28 marzo 2020

I piu' forti allenatori dal dopoguerra ad oggi - i migliori allenatori delle nazionali

video da sito Gazzetta.it

Ormai questo blog non puo' non inziare con un piccolo diario su questi tempi di Coronavirus e sul nostro nuovo modo di vivere in quarantena.. senza incontrarci, abbracciarci e popolare le strade delle nostre citta'. Come dicevamo la settimana scorsa, dopo la prima fase di sorpresa, di cori sui balconi e tentativi estemporanei di sentirci comunque uniti, adesso stiamo iniziando a riflettere sui tempi lunghi di questa crisi e sulle macerie che potrebbe lasciare. Il virus si sta spandendo in Europa (la Spagna sta crescendo in maniera esponenziale) e negli Stati Uniti, da poco il paese con il maggior numero di contagiati (le scene di New York deserta sembrano il set di un film di Iena Plinsky). Nel frattempo tutti sono d'accordo che i numeri che circolano sono solo il 10% dei reali  contagiati, soprattutto contando quelli con pochi o zero sintomi.

Adesso iniziano a circolare proposte su come riavviare una vita piu' o meno normale e cercare di rilanciare l'economia, ad esempio cercando di avere un approccio basato piu' su una valutazione del rischio e  della vulnerabilita' rispetto a chi lasciare uscire di casa per tornare a lavorare (le persone sotto i 50 anni) e chi proteggere ancora di piu' (gli anziani, sicuramente i piu' vulnerabili). Io penso sara' inevitabile arrivarci, la rete non mostra il crescente disagio delle famiglie piu' povere e delle persone che piu' dipendono da un'attivita' commerciale o artigianale. Pero' serve una strategia comune e questo ancora non si vede, anche perche' gli Stati Uniti stanno abdicando dal loro ruolo abituale di leader nei momenti di emergenza.

Per ora la delusione maggiore pero' e' l'Unione Europea, tante parole ma pochissimi fatti concreti. Sicuramente abbiamo fallito in questo senso. Sarebbe stato il momento di annunciare un piano di aiuti alle fasce piu' deboli, di appoggio alle imprese ma anche la creazione di uno sforzo comune nella ricerca di un vaccino e di sistemi di controllo del contagio piu' rapidi ed efficaci, una taskforce di medici ed infermieri che possano aiutare nella risposta a seconda delle zone con maggiore bisogno di volta in volta, la creazione di unita' di terapia intensiva facilmente transportabili o smontabili che possa servire tutta Europa. Niente di tutto questo: ognun per se' e Dio per tutti.

Di calcio, giustamente, si parla sempre meno. Ormai stanno svanendo anche le speranze di finire i campionati e le coppe. Vedremo, e' ancora presto, pero' se pensiamo che le cose saranno rapide come in Cina credo che ci sbagliamo (anche qui, la strategia di ripresa graduale di cui parlavamo sopra potrebbe aiutare, pero' occorre parlarne piu' a fondo). Nel frattempo, sempre piu' sportivi e calciatori sono toccati dalla crisi. Ho voluto mettere in copertina la commovente interpretazione di You'll never Walk Alone da parte del personale di un ospedale inglese, che ha molto commosso anche Klopp.

Questo nome ci riporta al progetto di questi ultimi mesi, ovvero quello dei migliori allenatori dal dopo-guerra ad oggi. Potete trovare una spiegazione dei criteri utilizzati per questa ricerca qui, delle considerazioni sulle scelte che inevitabilmente sono state fatte qui e la lista completa dei migliori 126 allenatori dal dopoguerra ad oggi qui. Oggi, dopo aver fatto uno zoom sui migliori allenatori in attivita', e sui migliori allenatori ITALIANI dal dopoguerra ad oggi (20 su 126, siamo i piu' numerosi, anche tra quelli in attivita'!), vorrei presentarvi una graduatoria dei migliori allenatori in termini di titoli con la nazionale. Eccovi la lista e piu' sotto qualche considerazione.




