30 gennaio 2023

SERIE A - il punto dopo 20 giornate - il Milan é andato in corto circuito

Nel giro di neanche un mese, il Milan ha perso il ruolo di principale rivale del Napoli per lo scudetto, é uscita dalla Coppa Italia ed é stata schiantata dall'Inter in SuperCoppa (snip da gazzetta.it)

Rieccoci a parlare di Serie A, questa volta a sole tre settimane dall'ultima volta.  Si stanno affievolendo le grandi emozioni dei Mondiali e dell'addio di Pelé, mentre ci prepariamo al ritorno delle competizioni europee. Lo scorso campionato, a questo punto della stagione, parlavamo dell'addio di Insigne al Napoli e dell'Inter di Inzaghi Campione d'Inverno. L'anno precedente, notammo il Milan di Pioli in testa alla classifica davanti all'Inter di Conte. Tre anni fa, dopo 21 giornate, commentammo la sconfitta della Juve di Sarri, prima in classifica, al San Paolo contro il Napoli di Gattuso (da poco sostituto di Ancelotti).

In realtá l'Udinese gioca stasera e potrebbe salire a 31. Peró il cambiamento piú grosso é la Juve, passata dal 3zo posto con 34 punti della sedicesima giornata al 13mo posto con 23 punti alla 20ma. (snip da Gazzetta.it)

Non possiamo non partire dal Napoli, Campioni d'Inverno 2022/23 con 50 punti (su 57 disponibili) e con un vantaggio di 12 punti sulla seconda. Nell'ultima puntata, dopo la sconfitta dei partenopei a San Siro contro l'Inter, discutemmo dei rischi di una possibile flessione dei capoclassifica. Il Napoli ci smentí subito andando a vincere nettamente tutte le seguenti partite, incluso un impressionante  5 a 1 sulla Juventus. Insomma i partenopei sono ancora la squadra che aveva incantato tutta Europa. Anche nell'ultima partita con la Roma, i partenopei hanno mostrato di essere i piú forti. Perfino dopo il pareggio di El Shaarawi (bellissimo il goal del vantaggio di Osimhen), gli azzurri di Spalletti hanno fatto qualche cambio e sono tornati in vantaggio grazie a Simeone contro una Roma comunque non facile. 

Dietro al Napoli, troviamo come seconda l'Inter di Inzaghi, a 13 punti di distanza. I nerazzurri hanno vinto 2 delle ultime 4 partite, perdendone una (in casa con l'Empoli) e pareggiandone un'altra. Nelle ultime giornate, sembra essere tornato in grande forma Lautaro Martinez, Campione del Mondo e protagonista di Champions. I quarti di Coppa Italia contro l'Atalanta ed il Derby della Madonnina della settimana prossima sará un test molto utile per i nerazzurri, soprattutto in ottica europea, dato che gli ottavi di Champions sono in arrivo e sembra che, dopo Icardi, un altro capitano se ne vada al PSG. Insomma, i nerazzurri non possono fermarsi alla bella vittoria di SuperCoppa Italia sul Milan.

Dietro all'Inter, vi sono 4 squadre appaiate sui 37/38 punti (con la settima a 28 punti, anche se l'Udinese deve ancora giocare), in una situazione molto diversa. La Lazio di Sarri ha battuto il Milan per 4 a 0 senza Ciro Immobile, ma nello stesso periodo ha pareggiato due partite in casa che doveva vincere per poter confermare le proprie ambizioni, proprio nella stagione che ha salutato Sinisa Mihajlovic. L'Atalanta di Gasperini é in grandissima forma ed ha vinto tre volte nelle ultime quattro partita (la quarta é stata un bellissimo 3 a 3 contro la Juventus), mettendo in mostra il vice-capocannoniere Lookman e la nuova stella Hojlund. La Roma di Mourinho continua a mostrare un gioco poco spettacolare, con una difesa dura da bucare ed un attacco molto forte sulle palle ferme. In questi giorni di fine mercato invernale é impazzato il caso Zaniolo.

