ad Anfiedl Road (in realtá la copertina doveva andare a loro!). I bergamaschi veniva di un periodo di netta flessione sia in campionato che in coppa e la loro qualificazione sembrava in pericolo di fronte al ritorno di un Ajax in grande spolvero. I bergamaschi hanno peró offerto una prestazione maiuscola, pressando il Liverpool e non permettendogli di organizzare il suo gioco. Una bellissima prestazione di squadra che da speranza per le prossime partite. Ora l'Atalanta ha 7 punti com l'Ajax, che peró deve ancora incontrare il Liverpool, primo nel Gruppo D con 9 punti.

Come sono andate le altre partite?

Nel Gruppo A, il Bayern ha vinto la sua quarta partita di fila (una rete del solito Lewandowski) con un 3 a 1 sul Salisburgo ed é quindi giá qualificato, anche grazie al pareggio a reti inviolate tra Atletico Madrid e Lokomotiv Mosca. Nel Gruppo C, Manchester City e Porto sono praticamente qualificati grazie alle rispettive vittorie su Olympiacos e Olimpique Marsiglia. Nel Gruppo E, anche Chelsea e Siviglia sono giá qualificate grazie alle vittorie su Rennes e Krasnodar. Nel Gruppo H infine, il Manchester United continua a guidare la classifica grazie ad una comoda vittoria per 4 a 1 sull'Instanbul (con doppietta di Bruno Fernandes), menre il PSG vince di misura per 1 a 0 sul Lipsia e lo raggiunge al secondo posto con 7 punti. Rimane il girone piú aperto insieme a quello dell'Atalanta.

Prima di chiudere, una rapida occhiata all'Europa League. Il Milan ha pareggiato a Lilla, rimediando cosi' in parte la brutta sconfitta dell' andata. Peccato perche' era passato in vantaggio e prima del pareggio dei francesi avevano pure sfiorato il raddoppio.  Ora i rossoneri sono secondi dietro il Lilla ma devono tenere dietro lo Sparta Praga, vincente sul Celtics. Roma e Napoli hanno vinto facile in casa su Cluj e Rijeka. La Roma e' prima davanti allo Young Boys e praticamente qualificata, mentre il Napoli e primo ma il vantaggio su Real Sociedad e AZ e' sottile e gli azzurri dovranno tenere alta la guardia per qualificarsi (sono d' accordo che giochino meglio, pero' lo scorso anno il Napoli si qualifico' in un gruppo di Champions che includeva il Liverpool e Salzburg).

25 novembre 2020

DIEGO

 

Snip dal sito gazzetta.it

Oggi é serata di Champions e si doveva parlare di questo (sta per partire Inter - Real Madrid, la partita forse piú importante di questo autunno calcistico). Peró si fa sicuramente a tempo, perché oggi, 25 Novembre 2020, ci ha lasciato Diego Armando Maradona, el Diez, el Pibe de Oro, la mano di Dio, Maradó, il DAM, per me semplicemente Diego.

E' uno di quei momenti in cui occorre marcare dei riferimenti per potersi ricordare piú tardi. Sono a casa mia a Genthod. Ho ricevuto la notizia mentre stavo finendo una giornata di teleworking causa il lockdown del COVID. Mia moglie Adriana era anche lei in mansarda con me a lavorare. Mio figlio Zaka fa 15 anni la settimana prossima e mia figlia Bruna ne fa 12 il prossimo Febbraio. In questo periodo sono molto occupato e preoccupato con il trasloco di mia sorella anche se il lavoro peso lo fanno soprattutto i miei fratelli. Certo é un 2020 densissimo come entite di perdite, penso soprattutto al mio amato Ennio Morricone.

Torniamo a Diego. Saró sicuramente ripetitivo rispetto alla quantitá gigantesca di omaggi che Diego sta ricevendo in questo momento e riceverá nei prossimi giorni da giornali sportivi, celebritá e social media, per non parlare dei suoi due popoli di appartenenza: l'Argentina e Napoli.

Nei prossimi giorni vedremo sicuramente un sacco di bei ricordi da parte di campioni dello sport, artisti e altre figure. D'altra parte Diego era uno dei pochi calciatori che era fuoriuscito dal mondo del calcio per toccare il cuore di politici (come Fidel Castro) o aristi (cantanti o registi, come Sorrentino o Kusturica). Forse solo Pelé aveva fatto altrettanto. É curioso che entrambi abbiano raggiunto il loro momento piú iconico nello stadio Azteca di Cittá del Messico. Uno ai mondiali del 1970, quando si giocó la partita del secolo (Italia-Germania 4-3), l'altro ai mondiali del 1986, quando lui stesso segnó il goal del secolo nella famosa vittoria contro l'Inghilterra (e rivincita per la guerra delle Falklands). 

Negli anni '80 i filmati delle partite non arrivavano facilmente come oggi. Vedevi un giocatore se giocava in Serie A o quando la sua squadra giocava contro una squadra italiana in coppa (non tutte e non sempre) o la sua nazionale giocava contro quella italiana. Penso di avere visto Maradona la prima volta durante i mondiali del 1982, quando l'Italia vinse per 2 a 1 sull'Argentina con reti di Tardelli e Cabrini (Passarella per gli argentini). Maradona sembrava un essere uscito dalla selva con quella capigliatura cosí nera e fitta. Aveva un'aria serissima, sembrava inviperito. Gentile gli fece la vita durissima e forse oggi sarebbe stato espulso per somma di ammonizioni (sotto uno snip dal blog di Fabrizio Bocca su Repubblica.it). Poi contro l'odiato Brasile (per gli argentini é lo scontro per eccellenza), Diego si fece espellere per un'entrata da rosso su un avversario e il suo mondiale 1982 finí lí. Peró lí fu dove lo vidi per la prima volta.

Una cosa che mi é venuta in mente in questi giorni é che l'Italia ha incontrato tre volte Diego ai mondiali, non ci avevo mai pensato: 1982, 1986 e 1990. Penso che l'unico azzurro presente (ma non in campo nel 1982) tutte e tre le volte sia stato Beppe Bergomi (Franco Baresi fu convocato, senza giocare, nel 1982, ma non convocato nel 1986). Ovviamente la gioia piú grande fu nel 1982 e la tristezza piú grande nel 1990 (dovrei farci un post a parte perché penso che a tutt'oggi sia la tristezza piú grande che ho avuto dalla nazionale, piú delle finali perse negli Europei 2000 e 2012 e della non qualificazione per il 2018). Forse perché la considero la nazionale piú forte che ho visto finora e anche per questo non mi sono ritrovato molto nella descrizione di quella semifinale fatta recentemente da UltimoUomo. L'Italia fece un grande mondiale, usci da imbattuta sul campo e subí solo il goal con gli argentini.

Anche questo post probabilmente verrá aggiornato nei prossimi giorni con foto o altri ricordi. Mentre scrivo a Napoli é in atto una veglia funebre dei tifosi mentre in Argentina le telecamere indugiano sul luogo in cui aveva passato gli ultimi giorni Maradona dopo un'operazione al cervello. Nel frattempo, pur non volendo fare il torto a nessuno, penso che stasera la cosa piú corretta sia di mettere il link di un editoriale del Clarin, il giornale Argentino che per primo ha annunciato la morte di Diego. Voglio anche aggiungere un bellissimo articolo di qualche tempo fa su Ultimo Uomo, con bellissimi aneddoti, inclusa il famoso riscaldamento sulle note di Life is Life.

