30 settembre 2019

Un'occhiata sulla Serie A dopo 6 giornate



Ecco che torniamo per un'altra occhiata sulla Serie A dopo altre tre giornate, questa volta giocate nello spazio breve di una settimana a causa del turno infra-settimanale. Siamo ormai a fine Settembre, e' cominciata la Champions e si iniziano a vedere i tratti caratteristici di ogni squadra.

E' naturalmente d'obbligo partire con l'Inter di Antonio Conte, prima con sei vittorie su sei partite. L'Inter non ha impressionato per continuita', ha avuto cali di ritmo e momenti di vulnerabilita'. Pero' ha dato una dimostrazione di determinazione che non gli apparteneva, nemmeno nei migliori momenti di Spalletti (due anni fa' ha lottato per lo scudetto fino a Dicembre per poi sciogliersi). Ha vinto nel derby e con un avversario di prima linea come la Lazio di Inzaghi. Ha domato, seppure con l'aiuto della fortuna, avversari molto tosti come Udinese e Cagliari. Io credo abbia grossissimi margini di miglioramento, soprattutto grazie ad un centrocampo di grande talento che puo' fare ancora meglio. Inizia una settimana di fuoco dove l'Inter dovra' affrontare il Barcelona (non brillantissimo in questo inizio stagione e con molti infortunati, a cominciare da Messi) mercoledi' in Champions e la Juve domenica in campionato, in quella che sara' sicuramente una partita importantissima da tanti punti di vista. Proviamo a parlarne piu' sotto.

Passiamo ora alla Juve. A me sembra ancora un grande cantiere in corso. Sarri ha provato tanti giocatori, un po' per sperimentare gli innesti dei vari Ramsey, Rabiot e compagnia, un po' per gli infortuni di questo inizio di stagione, un po', sospetto io, perche' non ha ancora un'idea chiarissima sulla composizione piu' appropriata per il centrocampo e per per chi dovrebbe accompagnare CR7 in attacco. Sembra abbatstanza sicuro su Pjanic (pu' geniale ma meno sistematico di Jorginho), Bonucci (cresciuto come possibile Koulibaly), Alex Sandro (piu' forte fisicamente ma meno intelligente tatticamente di Ghoulam) e Cuadrado (piu' forte sui duelli individuali ma meno forte nelle letture senza palla di Callejon). Io penso che Dybala potrebbe fare bene come Mertens ai tempi di Sarri, pero' la presenza di Cristiano Ronaldo, che e' sicuramente un patrimonio, ha anche i suoi lati meno positivi. Detto questo parliamo comunque di una squadra che, seppur incompiuta, ha vinto 5 partite su 6 e sta mostrando una crescente solidita' in difesa.

Se diamo uno squardo alle altre squadre, vediamo un'Atalanta partita bene con il primato di reti fatte (15, insieme al Napoli) e Duvan Zapata capocannoniere a 5 reti con Immobile, Belotti e Berardi. Il Napoli poteva essere piu' un alto se non si fosse fatto fregare dall'ottimo Cagliari di questo inizio stagione, mentre Roma e Lazio hanno avuto un rendimento altalenante sicuramente piu' prevedibile per la nuova Roma di Fonseca che per la solida Lazio. Il Torino, dopo aver recuperato il Milan alla grande con una doppietta di Belotti, si e' fatta battere e raggiungere dal mio Parma.

Il Milan invece e' preoccupante. Aveva perso pur giocando bene nel derby e poi si e' sfaldata sotto i colpi di Torino e Fiorentina. L'unica buona notizia sembra essere Leao, mentre la squadra non pare convinta dalle richieste di Giampaolo. La Fiore invece, sotto la guida di un ritrovato Montella, sta vivendo un ottimo momento, spinta dal talento di Ribery, Chiesa e Castrovilli, che mostra sprazzi di grande calcio come fece, per un periodo pero' troppo breve, Valdifiori all'Empoli. Certo e' che, per ora, Fiorentina e Bologna non hanno raccolto quanto hanno seminato.