Un discorso a parte va fatto per il Milan di Pioli. I rossoneri sono rientrati dal Mondiale in piena crisi di identitá (centreranno anche le batterie scariche di Giroud e Theo Hernandez?), incapaci di imporre il loro gioco e con una difesa che é un vero e proprio colabrodo (13 goal subiti nelle ultime 4 partite, 9 nelle ultime 2). Si parla molto di un mercato sbagliato, della mancata esplosione de De Ketelaere. Si esagera molto anche a mettere in dubbio Pioli, peró, dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, e la virtuale impossibilitá di riprendere il Napoli (il 5 a 2 subito in casa contro il Sassuolo sembra una dichiarazione di resa), il Milan deve cercaredi riprendersi per stare nelle prime 4 e cercare di fare bella figura in Champions.

Nel gruppo di metá classifica, oltre alle solite Bologna, Torino e Fiorentina, ora troviamo anche la Juventus di A. Dopo la brutta partenza in campionato e la triste eliminazione in Champions, i bianconeri si erano riportati in tra le prime 4 in campionato grazie ad un filotto di 8 partite senza subire reti. Poi, proprio quando Allegri sembrava aver trovato la quadra, é arrivata prima la brutta sconfitta contro il Napoli, poi il verdetto del caso plusvalenze: 15 punti di penalizzazione che hanno precipitato la classifica dei bianconeri a livelli deprimenti, come testimoniato anche dalla sconfitta casalina per 2 a 0 con il Monza nell'ultima giornata. Ora per i bianconeri é grigia ed é difficile non pensare ad un grosso ridimensionamento (se pensiamo che é partito tutto da Ronaldo...). E questo nella stagione in cui ci lascia Gianluca Vialli, ultimo capitano bianconero a sollevare la Champions.

Il mio Parma, nel frattempo, é ripiombato al 10mo posto... neanche questo sembra l'anno buono...

21 gennaio 2023

COPPA ITALIA - gli OTTAVI 2022-23 - Napoli e Milan sono giá fuori

Subito pensavo di mettere una foto dell'eliminazione del Napoli, con quelle orribili maglie bianche (che confusione con la seconda maglia azzurra della Cremonese). Poi ho pensato che valesse piú la pena celebrare questo gigante del calcio italiano, sicuramente ad un addio molto piú romantico di quello di Ronaldo (snip da Sport.Sky.it)

Questo gennaio é stato abbastanza particolare, perché la stagione dei club é ripartita in grande sordina dopo le emozioni vissute ai Mondiali. Per questo fa un certo effetto trovarci a parlare di Coppa Italia dopo aver parlato della storica vittoria dell'Argentina, degi effetti per Messi, dell'impatto su Ronaldo o dell'addio al grande Pelé.

Abbiamo giá detto in passato di quanto questa competizione debbe essere riformata. Ormai l'attenzione principale é per la finale (l'anno scorso ha vinto l'Inter di Inzaghi, quello prima la Juventus di Pirlo e quello prima ancora il Napoli di Gattuso). Se vediamo a come erano andati gli ottavi negli anni precedenti, nel 2021/22 parlammo dell'eliminazione del Napoli contro la Fiorentina; nel 2020/21, dell'uscita di Sassuolo e Roma contro SPAL e La Spezia. 

Snip da Sport.Sky.it

Il percorso di arrivo agli Ottavi aveva visto l'eliminazione del Lecce, Empoli, Sassuolo e Verona al primo turno e poi di Udinese e Cagliari al secondo turno. Agli ottavi poi é uscito il mio Parma, dopo un'ottima partita a San Siro contro l'Inter, caratterizzata da una grande parata del 45enne Buffon su Dzeko.