Per anni e anni si é parlato di chi fosse piú forte tra Pelé e Maradona (i vari Di Stefano, Cruyff, Platini, Bekenbauer, Van Basten, Baggio, Zidane rimanevano sempre nelle retrovie a seconda dei gusti). La FIFA li elesse entrambi migliori giocatori del ventesimo secolo. Poi la discussione é passata su chi fosse piú grande tra Maradona e Messi (quasi dando ragione a chi riteneva Maradona piú forte di Pelé). Lo scorso anno, in occasione del sesto pallone d'oro a Messi mi sono espresso sulla sfida tra Messi e Cristiano Ronaldo e, in quell'occasione, non ho potuto fare a meno di accennare a Maradona. Parlando di Messi e CR 7 dicevo infatti:

Quando parliamo della grandezza di un calciatore, ci riferiamo al talento? Se e' cosi' secondo me non ci sono molti dubbi. Messi e' il piu' grande tra i due. Le sue giocate, le sue intuizioni sono talento puro. Il fatto che un giocatore della sua altezza riesca a segnare la quantita' di reti che segna lui o fare gli assist che fa lui contro difese chiusissime che non hanno altro scopo che quello di fermarlo e' una chiara indicazione. Certo, se poi aggiungiamo a questo la capacita' di esibire questo talento e farlo fruttare per piu' tempo possibile, allora Messi e' sicuramente il piu' grande di sempre o almeno al pari di Pele' (lo dico perche' se questo aspetto non fosse rilevante, allora io continuo a ritenere Maradona superiore a livello di talento puro, spettacolo, creativita' e versatilita' rispetto a Messi).

Ecco, secondo me Maradona era superiore a tutti a livello di tecnica pura, di capacitá di mostrare i gesti calcistici piú belli. Messi fa cose incredibili a velocitá pazzesca. Maradona peró sembrava un vero e proprio artista sul campo e, nonostante questo, riusciva ad essere anche maledettamente concreto, portando l'Argentina a due finali mondiali vicendone una con una selezione non eccelsa (quella fortissima era nel 1994, rimase scioccata dalla sua sospensione per doping e non si risollevó) o il Napoli a vincere due scudetti nel periodo di massima competitivitá della Serie A. Ecco in questo senso sono d'accordissimo con l'articolo di Mario Sconcerti sul Corriere.

Ma insomma ognuno ovviamente ha le sue idee e preferenze, come si volesse parlare di preferenze tra Leonardo e Michelangelo o Verdi e Puccini. Vorrei ricordare perché Diego é cosí importante per ME, perche' é vicino al pantheon dei miei calciatori preferiti con Bruno Conti, Franco Baresi, Roberto Mancini, Gabriel Batistuta, Roberto Baggio, Rui Costa, Clarence Seedorf e Andrea Pirlo (devo dire che ormai ci sta entrando anche Ciro Mertens) e perché secondo me é il piú forte di tutti i tempi:

- Diego mi ha accompagnato nei momenti piú intensi della mia vita quando da bambino diventavo adolescente, poi giovane adulto. E' apparso nella mia vita ai mondiali del 1982 quando avevo 11 anni e poi l'ho seguito fin dopo i 20, nel frattempo sono andato alle superiori e poi all'universitá. Ho avuto i miei primi amori e i primi dolori, le grandi amicizie e tantissime avventure indimenticabili.

- Diego ha rappresentato il filo di unione sul calcio che piú ha marcato la mia vita: dalla nazionale campione del mondo del 1982 attraverso gli anni piú ricchi di campioni della Serie A (non c'era bisogno di seguire altre competizioni) ma anche piú vari (basta pensare agli scudetti di Roma, Verona, Napoli e Sampdoria), fino al Milan di Sacchi, forse la squadra italiana di club piú forte e dominante di sempre, e fino alla nazionale dei mondiali del 1990, forse la piú forte nazionale azzurra che io ho mai visto e che proprio davanti a Maradona, al San Paolo, ha interrotto il suo sogno.

- Diego ha rappresentato l'apice dell'epoca dei grandi numeri 10: con lui c'erano Zico e Platini, poi Matthaus, Gullit, Mancini, Baggio, Hagi. Da allora, tantissimi hanno cercato quella maglia proprio pensando a quei tempi, come Savicevic, Totti, Rui Costa, Del Piero, Ronaldinho o lo stesso Messi, mentre altri hanno perfino modificato il loro numero di maglia originario per averla, come Zidane o Figo.

Bellissimo questo re-incontro con il grande Arthur Coimbra Antunes, detto Zico. Oggi non se ne parla molto, ma all'epoca Zico era considerato sullo stesso livello di Maradona e Platini, per alcuni pure piú forte. In Italia meraviglió al suo primo anno all'Udinese con 19 goal e delle bellissime punizioni (snip da sport.sky.it)

Vorrei indicare qui alcuni dei miei goal preferiti di Maradona, che sicuramente sono ulteriore testamento della sua grandezza (per non parlare degli assist, come quello a Caniggia contro il Brasile nel 1990). Con l'Argentina vi sorprendo perché per me il suo goal piú bello non é quello del secolo, contro l'Inghilterra nel 1986, ma il secondo contro il Belgio nello stesso torneo.

I goal piú belli peró li ha fatti con il Napoli ed é difficile scegliere (ce n'e' veramente tantissimi), ne metto alcuni:

- quello con l'Inter a San Siro: stop di petto e sinistro al volo prima che la palla tocchi per terra;

- quello con la Lazio al San Paolo, senza guardare la porta e mentre cadeva, pallonetto all'incrocio;

- quello con il Verona al San Paolo, di controbalzo da 40 metri;

- quello contro il Milan di Sacchi al San Paolo, controllo di sinistro, ancora sinistro al volo a spostare il pallone dal portiere e ultimo sinistro a segnare da un angolo molto difficile mentre cade;

- per ultimo metto uno dei goal piú famosi della storia della Serie A e forse mai eguagliati, ovvero la famosa punizione dentro l'area contro la Juve.

Chiudo con due foto dal mio ultimo viaggio a Napoli, lo scorso anno. Diego, x sempre.



AGGIORNAMENTO 26 NOVEMBRE 2020

Continua la veglia per Diego a Napoli e a Buenos Aires, dove una lunghissima fila di persone si sta recando alla Casa Rosada per un ultimo saluto alla salma del Diez. Volevo approfittare per aggiungere a questo diario personale gli snip o i link di altri contenuti che mi sono particolarmente piaciuti. Tra gli snip, metto qui sotto la prima pagina della Gazzetta di oggi ed un nuovo Tweet del Napoli, a ricordare il famoso coro dei tifosi partenopei quando Diego calcava il terreno del San Paolo. M

Metto anche gli snip di alcuni dei saluti che mi sono piaciuti di piú da parte di altri calciatori: quello di Batistuta, quello di Buffon, quello di Mancini, quello di Mertens e quello della Juve. A livello di Link vorrei mettere qui un bell'articolo del Post.it sui murales di Napoli su Diego e un lungo commento di Ultimo Uomo uscito oggi.

Un ultimo appunto. Chi legge avrá notato che non faccio nessun riferimento alle letture contrastanti classiche che si hanno quando una persona molto nota (e controversa) muore: ovvero la diatriba tra chi vede Diego come un 'eroe' rivoluzionario sempre a battersi per gli ultimi e chi lo vede come un cocainomane viziato, obeso, donnaiolo ed evasore di tasse. Io parlo di quello che era Maradona in campo, di quello che ispirava in campo, il resto é solo fumo.











AGGIORNAMENTO 29 NOVEMBRE 2020

Un altro aggiornamento per parlare, attraverso qualche snip, di altre celebrazioni di Diego in questo week-end di partite.