Cosa aspettarsi dal Derby d'Italia di Domenica prossima?
Inter-Juve sara' sicuramente la partita piu' importante del girone di andata ed e' un peccato che arrivi cosi' presto perche' entrambe le squadre non sono ancora totalmente in mano ai loro allenatori. Sicuramente l'Inter di Conte sembra essere piu' avanti e cerchera' di avvantaggiarsene, anche se la Juve ha piu' stelle individuali che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Proviamo ad analizzare le possibili chiavi di interesse:
  • Antonio Conte e Beppe Marotta vorranno mostrare agli Agnelli che esiste vita fuori da Vinovo e che non e' vero che la Juve possa continuare a vincere indipendentemente dall'allenatore degli ultimi 8 anni grazie alla societa' solida e alla mentalita' vincente. Conte ritrovera' alcuni dei suoi pupilli, pero' sara' meno dura fronteggiare il passanto di quanto lo sara' al ritorno, quando si giochera' allo Juventus Stadium.
  • L'Inter sembra aver sostituito la Juve come squadra italiana che cerca di raccogliere piu' giovani talenti italiani: Sensi, Barella, Biraghi, Bastoni formeranno la possibile ossatura della nazionale di Mancini agli europei.
  • La sfida tattica sara' molto interessante: Conte cerca di creare spazi attraendo la pressione avversaria sui suoi difensori per poi saltare il centrocampo grazie a lanci su Lukaku o ai filtranti di Brozovic. Sarri cerca di recuperare palla in alto e creare spazi nelle difese avversarie grazie a brevi fraseggi tra le linee e cambi campo sul fronte debole. Io credo che chi controllera' le fasce avra' piu' possibilita' di spuntarla.
  • Non scordiamoci che nel mezzo c'e' il secondo turno di Champions. La partita piu' dura e' sicuramente quella dell'Inter con il Barcelona, seppur probabilmente privo di Messi, infortunato. Pero' e' anche vero che l'Inter puo' permettersi di investire meno energie e concentrazione (mi aspetto Sanchez titolare dato che non potra' giocare con la Juve) visto che al Camp Nou non e' una vergonga prenderle. La Juve invece non puo' permettersi di perdere punti in casa contro il Leverkusen e si sa' che la Champions per i bianconeri e' un'ossessione molto piu' forte di quanto lo sia per l'Inter, che punta maggiormente sul campionato.
Vedremo, io spero soprattutto in una bella partita!

23 settembre 2019

Champions League - Il primo turno




La scorsa settimana abbiamo assistito al primo turno dei gironi di qualificazione delle coppe europee. Erano impegnate sei squadre italiane (potevano essere sette se il Torino non fosse stato eliminato ai preliminari). Guardiamo cosa e' successo, mettendo l'accento sulla Champions, la nostra competizione preferita. Andiamo per gradi pero'.

Da dove si ripartiva, ovvero com'era andata lo scorso anno

L'edizione 2018/19 delle coppe europee aveva visto un ritorno in grande stile delle squadre inglesi, dopo anni di dominio del calcio spagnolo Tutte e 4 le finaliste di Champions e Europa League erano squadre inglesi. In Europa League l'Arsenal si era guadagnato la finale vincendo facilmente con il Napoli ai quarti e il Valencia in semifinale, mentre il Chelsea aveva eliminato quelle che forse erano le due sorprese positive della competizione: Slavia Praga ed Eintracht Francoforte (che tra l'altro aveva fatto fuori l'Inter e il Benfica della rivelazione Joao Felix). In finale il Chelsea di Sarri ha rovesciato i pronostici a favore dell'Arsenal, allenato da Unai Emery, gia' vincitore tre volte consecutive con il Valencia. Un risultato di prestigio che ha fatto onore alla prima, e per ora unica, stagione inglese di Sarri, che aveva pure raggiunto un terzo posto in campionato e una finale di coppa.

La Champions invece aveva visto la pattuglia italiana assottigliarsi rapidamente con le eliminazioni di Napoli e Inter, capitate in due gironi durissimi. La Roma aveva seguito poco dopo agli ottavi, rovinando cosi' il bel ricordo dell'anno prima, quando aveva rimontato il Barcelona di Messi ed aveva affrontato il Liverpool con grande dignita' in semifinale. Era rimasta quindi solo la Juve, arrivata all'appuntamento sotto tensione, quasi con l'obbligo di vincere dopo l'arrivo di Ronaldo. Purtroppo pero', dopo la stupenda rimonta sull'Atletico di Simeone agli ottavi, la Juve si era sciolta ai quarti contro la banda di giovani indemoniati dell'Ajax, che agli ottavi aveva gia' fatto parlare di se' per aver messo fine al regno di tre anni del Real Madrid (il piu' lungo ciclo di vittorie da quando la Coppa dei Campioni e' diventata Champions League).

Una piccola parentesi sull'uscita della Juve, visto che se ne e' parlato molto, soprattutto per semplificare il contrasto tra il gioco spettacolare di Ten Hag e quello poco entusiasmante di Allegri. Sicuramente e' vero che la Juve di Allegri nel 2018/19 aveva un gioco piu' prevedibile e meno coraggioso (con qualche eccezione) rispetto agli altri anni e si rifugiava troppo nei cross dalla tre-quarti. Pero' io credo che la ragione principale della sconfitta bianconera siano stati i troppi infortuni della primavera scorsa (non sorprende che Klopp dia cosi' importanza allo staff di cui si circonda un allenatore) e il crollo di condizione atletica. Io penso che la Juve che ha rimontato l'Atletico non sarebbe uscita e chi insiste semplicemente sull'applicazione di un modulo diverso non riesce poi a spiegare come ha fatto il Tottenham a rimontare prima il City di Guardiola e poi l'Ajax arrivando a dominare il campo nonostante il grande dispendio di energie. La spiegazione e' semplice, il Tottenham aveva una condizione di forma incredibile e a parita' di valore, come e' spesso la Champions dagli ottavi in su, questo fa la differenza.

