20 dicembre 2024

SERIE A - il punto dopo 16 giornate - Milan sull'orlo di una crisi di nervi

Tijjani Reijnders é stato forse la novitá piú positiva del Milan 2024/25. L'olandese era andato a corrente alternata lo scorso anno, mostrando solo sprazzi del suo talento. Io penso abbia guadagnato fiducia durante gli Europei (gli infortuni di De Jong e Koopmeiners gli hanno liberato spazio che forse non avrebbe avuto) e si é visto in questo inizio stagione dove é andato spesso a segno in partite importanti, incluso la Champions. Purtroppo la squadra attorno a lui si sta sfaldando (snip da supersport.com)

Torniamo a parlare di Serie A.  Dall'ultima puntata, nel frattempo si sono conclusi i gironi di qualificazione alle fasi finali di Nations League, si sono tenuti i sorteggi per i Mondiali 2026 e si sono giocati altri turni di ChampionsLa scorsa stagione, sottolineavamo il grande inizio stagion del Bologna di Thiago Motta.  Due anni fa, parlammo del buon momento (illusorio) della Juve e del ritorno di Chiesa sui campi di calcio. Tre anni fa, a questo punto della stagione, avevamo notato il re-inserimento dell'Atalanta di Gasperini nella lotta per il titolo tra Milan, Inter e Napoli. Quattro anni fa, sottolineammo la bella doppietta di Chiesa nella vittoria della Juve di Pirlo a San Siro contro il Milan di Pioli. Cinque anni fa, dopo 15 giornate, commentammo la prima sconfitta in campionato della Juventus di Sarri contro la Lazio di Inzaghi ed il primato dell'Inter di Conte in classifica.

Oltre alla Roma, piú vicina alla zona retrocessione in questo momento, il grande assente da questa foto é il Milan, sempre piú incasinato internamente e giá a 14 punti dalla vetta. Che tristezza (snip da Gazzetta.it)

Alla sesta giornata di questa stagione, l'Atalanta aveva 7 punti in classifica, frutto di 2 vittorie, 1 pareggio ed una sconfitta, con uno svantaggio di 6 punti dal Napoli, primo in classifica con 13 punti. Da allora, i bergamaschi hanno infilato 10 vittorie consecutive, incluso il Milan in casa e Napoli e Roma in trasferta, ed hanno guadagnato 8 punti (otto!) sulla squadra di Conte. La squadra di Gasperini, che giá pensavamo ai suoi top anni fa quando sfioró la semifinale di Champions contro il PSG o nelle varie finali di Coppa Italia sfumate per poco e poi ancora lo scorso anno con la vittoria in Europa League, ha scalato un ulteriore gradino di forza, soliditá e consapevolezza. Ora vince anche quando non schiaccia gli avversari; manda in rete un sacco di giocatori (oltre ad averne due nei primi quattro in classifica cannonieri); ha una panchina piena di alternative solide che le permettono di competere con i piú forti in Champions. A tre giornate dalla fine del girone di andata, CDK e compagni sono chiamati a due impegni molto impegnativi contro Lazio e Juve se vogliono diventare Campioni d'Inverno. Io tifo per loro.

Al secondo posto troviamo il Napoli di McTominay, completamente concentrato sul campionato dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia. Nelle ultime partite, gli azzurri hanno colto vittorie pesantissime contro Torino, Roma ed Udinese, cadendo peró in casa con la Lazio di Baroni. Se la squadra di Conte rimane solida e credibile per la corsa al titolo é anche vero che si puó intravedere un limite nella tendenza del suo allenatore nel scegliere un numero ristretto di titolarissimi, il che ha come effetto quello di togliere fiducia e ritmo partita a tutta una serie di alternative come Raspadori, Simeone o altri e quindi di portarli ad una certa involuzione che poi li rende meno credibili come alternative nei momenti di bisogno.

Al terzo posto c'é l'Inter di Simone Inzaghi. Dopo il pareggio casalingo contro il Napoli, Di Marco e compagni hanno colto varie vittorie con tanti goal. La piú sorprendente é stata l'ultima, quella per 6 a 0 in casa della Lazio di Pedro: un po' perché l'Inter veniva da una deludente sconfitta in casa del Leverkusen in Champions; un po' perché la Lazio veniva dalla doppia vittoria sul Napoli tra Coppa Italia e Serie A e dalla bella vittoria in casa dell'Ajax in Europa League. I nerazzurri peró, forse spinti dalle forti motivazioni di Inzaghi davanti al suo pubblico, una volta sbloccato il risultato su rigore di Calhanoglu, hanno tracimato nel secondo tempo con tante azioni tipiche del suo gioco di rotazioni ed inserimenti, incluso un bellissimo goal da fuori di Barella (lui quando segna deve sempre gare goal da paura). Ora sono a tre punti dalla vetta, ma con una partita da recuperare (malessere di Bove nella partita con la Fiorentina).