Nelle altre partite, la Roma ha eliminato il Genoa grazie ad una bella rete di Dybala, mentre la Sampdoria, giá in crisi in campionato, é uscita contro la Fiorentina. Un gran peccato nell'anno dell'addio di Vialli e Mihajlovic. L'Ataltanta invece ha travolto lo Spezia.

La prima sorpresa é stata l'uscita del Milan ai supplementari contro il Torino. I rossoneri hanno mostrato di essere la squadra piú in difficoltá dopo la lunga pausa, come si é tra l'altro visto anche nella pesante sconfitta per 3 a 0 subita contro l'Inter in Finale di Super Coppa.

L'altra sopresa é stata l'uscita del Napoli di Spalletti, giá Campione d'Inverno in Serie A, contro la Cremonese, arrivata tra l'altro dopo essere stata in vantaggio per 2 a 1 fino all'87mo (e mentre indossava una terribile seconda maglia). Con queste due uscite, il calendario della competizione diventa sicuramente piú facile per le altre.

Nelle ultime due partite degli ottavi, la Lazio di Sarri ha eliminato il Bologna di Thiago Motta con una rete di Felipe Anderson, mentre la Juventus é riuscita ad eliminare il Monza grazie ad una bellissima rete del rientrante Federico Chiesa. Fra 10 giorni si giocheranno i quarti e gli scontri piú interessanti saranno sicuramente Inter-Atalanta e Juve-Lazio.

 Chiudiamo con una breve panoramica delle coppe nazionali negli altri paesi: in FA Cup, si é giocato il terzo turno e la notizia principale é stata la pesante sconfitta per 4 a 0 del Chelsea con il City; in Copa del Rey si sono giocati gli ottavi e le squadre favorite sono tutte passate (ci sará un bel Real-Atletico nei quarti); in Germania, gli ottavi saranno fra due settimane, mentre in Francia siamo ancora ai sedicesimi di finale.

17 gennaio 2023

5 TOP Campionati Europei - Quarta Puntata - Prime sberle per il Real Madrid

 

Stavo per mettere Ancelotti o Gavi in copertina per essere coerente con il titolo di questo post. Poi ho pensato di mettere Martin Odegaard, un giocatore che al mondiale non c'é andato ma che si sta rivelando un assoluto protagonista di questa stagione calcistica (snip da eurosport.it)

Torniamo al nostro appuntamento mensile con i principali campionati europei a due mesi dall'ultima puntata e dalla lunga pausa dovuta ai Mondiali del Qatar. Per chi fosse interessato alla situazione a questo punto della stagione negli ultimi tre anni, nel 2021-22, parlammo di una possibile fuga del Manchester City in Premier e dell'Inter Campione d'Inverno in Serie A. Nel 2020-21, parlammo degli inaspettati primi posti di Leicester e Atletico Madrid in Premier e Liga. Nel 2019-20, commenammo un bel Clasico tra Barcelona di Valverde e Real Madrid di Zidane, il bel momento di Lipsia e Lazio nei rispettivi campionati ed indicammo che era il momento di parlare dell'inizio del declino di Ronaldo!

Occorre tenere presente che, con la segmentazione dei campionati, non siamo quasi mai in una situazione in cui tutte le squadre abbiano giocato lo stesso numero di partite in un dato momento (soprattutto in Inghilterra ma non solo).