Messi segna il bel goal del 4 a 0 del Barcelona sull'Osasuna e poi scopre la maglia del Newell's, sua squadra del cuore in Argentina e dove aveva giocato brevemente anche Diego (snip da gazzetta.it)

Stasera si gioca Napoli-Roma. Bruno Conti, l'eroe di Spagna 1982 che ha dato il titolo a questo Blog, é sceso ai quartieri spagnoli per rendere omaggio alla memoria di Diego (snip dal messaggero.it)


Il Napoli é sceso in campo con la Roma indossando una maglietta speciale che replica i colori dell'Argentina, veramente una bellissima idea. Peccato solo non avere il San Paolo pieno di gente (snip da ilriformista.it)


AGGIORNAMENTI DOPO 2 DICEMBRE 2020

I ricordi romantici di Diego hanno lasciato sempre piú spazio alle polemiche su mille aspetti per me poco importanti: la dinamica della sua morte, i suoi eredi, il suo lato oscuro, se Bruno Conti abbia fatto bene o male ad inginocchiarsi, e via dicendo... Voglio segnalare invece un altro bel ricordo su Ultimo Uomo, che tra l'altro mi ha fatto pensare alla grandezza di Maradona (e anche di quanto contava la Serie A all'epoca):

- Proprio negli anni di Diego, arrivó la rivoluzione del Milan di Sacchi. Io penso che proprio il Milan di Sacchi fece schizzare in alto la mistica della Champions (allora Coppa dei Campioni), basti pensare alla doppia semifinale con il Real Madrid o al 4 a 0 nella finale del Camp Nou. Proprio da allora e poi sempre di piú negli agli '90, la Champions é diventata La Competizione. Per non parlare poi degli ultimi 20 anni, con Ferguson, Mourinho, Guardiola, Ancelotti, Klopp, Zidane, ma anche il Milan, il Real dei Galacticos, quello della Decima, il Bayern, il Barcelona, il Liverpool, Kaká, Inzaghi, Raul, CR7, Messi, Sergio Ramos, Neymar e potrei andare avanti all'infinito. Quindi, secondo me il fatto che Maradona sia ancora considerato il piú grande anche se la sua impronta sulla Champions é praticamente zero la dice veramente lunga su che impronta generale abbia lasciato...

- Come dice Ultimo Uomo, il Napoli di Diego fu l'unica squadra che riuscí a rivincere lo scudetto tra quelle fuori dal gruppetto Juve/Milan/Inter: "Fiorentina nel ’69, Cagliari nel ’70, Lazio nel ’74, Torino nel ’76, Roma ’83, Hellas Verona nel ’85, Sampdoria nel ’91, Lazio nel 2000 e Roma nel 2001". Infatti in quegli anni il Napoli arrivó due volte primo e due volte secondo. Non credo sia un caso. E parliamo degli anni dell'ultimo Platini e del primo Baggio, del Milan di Sacchi e dell'Inter dei record di Trapattoni e dei tedeschi...

Anche Carlito Tevez ha voluto omaggiare Diego: dopo aver segnato in Copa Libertadores con il Boca, l'ex Juventino ha indossato la maglia numero 10 del Boca 1981, quella che usava Diego... (snip dal sito itasportpress.it)

Altre belle notizie in pillole, le mando come vengono:

- Un bell'articolo di Ultimo Uomo sulle pettinature di Diego
- Insigne si é fatto tatuare il volto di Diego sul braccio, mentre Napoli ha confermato che lo Stadio San Paolo verrá rinominato a Maradona
- Paolo Sorrentino, ultimo regista italiano premiato agli Oscar (durante la cerimonia aveva ringraziato anche Maradona come fonte di ispirazione), ha scritto un bell'articolo sulla sua gioventú a Napoli ai tempi di Diego (dallo scorso luglio sta girando un film su Diego, mentre lo aveva citato anche in The Best of Youth).
- il canale ARTE ha riproposto un bellissimo documentario sulla vita di Diego.
- Finalmente su Youtube si possono trovare gli episodi completi del programma TV Argentino, la Noche del 10 (programma di e su Diego con bellissimi incontri con altri calciatori, incluso Pelé).
- Nello stesso programma, in apertura del primo episodio, si puó sentire la canzone "La Mano de Dios", cantata da Rodrigo Bueno per Maradona. Questa versione é particolarmente emozionante.
- Un riassunto di 10 minuti della semifinale del Belgio del 1986, considerata da alcuni come la piú bella partita di sempre di Diego... vedendo il video non é difficile rimanerne convinti.

AGGIORNAMENTO 25 NOVEMBRE 2021
É passato giá un anno, ma Diego lo ricordiamo ancora tanto. É uscito il film di Sorrentino "La Mano di Dio". Spero di vederlo presto, mentre mi interessa meno la nuova serie su di lui su Amazon Prime. Il Napoli ha inaugurato una statua di Diego fuori dallo Stadio che porta il suo nome. Metto qui in ordine sparso altri ricordi di questi giorni:
- un podcast della Gazzetta con ricordi di difensori che l'hanno marcato;
- un video dall'Argentina e un altro dal Napoli;
- un omaggio di Ultimo Uomo, che ha anche dedicato una pagina con tutti gli articoli su Diego (molto bello per un gruppo di giornalisti che alle volte sembrano concentrarsi sui concetti all'opposto di quello che era Maradona nel calcio);
- Altri articoli su Repubblica .
- Un bell'articolo di Ultimo Uomo sulla stupenda doppietta di Ciro Mertens alla Lazio nel giorno in cui si ricordava Diego con l'inaugurazione di una statua nello stadio.



22 novembre 2020

La Serie A dopo 8 giornate

Il Sassuolo continua a sorprendere, l'Atalanta invece é uscita dalla parte alta della classifica (snip dal sito Gazzetta.it)

Ritorniamo a parlare di Serie A dopo la pausa della nazionale. Facciamo il punto dopo 8 giornate, quattro giornate dopo l'ultimo riassunto.  Da allora le prime sei sono rimaste le stesse, con l'eccezione dell'ottima sequenza della Roma, che ha preso il posto dell'Atalanta (i bergamaschi stanno attraversando un grosso calo di forma, come si é visto sia in campionato che in Champions). 

Se guardiamo alle partite tra squadre in fascia alta nelle ultime quattro giornate, possiamo ricordare il pareggio ricco di reti tra Milan e Roma (3-3 alla 5ta), il Sassuolo che sbanca 2-0 a Napoli (alla 6ta), la Lazio e l'Atalanta che fermano rispettivamente Juve ed Inter sull'1 a 1 (alla settima) e, proprio stasera, il Milano che ha vinto 3 a 1 a Napoli dando una grossa delusione all'ex mister Gattuso e al Sassuolo, che oggi pomeriggio era salito temporaneamente in testa alla classifica.

E dire che fino a stasera c'era aria di restaurazione delle tre protagoniste della scorsa stagione: la Lazio che si imponeva a Crotone con una rete del rientrante Immobile, capocannoniere e scarpa d'oro 2019/20; la Juve che archiviava la pratica Cagliari grazie alla doppietta del solito CR7, affamatissimo dopo le delusioni in Nations League e a caccia di nuovi record dopo aver raggiunto e superato Ferenc Puskas nella classifica dei goleador di sempre (746 reti); e l'Inter vincitore in rimonta per 4 a 2 sul Torino grazie ad una doppietta di Lukaku tornato caricato dalle belle prestazioni con il Belgio.