Ed ora qualche considerazione:

- Abbiamo incluso solo i 26 allenatori che hanno raggiunto almeno 50 punti. Per questo non figurano grandi allenatori vincenti in nazionale come Marcello Lippi, Cesar Menotti, Luis Aragones o Arrigo Sacchi. Di questi 26 allenatori 5 sono ancora attivi, incluso Guus Hiddink, l'allenatore che forse ha raccolto punti com piu' nazionali diverse.

- La prima cosa che si nota in questa lista e' il grande dominio tedesco (il primo posto e' tedesco, con il semisconosciuto, almeno per i piu' giovani, Helmut Schon, la cui Germania e' stata protagonista negli anni '70 con Beckenbauer, Muller e Meier; tre dei primi sei in classifica sono tedeschi, incluso l'attuale CT Joachim Low; 8 allenatori su 26 in questa classifica sono tedeschi). Io credo che sia dovuto prima di tutto alla grande regolarita' dei tedeschi (penso che se si contassero anche i piazzamenti in finale o semifinale, la Germania sarebbe davanti ad Italia e Brasile). Pero' non e' tutto, c'e' di mezzo anche il fatto che gli allenatori della nazionale tedesca tendono a rimanere per cicli piu' lunghi e questo gli permette di raccogliere piu' risultati.

- La seconda cosa che si nota e' la grandissima presenza di allenatori sudamericani: 10 su 26 (sono 24 su 126 nella classifica completa). Il Brasile fa la parte del leone con cinque allenatori, tra cui Felipe Scolari, primo tra gli allenatori in attivita' a pari merito con il gia' citato Low, e tre allenatori nei primi sei. Ovvio che essere l'allenatore della nazionale piu' vincente di sempre puo' aiutare. Segue l'Argentina con Bilardo, Basile e Stabile. E' presente anche il maestro Oscar Tabarez per l'Urguay.

- Gli unici presenti per l'Italia sono l'amato Enzo Bearzot (buon settimo in compagnia di altri) e Ferruccio Valcareggi, non a caso due allenatori che hanno beneficiato di periodi piu' lunghi in nazionale, oltre che di due generazioni di campionissimi: quella di Riva, Rivera, Mazzola (finalista a Messico 1970) e quella di Rossi, Conti, Cabrini, Tardelli (del Mundial 1982). Che nostalgia! Contrariamente alle altre classifiche (quella generale e quella degli allenatori in attivita'), siamo meno presenti: 2 allenatori come l'Inghilterra e l'Uruguay, davanti alla Spagna (1) e dietro alla Francia e all'Argentina (tre).

- Tra questi 26 allenatori, gli unici che hanno sorpassato i 150 punti nella classifica generale sono stati Rinus Michels, Vicente del Bosque e Guus Hiddink (2 olandesi!), proprio grazie alle vittorie conseguite con i club. Il tutto a confermare il difficile connubbio tra questi due modi diversi di essere alleanatore di calcio.





21 marzo 2020

I piu' forti allenatori dal dopoguerra ad oggi - lista allenatori Italiani

Snip dal sito it.uefa.com

Ormai stiamo passando dalla fase surreale e degli interrogativi che ci ponevamo la settimana scorsa a quella di un lento, inesorabile  intendimento che ci troviamo di fronte ad una nuova realta', che questa situazione prenderá molto piu' tempo di quello che si ipotizzava solo una settimana fa' e che difficilmente le cose torneranno completamente come prima. L'aspetto piu' surreale che rimane non é tanto quello della gente che si chiude in casa, del ritrovo in balcone alle 6 di sera, degli appuntamenti via Skype o delle citta' deserte.. quelli li stiamo pian piano assorbendo come la nuova routine di questi tempi.

No le questioni surreali a mio parere sono due, la prima e' la velocita' esponenziale con cui gli scenari cambiano (lo abbiamo visto con il calcio, ma vale per sport, spettacolo, cultura e soprattutto politica e sicurezza) che non permette a nessuno di mettere paletti fermi (pensate alla recente giravolta degli inglesi o degli americani). L'altra ha a che vedere con la mancanza di orizzonti credibili, con l'incapacita' di sapere quando si tornera' fuori a lavorare, a scuola, a vedersi, ad abbraciarsi e anche come saranno le cose, se ci saranno risorse per far ripartire imprese e posti di lavoro.