Chiudiamo la parentesi dicendo che comunque quello passato era l'anno del Liverpool, che in qualche modo doveva farsi restituire dalla fortuna quello che gli era stato tolta nella sconfitta in finale dell'anno precedente. Questo non vuol dire che non meritasse senno' come avrebbe potuto dominare il Bayern a Monaco e rimontare un Barcelona solido e con un Messi che sembrava tornato in formissima? Tra l'altro quest'anno si sono viste anche grandissime semifinali, una cosa che un po' mancava negli ultimi anni.

Come sono partite le italiane in questa edizione?

Partiamo ripetendo cio' che abbiamo detto a proposito del fatto che Settembre e' un mese poco veritiero dato il livello ancora arretrato di preparazione delle squadre e, a seconda dei casi, la ancora acerba assimilazione degli schemi portati dai nuovi allenatori. Direi anche che le sensazioni sono alterne e dipendono molto dalle aspettative della vigilia. C'era molta attesa per l'Inter di Conte che affrontava lo Slavia Praga, la squadra teoricamente piu' debole del suo girone. E' andata male. L'Inter ha sbagliato le occasioni che ha avuto nel primo tempo ed e' stata spesso vulnerabile in difesa. Non sara' facile, anche perche' in campionato sta per avere il derby (beh questo scoglio e' stato superato!) e lo scontro con la Juve nello spazio di 15 giorni, con in mezzo il Barcelona... Il Napoli invece ha fatto molto bene, soprattutto perche' in campionato non aveva strabiliato e il Liverpool sembrava molto piu' in forma. Se non fa sciocchezze puo' passare il turno. L'acquisto in extremis di Llorente potrebbe fare la differenza.

La Juve ha illuso i suoi tifosi prima di farsi raggiungere, un po' come in una stupenda e tragica trasferta agli ottavi contro il Bayern di Guardiola di qualche anno fa'. Io continuo a pensare che Quadrado quando sta bene e' fondamentale per creare superiorita' numerica. La difesa invece continua a ballare sulle palle ferme. L'Atalanta e' stata un disastro. Nessuno se lo aspettava, ora e' durissima. Certo e' deprimente pensare che le due finaliste di Coppa Italia 2019, Atalanta e Lazio si siano fatte battere cosi nettamente da una squadra croata e una romena. D'altra parte sono anni che nemmeno in Europa League riusciamo ad avanzare ed imporci. Sembra che abbiamo subito un'involuzione, soprattutto sul piano della tenuta atletica. Subiamo molto. Sulla Roma non mi esprimo. Certo sono molto contento pero' ho una gran paura che sia un fuoco di paglia. Spero di sbagliarmi, di grosso.

E le altre?

In Champions, a parte la non sorprendente impressione di solidita' offerta da Bayern e Manchester City, le partite piu' interessanti sono state le trasferte di Barcelona e Real Madrid. I catalani sono andati ad affrontare il 'muro giallo' a Dortmund. La squadra di Valverde sembra aver completato la transizione a squadra che gioca in transizione invece che occupare stabilmente la meta' campo avversaria. Il Borussia ha avuto momenti di grande calcio e ha sfiorato piu' volte il goal, non arrivato soprattutto grazie ai miracoli di Stengen, sicuramente il migliore portiere al mondo in questo momento. Sara' un girone molto interessante. Il naufragio del Real di Zidane, Benzema e Varane a Parigi contro il PSG dell'ex Di Maria era piu' importante per motivi simbolici e le molteplici chiavi di lettura. Entrambe le squadre erano fortemente rimaneggiate e quindi non abbiamo potuto vedere Neymar affrontare il suo destino piu' ambito (non credo fosse il Barcelona, non vorrebbe mai tornare all'ombra di Messi), almeno fino all'ingaggio di Hazard. Poi c'era lo scambio di portieri Navas/Areola. Io continuo a pensare che il Real potrebbe tornare pericoloso, pero' non credevo che il PSG avesse vita cosi' facile, soprattutto considerando che anche loro non se la passano benissimo.

Per chiudere, credo che sara' importante tenere d'occhio le due Red Bull, mentre in, Europa League, Arsenal e Siviglia hanno mostrato di essere di un altro livello, anche se pure qui e' molto presto.

18 settembre 2019

Un'occhiata sulla Serie A dopo 3 giornate



Si fa fatica a scrivere della Serie A mentre stanno scorrendo le immagini del primo turno dei gironi di Champions. Cerchiamo di concentrarci e parleremo di Champions con calma nel prossimo post.

