28 ottobre 2019

Un'occhiata sulla serie A dopo 9 giornate




Torniamo ad occuparci di Serie A dopo la nona giornata. Per le puntate precedenti potete cliccare qui e qui. La copertina di questo post non puo' che essere per Luis Muriel, autore di una tripletta contro l'Udinese. Il colombiano e' un giocatore che riesce quasi sempre a farsi provare pronto ed ha segnato goal pesanti ovunque. Siamo al paradosso perche', pur essendo l'attaccante di riserva, Muriel e' il secondo miglior marcatore della serie A dietro Ciro Immobile.

Ma partiamo dall'inizio. Nelle ultime tre giornate la novita' piu' grossa e' sicuramente stata il sorpasso operato della Juve nei confronti dell'Inter dopo la vittoria nel confronto diretto. Lo scorso fine settimana, dopo il pareggio della Juve a Lecce (mancava Ronaldo, una coincidenza?), l'Inter aveva l'occasione di riprendersi il primo posto, ma invece ha rischiato di perdere in casa contro un ottimo Parma. Anche il Napoli ha deluso non andando oltre il pareggio con la Spal. Sicuramente, sia Juventus che Inter e Napoli hanno pagato i grossi sforzi compiuti per vincere nell'ultimo turno di Champions League.

Devo dire pero' che gli (ormai continui) piagnistei di Conte sulla rosa dell'Inter sono esagerati. Certo l'Inter non ha la rosa della Juve, ma in Italia viene subito dopo e abbondantemente avanti alle altre squadre. Dall'allenatore che ha portato la nazionale a giocarsela con Spagna e Germania negli Europei 2016 nonostante una rosa piu' debole di tante altre occasioni passate mi aspetterei di meglio.

D'altro canto invece, l'Atalanta e la Lazio hanno cercato di far dimenticare le brutte prestazioni di coppa con due vittorie: clamoroso il 7 a 1 dell'Atalanta sull'Udinese, pesante il successo in trasferta della Lazio sulla Fiorentina di Montella. Questi risultati (particolarmente il terzo posto dell'Atalanta, davanti al Napoli e a soli tre punti dalla vetta, per non parlare di una media di oltre tre goal a partita) rinforzano gli interrogativi sulla competitivita' generale del nostro calcio in Europa (come e' possibile che Atalanta e Lazio soccombano cosi' facilmente nelle Coppe?). Certo guardando il fantastico scontro di ieri tra Liverpool e Tottenham si puo' capire come in Inghilterra si giochi a livelli di intensita' e precisione difficilmente raggiungibili da noi in questo momento, come tra l'altro indicavamo su un post recente riguardo alla situazione negli altri campionati.

Scendendo nella classifica, la Roma si e' riavvicinata alla zona Champions con una bella vittoria sul Milan nel posticipo di ieri, mentre Cagliari e Parma continuano ad occupare la parte alta della classifica davanti a squadre come Fiorentina e Torino. Fa poi molta tristezza vedere la Samp all'ultimo posto (interessante e in qualche modo triste la coincidenza che ha visto Ranieri sostituire Di Francesco in panchina come sei mesi fa' alla Roma). Sull'altra sponda genovese, invece, c'e' stato il debutto di Thiago Motta come allenatore in Serie A, dove e' subentrato ad Andreazzoli sulla panchina del Genoa con una vittoria sul Brescia.

Concludiamo con qualche commento sul Milan, che nelle ultime giornate ha visto Pioli prendere il posto di Giampaolo, esonerato dopo un inizio campionato deludente. Nonostante una rosa che dovrebbe permetterle di lottare per il quarto posto (penso che Leao sia un talento di grandissime potenzialita'), il Milan ha subito 5 sconfitte in 9 giornate di campionato, segnando 9 reti e subendone 13. E' ancora presto per giudicare il lavoro di Pioli (come forse c'e' stata troppa fredda con Giampaolo), pero' e' evidente che la squadra fa fatica. Io credo che i motivi siano tanti. Ne indico qualcuno, solo per il gusto della discussione: Romagnoli non e' il gran difensore che si dice, certo sa far valere la sua stazza ma non ha un gran senso della posizione secondo me; a centrocampo si cambiano troppo spesso interpreti ed impostazione, su questo Conte insegna, meglio poche idee ma ben chiare; in attacco occorre fare una scelta di fondo tra Piatek e Suso.