Dietro l'Inter, troviamo a pari punti Fiorentina e Lazio, a cui avevamo dato l'ultima copertina sulla Serie A per la brillante prima metá della stagione. Della Lazio abbiamo giá detto: Baroni ha ridato linfa a giocatori che sembravano poco incisivi. La squadra sempra compatta e ricca di inizativa nonostante nel giro di due anni abbia perso mostri sacri come Immobile, Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Filipe Anderson. La sconfitta con l'Inter non deve incrinare il bel lavoro fatto finora. Per la Fiorentina vedo una situazione meno positiva: Kean ha perso la spinta iniziale verso il goal; Palladino ha litigato con Biraghi (capitano mal tollerato come Calabria e Danilo?) e sembra in tensione anche con altri giocatori. Nell'ultima partita, persa in casa del Bologna dell'ex Italiano, la squadra é sembrata meno solida che in passato. Vedremo se é solo una fase.

Al sesto posto troviamo il primo grande interrogativo di questa stagione, la Juve di Thiago Motta. I bianconeri erano partiti molto bene. Al di lá dei risultati, davano una sensazione di grande soliditá difensiva e aggressivitá a tutto campo. Per molto tempo si é discusso su quanto il calo di prestazioni dipendesse dai tanti infortuni (Bremer su tutti per la tenuta difensiva), peró sembra sempre piú che la squadra non riesca a trovare un suo equilibrio e alterni grandi serate come quella con il City in Champions, a giornate di scarsa concentrazione, sia in difesa che in attacco (io penso che Vlahovic non dia garanzie sufficenti, ormai é stato provato e riprovato in varie modalitá). Non credo che si debba giá chiudere il discorso scudetto, peró le possibilitá stanno calando di giornata in giornata. Da premiare invece al settimo posto il Bologna di Italiano, squadra inizialmente messa sullo stesso livello di Torino e Udinese (soprattutto per aver perso Zirkzee e Calafiori), ma che poi si é mostrata sempre piú solida e competitiva.

All'ottavo posto troviamo il secondo grande interrogativo, il Milan di Fonseca. I rossoneri hanno giocatori che sarebbero considerati stra-cool in qualsiasi altra squadra, peró non riesce a mostrare nessuna costanza. É incredibile che possano ambire a finire tra le prime otto nel girone unico di Champions ma non riescano a battere il Genoa in casa a San Siro. Risultato ancora piú spiacevole quando si considera che la partita era stata anticipata dal festeggiamento per i 125 anni della societá (bellissima la maglietta vintage usata per l'occasione) con sfilata di mostri sacri del passato (i tre olandesi, Baresi, Donadoni, Evani, Massaro ma anche Seedorf, Pirlo, Ambrosini, ...). Veramente triste e sicuramente a fine anno andranno fatte delle valutazioni per identificare una strada piú solida, anche a livello societario. In questo caso si puó dire con tranquillitá che il Milan é giá fuori dalla lotta scudetto, non ci sono dubbi.

La societá sembra completamente incapace di gestire la situazione e, finalmente, i tifosi smettono di prendersela solo con Fonseca o Leao ed iniziano a fischiare Ibrahimovic (ridicolo lui e chi pensava di poterlo usare per sostituire Maldini) e la societá. Certo poi si esagera ed alcuni dicono che Morata é un bidone. Basta riguardarsi l'Europeo per capire che i giocatori vanno messi in condizione di rendere per farlo. Chiudiamo con la Roma di Ranieri che, nonostante qualche risultato incoraggiante tra campionato e coppe, ha perso anche contro il Como di Fabregas e ora si trova nelle sabbie mobili con i lariani, il mio Parma, Verona, Lecce ed il Genoa di Viera. Per i giallorossi é venuto il tempo per alcune decisioni sofferte, come lo spazio per Dybala e la necessitá di tirarsi fuori dalla zona pericolosa per poi concentrarsi solo sull'Europa League.


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