Una premessa

Si e' sempre detto che e' molto difficile giudicare il rendimento di una squadra dopo poche giornate.
Penso che questo sia ancora piu' vero negli ultimi 5/6 anni, da quando ovvero le grandi squadre passano l'estate in tournee internazionali tra Stati Uniti ed Asia, mentre i giocatori non sanno nemmeno in che campionato giocheranno dato il mercato che scade tardissimo (ne abbiamo scritto qui). Penso quindi che ci vorranno almeno altre 3 giornate per farsi delle idee piu' chiare. Pero' non vuol dire che non possiamo condividere le prime impressioni.

Dove eravamo rimasti

Secondo me, la vera vincitrice della scorsa stagione di calcio in Italia e' stata l'Atalanta di Gasperini, terza in campionato (con Zapata secondo in classifica cannonieri dietro all'immortale Quagliarella e davanti ad un certo Cristiano Ronaldo), qualificata per la Champions e pure finalista in Coppa Italia dopo aver surclassato la Juve di Allegri ai quarti. Le altre grandi erano rimaste piu' o meno deluse: la Juve, perche' continuare a vincere in campionato con un gioco spesso poco spettacolare e uscire in Champions lascia l'amaro in bocca; il Napoli, che si era presto rassegnato al ruolo di seconda dopo aver sfiorato la qualificazione in Champions nell'ennesimo girone impossibile; l'Inter, per il campionato deludente e la tragicomica vicenda Icardi; il Milan e la Roma, per il mancato ingresso in Champions nonostante gli investimenti dell'estate prima. Dietro di loro si sono potute accontentare il Torino, per il bel girone di ritorno, e la Lazio, per la Coppa Italia.

Perche' quest'anno sara' un campionato diverso - i nuovi allenatori

Se guardiamo agli altri campionati, le Top di Serie A sono quelle che hanno visto piu' cambiamenti di allenatori, una situazione che ricorda cio' che successe in Inghilterra qualche anno fa'. Quest'anno invece, in Premier League tra le squadre di testa ha cambiato solo il Chelsea, portando la novita' Lampard. Nella Liga, il Real aveva gia' avuto tre allenatori in una stagione lo scorso anno e quindi quest'anno e' rimasto tranquillo con Zidane. Perfino le altre due grandi delusioni della scorsa Champions, PSG e Bayern, hanno, almeno per ora, tenuto gli stessi allenatori. In Serie A, hanno cambiato allenatore Juve, Inter, Milan e Roma, tutte con scelte che contengono forti elementi di discontinuita'. Parliamone.

La Juve ha dovuto riconoscere che il ciclo Allegri era finito dopo la cocente sconfitta con l'Ajax. Ne parleremo con calma in un altro post perche' penso che molte delle analisi che ho letto non centrassero le radici di questa eliminazione. Fatto sta che la Juve aveva bisogno di una scossa che accompagnasse la tempesta di entusiasmo creata dall'arrivo di CR7. Io penso che Agnelli sognasse Guardiola e vedesse bene Pochettino. Quando ha visto che nessuno dei due arrivava, doveva comunque mostrare coraggio e quindi si e' lanciato su Sarri, che a Londra ha fatto bene ma non aveva convinto del tutto. A me Sarri piace molto e il suo Napoli mi ha reso orgoglioso per i complimenti ricevuti in tutta Europa, pero' ho forti dubbi che alla Juve abbiano il tempo e la pazienza che servono perche' il suo gioco attecchisca e non sono sicuro che lui abbia la personalita' per imporsi in un ambiente di prime donne come quello juventino. Il mercato un po' confusionario e gli esuberi mal gestiti sembrerebbero confermare queste impressioni.

L'Inter ha calato l'asso Antonio Conte, terzo allenatore ex-Chelsea a tornare in Italia dopo Ancelotti e Sarri. Penso che Conte sia uno dei pochi allenatori che riesca a rendere una squadra vincente grazie alla sua carica e alla sua capacita' di imprimere alla squadra pochi movimenti ben congegnati (vedi l'Italia dell'Europeo 2016). Questo sara' sicuramente un grande test di prova per lui, anche se gia' aveva strabiliato vincendo la Premier League davanti a gente come Guardiola, Mourinho, Klopp e Wenger. Io penso che sara' la squadra piu' interessante da seguire, a partire dal prossimo scontro con la Juve.

Il Milan ha deciso di affidarsi a Giampaolo, che aveva ottenuto buoni risultati alla Samp e mostrato un buon calcio. I punti di domanda sono d'obbligo con tutti i cambiamenti di allenatori degli ultimi 10 anni. La Roma ha puntato su Fonseca, che aveva fatto molto bene allo Shaktar. La rosa e' molto ricca anche se era stata poco sfruttata lo scorso anno, dando l'impressione che Di Francesco se la fosse sentita quasi imposta. Penso pero' per queste due squadre, il problema e' prima di tutto a livello di solidita' societaria (lo stesso valeva per l'Inter, fino all'arrivo di Marotta).

Ma allora, le prime tre giornate?