Provo a spiegarmi meglio su quest'ultimo punto perche' e' contro-intuitivo: Piatek ha bisogno di laterali che puntino la fascia in velocita' per servirlo dal fondo, o nel corso di ripartenze che colpiscano la difesa avversaria quando e' scoperta; Suso, d'altro canto, esprime il meglio di se' rientrando verso il centro da destra per poter usare il suo micidiale piede sinistro. Certo, spesso dai suoi piedi e la sua creativita' arrivano i pericoli maggiori che il Milan riesce a creare (a parte quando Calhanoglu e Paqueta' sono in giornata, che pero' non succede con abbastanza continuita'), pero' il lato negativo della medaglia e' che, quasi sempre, questo tipo di movimento rallenta un contropiede e permette agli avversari di ricompattare la difesa, forzando il Milan al cross dalla trequarti, che non e' il tipo di giocata per esaltare le caratteristiche di Piatek.  Queste ovviamente sono le mie sensazioni, pero' penso che sia un problema che non e' nato con gli allenatori di quest'anno. Speriamo che il Milan ritrovi la sua strada, e' un patrimonio per tutta la serie A ed il calcio europeo.



25 ottobre 2019

Champions League - Il terzo turno





Siamo arrivati a meta' percorso dei gironi di qualificazione e quindi mi sembrava importante iniziare a mostrare le classifiche dei vari gruppi. Per comodita' ho aggiunto anche i gruppi di Lazio e Roma in Europa League. Se osserviamo la classifica dei vari gruppi vediamo come ogni partita, anche quelle del primo e del secondo turno di qualificazione, erano gia' decisive.

Come sono andate le italiane?

La Juve ha fatto piu' fatica del previsto a domare il Lokomotiv Mosca. Un po' la sfortuna sotto porta, un po' la doccia fredda del goal subito sullo 0 - 0. C'e' voluto un gran goal di Dybala per sciogliere l'ansia. Sicuramente Sarri dovra' riflettere su come ribaltare situazioni di svantaggio. Al Napoli faceva spesso fatica non avendo attaccanti di peso davanti. Se, fra due settimane, la Juventus vincesse a Mosca sarebbe matematicamente qualificata; dopodiche', la lotta rimarrebbe con l'Atletico per vedere chi finira' come prima del girone (importante per i sorteggi degli ottavi).  L'Atletico nel frattempo ha colto una vittoria pesante contro il Leverkusen grazie ad Alvaro Morata.

Il Napoli ha raccolto una vittoria importantissima su un campo molto difficile e contro una squadra fisicamente molto brillante (e con il capocannoniere della competizione, sei goal in tre partite!). Lo scorso anno sono state queste partite che non venivano portate a casa per distrazioni nei minuti finali a rovinare il bel percorso dei partenopei. Per fortuna di Ancelotti (o ottima gestione), quando uno degli attaccanti e' meno in forma, salta fuori un altro a rimediare la situazione. Mertens ha superato Maradona come numero di goal in azzurro, mentre Insigne ha segnato una rete difficile e pesantissima che da fiducia. Mertens ed Insigne compongono una coppia stupenda e spero che il Napoli riesca a tenerseli per tanti anni ancora. Tra due settimane, vincendo al San Paolo, il Napoli potrebbe raggiungere la quasi matematica qualificazione. Poi anche qui se la vedrebbe con il Liverpool per la primazia del girone.. ma almeno non lotterebbe per la sopravvivenza! Il Liverpool nel frattempo ha sbancato a Genk.