Peró poi la sera ha zittito tutti il solito Zlatan Ibrahimovic, autore di una doppietta (piú un goal annullato) contro il Napoli, a cui non é bastato il tridente Lozano/Mertens/Insigne. Il primo goal di Ibra, colpo di testa praticamente dal limite dell'area é stato veramente stupendo. Questo Milan continua a tenere un ottimo ritmo, ma ormai stiamo tutti ripetendo all'infinito quanto essenziale é il contributo dell'highlander svedese (10 goal, e non ha neanche giocato tutte le 8 partite)!

Con tutto il rispetto per il Milan ed Ibra peró. Non si riesce a non dare spazio al Sassuolo con questo fantastico secondo posto dopo 8 giornate. Berardi si ripete con il Sassuolo dopo i due bei goal in Nations League con la maglia azzurra (snip da www.eurosport.it)

Vorrei approfittare ora per fare un piccolo confronto di classifiche tra le tre squadre che erano in Champions sia quest'anno che l'anno scorso, ovvero Inter, Juve e Atalanta. E' abbastanza interessante anche perché la Champions é arrivata a metá dei gironi di qualificazione. Allora, vediamo un po' la situazione dopo 8 giornate di campionate e tre turni di Champions a distanza di un anno.


Insomma, in campionato sono calate tutte e tre (l'Atalanta meno), mentre in Champions l'Atalanta ha decisamente migliorato. La Juve é molto piú indietro dell'anno scorso in campionato ed abbastanza stabile in Champions. I bianconeri peró sembrano leggermente in recupero sul piano del gioco. Sorprende invece il grosso calo dell'Inter, sia in campionato che in Champions (vedremo come andra' mercoledí contro il Real, a questo punto é praticamente una finale). Il calo sorprende soprattutto perché l'Inter é una delle squadre che si é rafforzata di piú di tutte ed ha la panchina piú ricca, peró sembra piú vulnerabile in difesa e troppo sprecona in attacco.

Stiamo a vedere, i prossimi turni saranno molto intensi per tutte e tre le squadre: ci saranno tre turni di fila di Champions, tutti decisivi, oltre al campionato. Fra due giornate riparleremo di Serie A al momento di fare un secondo punto sui maggiori campionati europei.




 

Mourinho-Guardiola e il mancato Suarez-Messi, ovvero i corsi ed i ricorsi

 

Non si vedeva Mourinho abbracciare i suoi giocatori da molto tempo, sicuramente non durante i tempi del Manchester United (snip dal sito www.standard.co.uk)

Dopo le gioie della maglia azzurra, ed in attesa del quarto turno di Champions, sono tornati i campionati. Oggi pero' non parlero' delle partite di Juve, Atalanta o Lazio, lo faremo domani per fare il punto sulla A dopo 8 giornate. Vorrei fare un breve post per parlare di due partite affascinanti che si sono giocate oggi.

La prima e' stata Tottenham - Manchester City, ovvero Mourinho che ritrova Guardiola. Oggi parlarne sembra quasi qualcosa di vintage, come un revival dei bei tempi andati: Mourinho sembra avviato verso un lento ed inesorabile declino dopo i licenziamenti al Chelsea (li' l'ultimo scudetto vinto, sembra tantissimo fa', dopo di lui sono passati di li Conte e Sarri, prima di Lampard) e al Manchester United. Guardiola e' ancora un guru del calcio, massimo punto di riferimento del bel gioco (ne abbiamo parlato recentemente in relazione alla partita contro il Liverpool di Klopp), anche se sembra aver perso un po' della sua aurea di super-vincente.

C'e' stato pero' un momento tra 2011 e 2012 quando mai come prima e forse mai come altrove (se non forse il Milan di Sacchi contro il Napoli di Maradona) in cui il vertice del calcio mondiale e di tutte le sue storie ed epica si sono trovati nello scontro Mourinho/Guardiola come proiezione massima dello scontro Real-Barcelona in un momento in cui queste erano le due squadre piu' forti del mondo e con i due giocatori del mondo (questi due aspetti sarebbe continuati anche dopo gli addii di Guardiola e Mourinho, ma senza la stessa tensione magnetica, quasi messianica). Insomma quei due (e non solo per gli stili opposti, le sliding doors sulla panchina del Barcelona o i 4 clasicos concentrati in poco piu' di un mese nella primavera del 2011) hanno fatto la storia del calcio.

Contro ogni pronostico, ha vinto il Tottenham per due a zero con reti di Son e Lo Celso e si e' temporaneamente portato in testa alla Premier League. Il City ha stravinto su possesso palla, numero di passaggi e tiri, pero' gli Spurs sono stati cinici e spietati, con un Kane ottimo a fare il centravanti boa alla maniera di un Lukaku di Conte. Il City, nonostante tutti i suoi fuoriclasse (e sono davvero tanti!) e' stato evanescente e poco incisivo. E' la peggior partenza in campionato di sempre per Guardiola. Se non fosse assurdo, verrebbe da pensare che stia facendo riposare la squadra per scommettere sulla Champions. Quanto a Mourinho, per ora mi ha sorpreso, io avevo scommesso che non avrebbe mangiato il panettone quest' anno... invece eccolo in testa.

L'altra partita e' stata Atletico Madrid - Barcelona. Doveva essere il momento in cui il pistolero Suarez rincontrava Messi e il vecchio amore blaugrana. Pero' l'incontro non c'e' stato perche' Suarez non ha giocato. Ci siamo dovuti limitare a vedere Griezmann contro i vecchi compagni e il suo nuovo alter ego Joao Felix, oltre alla vecchia sfida Oblak - Ted Stengen, ancora tra i migliori portieri del mondo, anche se meno alieni di prima forse. Ha vinto l'Atletico per uno a zero, ed anche qui, la squadra piu' brutta e concreta e' in testa alla classifica, mentre il Barcelona, piu' ricca di talento e superstar, annaspa a meta' classifica. Come non si ricordassero che era stato proprio Suarez, con le sue caratteristiche, a prolungare la carriera di Messi (a cui non era bastato nemmeno l'arrivo di  Neymar per rivincere la Champions) e a riportare il Barcelona in cima al mondo. E adesso l'Atletico di Simeone spera si ripeta l'annata vittoriosa che ebbe con Villa, cacciato dal Barcelona e di nuovo vincente a Madrid.

AGGIORNAMENTO 29 NOVEMBRE 2020

Un breve aggiornamento (ne parleremo meglio tra una settimana quando ci occuperemo del punto sui maggiori campionati europei) per parlare del ritorno di Mourinho a Standford Bridge per affrontare il suo Chelsea e il suo ex pupillo Frank Lampard. Il significato particolare é che questa volta arriva da primo in classifica in Premier, era dai tempi del Chelsea che una sua squadra non occupava questa posizione...

18 novembre 2020

Finalmente una gioia azzurra: le finali di Nations League !

 

Francesco Acerbi e Manuel Locatelli, due nuovi leader di questa bella nazionale azzurra! (snip dal sito www.ansa.it)

Con due convincenti vittorie contro l'ostica Polonia e in casa della Bosnia, l'Italia di Mancini ed Evani si é guadagnata il primo posto nel suo gruppo davanti alla fortissima Olanda (in finale nella prima edizione di due anni fa') e una partecipazione alle finali di Nations League  del prossimo Ottobre (oltre ad un importante progresso nel ranking FIFA che servirá anche a figurare come testa di serie ai sorteggi per i gruppi di qualificazione dei mondiali del Qatar). Ci voleva proprio mentre stavamo passando il terzo anniversario della terribile eliminazione agli spareggi per i mondiali in Russia contro la Svezia della nazionale dello sprovveduto Ventura. Andiamo a fare compagnia in finale con le piú forti d'Europa, ovvero Spagna, Francia e Belgio. Si giocherá in Italia il prossimo Ottobre.