In questo momento possiamo solo mantenere la speranza e il senso di riconoscenza per chi, a partire da medici ed infermieri, si sta sacrificando per dare le cure ai nostri malati. Ci saranno tante lezioni su cui riflettere, a partire dalla necessita' di preservare li nostro servizio sanitario, il sapere dei nostri medici e laboratori, la capacita' di produrre cibo, tecnologia e lavoro a livello locale. Nel frattempo, continuiamo tutti, per quanto possibile, a seguire ognuno le sue passioni ed i suoi interessi. Una di queste, per me, e' il calcio, come questo Blog mette in evidenza. Siamo in una fase di troncamento.. basta vedere le ultime pubblicazioni... i campionati sono fermi, la Champions e' rimasta interrotta a meta' delle partite di ritorno degli ottavi.

La UEFA ha dovuto prendere atto della situazione e, come indicato dalla foto di copertina, ha rinviato gli Europei al 2021 (stessa cosa accadra' per la Copa America), una decisione senza precedenti nella storia delle grandi competizioni per nazionali. La speranza e' di riuscire a riprendere campionati e coppe e terminarli entro la fine di giugno. Come dicevo questi scenari sono come scritte sulla sabbia, possono cambiare nello spazio di pochi giorni: se pochi giorni fa' questo scenario sembrava non solo possibile ma anche ragionevole, ora le cose sembranno diverse e personalmente dubito che si riuscira' a ripartire prima di settembre. Spero di sbagliarmi ovviamente. Lo spostamento degli Europei al 2021 potrebbe essere una buona notizia per la nazionale di Mancini, che é giovane ed ha bisogno di crescere (oltre a facilitare il ritorno di Zaniolo), pero' sono speculazion che lasciano il tempo che trovano, tante cose possono succedere, per tante nazionali ed in tanti sensi.

Vorrei allora soffermarmi sul progetto che mi ha occupato in questi ultimi tre mesi, ovvero la compilazione di una lista completa e credibile dei migliori allenatori di calcio a livello mondiale dal dopoguerra ad oggi. Potete trovare una spiegazione dei criteri utilizzati per questa ricerca qui, delle considerazioni sulle scelte che inevitabilmente sono state fatte qui e la lista completa dei migliori 126 allenatori dal dopoguerra ad oggi qui. Oggi, dopo aver fatto uno zoom sui migliori allenatori in attivita', facciamo uno zoom sui migliori allenatori ITALIANI dal dopoguerra ad oggi. Ce ne sono 20, (su 126, siamo i piu' numerosi, anche tra quelli in attivita'!) eccovi la lista e piu' sotto qualche considerazione.



Ed ora qualche considerazione:
- I primi posti in classifica sono di allenatori che hanno dominato nei campionati nazionali (3 su 5 hanno raggiunto piu' di 100 punti in questa graduatoria).

- Solo Giovanni Trapattoni ha superato i 300 punti (e' secondo assoluto nella classifica generale dietro ad Alex Ferguson). Solo Carlo Ancelotti (vicinissimo ai trecento) e Marcello Lippi hanno superato i 200 punti. Nove allenatori su venti hanno superato i 100 punti. Come parmigiano sono orgoglioso per il decimo posto di Nevio Scala.

- Enzo Bearzot (13mo in questa classifica) e' l'allenatore che piu' punti ha guadagnato in competizioni per squadre nazionali (ed e' forse l'allenatore piu' amato di questa classifica), pero' e' molto lontano dall'altro campione del mondo, Marcello Lippi (terzo), che ha vinto molto con la Juve, sia in campionato che nelle coppe. A simboleggiare invece i grandi allenatori del passato c'e' sicuramente Nereo Rocco con un notevole quinto posto.

- E' anche interessante vedere come Arrigo Sacchi (settimo), giustamente considerato uno degli allenatori piu' influenti della storia del calcio con Rinus Michels e Pep Guardiola, ha meno della metá dei punti del suo allievo Ancelotti (secondo) ed e' sopravanzato dal suo successore al Milan Fabio Capello (quarto con 181 punti), un allenatore molto vincente ma poco considerato a livello dell'impronta che ha lasciato sul calcio.

