25 novembre 2020

DIEGO

 

Snip dal sito gazzetta.it

Oggi é serata di Champions e si doveva parlare di questo (sta per partire Inter - Real Madrid, la partita forse piú importante di questo autunno calcistico). Peró si fa sicuramente a tempo, perché oggi, 25 Novembre 2020, ci ha lasciato Diego Armando Maradona, el Diez, el Pibe de Oro, la mano di Dio, Maradó, il DAM, per me semplicemente Diego.

E' uno di quei momenti in cui occorre marcare dei riferimenti per potersi ricordare piú tardi. Sono a casa mia a Genthod. Ho ricevuto la notizia mentre stavo finendo una giornata di teleworking causa il lockdown del COVID. Mia moglie Adriana era anche lei in mansarda con me a lavorare. Mio figlio Zaka fa 15 anni la settimana prossima e mia figlia Bruna ne fa 12 il prossimo Febbraio. In questo periodo sono molto occupato e preoccupato con il trasloco di mia sorella anche se il lavoro peso lo fanno soprattutto i miei fratelli. Certo é un 2020 densissimo come entite di perdite, penso soprattutto al mio amato Ennio Morricone.

Torniamo a Diego. Saró sicuramente ripetitivo rispetto alla quantitá gigantesca di omaggi che Diego sta ricevendo in questo momento e riceverá nei prossimi giorni da giornali sportivi, celebritá e social media, per non parlare dei suoi due popoli di appartenenza: l'Argentina e Napoli.

Nei prossimi giorni vedremo sicuramente un sacco di bei ricordi da parte di campioni dello sport, artisti e altre figure. D'altra parte Diego era uno dei pochi calciatori che era fuoriuscito dal mondo del calcio per toccare il cuore di politici (come Fidel Castro) o aristi (cantanti o registi, come Sorrentino o Kusturica). Forse solo Pelé aveva fatto altrettanto. É curioso che entrambi abbiano raggiunto il loro momento piú iconico nello stadio Azteca di Cittá del Messico. Uno ai mondiali del 1970, quando si giocó la partita del secolo (Italia-Germania 4-3), l'altro ai mondiali del 1986, quando lui stesso segnó il goal del secolo nella famosa vittoria contro l'Inghilterra (e rivincita per la guerra delle Falklands). 

Negli anni '80 i filmati delle partite non arrivavano facilmente come oggi. Vedevi un giocatore se giocava in Serie A o quando la sua squadra giocava contro una squadra italiana in coppa (non tutte e non sempre) o la sua nazionale giocava contro quella italiana. Penso di avere visto Maradona la prima volta durante i mondiali del 1982, quando l'Italia vinse per 2 a 1 sull'Argentina con reti di Tardelli e Cabrini (Passarella per gli argentini). Maradona sembrava un essere uscito dalla selva con quella capigliatura cosí nera e fitta. Aveva un'aria serissima, sembrava inviperito. Gentile gli fece la vita durissima e forse oggi sarebbe stato espulso per somma di ammonizioni (sotto uno snip dal blog di Fabrizio Bocca su Repubblica.it). Poi contro l'odiato Brasile (per gli argentini é lo scontro per eccellenza), Diego si fece espellere per un'entrata da rosso su un avversario e il suo mondiale 1982 finí lí. Peró lí fu dove lo vidi per la prima volta.

Una cosa che mi é venuta in mente in questi giorni é che l'Italia ha incontrato tre volte Diego ai mondiali, non ci avevo mai pensato: 1982, 1986 e 1990. Penso che l'unico azzurro presente (ma non in campo nel 1982) tutte e tre le volte sia stato Beppe Bergomi (Franco Baresi fu convocato, senza giocare, nel 1982, ma non convocato nel 1986). Ovviamente la gioia piú grande fu nel 1982 e la tristezza piú grande nel 1990 (dovrei farci un post a parte perché penso che a tutt'oggi sia la tristezza piú grande che ho avuto dalla nazionale, piú delle finali perse negli Europei 2000 e 2012 e della non qualificazione per il 2018). Forse perché la considero la nazionale piú forte che ho visto finora e anche per questo non mi sono ritrovato molto nella descrizione di quella semifinale fatta recentemente da UltimoUomo. L'Italia fece un grande mondiale, usci da imbattuta sul campo e subí solo il goal con gli argentini.