Passiamo all'Inter. Non e' stata una bella partita. Il Borussia ha spesso tenuto l'Inter sotto pressione nonostante mancasse di Paco Alcacer e Reuss. L'Inter e' stata brava a soffrire e a trovare i buchi giusti. Barella e Lautaro hanno giocato con grande personalita'. Secondo me Conte deve lavorare su soluzioni differenti quando gli avversari marcano Brozovic a uomo, come e' spesso successo l'altra sera. Con Sensi dovrebbe essere piu' facile. Anche qui, il quarto turno sara' decisivo (l'Inter dovra' affrontare il Borussia davanti ai suoi tifosi, l'ambiente sara' caldissimo). La quinta giornata, invece, ri-presentera' la Juve contro l'Atletico, il Napoli contro il Liverpool e l'Inter contro il Barcelona, speriamo che le nostre siano tutte ancora in gioco. Il Barcelona nel frattempo ha vinto di misura in casa dello Slavia Praga, che si e' dimostrato un avversario molto ostico.

Non molto da dire sull'Atalanta. L'avevo indicata come possibile sorpresa ed invece e' ancora a zero punti (e la sorpresa sembra invece la Dinamo Zagabria, una squadra davvero entusiasmante). Perdere con il Manchester City, anche di molto, ci sta. Cio' che non torna sono le altre due pesanti sconfitte (principalmente quella in casa con lo Shakhtar). Quello che lascia sconcertati e' che l'Atalanta, dopo la bellissima stagione scorsa, continua a primeggiare in Serie A con un brillante terzo posto. Sono risultati non incoraggianti, soprattutto quando visti in combinazione con le non brillanti prestazioni di Lazio e Roma in Europa League (soprattutto la Lazio, sull'orlo dell'eliminazione in un gruppo di squadre semi-sconosciute, Celtic a parte ovviamente). Come avevamo gia' detto questo fa riflettere anche in relazione alla nazionale ed ai prossimi Europei.

Un'occhiata agli altri gruppi

Nel gruppo A, il PSG continua a raccogliere vittorie piene di goal anche senza Neymar. Oltre al solito Mbappe', si sta ritagliando spazio un Icardi in grande forma e che sara' oggetto di forti dilemmi a Gennaio 2020, quando l'Inter dovra' riflettere sul suo futuro. Il Real ha vinto ad Instanbul senza entusiasmare, pero' adesso puo' guardare al resto del girone con piu' fiducia e probabilmente rassegnarsi al secondo posto. Nel gruppo B, il Bayern continua a punteggio pieno grazie al solito Lewandoski in grande forma di questo periodo, mentre il Tottenham raccoglie una vittoria con tanti goal che da fiducia.

Nel gruppo G, il piu' equilibrato, vittorie di misura di Lipsia e Benfica contro Zenit e Lione. Nel gruppo H, il Chelsea ha colto un successo importantissimo ad Amsterdam contro l'Ajax, mentre il Valencia ha pareggiato a Lilla. Il Chelsea gioca molto bene anche se in quest'ultima partita l'Ajax forse meritava qualcosa di piu'. E' incredibile quanti nuovi talenti sfornino gli olandesi dopo aver venduto i suoi migliori giocatori l'estate scorsa.

Chiudiamo qui, ci prepariamo a tornare a parlare di Serie A (la settimana prossima), anche qui ci sono molte novita', a partire da alcuni nuovi allenatori!





22 ottobre 2019

Uno sguardo agli altri campionati




Approfittiamo del ritorno dei campionati per dare un'occhiata anche alle maggiori leghe europee. Per semplicità abbiamo indicato sopra le prime tre di ogni campionato ed i primi tre marcatori.