- Otto su venti allenatori sono ancora in attivita'. Attualmente quelli con maggiore potenzialita' di scalare la classifica sono Allegri, Conte e Sarri. Io ovviamente spero che la scali, e molto, Roberto Mancini con la nazionale.

-  E' bello vedere in classifica Eugenio Beresellini, normalmente ricordato come allenatore da squadra provinciale, qui a ricordarci una generazione di allenatori 'proletari' (piu' o meno vincenti) che hanno caratterizzato il calcio pre-show business, come Radice, Bagnoli, Mazzone o Mondonico (la lista e' lunga). Gente che poteva tranquillamente essere il tuo vicino di casa ma poi te li vedevi su novantesimo minuto la domenica sera.



14 marzo 2020

I piu' forti allenatori dal dopoguerra ad oggi - lista allentatori in attivita'

foto da corriere.it

Si fa fatica a parlare di calcio con la situazione che stiamo vivendo in Italia e nel resto di Europa.
Chi avrebbe pensato che la sorprendente sconfitta del Liverpool nel suo Anfield Road contro l'Atletico di Simeone potesse essere l'ultima partita di calcio di un certo livello per diverso tempo... chissa' quando potremo rivedere questo bellissimo sport con le sue belle sfide, chissa' se i campionati verrano ripresi, se l'Euro si terra', se e come la Champions finira'... Nella foto sopra, l'ultima partita della Juve, vittoriosa a porte chiuse sull'Inter di Antonio Conte. Nel cerchietto Daniele Rugani, primo caso di covid-19 in Serie A.

Nel frattempo rimane ancora la sorpresa per l'uscita dei rossi di Klopp: nell'ultimo decennio vi sono state altre occasioni in cui, durante la Champions, si avesse l'impressione che la squadra piu' forte d'Europa in quel determinato anno fosse uscita anzitempo. E' successo con il Bayern di Guardiola (proprio contro l'Atletico di Simeone, in semifinale). E' successo, anche se a livello inferiore, con il City di Guardiola. Pero' nel caso del Liverpool di Klopp parliamo di una squadra che non solo era dominante nel suo campionato ma pure campione in carica in Champions. Non ho dubbi che sia uscita la squadra piu' forte del torneo, la grande favorita e una delle squadre piu' forti degli ultimi 10 anni... credo che ne parleremo ancora.

Nel frattempo torno sulla classifica allenatori perche', come ho detto l'ultima volta quando ho rilasciato la classifica completa, voglio presentare alcune classifiche parziali che secondo me hanno anche loro un interesse particolare. Parto con quella dei piu' forti allenatori tra quelli in attivita', e aggiungo qui qualche considerazione:

- La classifica completa mostrava 126 allenatori che superavano i 50 punti (tra i 650 scrutinati dal dopo-guerra ad oggi). Di questi 126, 28 sono ancora in attivita'.

- Tra i 28 in attivita', 8 sono italiani, davanti a 5 spagnoli e 4 francesi (solo 2 i tedeschi e gli argentini, 5 in tutto i sudamericani). Anche in questo caso gli italiani sono primi come numero di allenatori (eravamo 20 su 126 in quella generale). In questo caso il messaggio e' positivo perche' significa che il movimento continua ad essere vincente nonostante il calo del nostro campionato e delle nostre squadre nelle coppe europee.

- Se guardiamo ai dati specifici, possiamo dividere i vari allenatori ancora in attivita in vari gruppi: quelli che sono praticamente a fine carriera (Lippi, Scolari, Eriksson, Hiddink, Cuper, Tabarez, Clemente), quelli che sono in fase di declino e (a meno che non si mettano a guidare una nazionale forte e facciano qualche colpaccio) faranno fatica a guadagnare altri punti (Mourinho, Ancelotti, Wenger, Benitez, Ranieri, Pellegrini, Martino); quelli che sono ancora nel pieno della carriera e potrebbero crescere ancora in classifica (Guardiola, Allegri, Simeone, Low, Klopp, Mancini, Deschamps, Zidane, Valverde, Conte, Spalletti, Enrique, Garcia, Sarri).