Premier League

L'Arsenal di Arteta ha ripreso in Premier come l'aveva lasciata prima dei mondiali. Ovvero schiacciando ogni avversario. Solo il Newcastle (migliore difesa della Premier) ha costretto i londinesi al pareggio. Dietro di loro, il City di Guardiola, dopo un bel pareggio con il Liverpool nella ripresa post mondiali, sta vivendo un momento di appannamento, come testimoniato anche dall'eliminazione dalla Coppa di Lega (anche nota come Carabao Cup, francamente inutile visto che giá si fa fatica con la FA Cup). Haaland sembra essersi fermato, mentre Alvarez si deve riprendere dalla sbornia mondiali e la difesa sembra in difficoltá. Nell'ultimo turno, il City ha perso nel derby in casa dello United. I rossi di Ten Hag sembrano rinati dopo la fine della saga CR7, particolarmente Marcus Rashford. Lo United nel frattempo, si é anche assicurato l'olandese Weghorst. Al terzo posto, il Newcastle di proprietá saudita é la grande novitá della stagione (ci conta Ronaldo per tornare in Champions l'anno prossimo?), mentre non si possono non notare i momenti negativi di Tottenham, Liverpool (nonostante l'arrivo di Gakpo) e Chelsea (nonostante l'arrivo di Joao Felix e David Fofana tra altri).

La Liga

In Spagna non si sono giocate molte partite a causa delle partite di SuperCoppa di Spagna, in Arabia Saudita. Peró quelle giocate hanno visto il Barcelona di Xavi andare a vincere in casa dell'Atletico Madrid (sembra che il rapporto con Simeone sia arrivato alla fine) mentre il Real di Benzema perdeva in casa del Villareal (ora allenato da Quique Setien), spint dagli ottimi Yeremi Pino e Gerardo Moreno. Questo ha dato un ulteriore vantaggio al Barcelona di Lewandowski, mentre si segnala l'ottimo periodo del Real Sociedad. Piú importante ancora, nella Super Coppa di Spagna (che per il resto si era segnalata per l'indicazione di un rapporto un po' guasto tra Ancelotti e Gattuso), il Barcelona ha interrotto il suo digiuno di trofei battendo nettamente il Real Madrid per 3 a 1 in finale. Fa impressione il fatto che il Real non perdeva una finale di Coppa da tantissimo tempo. Che sia un'indicazione di come le cose potrebbero andare per il resto della stagione? Approfittiamo anche per segnalare l'annuncio del ritiro di Gareth Bale. Questo bell'articolo di Ultimo Uomo analizza se il suo percorso sia stato deludente rispetto alle aspettative. Io penso di e l'ho detto in altre occasioni.

Bundesliga

In Bundesliga, si é giocata solo una partita in piú rispetto all'ultima puntata e le cose non son cambiate granché, con il Bayern saldamente in testa e Lipsia e Borussia abbastanza indietro mentre tutte le squadre sono occupate con varie questioni di mercato e rosa. L'idea é che le squadre di testa siano concentrate sulla Champions, mentre il paese riflette ancora sul pessimo Mondiale.

Ligue 1

In Ligue 1, c'era molta curiositá per come sarebbe stato il re-incontro tra Messi e Mbappé dopo la straordinaria finale che ha regalato il Mondiale (e forse la storia del calcio) al primo e ha sancito la leadership futura del secondo. Beh, nelle ultime partite il PSG é incappato in due sconfitte ed ha permesso al sorprendente Lens (oltre che a Marsiglia, che ha appena acquistato Malinovski dall'Atalanta, e Monaco) di avvicinarsi. Tra l'altro, il PSG ha anche da pensare con una certa preoccupazione ai prossimi ottavi di Champions. Nel frattempo il dibattito é dominato dalle sprovvedute dichiarazioni su Zidane del capo della Federazione Calcio Francese che ha causato un vero e proprio terremoto. Per lo meno ci siamo consolati con i bellissimi ricordi dati da vari campioni per la scomparsa di Pelé.

Serie A

Solo due giornate fa stavamo commentando come la Juventus fosse ritornata sulla scena con una lunga striscia di risultati utili senza aver incassato reti. Stavamo celebrando Allegri ed il suo corto muso, ci domandavamo quante possibilitá aveva di vincere lo scudetto e riparare una stagione partita malissimo con l'eliminazione dalla Champions. Poi la Juve é andata a Napoli a sfidare gli azzurri di Spalletti, dati in flessione dopo la sconfitta a San Siro con l'Inter. Allo Stadio Maradona, Osimhen e compagni hanno asfaltato la vecchia signora per 5 a 1, mostrando a tutti che la squadra che aveva incantato tutta Europa fino a prima dei mondiali era ancora lá, pronta a stupire con un gioco stupendo. 