In generale, il commento che si puo' fare e' che nelle classifiche marcatori i soliti grandi nomi non si sono ancora imposti. Con l'eccezione di Lewandowski, che ha avuto un inizio stagione incredibile. Sorprendono le assenze di Salah e Mane' tra i primi tre in Inghilterra e di Griezmann, Suarez o Messi tra i primi tre in Spagna. A livello di squadre, direi tutto come previsto, salvo forse la partenza incerta delle solite tre in Spagna e il brutto inizio del Tottenham. Andiamo pero' in ordine per ogni campionato (l'attenzione e' soprattutto per Premier e Liga; Bundesliga e Ligue 1 sono li' solo perche' vi sono squadre candidate alla vittoria in Champions).

Di Serie A, ne parliamo regolarmente ogni tre giornate, quindi torneremo a parlarne la settimana prossima. Il dato piu' rilevante e' stato il sorpasso operato dalla Juve sull'Inter dopo la vittoria nello scontro diretto. Sorprende che Cagliari e Parma siano per ora davanti a Fiorentina, Torino e Milan.

Premier League

La Premier League ha una situazione simile a quella che aveva la Serie A tra fine anni '90 e inizio anni duemila, ovvero la presenza di 6/7 squadre che possono ambire, se non al titolo, almeno alla qualificazione per i posti Champions: Manchester City, Liverpool, Tottenham, Chelsea, Arsenal e Manchester United. Come abbiamo detto, lo scorso anno le inglesi hanno dominato nelle coppe europee. Di queste sei, solo il Chelsea ha cambiato allenatore quest'estate, chiamando la bandiera Lampard a sostituire Sarri, non totalmente apprezzato nonostante il terzo posto in campionato e rivalutato solo dopo la vittoria in Europa League.

A livello di mercato questi sono stati i colpi principali: il City ha acquisito Rodri dall'Atletico Madrid e Cancelo dalla Juve (ho gia' espresso le mie perplessita' sullo scambio con Danilo); il Liverpool non ha acquistato grossi nomi ed ha ceduto Sturridge in prestito; il Chelsea ha venduto Hazard al Real Madrid e ceduto David Luiz all'Arsenal, andando poi a comprare Pulisic dal Borussia Dortmund; il Tottenham ha comprato Ndombele' dal Lione e Lo Celso dal Betis, vendendo Trippier all'Atletico Madrid; l'Arsenal ha acquistato la promessa Pepe' dal Lilla e Ceballos dal Real Madrid, cedendo vari giocatori, tra cui Mikhitaryan alla Roma e Ramsey alla Juve; il Manchester United ha ceduto Lukaku e Sanchez all'Inter, Darmian al Parma, Herrera al PSG e Smalling alla Roma, investendo una cifra, per me esagerata, per acquistare Harry Maguire dal Leicester City. Insomma, niente di eclatante. Le notizie di maggiore interesse sono state l'uscita di Hazard dalla Premier League, dopo esserne stato uno dei giocatori simbolo per sette anni, e il fatto che il Tottenham e' riuscito a tenere i suoi migliori giocatori.

Il campionato e' partito subito a ritmi altissimi offrendo fin dalle prime partite degli sconti diretti molto interessanti. Il Liverpool, pur apparendo poco brillante, ha preso velocemente il comando con una sequenza di 8 vittorie consecutive, spezzate nell'ultimo turno con un pareggio in casa del Manchester United. Quest'ultimo e' partito malissimo ed ora Solskjaer e' in bilico (si parla molto di Allegri come sostituto). Discorso simile per il Tottenham, anche se mi sembrerebbe da pazzi mettere in dubbio Pochettino dopo quello che e' riuscito a fare. Il City ha alternato le solite partite dominanti con alcune sorprendenti sconfitte ed ora insegue al secondo posto (anche se si sa' che l'ossessione di Guardiola rimane la Champions). L'Arsenal ha una squadra stupenda sulla carta, forse un po' debole in difesa, ma con un attacco incredibile, pero' sembra incompiuta. Il Chelsea a me piace molto, l'ho visto giocare bene anche quando ha perso. Secondo me potrebbe essere una sorpresa.