Anche questo post probabilmente verrá aggiornato nei prossimi giorni con foto o altri ricordi. Mentre scrivo a Napoli é in atto una veglia funebre dei tifosi mentre in Argentina le telecamere indugiano sul luogo in cui aveva passato gli ultimi giorni Maradona dopo un'operazione al cervello. Nel frattempo, pur non volendo fare il torto a nessuno, penso che stasera la cosa piú corretta sia di mettere il link di un editoriale del Clarin, il giornale Argentino che per primo ha annunciato la morte di Diego. Voglio anche aggiungere un bellissimo articolo di qualche tempo fa su Ultimo Uomo, con bellissimi aneddoti, inclusa il famoso riscaldamento sulle note di Life is Life.

Per anni e anni si é parlato di chi fosse piú forte tra Pelé e Maradona (i vari Di Stefano, Cruyff, Platini, Bekenbauer, Van Basten, Baggio, Zidane rimanevano sempre nelle retrovie a seconda dei gusti). La FIFA li elesse entrambi migliori giocatori del ventesimo secolo. Poi la discussione é passata su chi fosse piú grande tra Maradona e Messi (quasi dando ragione a chi riteneva Maradona piú forte di Pelé). Lo scorso anno, in occasione del sesto pallone d'oro a Messi mi sono espresso sulla sfida tra Messi e Cristiano Ronaldo e, in quell'occasione, non ho potuto fare a meno di accennare a Maradona. Parlando di Messi e CR 7 dicevo infatti:

Quando parliamo della grandezza di un calciatore, ci riferiamo al talento? Se e' cosi' secondo me non ci sono molti dubbi. Messi e' il piu' grande tra i due. Le sue giocate, le sue intuizioni sono talento puro. Il fatto che un giocatore della sua altezza riesca a segnare la quantita' di reti che segna lui o fare gli assist che fa lui contro difese chiusissime che non hanno altro scopo che quello di fermarlo e' una chiara indicazione. Certo, se poi aggiungiamo a questo la capacita' di esibire questo talento e farlo fruttare per piu' tempo possibile, allora Messi e' sicuramente il piu' grande di sempre o almeno al pari di Pele' (lo dico perche' se questo aspetto non fosse rilevante, allora io continuo a ritenere Maradona superiore a livello di talento puro, spettacolo, creativita' e versatilita' rispetto a Messi).

Ecco, secondo me Maradona era superiore a tutti a livello di tecnica pura, di capacitá di mostrare i gesti calcistici piú belli. Messi fa cose incredibili a velocitá pazzesca. Maradona peró sembrava un vero e proprio artista sul campo e, nonostante questo, riusciva ad essere anche maledettamente concreto, portando l'Argentina a due finali mondiali vicendone una con una selezione non eccelsa (quella fortissima era nel 1994, rimase scioccata dalla sua sospensione per doping e non si risollevó) o il Napoli a vincere due scudetti nel periodo di massima competitivitá della Serie A. Ecco in questo senso sono d'accordissimo con l'articolo di Mario Sconcerti sul Corriere.

Ma insomma ognuno ovviamente ha le sue idee e preferenze, come si volesse parlare di preferenze tra Leonardo e Michelangelo o Verdi e Puccini. Vorrei ricordare perché Diego é cosí importante per ME, perche' é vicino al pantheon dei miei calciatori preferiti con Bruno Conti, Franco Baresi, Roberto Mancini, Gabriel Batistuta, Roberto Baggio, Rui Costa, Clarence Seedorf e Andrea Pirlo (devo dire che ormai ci sta entrando anche Ciro Mertens) e perché secondo me é il piú forte di tutti i tempi:

- Diego mi ha accompagnato nei momenti piú intensi della mia vita quando da bambino diventavo adolescente, poi giovane adulto. E' apparso nella mia vita ai mondiali del 1982 quando avevo 11 anni e poi l'ho seguito fin dopo i 20, nel frattempo sono andato alle superiori e poi all'universitá. Ho avuto i miei primi amori e i primi dolori, le grandi amicizie e tantissime avventure indimenticabili.

- Diego ha rappresentato il filo di unione sul calcio che piú ha marcato la mia vita: dalla nazionale campione del mondo del 1982 attraverso gli anni piú ricchi di campioni della Serie A (non c'era bisogno di seguire altre competizioni) ma anche piú vari (basta pensare agli scudetti di Roma, Verona, Napoli e Sampdoria), fino al Milan di Sacchi, forse la squadra italiana di club piú forte e dominante di sempre, e fino alla nazionale dei mondiali del 1990, forse la piú forte nazionale azzurra che io ho mai visto e che proprio davanti a Maradona, al San Paolo, ha interrotto il suo sogno.