Ora il Napoli si prepara ad iniziare il girone di ritorno con 9 punti sulla seconda il Milan. I rossoneri continuano a mostrare molta discontinuitá in termini di risultati, caratterizzati da molte occasioni sbagliate in attacco e tanta fragilitá in difesa (si nota tantissimo l'assenza di Maignan). Al terzo posto troviamo Inter e Juve, sulla carta le squadre con la rosa piú solida, ma anche loro non abbastanza continue. Piú indietro invece, Atalanta, Lazio e Roma sembrano ormai poter ambire solo ad un eventuale piazzamento al quarto posto (la Roma sembra in rilancio con il ritorno di Dybala, staremo a vedere). Dispiace invece vedere la bassissima posizione della Sampdoria nella stagione in cui stiamo sautando Sinisa Mihajlovic e soprattutto Gianluca Vialli (bellissimi saluti per lui in tanti stadi di Italia, ma anche Inghilterra).


11 gennaio 2023

GIANLUCA VIALLI - il marine gentile

Ho scelto questa foto perché, oltre a mostrare Vialli con la maglia azzurra (ed il polsino da tennista, suo talismano), fa capire molto di quello che Vialli é stato: una stella azzurra destinata a grandi cose che non si sono compiute. In questo senso credo che, prima la Samp poi la Juve, gli abbiano restituito molto di quello che l'azzurro non gli diede (ha vinto tutte le competizioni europee da giocatore, oltre ad uno scudetto storico e varie coppe nazionali, in Italia ed Inghlterra).

Il 6 gennaio di questo 2023, la befana ci ha portato una bruttissima notizia. Ovvero la morte di Gianluca Vialli, forse uno dei calciatori italiani piú amati degli ultimi 40 anni. Me lo ha detto mia figlia. Ci sono rimasto molto male. Prima di parlare del mio ricordo personale di Vialli, vorrei mettere qualche snip di belle foto, articoli o saluti di altri giocatori.

Il primo titolo della Gazzetta


La Nazionale


La UEFA


La FIFA



La Cremonese



La Sampdoria


La Juventus


Il Chelsea


Un ricordo video dell'eterno compagno ed amico, il CT Roberto Mancini, con cui ha creato una delle piú belle coppie di attaccanti della storia del calcio italiano.



Walter Zenga, l'uomo ragno e grande amico dai tempi dell'Under 21 e poi Nazionale A


Bruno Conti, compagno di Vialli in nazionale a Messico 1986


Franco Baresi, compagno agli Europei 1988 e poi a Italia '90



Totó Schillaci, compagno in nazionale ad Italia '90 che 'rubó' a Vialli il ruolo di protagonista assoluto


Gianluca Pagliuca, compagno nella Sampdoria Campione d'Italia

Alessandro del Piero, che debuttó nella Juve capitanata da Vialli


Carlo Ancelotti, avversario con Roma e Milan e compagno in nazionale


Ciro Ferrara, compagno in nazionale e alla Juve


Antonio Conte, compagno alla Juventus


Marcello Lippi, allenatore di Vialli alla Juve che raggiunse tre finali di Champions


Gianfranco Zola, the Magic Box, compagno di squadra al Chelsea


Pep Guardiola, suo grande avversario con il Barcelona a Wembley 1992



Marco Van Basten, suo avversario con il Milan


Batigoal, avversario con la Fiorentina


David Beckham, avversario con il Manchester United ai tempi di Vialli al Chelsea


Gigi Buffon (bellissima questa maglia della Samp, un vero cimelio), suo avversario con il Parma