Di certo, la Juve non ha convinto finora. Ha mostrato momenti di bel calcio con il Napoli, ma anche una difesa distratta sulle palle ferme e poche idee chiare su come mettere l'attacco in condizione di segnare, a parte il tentativo di cercare di sfruttare di piu' Douglas Costa. Il Napoli sta completando la transizione imposta da Ancelotti, passando da un collettivo che si muove sul campo come un organismo coordinato ad una squadra sorniona che cerca di valorizzare il talento dei suoi giocatori piu' tecnici. Sicuramente il Napoli di Sarri entusiasmava di piu', pero' quello di Ancelotti sembra avere piu' personalita' in Europa.

L'Inter ha impressionato tantissimo nella prima giornata, mostrando momenti di gran calcio. Nelle altre due giornate ha faticato parecchio, soprattutto sul piano dell'intensita' e della pulizia in difesa. Spero che Conte punti molto sui giovani italiani che ha in rosa, la nazionale potra' solo beneficiarne. Il Milan e' sembrato molto incerto su come disporsi in campo e con quali giocatori. La Roma ha molto potenziale, sia per l'allenatore che per la rosa di cui dispone. Nella terza giornata ha mostrato momenti di grande calcio. Sapra' continuare? L'Atalanta e' partita molto bene. Torino e Lazio rimangono squadre solide. Piu' sotto ho visto bene Fiorentina, Brescia e Cagliari. La Spal potrebbe essere una sorpresa, mente il mio Parma mi preoccupa. Ripeto, e' ancora molto presto, ne riparliamo dopo la sesta giornata.

12 settembre 2019

L'Italia di Mancini



Veniamo dalla pausa dei campionati per dare spazio alle nazionali, che in Europa vuol dire qualificazioni per gli Europei 2020. Approfittiamo per fare il punto sulla Nazionale di Roberto Mancini.

Ho adorato Roberto Mancini calciatore. Ha fatto stagioni stupende alla Samp, non solo l'anno dello scudetto, ma anche gli anni successivi alla partenza di Gianluca Vialli, creando grandi coppie in attacco con gente come Ruud Gullit, Enrico Chiesa o Vincenzo Montella. Ha marcato la storia della Samp diventandone il giocatore con il maggior numero di presenze e di reti, vincendo uno scudetto storico, una Coppa delle Coppe, quattro Coppe Italia e sfiorando una Coppa dei Campioni contro il Barcelona. Dopo di che se e' tolta la soddisfazione di giocare da leader nella Lazio e vincervi uno scudetto in un campionato in cui sfidava la Juve di Zidane, l'Inter di Vieri, il Milan di Sevcenko, la Roma di Totti, la Fiorentina di Batistuta e il Parma di Crespo (e cito solo un giocatore per squadra). Ha giocato 546 partite (ottavo di sempre) in Serie A, dove ha esordito a 16 anni, facendo un sacco di assist e segnando 156 reti (ventesimo di sempre, anche se incombe Quagliarella), inclusa questa, una delle reti piu' iconiche della storia della serie A. Nonostante questo ha avuto sfortuna in azzurro: allenatori poco pazienti e una concorrenza spietata (anche se con caratteristiche differenti): Giuseppe Giannini, Roberto Donadoni, Roberto Baggio, Gianfranco Zola, Alessandro Del Piero, Francesco Totti... e mi fermo qui.

Come allenatore sono piu' incerto nei giudizi. Ha avuto buoni risultati in Italia, dove ha continuato la sua predilizione per la Coppa Italia (sei da giocatore e quattro da allenatore, un record). I suoi scudetti con l'Inter sono stati in qualche modo sporcati dall'effetto calciopoli sulla competitivita' delle avversarie (anche se in quegli anni il Milan di Ancelotti e Kaka' rivinceva la Champions). Nel 2011-12, anno in cui il Chelsea ha vinto la Champions con Di Matteo, Mancini vince la Premier con il Manchester City, dopo una cavalcata appaiato al piu' titolato Manchester United di Alex Ferguson.

Ma passiamo alla nazionale.

Roberto Mancini e' arrivato alla guida della nazionale dopo il disastro della mancata qualificazione ai mondiali nel 2017. Dopo la sciagurata gestione Ventura (ne parleremo con calma in un'altra occasione), non si poteva che migliorare. La mia impressione e' che la FIGC stesse tentando di riportare Conte (che aveva fatto benissimo all'Europeo 2016) o convincere Ancelotti per poi pensarci su un po' durante l'interregno di Di Biagio.  Per ora la nazionale e' andata bene, cercando di giocare piu' la palla a terra e prendere il dominio del gioco attraverso un palleggio che non miri solo a sterili cross dalla fascia (un po' come agli inizi della gestione Prandelli, con Cassano e Giuseppe Rossi). A Novembre 2018 sono stato a San Siro a vedere l'Italia di Mancini contro il Portogallo, all'epoca senza CR7. Ci si giocava il primo posto del girone in Nations League e l'Italia ha disputato un ottimo primo tempo in cui avrebbe meritato il vantaggio. La partita e' finita senza reti, il Portogallo ha vinto il girone e lo scorso giugno si e' portato a casa la prima edizione della Nations League.