Mancini non ha ancora vinto nulla, peró a livello di gioco si sta guadagnando un posto di rilievo tra i migliori allenatori della nazionale che ho avuto la possibilitá di seguire (ovvero da Bearzot in poi). Ricordiamo le 22 partite da imbattuta con 17 vittorie, le 10 vittorie su 10 nelle qualificazioni per gli Europei, la bellissima vittoria con l'Olanda dello scorso Settembre. La squadra gioca molto bene, con coraggio ed intensitá. Non rinuncia mai al gioco, anche davanti al portiere. Se proprio si deve trovare una pecca é la scarsa capacitá di concretizzare le occasioni create e buttare la palla dentro. Manca di cinismo e ha ragione che avrebbe bisogno di un cannoniere alla Lukaku.

Tra i singoli é difficile segnalare i migliori perché hanno giocato bene in tanti, a partire da Insigne (non solo elegante, ma anche grintoso ed intenso), Donnarrumma (mi devo ricredere sui miei commenti perplessi di un anno fa'), Barella e Bastoni (sempre piú maturi e con grande personalitá), oltre alle belle sorprese di Berardi e Emerson. Se dovessi indicare quelli che mi hanno impressionato di piú direi Locatelli ed Acerbi. Il primo ha replicato la grande prova contro l'Olanda facendo due partite di grandissima quantitá, qualitá ed equilibrio. L'assist per il goal di Berardi di stasera é stato stupendo. Il secondo é un difensore fortissimo e preciso, per me molto piú sicuro di Bonucci sul piano difensivo. Insomma una grande gioia finalmente!

Questo turno ha visto anche alcuni scontri di alto prestigio. 

Partiamo da quello piú importante: Spagna-Germania, ovvero una plausibilissima finale da mondiale o europei tra le due squadre che rappresentano i campionati delle squadre (Bayern, Real, Barcelona) che, con l'eccezione del Liverpool, hanno dominato la Champions negli ultimi dieci anni. La Spagna ha distrutto la Germania con un clamoroso 6 a 0 (con tripletta del neo-acquisto del City, Ferran Torres, e una bellissima rete di Morata). É stata una sorpresa fortissima per me, soprattutto considerando come aveva faticato la Spagna nelle partite precedenti e ancor piú vedendo quanto dominante é stato il Bayern, che compone l'ossatura della nazionale tedesca, in questo 2020. La Spagna si é quindi guadagnata le finali. La Svizzera non ha figurato male, d'altra parte, in un gruppo cosí difficile, non poteva ripetere l'exploit di due anni fa, quando arrivó alle finali. La partita tra Ucraina e Svizzera e' stata rinviata causa COVID, la Svizzera deve vincere per non retrocedere, i gialloblu di Shevchenko sembrano favoriti.

Passiamo a Portogallo-Francia, ovvero Ronaldo contro Griezmann o la rivincita degli europei del 2016. É stata una partita molto equilibrata, che i francesi hanno vinto 1 a 0 guadagnandosi cosí le finali a scapito del Portogallo (e di una deludente Croazia, quasi retrocessa al girone B). I francesi (forse la squadra europea di maggiore talento e qualitá se si guarda alla disponibilitá di giocatori) hanno avute piú occasioni per segnare, mentre il Portogallo, vincitore della prima edizione della Nations League, é stato piú insidioso e incisivo una volta passato in svantaggio. Un peccato perché se si svegliavano prima i portoghesi ce la potevano fare. Io credo che Santos dovesse fare prima qualche cambio, per esempio per sostituire Bernardo Silva (un fantasma del fuoriclasse dello scorso anno) o Rafael Guerreiro (molto in difficoltá ad arginare Koman). Poi credo anche che, nonostante il grande talento di Joao Felix o Diogo Jota, Ronaldo avrebbe bisogno di un attaccante di peso davanti che faccia un po' da boa davanti, un po' come Giroud per la Francia. In questo gruppo retrocede la Svezia.

L'altra partita di prestigio é stata Belgio - Inghilterra, vinta agevolmente dai diavoli rossi grazie anche ad una bella punizione di Mertens. Il Belgio ha legittimato il suo primato battendo anche la Danimarca di Eriksen con una doppietta di Lukaku.  Gli inglesi invece, nonostante i tanti nomi di giocatori di squadre importanti della Premier, hanno deluso le attese e non torneranno alle finali come due anni fa. Fanno impressione anche gli 0 punti dell'Islanda, che era stata la grande sorpresa degli ultimi Europei ed era riuscita perfino a qualificarsi ai mondiali di Russia 2018. Gli islandesi retrocedono, mentre dal girone B salgono Galles ed il blocco mittel-europeo: Austria, Repubblica Ceca ed Ungheria.

AGGIORNAMENTO

Torno per un aggiornamento dopo qualche giorno dal successo degli azzurri. Sono molto sorpreso dal poco rilievo che e' stato dato a questa impresa (particolarmente assordante il silenzio di ultimouomo). Non solo per il bel gioco propositivo e coraggioso mostrato dagli azzurri. Non solo per la scalata di posizioni nel ranking FIFA (con effetti concreti sui sorteggi per i gruppi di qualificazione ai mondiali del Qatar). Volendo, non solo per il fatto che, fino all'edizione del 1976, gli Europei consistevano in una fase finale di quattro squadre come l'attuale Nations League (le fasi finali degli Europei sono salite a 8 squadre dal 1980, a 16 dal 1996 e a 24 squadre dal 2016), quindi l'importanza di essere in una fase finale nel contesto molto competitivo attuale.

Ma se proprio vogliamo rifletterci, soprattutto per il fatto che negli ultimi anni di gioie azzurre se ne sono viste ben poche. Voglio dire:

- Negli anni '70 abbiamo avuto una finale Mondiale (nel 1970 contro il Brasile di Pele', vincitore dell' ultima coppa Rimet) ed una semifinale ad Argentina '78. 

- Negli anni '80 abbiamo iniziato con una semifinale degli Europei casalinghi del 1980 poi abbiamo vinto IL mondiale piu' bello della nostra storia (contro l'Argentina di Maradona, il Brasile di Zico e la Germania di Rummenigge. Abbiamo anche raggiunto le semifinali negli europei del 1988. 

- Negli anni '90 abbiamo raggiunto le semifinali nei mondiali casalinghi delle notti magiche (probabilmente la nazionale piu' forte che abbia mai visto, insieme forse, almeno sulla carta, a quella del 2002), poi la finale mondiale negli USA del 1994, persa ai rigori contro i rigori contro il Brasile di Romario. 

- Negli anni 2000, abbiamo iniziato con un Europeo sgusciato dalle mani a causa di un 'golden goal' (terribile idea, abolita dopo le esperienze di 1996 e 2000) nei supplementari della finale contro la Francia. Nel 2006 ci siamo presi la rivincita contro Zidane e compagni vincendo il nostro quinto e ultimo mondiale ai rigori!

- Negli anni '10, abbiamo avuto solo la gioia di una finale agli Europei 2012 preparata male da Prandelli e persa male contro la Spagna di Iniesta e Xavi. Poi basta, a parte le belle prestazioni della nazionale di Antonio Conte agli Europei 2016 dove sbaragliammo Belgio e Spagna con una squadra nettamente inferiore.

Insomma, abbiamo iniziato gli anni '20 con una bella notizia (chissa' come sarebbero stati gli europei se non fossero rinviati causa COVID, lo vedremo a giugno spero). Io per ora mi godo questa vittoria in mezzo ad anni di vacche magre (no ripeto la stessa cronologia a livello di risultati delle nostre squadre di club in Europa perche' e' deprimente, solo due finali Champions della Juve di Allegri).