- Diego ha rappresentato l'apice dell'epoca dei grandi numeri 10: con lui c'erano Zico e Platini, poi Matthaus, Gullit, Mancini, Baggio, Hagi. Da allora, tantissimi hanno cercato quella maglia proprio pensando a quei tempi, come Savicevic, Totti, Rui Costa, Del Piero, Ronaldinho o lo stesso Messi, mentre altri hanno perfino modificato il loro numero di maglia originario per averla, come Zidane o Figo.

Bellissimo questo re-incontro con il grande Arthur Coimbra Antunes, detto Zico. Oggi non se ne parla molto, ma all'epoca Zico era considerato sullo stesso livello di Maradona e Platini, per alcuni pure piú forte. In Italia meraviglió al suo primo anno all'Udinese con 19 goal e delle bellissime punizioni (snip da sport.sky.it)

Vorrei indicare qui alcuni dei miei goal preferiti di Maradona, che sicuramente sono ulteriore testamento della sua grandezza (per non parlare degli assist, come quello a Caniggia contro il Brasile nel 1990). Con l'Argentina vi sorprendo perché per me il suo goal piú bello non é quello del secolo, contro l'Inghilterra nel 1986, ma il secondo contro il Belgio nello stesso torneo.

I goal piú belli peró li ha fatti con il Napoli ed é difficile scegliere (ce n'e' veramente tantissimi), ne metto alcuni:

- quello con l'Inter a San Siro: stop di petto e sinistro al volo prima che la palla tocchi per terra;

- quello con la Lazio al San Paolo, senza guardare la porta e mentre cadeva, pallonetto all'incrocio;

- quello con il Verona al San Paolo, di controbalzo da 40 metri;

- quello contro il Milan di Sacchi al San Paolo, controllo di sinistro, ancora sinistro al volo a spostare il pallone dal portiere e ultimo sinistro a segnare da un angolo molto difficile mentre cade;

- per ultimo metto uno dei goal piú famosi della storia della Serie A e forse mai eguagliati, ovvero la famosa punizione dentro l'area contro la Juve.

Chiudo con due foto dal mio ultimo viaggio a Napoli, lo scorso anno. Diego, x sempre.



AGGIORNAMENTO 26 NOVEMBRE 2020

Continua la veglia per Diego a Napoli e a Buenos Aires, dove una lunghissima fila di persone si sta recando alla Casa Rosada per un ultimo saluto alla salma del Diez. Volevo approfittare per aggiungere a questo diario personale gli snip o i link di altri contenuti che mi sono particolarmente piaciuti. Tra gli snip, metto qui sotto la prima pagina della Gazzetta di oggi ed un nuovo Tweet del Napoli, a ricordare il famoso coro dei tifosi partenopei quando Diego calcava il terreno del San Paolo. M

Metto anche gli snip di alcuni dei saluti che mi sono piaciuti di piú da parte di altri calciatori: quello di Batistuta, quello di Buffon, quello di Mancini, quello di Mertens e quello della Juve. A livello di Link vorrei mettere qui un bell'articolo del Post.it sui murales di Napoli su Diego e un lungo commento di Ultimo Uomo uscito oggi.

Un ultimo appunto. Chi legge avrá notato che non faccio nessun riferimento alle letture contrastanti classiche che si hanno quando una persona molto nota (e controversa) muore: ovvero la diatriba tra chi vede Diego come un 'eroe' rivoluzionario sempre a battersi per gli ultimi e chi lo vede come un cocainomane viziato, obeso, donnaiolo ed evasore di tasse. Io parlo di quello che era Maradona in campo, di quello che ispirava in campo, il resto é solo fumo.











AGGIORNAMENTO 29 NOVEMBRE 2020

Un altro aggiornamento per parlare, attraverso qualche snip, di altre celebrazioni di Diego in questo week-end di partite.

Messi segna il bel goal del 4 a 0 del Barcelona sull'Osasuna e poi scopre la maglia del Newell's, sua squadra del cuore in Argentina e dove aveva giocato brevemente anche Diego (snip da gazzetta.it)

Stasera si gioca Napoli-Roma. Bruno Conti, l'eroe di Spagna 1982 che ha dato il titolo a questo Blog, é sceso ai quartieri spagnoli per rendere omaggio alla memoria di Diego (snip dal messaggero.it)


Il Napoli é sceso in campo con la Roma indossando una maglietta speciale che replica i colori dell'Argentina, veramente una bellissima idea. Peccato solo non avere il San Paolo pieno di gente (snip da ilriformista.it)


AGGIORNAMENTI DOPO 2 DICEMBRE 2020

I ricordi romantici di Diego hanno lasciato sempre piú spazio alle polemiche su mille aspetti per me poco importanti: la dinamica della sua morte, i suoi eredi, il suo lato oscuro, se Bruno Conti abbia fatto bene o male ad inginocchiarsi, e via dicendo... Voglio segnalare invece un altro bel ricordo su Ultimo Uomo, che tra l'altro mi ha fatto pensare alla grandezza di Maradona (e anche di quanto contava la Serie A all'epoca):