Nell'ultimo anno Mancini ha beneficiato dello sbocciare di un gruppo di nuovi giocatori di talento, come Barella, Bernardeschi, Chiesa e Sensi. Ha inoltre cercato di sfruttare meglio le capacita' di fraseggio di Insigne, Verratti de Jorginho. Credo che i dubbi principali riguardino la difesa e l'attacco. In difesa, il tramonto del blocco Juve lascia preoccupati. Donnarumma non e' Buffon, ma neanche Buffon quando aveva l'eta' di Donnarumma. Bonucci ha i piedi buoni, ma senza Chiellini fa dei gran buchi, come gia' dimostrato nella parentesi al Milan. Le alternative devono trovare piu' spazio nei club per potersi imporre. In attacco, c'e' il solito problema: abbiamo dei buoni giocatori che diventano ottimi quando sono in forma, pero' con i tempi della nazionale fanno a tempo a perderla la forma: Immobile ha bisogno di continuita' per rendere e si sa' che in nazionale si gioca ogni due o tre mesi; Belotti e' tornato in grande forma dopo un periodo completamente anonimo, speriamo continui. Io vedevo bene anche Kean e Cutrone pero' il loro transferimento all'estero non aiuta a valutarli.

I problemi ancestrali (nel senso che li noto da quando seguo la nazionale, ovvero da quasi 40 anni) che dovra' affrontare Mancini secondo me sono due. Una tradizionale mancanza di personalita', alle volte quasi ai limiti della paura, che trasforma avversari di livello basso o medio in temibilissimi squadroni di incursori (su questo il piu' bravo a ribaltare questo difetto e' sicuramente stato Antonio Conte, ma anche di questo avremo tempo di parlare). In secondo luogo, una grande difficolta' a creare tante occasioni da rete come succede alle avversarie dello stesso rango come Spagna, Francia o Germania. Le ultime vittorie consecutive lasciano ben sperare e fanno crescere la fiducia, soprattutto in ottica Europei. Io pero' penso che dobbiamo andare piano con i facili entusiasmi (vi ricordate le dichiarazioni degli addetti ai lavori prima di Spagna Italia nel Settembre 2017?) e ricordarci bene i nomi delle squadre avversarie che abbiamo affrontato finora, insomma abbia appena vinto ma pure faticato con Armenia e Finlandia. Voi cosa dite? Sara' che la scottatura della Svezia brucia ancora tanto?


05 settembre 2019

E' finito il mercato (finalmente!). Facciamo un bilancio.






E' difficile riuscire a contenere tutto quello che e' successo in questo mercato estivo in un singolo post. Per semplificare le cose ci concentreremo su alcuni spunti riguardanti principali squadre di club della Serie A e lasceremo spazio ad altri post per parlare del cambiamento piu' interessante di quest' anno, quello degli allenatori di Juve, Inter, Roma e Milan. Inoltre ci occuperemo del mercato e delle prospettive delle principali squadre di Premier League e Liga (+ Bayern Monaco e PSG) in un post sui campionati esteri.

Devo dire che questo mercato e' stato diverso dagli altri per vari motivi, inclusi alcune tendenze che si sono acuite a livelli quasi preoccupanti. E' stato un mercato che ha visto giocatori come Godin e Ramsey acquistati gia' nel gennaio precedente, quando ancora Inter e Juve avevano altri allenatori. Allo stesso tempo, mai come quest'anno si e' avuta la sensazione che molti top team (non solo in Italia, vedi Bayern e Real), avessero grosse difficolta' a disfarsi di alcuni giocatori che o erano stati pilastri della precedente gestione (vedi Mandzukic e Dybala) o erano stati acquistati da poco tempo (vedi Nainggolan e Emre Kan).

Nel Milan si e' arrivati al paradosso che, dopo aver cercato di piazzare Andre Silva a destra e manca, Giampaolo lo ha fatto giocare titolare alla seconda giornata al posto di Piatek, per poi accettare che Andre Silva se ne andasse al Eintracht Francoforte in cambio di Rebic. Nella Juve, Higuain e' stato considerato sul mercato tutta estate mentre per ora non ha perso una partita. Ci sarebbero tanti esempi di questo genere, l'impressione e' che i cambi di mercato (o almeno una parte) obbediscano a logiche ormai slegate ai progetti tecnici e tattici e piuttosto legate ad aspetti finanziari o di puro marketing, quasi un bisogno continuo di cambiare giocatori per offrire novita' ai tifosi. Poi che il mercato termini con il campionato gia' iniziato e' bizzarro, non mi stanco di dirlo.