12 novembre 2020

Classifica dei migliori Allenatori di sempre e in attivitá - 2020

 


Nell'ultimo post, parlando della partita tra Liverpool e City, accennavamo al valore dei due allenatori. Sto approfittando di questa settimana piú tranquilla (tra poco arriveremo alle giornate decisive di Nations League, poi dovremo fare il punto sulla Serie A, poi tornerá la Champions per tre settimane di fila, poi intendo assegnare un pallone d'oro simbolico per il 2020, poi ... vabbeh mi fermo), per aggiornare la classifica degli allenatori piú forti della storia sulla base dei risultati della stagione 2019/20.

La classifica qui in alto é quella assoluta e contiene gli unici 16 allenatori che hanno superato i 200 punti (su 127 che hanno superato i 50 punti e su 661 che sono stati calcolati). Per chi volesse rinfrescarsi la memoria sui criteri vedere qui

Lo scorso marzo, in prima fase COVID, ho approfittato poi per fare varie classifice sugli allenatori in attivitá, i migliori italiani, quelli sudamericani, i migliori con la nazionale, in champions, nei campionati, etc. Per vedere i link di tutte queste classifiche, vi mando all'ultima uscita.

La classifica non é cambiata molto dallo scorso marzo, i commenti rimangono gli stessi direi (anche perché non ci sono state competizioni per squadre nazionali). La classifica continua a vedere una buona presenza di allenatori italiani tra i primi. 

Per gli altri aspetti mi aspettavo forse che Guardiola riuscisse ad avvicinarsi maggiormente ai 300 punti (é l'unico tra tutti i presenti in classifica che hanno serie possibilitá di avanzare ulteriormente in classifica).

Parlando di allenatori in attivitá penso che sia utile mettere qui sotto la classifica degli allenatori in attivitá che hanno superato i 100 punti. Come si puó vedere, Mourinho continua a guardare tutti dall'alto e a fargli compagnia sul podio ci sono due altri allenatori della Premier League (i tre insieme fanno 7 Champions League). 

Quelli che hanno fatto piú progressi nell'ultimo anno sono sicuramente Klopp e Zidane (fuori classifica hanno fatto grossi balzi in avanti anche Flick, autore di un triplete con il Bayern, e Tuchel, finalista di Champions e vincitore in Ligue 1 con il PSG).


AGGIUNGO QUA UNA BOZZA PRECEDENTE CHE MI AVEVO DIMENTICATO DI AVERE, CI SONO VARI DATI INTERESSANTI CHE NON AVEVO MESSO


In tanti lo davano in uscita da Parigi, peró Tuchel ha mantenuto il posto con un finale di stagione sorprendente (snip dal sito repubblica.it)

Eccoci con una classifica aggiornata dei migliori allenatori dal dopoguerra ad oggi. La classifica incorpora le conseguenze dei risultati della stagione 2019-20. Ho fortemente riflettuto sulla possibilitá di ri-tarare i punti dati per i risultati nei campionati tedesco e francese. Se infatti guardiamo alle prestazioni delle squadre uscite da Bundesliga e Ligue 1 nelle coppe europee, non ci sarebbe paragone con le vittorie delle squadre provenienti da Liga, Premier e Serie A. La Ligue 1 sarebbe addirittura sorpassata dalle squadre provenienti dai campionati portoghese ed olandese. Poi peró ho pensato al peso che invece hanno le federazioni tedesca e francese a livello di squadre nazionali: la Germania ha vinto 3 Europei e la Francia 2 (contro i 3 di Spagna, uno italiano e zero per l'Inghilterra); la Germania ha vinto 4 Mondiali e la Francia 2 (contro i 4 di Italia e uno per uno di Inghilterra e Spagna). Un sostanziale equilibrio quindi che mi ha spinto a mantenere i punteggi decisi all'inizio di questo progetto.


Passiamo alla classifica generale qui sopra. Dei primi 16 (ovvero quelli sopra i 200 punti), l'unico la cui classifica é cambiata é stato Guradiola grazie al secondo posto in campionato del City dietro al Liverpool. Poterva essere l'anno in cui Guardiola sorpassava la soglia dei 300 punti e si avvicinava al terzo posto di Mourinho (fermo al punteggio dello scorso anno come Ancelotti), peró la sorprendente uscita in Champions contro il Lione ha rovinato i piani dell'allenatore catalano. Quest'anno hanno fatto sostanziali avanzamenti in avanti Zidane, Sarri e Klopp (vincitori dei rispettivi campionati), Tuchel (vincitore in Ligue 1 e finalista in Champions) e Conte (2ndo in serie A e finalista in Europa League), mentre Flick del Bayern ha fatto una prepotente entrata in classifica grazie al triplete dei bavaresi.

Se vediamo la classifica degli allenatori in attivitá vediamo ancora una buona presenza degli allenatori italiani, per quanto molti degli allenatori in classifica sono ormai quasi da considerarsi in pensione. Dietro di loro scalpitano Klopp e Simeone.

Finiamo con un'occhiata alla classifica degli allenatori italiana, ancora capeggiata da Giovanni Trapattoni. I primi posti non si sono mossi (anche Allegri, fermo lo scorso anno, e tutt'ora in attesa di una squadra), mentre piú indietro ha fatto progressi Conte (e pure Sarri, nonostante l'esonero). Speriamo di vedere un salto di Mancini i prossim anni grazie alla nazionale!





08 novembre 2020

I classici di Germania ed Inghilterra

 

Quasi un passaggio di testimone tra l'attuale dominatore dell Bundesliga (miglior cannoniere straniero nella storia della Bundesliga e terzo di sempre oltre che quarto di sempre in Champions) e colui che vorrebbe emularlo, sempre che prima non lo comprino in Inghilterra o Spagna (snip da sito ansa.it)

Questo week-end facciamo un post speciale per parlare degli scontri diretti piú importanti di Bundesliga e Premier League (cosí parliamo d'altro rispetto al fatto che gli  USA hanno un nuovo presidente!). Stiamo parlando di Borussia Dortmund contro Bayern Monaco e Liverpool contro Manchester City. Del Clásico della Liga spagnola tra Real e Barcelona ne avevamo parlato qualche tempo fá, facendo il punto sui campionati stranieri. Lo scontro tra Inter e Juve invece avverrá solo a Gennaio 2021, quindi dovremo aspettare.

Una piccola nota su Liverpool-City. In Inghilterra forse non c'e' uno scontro come Real-Barcelona (el clásico) o Juve-Inter (il derby d'Italia). Forse la cosa che ci si avvicina di piú é Liverpool-Manchester United, le due squadre piú vincenti della Premier. Ci riferiamo quindi alle squadre piú forti degli ultimi cinque anni. Guardando indietro, oltre a queste due abbiamo visto 'classici' che hanno coinvolto lo United, l'Arsenal ed il Chelsea, a seconda delle annate (un po' come in Italia quando, oltre a Juve ed Inter, abbiamo visto alternarsi nella lotta per lo scudetto squadre come il Milan, la Roma, la Lazio o il Napoli).

Sono state due bellissime partite, molto aperte, equilibrate e giocate per vincere da entrambe le parti. D'altra parte, é difficile in questo momento trovare una maggiore concentrazione di talento. Parliamo di Liverpool e Bayern, campionesse in carica nelle rispettive leghe, le ultime vincitrici della Champions e sicuramente le squadre che hanno tolto al Real il ruolo di squadra piú forte del continente.  