- In termini di previsioni, secondo me quelli che hanno le possibilita' maggiori di crescere sono (salvo inaspettati ritiri prematuri): Guardiola (l'unico direi con possibilita' reali di oltrepassare Mourinho e insidiare Trapattoni nella classifica generale, Ferguson mi sembra inarrivabile), Allegri (vedremo dove andra' il prossimo anno), Klopp e Zidane. Ovviamente spero che Mancini, Conte, Spalletti e Sarri mi smentiscano!




12 marzo 2020

Ottavi di Champions 2019-2020 - bilancio delle partite di ritorno - prima settimana

foto de ilmessaggero.it


Eccoci di nuovo a commentare gli ottavi di Champions in un contesto sempre piu' complicato. Il campionato italiano e' stato bloccato fino ad Aprile e gia' si parla di come chiuderlo (playoff ?) se non si riuscira' a riprendere a giocare. In altri paesi si stanno considerando misure simili, mentre anche le discussioni sulla realistica fattibilita' degli Europei di giugno (e delle Olimpiadi) stanno crescendo. E in Champions? In Spagna si e' giocato a porte chiuse, in Inghilterra ancora no, ma molti pensano che si dovrebbe fermare tutto ed infatti le partite di Inter e Roma in Europa League sono state rinviate (infatti, contrariamente al solito non aspettero' giovedi' sera per pubblicare il post). Io egoisticamente spero di no, pero' ovviamente la salute pubblica prima di tutto.

Ma veniamo alle partite della prima settimana di ritorno, in cui vi erano quattro squadre che dovevano tentare una rimonta piu' o meno complicata. Parto dalla fine perche' e' la notizia piu' clamorosa ed importante: il Liverpool e' fuori dalla Champions. Lo ripeto: il Liverpool e' fuori dalla Champions. E' difficile da credere. Era la favorita assoluta, non solo per il dominio incredibile che ha imposto nel campionato piu' competitivo di tutti, la Premier. Ma anche perche' tutte le altre non stavano convincendo: il PSG fa sempre fatica, il City e' in un anno discontinuo, Real e Barcelona sembrano costantemente sull'orlo di una crisi, la Juve ha deluso parecchio. Invece ora ci troviamo i grandi favoriti fuori e la corazzata inglese che rischia di ridursi ad una sola squadra agli ottavi, il City.

Il Liverpool avra' tantissimo di cui rammaricarsi. Ha controllato la partita, per molti tratti ha dominato. Ha avuto varie occasioni da goal che Salah, Mane' e Firmino (ma anche alcuni centrocampisti) non hanno saputo portare a buon fine. Ma la cosa incredibile e' che l'Atletico di Simeone, tra l'altro in difficolta' pure in Liga, e' riuscita a ribaltare il risultato dopo essere andata sotto 2 a 0, all'inizio dei supplementari. L'errore del secondo portiere del Liverpool ha aperto la strada alla rimonta spagnola, guidata dai neo-entrati Marcos Llorente e Morata (Simeone ha indovinato tutti i cambi, sembrava di vedere l'Atletico degli epici scontri con il Barcelona di 6 o 7 anni fa'). Morata ha rivissuto i fasti di certe notti di Champions con la Juve. Sono ancora a bocca aperta per la sorpresa.

Nell'altra partita il PSG ha rimontato il Borussia di Haaland con una prestazione non brillante ma sicuramente di volonta' e sacrificio. Neymar ha aperto le marcature con un goal da centravanti d' area. Il Borussia ha tenuto la partita in bilico fino alla fine, anche qui sarebbe potuta andare ai supplementari. Ora il PSG trovera' sicuramente fiducia e dovrebbe ritrovare anche qualche titolare per i quarti. Il Borussia esce a testa alta anche se sicuramente dovra' domandarsi perche' produca cosi' poche occasioni con tutto il gioco che macina.