Atalanta, Lazio e Torino non hanno cambiato tantissimo e si affidano molto ad una rosa e guida tecnica collaudata. La Fiorentina e' riuscita a non vendere Chiesa (per ora) mentre la Samp non sembra avere avuto mezzi da investire, almeno per ora. Il Milan e' un'incognita, si e' privata di Cutrone ma e' sembrata indecisa tutta estate se tenere Suso o meno, forse sperava di attirare un top player. Sicuramente Bennacer potrebbe essere l'acquisto piu' prezioso. Il Napoli si e' impreziosita con Lozano, pero' penso le sia mancato l'acquisto di una punta piu' regolare di Milik. Non so' se Llorente sara' sufficiente. La Roma invece intriga, aveva gia' un sacco di talento inutilizzato lo scorso anno. Adesso si sono aggiunti altri giocatori di gradi qualita' in tutti i reparti, penso a Diawara, Defrel o Mancini, oltre ad altri con molta esperienza. Sara' interessante vedere come Fonseca riuscira' a metterli in campo.

Per molta stampa, Juve e Inter hanno fatto un mercato al di sopra delle altre concorrenti. Io concordo che questo sia il caso in termini di valori assoluti, hanno entrambe rose ricchissime, pero' mi permetto di avanzare qualche dubbio sulla strategia di fondo. La Juve sembra aver abbandonato la strada dei giovani talenti italiani, ha ceduto (in prestito o vendita) Spinazzola, Pellegrini e Kean, mentre Bernardeschi sembra ai margini del progetto, almeno per ora. Io non sono convinto della cifra spesa per comprare De Ligt. L'anno scorso ha sicuramente impressionato con l'Ajax, ma molto meno con l'Olanda in Nations League. Inoltre non scordiamo che pure Rugani e Romagnoli sembravano dei predestinati alla sua eta'. Lo scambio Cancelo-Danilo non mi convince: uno dei piu' grandi talenti europei in cambio di un giocatore che tra Real Madrid e Manchester City ha fatto della gran panca.

L'Inter mi ha sorpreso nel bene e nel male. Ha acquistato alcuni dei migliori talenti italiani dei prossimi anni: Sensi, Barella e Biraghi. Speriamo trovino tutti spazio. Ha lottato per avere Lukaku, giocatore molto importante nel gioco di Conte (piu' per gli spazi che aprira' che per i goal che fara' credo). Poi si e' incapponita su Sanchez, scelta poco comprensibile dato l'atteggiamento poco umile che ha avuto in Inghilterra e il calo fisico degli ultimi anni. Ha mandato via giocatori come Perisic e Joao Mario, praticamente a gratis, e io credo che faranno bene se potranno giocare con continuita'. Infine credo che abbia gestito molto male la vicenda Icardi. Si certo lui alle volte sembra che se le stia cercando di proposito (non so' abbastanza sulle responsabilita' di Wanda Nara per esprimermi). Di certo c'e' che aver scaricato Icardi in questo modo ne ha diminuito fortemente il valore di mercato ed infatti ora MI9 se ne andra' al PSG come quarta punta mentre l'Inter dovra' augurargli tutto il bene possibile per poterlo vendere e ricavarne dei soldi. Insomma sono quasi piu' dipendenti da lui di prima.

Approfittiamo per fare un riassunto delle cose da ricordare della stagione 2018-19:

- Dominio inglese nelle Coppe Europee con Liverpool di Klopp che trionfa sul Tottenham e Chelsea di Sarri sull'Arsenal.

- I bellissimi doppi scontri di Champions: del Tottenham con il City e con l'Ajax e del Liverpool con il Barcelona.

- Il bellissimo calcio dell'Ajax di Ten Hag, risultato poi nella fine del rapporto di Allegri con la Juve dopo 5 scudetti di fila. 

- La grande stagione dell'Atalanta in Serie A con la qualificazione per la Champions.







01 settembre 2019

I sorteggi di Champions







Un po' di storia

La Champions League e' forse la competizione sportiva piu' seguita al mondo. Se e' vero che la sua formula si continua ad evolvere tutti gli anni, i cambiamenti principali si sono avuti negli anni '90: fino ad allora si chiamava Coppa dei Campioni e prevedeva la partecipazione delle squadre europee che la stagione precedente avevano vinto i rispettivi campionati nazionali. Le squadre si affrontavano in scontri di andata e ritorno ad eliminazione diretta. Un primo cambiamento e' stata l'introduzione dei gironi di qualificazione, che ha fortemente ridotto l'aspetto di casualita' secondo il quale una squadra forte potesse essere eliminata a causa di una sola brutta partita. Il secondo grande cambiamento, quasi nella direzione di un campionato europeo per club, e' stata la graduale introduzione, verso la fine degli anni '90, della possibilita' di avere fino a quattro squadre di club provenienti dai piu' importanti campionati europei (in generale, Inghilterra, Spagna, Italia e Germania, seguite da Francia, Portogallo e Russia).