La Liga

Da quando Simeone ha portato l'Atletico a vincere il campionato o a lottare per la Champions, la Liga  si e' allargata da campionato dominato da due squadre a dominato da tre squadre. Ogni anno poi, una o due squadre si inseriscono in alta classifica durante la prima parte del campionato: Siviglia, Valencia e, quest'anno (almeno per ora), Real Sociedad.

Quest'anno il grande cambiamento di mercato (parliamo sempre di colpi principali, vi sono un sacco di trasferimenti di cui spesso non ci rendiamo nemmeno conto) e' stato il trasferimento di Griezmann al Barcelona, che gia' si era assicurata Frenkie de Jong, stella dell'Ajax rivelazione dell'ultima Champions; i catalani hanno nel frattempo ceduto Rafinha e Coutinho (secondo me non considerato quanto meritava, probabilmente a causa del fatto che non si incastrava alla perfezione con Suarez e Messi). Il Real Madrid invece, dopo aver cambiato tre allenatori lo scorso anno, ha fatto un altro mercato gigantesco, acquistando Hazard dal Chelsea, Jovic dall'Eintracht Francoforte, Mendy dal Lione, Militao dal Porto, il giovane talento Rodrygo dal Santos; ha cercato tutta estate di vendere Bale e James Rodriguez, di ritorno dal Bayern, ma non ce l'ha fatta, pero', oltre a Ceballos, ha venduto Theo Hernandez al Milan, Kovacic al Chelsea e ha scambiato Keylor Navas per Areola del PSG. Oltre che comprare Trippier, l'Atletico ha investito tanti soldi (troppi secondo me) nell'acquisto di Joao Felix dal Benfica. In aggiunta a Griezmann e Rodri, ha anche ceduto Diego Godin (suo giocatore piu' simbolico per me) all'Inter e Lucas Hernandez al Bayern. Una nota interessante: il paragrafo sul mercato delle tre spagnole ha preso piu' spazio di quello sul mercato delle tre inglesi.

In campionato tutte e tre le squadre sono state poco convincenti: il Barcelona alle prese con il non scontato inserimento di Griezmann e de Jong (nel secondo tempo con l'Inter in Champions si e' visto chiaramente che per farlo rendere al massimo, l'olandese deve giocare al posto ora occupato da Busquets; il problema sara' scendere a patti con questo fatto traumatico). Il Real Madrid sembra rimasto segnato dalla terribile stagione 2018/19 e lo stesso Zidane sembra per ora aver perso la solita aura da invincibile (guai per tutti se la ritrova, perche' la rosa e' molto ricca). L'Atletico e' piu' imprevedibile in attacco ma per fare questo sembra meno solida in difesa. Di questi passi indietro hanno approfittato le seconde linee, come Granada e Real Sociedad, per mettersi in mostra.

Le altre

Non trovo Bundesliga e Ligue 1 sufficientemente interessanti per dedicargli altrettanto spazio. Penso che i tedeschi si siano rinforzati con gli acquisti di Pavard e Perisic (secondo me ancora fortissimo), oltre a Hernandez e Coutinho. Il fatto che Ribery e Robben siano partiti ha finalmente rotto il tabu del ringiovanimento della rosa e la squadra ha gia' dato grandi dimostrazioni di forza in Champions. Nel campionato per ora, Lipsia e Borussia Dortmund non hanno mostrato continuita' e, anche in questo caso, le seconde linee ne stanno approfittando. Vediamo quanto dura.

In Francia, il mercato e' stato dominato dalla telenovela sulla partenza di Neymar. Neymar e' ancora li', fischiato dai tifosi del PSG per le dichiarazioni estive e nuovamente infortunato (anche se ha salvato un paio di partite di campionato con goals che solo lui trova). Nel frattempo ha acquistato molti altri giocatori, tra cui Sarabia dal Siviglia e Icardi in prestito dall'Inter. In campionato la sua rosa nettamente superiore sta prevalendo come (quasi) sempre. In Champions e' partita molto bene con una gran vittoria sul Real Madrid. Penso che rimanga la solita incognita, nel bene e nel male.