Se passiamo a ieri sera, il Tottenham ancora una volta ha offerto una prestazione deludente ed ha perso 3 a 0 in casa del Lipsia. E' incredibile come Mourinho (terzo allenatore piu' forte della storia secondo la nostra speciale classifica, primo fra quelli in attivita') sia riuscito a distruggere la bella squadra costruita con cura e pazienza da Pochettino. Non si puo' infatti pensare che sia tutta colpa di infortuni e malumore. C'e' qualcosa di piu'. I giocatori sembrano non riuscire a fare le cose che facevano prima. Il centrocampo e' praticamente inesistente e pure Loris sembra diventato insicuro. Cosi' nel giro di due serate, le finaliste dello scorso anno sono uscite dalla competizione (mentre la rivelazione dello scorso anno, ovvero l'Ajax, era gia' uscita ai gironi, eliminata dal Valencia che poi sara' annichilito dall'Atalanta).

Voglio chiudere con l'Atalanta, che e' riuscita a fare altri 4 goal al Valencia, pure subendone 3. Anche questa volta entrambe le squadre potevano segnarne altrettanti. Protagonista assoluto e' stato Ilicic con 4 reti (2 su rigore), che ha cosi' aiutato i bergamaschi a raggiungere l'incredibile traguardo dei quarti, ovvero trovarsi tra le prime 8 squadre d'Europa; alla faccia di Agnelli e del suo commento della settimana scorsa sulla necessita' di proteggere gli investimenti (condivisibile da certi punti di vista, ma completamente indicativo della scarsa propensione ad aprire le coppe europee ad una maggiore competitivita' per far si che non si trasformi in un lounge esclusivo di squadre vip). La partita e' stata piena di errori da entrambe le parti pero' i bergamaschi continuano a mostrare una capacita' di arrivare in porta con tantissimi giocatori. E' un orgoglio per l'Italia intera!

08 marzo 2020

I piu' forti allenatori dal dopo-guerra ad oggi - la lista completa


foto da ilposticipo.it

Mentre preparo questo post non posso fare a meno di notare la situazione sempre piu' surreale che ci troviamo ad affrontare. In Italia la situazione sempre piu' drammatica causata dal coronavirus ha costretto le squadre a giocare a porte chiuse in un contesto talmente strano da avere un effetto anche sulle prestazioni.  Juve-Inter e' stata comunque una bella partita ma e' come se i giocatori non credessero fino in fondo che le loro giocate avessero davvero un peso o un effetto (o forse e' stata piu' l'impressione di noi spettatori, la partita e' stata comunque bella: la Juve e' riuscita a sfruttare meglio i punti deboli dell'Inter ed e' stata molto piu' pericolosa, soprattutto nel secondo tempo, in cui ha trovato un bellissimo goal con Dybala, che ha vinto la sfida argentina con Lautaro; ora per Conte sembra finita anche la corsa scudetto...).

E parlando di Argentina, proprio la', dall'altra parte del mondo, il Boca Juniors ha vinto il campionato dopo aver scavalcato i nemici storici del River Plate all'ultima giornata grazie ad un finale da favola: Carlito Tevez, altra conoscenza bianconera, ha segnato il sesto goal consecutivo in sei giornate dando la vittoria al Boca contro la Gimnasia, allenata da Diego Armando Maradona (da brividi l'omaggio della bombonera al Diez), che all'inizio della partita ha scambiato un bacio sulla bocca (altro che metro di distanza!) proprio con Tevez, sotto gli occhi di Riquelme.

Io temo che presto non solo l'Italia risentira' di questa situazione e dovremo intavolare discussioni sul possibile rinvio di Euro 2020 e perfino sulla capacitá di portare a termine la Champions. Ovviamente, spero di sbagliarmi.


Torniamo pero' al nostro progetto sui migliori allenatori dal dopoguerra ad oggi: ad inizio febbraio avevo presentato una parte della classifica e i criteri utilizzati per l'assegnazione dei punti; a fine febbraio avevo rivelato i primi tre posti e dato ulteriori chiarimenti su alcune scelte di fondo.