Pippo Inzaghi



Andrea Pirlo


Alessandro Florenzi, che su Vialli disse cose bellissime dopo l'Europeo


Jorginho, il cui rigore contro la Spagna ha accompagnato un video iconico di Vialli agli Europei 2021


Marco Verratti


Nicoló Barella



Ciro Immobile


Il Parma Calcio (bellissima la foto con Cannavaro)


Gianna Nannini, la cantante, con Bennato, delle Notti Magiche di Italia '90



Paolo Sorrentino, il regista napoletano premio Oscar, grande amante del calcio e di Maradona



I ricordi di altri amici e compagni, come Del Piero, la Cremonese, ChielliniGraeme Souness (suo compagno alla Samp), Mourinho, Paolo Condó, perfino la Gialappa's Band per Mai Dire Goal (nostra trasmissione culto degli anni '90), e si puó continuare all'infinito con la sua pagina Twitter (ci sono bellissimi video di tanti suoi goal e altri momenti emozionanti), SkySport ed i maggiori quotidiani sportivi. Bellissimo anche l'omaggio della Samp a lui e Mihajlovic anche questa collezione di figurine PANINI di Vialli e la pagina di saluto della Gazzetta dello Sport.



Per me quando apparve Vialli, era come se fosse arrivato un nuovo tipo di giocatore. Ero abituato ai nostri azzurri del Mondiale 1982, che sembravano persone normali, che potevi incontrare per strada. Invece Vialli era muscoloso, agile, irruente, come un marine infatti. Lo vidi per la prima volta quando giocava con la Cremonese e poi con l'Under 21, dove era uno dei leader insieme a Zenga e Giannini. Era un giocatore che sapeva dribblare ma anche cercare la conclusione al volo, di forza. Gianni Brera lo soprannominó Stradivialli. Negli anni, Vialli resistette a varie offerte di mercato prestigiose.

Arrivó poi alla Sampdoria nel 1984, dove c'era giá Roberto Mancini, arrivato dal Bologna. Rimase lí vari anni, mentre la squadra, anno dopo anno, si rafforzava aggiungendo altri giocatori, mai stelle di primissimo piano, ma giovani scoperte, come Lombardo e Salsano o giocatori scartati da altre squadre, come Cerezo e Vierchowod. Vialli inizió a costruire un grande sodalizio con Mancini fatto di assist del Mancio per goal di grande potenza, furbizia o coraggio balistico di Vialli. Con l'allenatore Boskov, raggiunsero l'apice. Questo forse il suo goal piú bello con la Samp. Beh, anche questo.

Io confesso che ho sempre preferito Mancini, che infatti é nel mio pantheon di giocatori preferiti, peró Vialli non ti lasciava indifferente. Durante quegli anni fu convocato da Bearzot per Messico 1986, facendo spesso l'ingresso in campo e segnalandosi come uno dei migliori della spedizione. Nella nazionale di Azeglio Vicini, che subentró a Bearzot, fu subito uno dei leader. Segnó la doppietta decisiva (nel 1987, al San Paolo, contro la Svezia) che ci portó agli Europei, poi fece un ottimo Europeo nel 1988 (c'era anche Mancini, che segnó con la Germania), segnando un goal decisivo con la Spagna. 


Nel periodo di avvicinamento ai Mondiali 1990, era decisamente la nostra stella principale. Con la Sampdoria aveva vinto tre Coppe Italia (due consecutive, entrambe con sue reti nelle finali) e poi la Coppa delle Coppe del 1990 (sua doppietta in finale), dopo aver perso la finale dell'anno precedente contro il Barcelona. Ho parlato molto di quella nazionale (per me la piú forte di sempre) e di quei Mondiali (forse il mio dispiacere piú grosso). Vialli debuttó da titolare con Carnevale, ma quest'ultimo fu presto sostituito da Schillaci, che poi diventó la stella della nazionale nel torneo.