- Proprio negli anni di Diego, arrivó la rivoluzione del Milan di Sacchi. Io penso che proprio il Milan di Sacchi fece schizzare in alto la mistica della Champions (allora Coppa dei Campioni), basti pensare alla doppia semifinale con il Real Madrid o al 4 a 0 nella finale del Camp Nou. Proprio da allora e poi sempre di piú negli agli '90, la Champions é diventata La Competizione. Per non parlare poi degli ultimi 20 anni, con Ferguson, Mourinho, Guardiola, Ancelotti, Klopp, Zidane, ma anche il Milan, il Real dei Galacticos, quello della Decima, il Bayern, il Barcelona, il Liverpool, Kaká, Inzaghi, Raul, CR7, Messi, Sergio Ramos, Neymar e potrei andare avanti all'infinito. Quindi, secondo me il fatto che Maradona sia ancora considerato il piú grande anche se la sua impronta sulla Champions é praticamente zero la dice veramente lunga su che impronta generale abbia lasciato...

- Come dice Ultimo Uomo, il Napoli di Diego fu l'unica squadra che riuscí a rivincere lo scudetto tra quelle fuori dal gruppetto Juve/Milan/Inter: "Fiorentina nel ’69, Cagliari nel ’70, Lazio nel ’74, Torino nel ’76, Roma ’83, Hellas Verona nel ’85, Sampdoria nel ’91, Lazio nel 2000 e Roma nel 2001". Infatti in quegli anni il Napoli arrivó due volte primo e due volte secondo. Non credo sia un caso. E parliamo degli anni dell'ultimo Platini e del primo Baggio, del Milan di Sacchi e dell'Inter dei record di Trapattoni e dei tedeschi...

Anche Carlito Tevez ha voluto omaggiare Diego: dopo aver segnato in Copa Libertadores con il Boca, l'ex Juventino ha indossato la maglia numero 10 del Boca 1981, quella che usava Diego... (snip dal sito itasportpress.it)

Altre belle notizie in pillole, le mando come vengono:

- Un bell'articolo di Ultimo Uomo sulle pettinature di Diego
- Insigne si é fatto tatuare il volto di Diego sul braccio, mentre Napoli ha confermato che lo Stadio San Paolo verrá rinominato a Maradona
- Paolo Sorrentino, ultimo regista italiano premiato agli Oscar (durante la cerimonia aveva ringraziato anche Maradona come fonte di ispirazione), ha scritto un bell'articolo sulla sua gioventú a Napoli ai tempi di Diego (dallo scorso luglio sta girando un film su Diego, mentre lo aveva citato anche in The Best of Youth).
- il canale ARTE ha riproposto un bellissimo documentario sulla vita di Diego.
- Finalmente su Youtube si possono trovare gli episodi completi del programma TV Argentino, la Noche del 10 (programma di e su Diego con bellissimi incontri con altri calciatori, incluso Pelé).
- Nello stesso programma, in apertura del primo episodio, si puó sentire la canzone "La Mano de Dios", cantata da Rodrigo Bueno per Maradona. Questa versione é particolarmente emozionante.
- Un riassunto di 10 minuti della semifinale del Belgio del 1986, considerata da alcuni come la piú bella partita di sempre di Diego... vedendo il video non é difficile rimanerne convinti.

AGGIORNAMENTO 25 NOVEMBRE 2021
É passato giá un anno, ma Diego lo ricordiamo ancora tanto. É uscito il film di Sorrentino "La Mano di Dio". Spero di vederlo presto, mentre mi interessa meno la nuova serie su di lui su Amazon Prime. Il Napoli ha inaugurato una statua di Diego fuori dallo Stadio che porta il suo nome. Metto qui in ordine sparso altri ricordi di questi giorni:
- un podcast della Gazzetta con ricordi di difensori che l'hanno marcato;
- un video dall'Argentina e un altro dal Napoli;
- un omaggio di Ultimo Uomo, che ha anche dedicato una pagina con tutti gli articoli su Diego (molto bello per un gruppo di giornalisti che alle volte sembrano concentrarsi sui concetti all'opposto di quello che era Maradona nel calcio);
- Altri articoli su Repubblica .
- Un bell'articolo di Ultimo Uomo sulla stupenda doppietta di Ciro Mertens alla Lazio nel giorno in cui si ricordava Diego con l'inaugurazione di una statua nello stadio.



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