Oggi posto la classifica completa dei 126 allenatori che hanno ricevuto almeno 50 punti (ho dovuto postarla a pezzi per motivi tecnici, pero' credo si veda abbastanza bene lo stesso): 3 di loro hanno piu' di 300 punti, 16 hanno piu' di 200 punti e 66 hanno piu di 100 punti. Io la trovo molto interessante e nelle prossime settimane pubblichero' delle tavole su questioni specifiche (da notare in testa la presenza italiana: 20 allenatori su 126, davanti a 15 spagnoli, 14 argentini e 14 tedeschi). Nel frattempo indico qualche statistica:

- Primi tre allenatori in attivita': Mourinho, Ancelotti, Guardiola;

- Primi tre allenatori italiani: Trapattoni, Ancelotti, Lippi;

- Primi tre allenatori sudamericani: Helenio Herrera, Felipe Scolari, Diego Simeone;

- Primi tre allenatori italiani in attivita': Ancelotti, Allegri, Mancini;

- Primi tre allenatori per punteggio con la Nazionale: Helmut Schon, Mario Zagallo, Felipe Scolari e Joachim Low (pari merito);

- Primi tre allenatori per punteggio in Champions: Ferguson, Mourinho, Ancelotti;

- Primi tre allenatori per punteggio nei campionati nazionali: Ferguson, Trapattoni, Munoz.


Effettivamente quando uno poi guarda questi dati non sono neanche troppo sorprendenti. Ne parleremo ancora, per ora godetevi la classifica.







06 marzo 2020

Quest'anno ritorna la Nations League

Foto di gazzetta.it


Fa un po' impressione sentire parlare di sorteggi per la Nations League del prossimo Settembre quando ancora non sappiamo se si riuscira' ad organizzare Euro 2020 e sembra che, anche in caso positivo, le nazionali rischiano di arrivarci senza giocare amichevoli di preparazione.

In ogni caso i sorteggi si sono tenuti ed approfittiamo cosi' per parlare di Nazionale, visto che e' da fine Novembre scorso, dal periodo dei sorteggi degli europei che non ne parliamo (a quell'epoca non si era ancora fatto male Zaniolo ed eravamo fiduciosi sul rientro di Sensi.. ora siamo piu' preoccupati).

Intanto bisogna dire che i sorteggi sono andati bene. L'Italia, che gia' era sicura di non trovare Francia, Spagna o Belgio (dato che anche queste erano arrivate seconde nel loro gruppo durante la precedente edizione, vinta dal Portogallo) poteva pescare ancora il Portogallo o trovarsi con l'Inghilterra, invece ha pescato l'Olanda, sicuramente dura ma non impossibile. Poi ha evitato la Germania e la Croazia. Oltre agli arancioni, affrontera' la Polonia e la Bosnia, due squadre affrontate recentemente.

La Nations League ha leggermente cambiato formula, mantenendo quattro livelli (in base al ranking delle squadre), ognuna con quattro gironi (tranne l'ultimo livelli che ne ha solo due). La differenza con la prima edizione e' che ogni girone contiene quattro squadre invece di tre. Se questo rendera' piu' facile evitare di retrocedere in una serie inferiore, rendera' anche piu' difficile arrivare primi nel proprio girone per approdare alla fase finali, data la maggiore concorrenza. Io penso che con i gruppi di tre era piu' facile trovare scontri accessi e combattuti, mentre ora c'e' il rischio di avere anche partite che contano poco.

Ma perche' parliamo di Nations League ora? Sicuramente non c'e' fretta pero' i piazzamento nei prossimi Europei e nella Nations League saranno molto importanti anche in ottica qualificazioni per i mondiali in Qatar. Infatti sara' importante per l'Italia essere tra le teste di serie per quel sorteggio, dato che questa volta la competizione per le squadre europee sara' ancora piu' dura e, con l'incubo creato dalla gestione Ventura, dobbiamo considerare ogni piccolo particolare.


04 marzo 2020

Cosa ci ha detto Real Madrid - Barcelona

Foto di Tuttosport.com

In Italia, le societa' calcistiche sono sempre piu' agitate per gli effetti indesiderati del coronavirus, che ormai mette a rischio la possibilita' stessa di poter concludere la stagione di campionato e Coppa Italia. Sicuramente le reazioni esagerate di questi ultimi giorni non sono un buon esempio di quel richiamo al senso di responsabilita', al sangue freddo e alla pacatezza di cui ci sarebbe tanto bisogno in questi giorni difficili per il paese, la salute degli italiani e la sopravvivenza di tante attivita' commerciali e imprenditoriali.