Vialli invece perse il posto a favore di Roberto Baggio, che nei due anni precedenti al Mondiale si era messo in luce come un grande talento con la Fiorentina (e prima dei Mondiali perse la finale di Coppa UEFA contro la Juventus, a cui stava per essere trasferito, creando incidenti di piazza a Firenze). Fu una situazione molto strana, ci furono tantissime chiacchiere su quella situazione: che Vialli avesse un finto infortunio per giustificare una scelta tecnica, che Vialli si vedesse con Alba Parietti fuori dal ritiro della nazionale. Che gli azzurri fossero spaccati tra chi era per Vialli o contro di lui.

Poi, alla vigilia delle semifinali con l'Argentina di Maradona, Vialli se ne uscí con la frase "quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare", un po' da spaccone americano, da marine. Ci fu molto scalpore quando Vicini lo mise in campo titolare al posto di Baggio, anche se proprio da un tiro di Vialli scaturó il vantaggio azzurro segnato da Schillaci. Poi Caniggia pareggió ed uscimmo ai rigori. Vialli fece dichiarazioni molto forti e rimase escluso dalla nazionale per vario tempo. Ebbe qualche altra apparizione con Vicini e poi con Sacchi ma chiuse con la nazionale nel Dicembre 1992 (16 goal in 53 presenze). Sembrava una ferita aperta.

La stagione seguente, Vialli e Mancini si presero la piú grande rivincita della loro carriera, portando lo scudetto a Genova, per la prima ed unica volta nella storia della Sampdoria. Fu una cavalcata incredibile, in un anno in cui la Samp competeva con il Milan di Sacchi, il Napoli di Maradona, la Juventus di Baggio, l'Inter dei tedeschi. Rimasi folgorato da quella squadra (e ho sempre adorato la forma molto inglese dello stadio di Marassi, oltre al marinaio sulla maglia della Samp). Vialli fu il capocannoniere del campionato con 19 goal.


Quando mi disamorai del mio Milan negli anni successivi, la Samp diventó il mio grande amore (condiviso con il mio Parma e poi con la Fiorentina di Rui Costa e Batistuta). Poi, nella sua ultima stagione blucerchiata, Vialli fu protagonista della squadra che sfioró la vittoria in Champions League, proprio a Wembley. Fu solo una punizione di Ronald Koeman ai supplementari che diede la vittoria al Barcelona di Johan Cruyff (Vialli sbaglió un paio di reti importanti). Questo dolore fa capire perché l'abbraccio con Mancini a Wembley dopo la finale degli Europei del 2021 fu cosí importante. Lí finí anche la storia della coppia Vialli - Mancini.


Poi Vialli passó alla Juventus (fu il trasferimento piú caro per la Serie A dell'epoca). All'inizio, con Giovanni Trapattoni, Vialli era ancora nell'ombra di Roberto Baggio, che aveva sostituito Vialli come giocatore italiano piú popolare (ed in questo senso, i Mondiali 1994 chiusero la discussione per sempre). Erano gli anni in cui il Milan di Capello dominava in Italia. Insieme, Baggio e Vialli vinsero comunque una Coppa UEFA nel '93, anche se Vialli faceva fatica e segnava poco. Poi peró, nell'estate 1994, alla Juventus arrivó Marcello Lippi, che creó una squadra piena di atleti, forgiati dal preparatore Ventrone: Di Livio, Antonio Conte, Torricelli, Ravanelli. Destino volle che Vialli segnasse i suoi due piú bei goal con la Juve contro la Cremonese, in rovesciata (il secondo su assist di Baggio): qui e qui.

Vialli sembrava uscito da Full Metal Jacket e divenne il capitano di quella squadra. Baggio fece a tempo vincere uno scudetto con quella squadra, poi andó al Milan di Berlusconi mentre sorgeva la stella di Alessandro Del Piero. E fu cosí che quella Juve, nel 1996, andó a vincere una Champions ai rigori contro l'Ajax di Van Gaal (la prima di tre finali giocate dalla Juventus di Lippi). La sollevó Vialli, da capitano. Fu lí che Vialli chiuse con l'Italia, dopo 123 reti in 325 partite di Serie A e 43 reti in 89 partite di Coppe Italia, oltre a 35 reti in 74 partite di coppe europee (che in questo caso includono il Chelsea).