In Germania, oltre a vedere lo scontro tra ali (o esterni) tecniche come Sancho, Coman, Sané, Gnabry o Hazard, abbiamo visto lo scontro tra i due maggiori cannonieri attuali, forse di tutta Europa: ovvero Lewandowski e Haland (rispettivamente 18 e 14 goal in Champions tra la scorsa stagione e quella in corsa, nessuno come loro). Alla fine  a Dortmund ha prevalso il Bayern per 3 a 2, probabilmente anche grazie alla sua panchina, molto piú ricca di talento e alternative. Mi ha molto impressionato lo schema di punizione che ha portato al goal di Alaba, molto furbo. Comunque anche il Borussia non avrebbe demeritato un pareggio.

In Inghilterra, abbiamo assistito ad una nuova puntata della lunga sfida tra Guardiola e Klopp, ovvero l'allentatore piú imitato della storia del calcio e quello piú domimante e vincente degli ultimi 5 anni (certo, i fans di Zidane potrebbero avere qualcosa di eccepire, mentre quelli di Mourinho diranno che rimane l'allenatore piú vincente della storia fra quelli in attivitá e aggiungeranno che il suo Tottenham mi sta smentendo e zitto zitto si é piazzato al secondo posto della Premier League). Entrambe le squadre hanno provato a vincere ed hanno sprecato ottime occasioni; forse il Manchester City ha maggiori recriminazioni in questo senso (non solo per il rigore fallito da De Bruyne). É finita 1 a 1, un risultato che non soddisfa nessuna delle due (un po' come i due pareggi di oggi in Italia tra Lazio-Juve e Atalanta-Inter). Per me é stato bello vedere che ad un certo punto c'erano in campo tre portoghesi: Diogo Jota, Joao Cancelo e Bernardo Silva.

04 novembre 2020

Champions League: terzo turno dei gironi

Sergio Ramos é arrivato a 100 reti con il Real Madrid. Potrá anche stare antipatico ma non si puó negare che se ne sono visiti pochi come lui (snip dal sito tuttomercatoweb.com)

Una settimana dopo il secondo turno, tornano le Coppe Europee. Scrivo mentre in America non si sa ancora chi sará il nuovo presidente (stanno ancora contando i voti arrivati per posta in vari stati ancora in bilico e l'atmosfera sembra pesante). Scrivo anche mentre Diego Armando Maradona, che ha appena compiuto 60 anni, é appena stato sottoposto ad un'operazione al cervello, improvvisa e delicata. Insomma un periodo di ansia (per non parlare del peggioramento giornarliero dei dati COVID che sta portando ad un lockdown in quasi tutta Europa).

Come sono andate le italiane?

Malissimo. Continua il trend negativo: da 3 vittorie + 1 pareggio siamo passati a 3 pareggi + una sconfitta per arrivare in questo turno a 2 sconfitte, un pareggio ed una vittoria. Questa volta partiamo dalle ultime partite e, considerando che siamo al giro di boa, includiamo anche il risultato delle altre squadre nello stesso girone ed un commento alla classifica. 

La Juve ha vinto facile 4 a 1 in Ungheria con il Ferencvaros grazie ad una doppietta di Morata. Non ci si aspettava di meno dai bianconeri e, nonostante il ritorno di Ronaldo, mi sembra presto per parlare di svolta. Nell'altra partita, il Barcelona ha vinto 2 a 1 con la Dinamo Kiev. I catalani sono primi nel Gruppo G con 9 punti davanti alla Juve che ne ha 6 (le altre due ne hanno uno a testa). Mi sembra che la qualificazione non sia in pericolo. Quasi impossibile per la Juve sognare il primo posto a questo punto anche se resta l'ambizione di fare bene al ritorno al Camp Nou, soprattutto se sará CR7 contro Messi.

La Lazio, orfana di Immobile, ha acciuffato un pareggio per 1 a 1 in casa dello Zenit verso il finale della partita. Ci puó stare. Nell'altra partita, il Borussia Dortmund ha travolto il Brugge in Belgio per 3 a 0 grazie ad una doppietta del solito Haland. Ora i tedeschi guidano il Gruppo F con 6 punti davanti alla Lazio con 5 e il Brugge con 4.  Puó ancora succedere di tutto, ma la Lazio ce la puó sicuramente fare.

L'Atalanta ha preso una fortissima sberla da Liverpool a Bergamo, dove ha perso per 5 a 0, con una tripletta della novitá Diogo Jota per gli inglesi. I nerazzurri hanno avuto alcune buone occasioni ad inizio partita peró non hanno concretizzato, mentre la loro difesa non é stata all'altezza. Certo stiamo parlando della migliore squadra del mondo (insieme al Bayern forse), peró l'Atalanta sembra aver perso la spinta di inizio stagione e la forza della stagione scorsa. Speriamo si riprenda velocemente. Nell'altra partita, l'Ajax ha battuto il Midtjylland in Danimarca per 2 a 1. Ora il Liverpool guida la classifica del Gruppo D con 9 punti mentre Atalanta e Ajax sono appaiate a 4. Anche qui, i bergamaschi se la possono ancora giocare, anche se il calendario non li aiuta. Sará decisiva la trasferta finale ad Amsterdam credo.

Passiamo quindi alla partita piú importante ed inconica di questo turno, ovvero la trasferta dell'Inter a Madrid contro il Real di Zidane. É finita 3 a 2 per i padroni di casa. Devo dire che l'Inter é riuscita a non soffrire troppo l'assenza di Lukaku, soprattutto grazie alla preparazione della partita fatta da Conte, ai giocatori larghi sulle fascie che hanno ampliato le maglie della difesa spagnola e al solito ottimo Barella, autore di un stupendo assist per il goal di Lautaro. Come al solito i nerazzurri non hanno sfruttato le occasioni che hanno avuto a disposizione mentre si sono fatti trovare impreparati sui goal degli spagnoli (errore dilettantesco di Hakimi sul primo goal, Ramos non marcato sul calcio d'angolo, Bastoni che non intercetta un lento filtrante di Vinicius sul terzo). 

Peccato davvero perché l'Inter poteva addirittura fare il colpaccio. Sembra il leit motiv della scorsa finale di Europa League o dell'inizio di questa stagione: l'Inter crea ma non finalizza. Nell'altra partita il Borussia M.Gladbach ha sbancato il campo dello Shakhtar per 6 a 0 ed ora guida il gruppo B con 5 punti davanti a Real e Shakhtar che ne hanno 4, mentre l'Inter é ultimo con 2 punti. Sará veramente dura. A pensarci, una sconfitta a Madrid ci poteva anche stare. Gli altri due pareggi stanno pero' stretti ed ora l'Inter, se vuole sperare, non puó piú sbagliare nulla.

Le altre partite

Anche in questo caso, andiamo per gruppo visto che siamo a metá girone. Nel Gruppo A, il Bayern ha stravinto a Salisburgo per 6 a 2 (doppietta di Lewandowski, che con 70 goal complessivi é al quarto posto nella classifica dei goleador della storia della competizione, davanti ai 67 di Benzema e dietro ai 71 di Raul; sopra di loro ci sono solo Messi e Ronaldo). L'Atletico Madrid ha pareggiato 1 a 1 a Mosca contro il Lokomotiv. Ora il Bayern guida la classifica con 9 punti mentre l'Atletico segue con 4 punti. I giochi sembrano giá fatti, incluso l'ordine finale della classifica.

Nel Gruppo C, il Manchester City ha vinto 3 a 0 contro l'Olympiacos, mentre il Porto ha vinto 3 a 0 con l'Olympique Marsiglia. Il City é in testa con 9 punti davanti ai 6 del Porto. Anche qui mi sembra difficile che ci siano grossi cambiamenti nelle prossime tre partite.