Mentre in Italia si e' arrivati al rinvio di Juve-Inter, in Spagna domenica scorsa si e' giocato il Clasico tra Real e Barcelona. La partita e' stata speciale anche per la presenza di Cristiano Ronaldo (a cui va tutta la solidarieta' di questo blog per i problemi di salute della madre, a lui molto cara) in tribuna a cui ha reso omaggio Vinicius al momento di esultare dopo aver segnato il goal decisivo, maturato da una bellissima imbeccata di Kroos.

Il Real ha ri-scavalcato il Barcelona in testa alla classifica grazie ad una convincente vittoria per 2 a 0, maturata alla fine di una bella ed intensa partita. Il Barcelona ha avuto qualche buona occasione nel primo tempo (incluso una che normalmente Messi non sbaglia) pero' e' sembrato incapace di cogliere il Real impreparato (anche se secondo me Sergio Ramos ha iniziato il suo declino e fa piu' errori che in passato); nel secondo tempo il Real si e' fatto piu' aggressivo nel pressing ed insistente sulle seconde palle. Per un'analisi piu' dettagliata vi consiglio un bell'articolo su Ultimo Uomo. A me premeva soprattutto rimarcare alcune chiavi di lettura:

- Nei giorni antecedenti la partita ho letto, soprattutto sulla Gazzetta, vari articoli sul presunto declino del calcio spagnolo, della Liga e delle massime espressioni del calcio europeo degli ultimi 10 anni. Puo' darsi che sia cosi', in effetti il Barcelona sembra soffrire molto sul piano fisico e del palleggio, oltre che per l'assenza di Suarez. Pero' io ho visto una partita giocata ad un ritmo alto e con una capacita' di palleggio di prima incredibile, soprattutto da parte del Real Madrid, che riusciva spesso ad evitare la pressione dei catalani (che avevamo gia' visto in azione contro il Napoli) con giocate di prima ad alta velocita' Insomma, ci andrei piano con certi giudizi e soprattutto li metterei su un piano relativo, nel senso che rispetto al nostro calcio, parliamo di due realta' ancora superiori. La Juve che abbiamo visto contro il Lione non uscirebbe indenne dal Bernabeu.

- Zidane ha dimostrato che non e' solo un unto del signore. Il francese ha grandi doti anche come allenatore, sia nella disposizione della squadra in campo che nella scelta dei giocatori. E' riuscito a rilanciare Isco (veramente mostruoso in tanti momenti), che un anno fa' era quasi fuori-rosa ed ha imposto un giovane come Valverde, lasciando Modric e Kroos a disputarsi la panchina. Il suo Real ha sovrastato il Barcelona sul piano del palleggio, come gia' aveva in parte fatto al Camp Nou all'andata. Personalmente penso che il Real avesse giocato molto bene anche in Champions contro il Manchester City, mettendo in grossa difficolta' gli inglesi. Molti hanno visto un trionfo di Guardiola (sicuramente meritevole nel vincere ancora al Bernabeu) pero' io credo che la partita sia stata molto equilibrata e quindi decisa da episodi. Poteva anche finire in un altro modo e il Real puo' ancora dire la sua al ritorno (ovviamente sara' molto dura).

- Questa partita ci ha anche detto che i grandi cicli hanno bisogno di tempo e stabilita' per far rendere i giocatori al massimo. Il Real rivuole stabilita', mentre il Barcelona forse si pentira' di averla abbandonata cambiando allenatore cosi' alla svelta. Questo e' un messaggio anche per le squadre italiane, dove infatti figurano bene allenatori come Inzaghi e Gasperini, da tempo alla guida delle loro squadre. Conte e Sarri sono grandi allenatori ma hanno bisogno di tempo. Lo stesso vale per Pioli e Gattuso, sono bravi allenatori che possono crescere molto (peccato non averli potuti vedere proprio questa settimana alla grande prova della Coppa Italia proprio contro Juve e Inter), pero' queste continue rivoluzioni, annunciate o paventate, non aiutano.