Poi Vialli decise di fare una nuova esperienza e andó al Chelsea, a quell'epoca allenato da Gullit. Sembravano due giocatori simili (molto solari fuori dal campo ed irruenti nel gioco), ma non andarono molto d'accordo. Gullit fu allontanato e Vialli vinse vari trofei anche con il Chelsea, insieme a Di Mattteo e Gianfranco Zola. Era l'inizio del periodo in cui la Premier League avrebbe sostituito la Serie A come campionato piú importante del mondo. Ma a quell'epoca chi andava in Inghilterra per noi era qualcuno a fine carriera, molto diverso da adesso.


Vialli fece addirittura il calciatore-allenatore, vincendo una Coppa delle Coppe, poi l'allenatore e basta. Dopo la fine del rapporto con il Chelsea non andó benissimo e divenne un commentatore sportivo molto apprezzato con Paolo Rossi. Poi, lui che abitava a Londra, si riavvicinó all'Italia quando fu chiamato a fare il dirigente accompagnatore (un po' come Gigi Riva prima di lui) alla nazionale di Mancini. Fu un periodo in cui si parló molto della sua lotta al tumore e del suo coraggio.


Poi vi furono gli Europei del Sogno Azzurro, con i suoi scherzi, il discorso alla squadra il giorno del suo compleanno, la scaramanzia durante i rigori, ed il belllissimo abbraccio con Mancini. Un grandissimo giocatore italiano ed amante della maglia azzurra. Penso che proprio il suo ruolo nell'Italia di Mancini abbia ri-cementato il grande amore degli italiani per lui. Un grazie a Mancini anche per questo.

Mi piace mostrare questa versione perché, come dice anche Sandro Modeo per Ultimo Uomo, la versione piú conosciuta (quello che ho anche io la notte della finale) é quella con Mancini in primo piano. Il momento é raccontato molto bene anche nel bellissimo documentario "La Bella Stagione".

Questo é dimostrato dall'amore dimostrato in questi giorni e da come sia rimasto nel nostro immaginario, tanto di piú di giocatori che hanno vinto piú classifiche cannonieri di lui (come Pulici, Pruzzo, Signori o Luca Toni) o hanno segnato piú reti di lui in Serie A (come Bettega, Graziani, Chiesa, Montella, Gilardino o Di Natale). Pensate anche a come é speciale il fatto che sia riuscito a giocare insieme a Mancini, Giannini, Baggio, Zola e Del Piero, alcuni dei piú grandi fantasisti italiani.

Il mio amore per lui é stato ad ondate: prima tanto ai tempi di Under 21 ed Euro 1988, poi si é affievolito con l'andamento di Italia '90 (doveva giocare Baggio con l'Argentina, poche storie) e certe sue dichiarazioni spaccone dopo il mondiale o ai tempi di Italia 1994. Poi ritornó con lo scudetto della Samp e l'anno della Champions, poi si affievolí ancora per il passaggio alla Juve (mentre Mancini restava alla Samp). Mi rendo conto ora che le cose non devono essere state facili per lui: da stella assoluta dal calcio italiano a quasi messo da parte (o completamente messo da parte, in nazionale) con l'esplosione di Baggio. Ora capisco come quelle ultime belle vittorie con la Juve siano state un'iniezione di orgoglio. Poi con la Nazionale, lui e Macini hanno chiuso il cerchio.

Gli snip delle foto sono dalla Gazzetta, SkySports Italia, Rivista 11, Ultimo Uomo, Storie di Altro Calcio, Instagram, Facebook e Twitter