Nel Gruppo E, il Chelsea ha vinto 3 a 0 sul Rennes grazie a due rigori di Werner, mentre il Siviglia ha rimontato in casa da 0 - 2 a 3 - 2 sul Krasnodar. A rete il solito De Jong e anche Rakitic. Ora Siviglia e Chelsea sono in testa insieme con 7 punti e si dovranno giocare il primpo posto del gruppo.

Nel Gruppo H, il Mancheser si é fatto sorprendere in Turchia dall'Instanbul Basaksehir ed ha perso per 2 a 1, mentre il Lipsia si é preso una piccola vendetta dopo le sconfitta nelle scorse semifinali battendo il PSG 2 a 1 in casa. Ora Lipsia e Manchester United sono in testa a 6 punti mentre il PSG insegue con tre punti e non púo perdere ulteriori punti se vuole sperare di passare. Sicuramente il gruppo píu interessante insieme a quelli di Inter e Atalanta.

Un piccolo aggiornamento per parlare di Europa League: la Roma ha vinto facile 5 a 0 sul Cluj Sofia ed ora ha rimesso in sesto la sua posizione in classifica. Il Napoli ha vinto 2 - 1 a Fiume con il Rijeka, non senza difficolta', pero' per lo meno si e' rimesso in corsa per la qualificazione. La brutta notizia viene dal Milan che ha subito la prima sconfitta della stagione perdendo 3 a 0 a San Siro con il Lilla. I francesi sono forti e vanno bene anche in campionato, pero' e' una sconfitta che brucia comunque perche' ridimensiona i rossoneri (e tra l'altro nessuna squadra dovrebbe avere vita cosi' facile al Meazza), oggi chiaramente in difficolta' a sviluppare le loro, solitamente belle, trame d'attacco. Speriamo si riprenda velocemente, e' una squadra che da piu' interesse al campionato.




01 novembre 2020

Un punto sui maggiori campionati europei - prima puntata


Eccoci finalmente a fare il punto dei maggiori campionati europei in questa giornata ancora in corso, posizionata tra il secondo ed il terzo turno di Champions League. L'ultima volta che avevamo accennato ai vari campionati era stato per fare un bilancio alla chiusura del mercato, quest'anno spostata ad inizio ottobre causa Covid.

Partiamo dalla Premier League, il campionato piú importante e prestigioso, oltre a quello con il maggior numero di squadre a competere per i posti nelle coppe europee. Dopo una partenza meno brillante rispetto agli ultimi due anni, il Liverpool si é giá ripreso la testa della classifica con 16 punti in 7 giornate. Nella squadra di Klopp, oltre al neo-acquisto Alcantara, si sta mettendo in luce il giovane attaccante Diogo Jota. Dietro di loro, salta al secondo posto il Tottenham di Mourinho, vittorioso questa sera con un goal del rientrante Bale. Rimane terzo l'Everton di Ancelotti e del capo-cannoniere Calvert-Lewin. La squadra del neo-acquisto James Rodriguez (e di Allan dal Napoli) era partita molto forte, ma nelle ultime partite ha iniziato a rallentare e a imbarcare goal.  Nel frattempo, si sono messe in luce le outsider Southampton e Wolwerhampton (non male anche Aston Villa e il Leeds di Bielsa), mentre inseguono piú indietro il City, l'Arsenal, il Chelsea ed il Leicester. 

Sta facendo molta fatica il Manchester United (in cui sorprende come Bruno Fernandes, acquistato lo scorso anno, abbia scalato tutte le gerarchie ed sia stato nominato capitano invece di veterani come Pogba, Rashford or Martial), il che contraddice i brillanti risultati in Champions. Se guardiamo alle squadre piú blasonate, ci sono giá stati scontri di prestigio come Chelsea-Liverpool, Liverpool-Arsenal, Man.United-Tottenham, City-Arsenal, Man.United-Chelsea e, oggi, United-Arsenal. L'impressione generale é che molte squadre stiano ancora cercando la formazione ideale (oltre che la forma dopo la peculiare annata precedente). Nel Tottenham si é finalmente visto Bale (molto prolifico invece Son, sicuramente uno di quei giocatori che splende con Mourinho) e mentre ancora non si é messo in mostra Cavani nello United. Io trovo che la squadra potenzialmente piú intrigante sia il Chelsea, che riunisce giovani talenti come Werner, Ziyech, Pulisic e Havertz.

In Spagna la situazione é ancora piú indefinita. Il Real Sociedad del capocannoniere Oyarzabal guida la classifica davanti al Real Madrid (che ha una partita in meno) e all'Atletico Madrid (che ne ha due in meno). Nell'Atletico Madrid si sta mettendo piú in luce Felix, forse grazie ai difensori tenuti occupati dal pistolero Suarez. Il Barcelona insegue piú indietro nonostante la presenza di un numero incredibile di attaccanti fortissimi come Messi, Fati, Griezmann, Dembelé. Io credo che i catalani riusciranno a prendere una forma definitiva come squadra quando si romperanno gli indugi e De Jong verrá piazzato come registra arretrato, invece che come mediano al lato di Busquets. Anche il Siviglia sta facendo un po' fatica (soprattutto rispetto alle belle prestazioni di Champions).

Il Real é indecifrabile al momento. Alterna prestazioni brillanti con brutte figuraccie. L'impressione generale é che dipenda molto dai suoi senatori Benzema, Sergio Ramos,  Casemiro, Modric e Kroos. Recentemente si é giocato il Clásico contro il Barcelona e normalmente avrei preparato un post speciale per questa partita piena di significato (per quanto molto meno iconica senza CR7). Il Real ha prevalso grazie alla capacitá di essere piú cinico e spietato nei momenti importanti, anche in questo caso grazie ai veterani menzionati sopra. La notizia importante é che sta tornando a giocare Eden Hazard, vedremo se riuscirá a lasciare il segno.

In Bundesliga, la situazione é simile a quella della scorsa stagione, con una lotta a tre tra Bayern, Borussia Dortmund e Lipsia. I bavaresi ed i gialloneri sono in testa a pari punti con 15 punti in 6 partite mentre il Lipsia insegue a 13 punti. Lewandowski (pallone d'oro virtuale per il 2020) si é confermato il re dei cannonieri salendo giá a 10 goal, il doppio del vichingo Haland. In Francia il PSG del capocannoniere Mbappé é in testa davanti a Lilla e Rennes. Dopo Icardi, i parigini stanno mettendo in mostra anche Kean (grosso errore della Juve secondo me) tra gli ex del nostro campionato. Non giudicabili per ora Paquetá, De Sciglio e Rugani invece.

Un piccolo accenno alla Serie A, di cui avevamo parlato dopo la quarta giornata. Da notare il sorprendente primo posto del Milan di Pioli, che sta continuando la bella striscia del finale della scorsa stagione. I rossoneri stanno mettendo in mostra un Ibrahimovic capocannoniere e quasi sempre decisivo. Lo svedese ha un carisma incredibile e si nota tantissimo quando é in campo. Il gioco é migliorato tantissimo e tanti giovani si stanno mettendo in mostra. Dietro i rossoneri troviamo le outsider Sassuolo (gli emiliani hanno sorprendentemente battuto il Napoli al San Paolo oggi) e Atalanta, mentre piú indietro inseguono Napoli, Roma e Lazio.

Certo il Milan é anche favorito dalla partenza stentata delle favorite Inter e Juve. Si parla tantissimo del deludente inizio dei bianconeri (oggi tornati alla vittoria grazie alla doppietta del rientrante Ronaldo), peró penso che l'Inter (ieri quasi in ginocchio davanti ad un grandissimo Gervinho) sia piú deludente quando si considera che ha lo stesso allenatore e tanti campioni in piú rispetto all'anno scorso.