Questi cambiamenti hanno avuto effetti positivi o negativi a seconda dei punti di vista. La Champions e' diventata piu' spettacolare, con piu' partite tra squadre forti e titolate. Personalmente penso che gli ottavi e i quarti di Champions siano il culmine annuale della qualita' e spettacolo che il calcio possa raggiungere. D'altra parte e' anche vero che si e' perso un po' di effetto sorpresa e che lentamente e' calata anche la mistica di campioni nazionali di campionati inferiori, come l'Anderlecht, il Celtic o il Glasgow Rangers, la Stella Rossa e via dicendo. A sua volta, la concentrazione di attenzione, diritti TV e soldi su certe squadre e campionati ha portato ad un calo di competitivita' ulteriore dei campionati inferiori e alla fuga delle sue stelle (penso che sia anche per questo che il ritorno dell'Ajax sulla prima scena europea durante la scorsa Champions abbia ottenuto tante simpatie).

Un altro effetto negativo e' stato il crollo d'importanza e interesse della Coppa UEFA (un tempo sicuramente la competizione piu' equilibrata delle tre) e della Coppa delle Coppe. Piu' che di trasformazione della prima e abolizione della seconda pero', sarebbe piu' corretto parlare di una loro fusione nell'Europa League, a cui partecipano infatti anche le squadre vincitrici delle coppe nazionali (faremo un discorso separato anche sulla Coppa Italia, in un altro post). L'Europa League e' diventato lo spazio per le squadre sorpresa o i giocatori bizzarri ed inaspettati, almeno fino alle semifinali, in cui gli effetti concreti di una possibile vittoria ne richiamano giustamente l'attenzione.

A livello di storia, l'Italia e' stata dominante in Champions tra 1989 e 1998, quando le sue squadre sono state in finale nove volte su dieci, vincendo pero' solo quattro volte. Una cosa simile e' successa alla Spagna dal 2009 al 2018, in cui pero' le sue squadre hanno disputato sette finali su dieci (di cui due nella forma di un derby di Madrid) e ha sempre vinto una squadra spagnola. Infatti, mentre l'Italia ha solo una finale in meno della Spagna (28 a 29), la Spagna ha 18 vittorie (di cui 13 del Real Madrid) contro le 12 dell'Italia, terza dietro le 13 dell'Inghilterra, grazie alla recente vittoria del Liverpool, che con sei Champions si e' avvicinato al secondo posto del Milan (sette vittorie) dietro al gia' citato Real Madrid. Insomma, per dare un po' di prospettiva, prima del recente dominio di Real e Barcelona, l'Italia era davanti sia come finali che come vittorie, un dato che ci deve far riflettere, anche in relazione alle delusioni che la nazionale ci ha dato negli ultimi anni.

Ma non dovevamo arrivare ai sorteggi?

Esatto, ecco che ci arriviamo. La mia opinione e' che e' andata meglio dello scorso anno. Nel 2018/19, infatti, ci erano toccati almeno due gironi di ferro, in cui l'Inter si era dovuta trovare contro Barcelona e Tottenham mentre il Napoli aveva affrontato Liverpool e PSG (per intenderci, tre delle quattro semifinaliste). Tra l'altro, se non avessero buttato via alcune partite per errori stupidi, se la sarebbero potuta giocare. Quest'anno, i gironi sono sicuramente impegnativi, quello dell'Inter in particolare, con Barcelona e Borussia DTM, pero' nessuno e' impossibile in partenza, neppure quello dell'Atalanta di Gasperini.

Tutto dipendera' molto da come ci arriveremo. Spesso le squadre italiane arrivano a questi appuntamenti meno brillanti delle avversarie dal punto di vista atletico e questo le mette in difficolta' anche, se non soprattutto (basta guardare la Juve lo scorso anno), contro gli avversari sulla carta piu' abbordabili. Io spero di farmi sorprendere dall'Atalanta e dal fattore Conte (ne parleremo in un post sul campionato), anche se penso che entrambe, l'Inter soprattutto, daranno priorita' al campionato.

Cos'altro si puo' dire?

Due cose almeno. Ogni anno i gironi di qualificazione regalano qualche scontro spettacolare. Mi ricordo, per restare agli ultimi anni, il Chelsea di Conte che sbanco' a Madrid contro l'Atletico di Simeone, o una bellissima vittoria dell'allora poco conosciuto Tottenham di Kane e Dele Alli contro il Real Madrid di Zidane, o ancora le due bellissime partite tra il Barcelona e il primo Manchester City di Guardiola qualche anno fa'. Vedremo quale sara' lo scontro da ricordare di quest'anno. Io sono molto intrigato da Real Madrid - PSG e Barcelona - Inter. La seconda cosa e' che ogni anno in Champions spunta una squadra che spariglia le carte e fa vedere un calcio intrigante, quasi cannibale. E' successo con il Borussia DTM, ai tempi di Klopp e pure ora, al Monaco di Jardim, al Napoli di Sarri, il primo Tottenham o all'Ajax dell'ultimo anno. Chi sara' la sorpresa quest'anno? Potrebbe essere il Lipsia. Io ovviamente sogno l'Atalanta.