Chiudiamo questo riassunto (nelle prossime occasioni avremo piu' spazio per parlare delle partite interessanti e dei vari protagonisti visto che non dovremo riparlare di mercato), con una rapida menzione sul pallone d'oro. E' uscita la lista dei 30 nomi per il premio finale. Ne parleremo a parte con una puntata speciale. L'ho trovata abbastanza scontata con la solita presenza di nomi che non si capisce bene perche' siano li', a parte il fatto che sono i soliti noti.


15 ottobre 2019

Siamo agli Europei, pure in anticipo!



Una nazionale non brillante, nonostante l'inusuale verde speranza della tenuta, batte la Grecia due a zero e centra la qualificazione agli Europei con tre turni di anticipo e sette vittorie su sette (e nel frattempo sono diventate otto su otto con la vittoria di stasera). Solo Inghilterra, Belgio e Russia hanno fatto piu' goal finora. Insomma una bella iniezione di buone notizie che si collega all'esplosione di talento che si sta formando a centrocampo, dove a Jorginho e Verratti si stanno aggiungendo Barella e Sensi, aumentando il tasso tecnico gia' impreziosito da Insigne e Bernardeschi. Nel frattempo si stanno inserendo le altre avversarie: tra le gia' qualificate troviamo Belgio, Russia,  Spagna, Ucraina e Polonia. Vorrei pero' utilizzare questo post per parlare di due questioni che mi stanno a cuore.

Come utilizzare il tempo e le partite a disposizione fino agli Europei?

I media hanno gia' parlato del fatto che Mancini fara' molti esperimenti. Per esempio, stasera con il Liechtenstein, solo Verratti era presente dall'inizio tra i titolari di Sabato scorso, mentre per il resto Mancini dara' spazio ad altri giocatori (per quanto e' molto opinabile che si possano considerare Belotti e Bernardeschi delle riserve) che vuole valutare in ottica Europei. Io penso che questo sia un errore. La nazionale ha troppe poche occasioni per giocare insieme e secondo me sarebbe meglio usare il tempo a disposizione per definire l'undici titolare (ovviamente con possibili alternative in tutti i reparti) e per far si che questi titolari sfruttino le rimanenti partite di qualificazione ed amichevoli per trovare affiatamento ed automatismi di base.

Non dimentichiamo neppure che ormai ogni partita della nazionale ha un impatto sui vari ranking UEFA e FIFA, che a sua volta hanno un impatto non da poco sui sorteggi per competizioni e qualificazioni, come tristemente abbiamo visto in passato. Se proprio volessimo trovare un compromesso, allora direi di far sempre partire i titolari (al netto di infortuni e altre priorita') in ogni partita e poi usare il secondo tempo per gli esperimenti.

Questo girone di qualificazione era piu' facile di quello dell'Italia di Ventura?

La risposta rapida e' Si ed e' in parte ovvia. Ai Mondiali ci sono meno posti per le squadre Europee, statisticamente le piu' competitive, e questo fa si che i gironi di qualificazione per i Mondiali possano contenere avversari di livello piu' alto (per quanto in queste qualificazioni abbiamo visto Germania e Olanda nello stesso girone). E' anche vero che l'Italia di Ventura era andata bene fino alla sconfitta in casa della Spagna nel Settembre 2017, che ovviamente ci poteva stare. Pero' secondo me quello non e' il punto ed il fatto che, almeno stando alle dichiarazioni che vengono pubblicate, Ventura non lo capisca, fa si che io lo consideri l'allenatore piu' disastroso (vi sorprendero' dicendo che il secondo peggiore a mio parere e' stato Lippi 2 seguito da Trapattoni, ma di questo parliamo con calma un'altra volta) che avuto la nazionale da quando la seguo (ovvero dai tempi di Bearzot ad inizio anni '80).

Ventura ha gestito male il gruppo sia a livello psicologico (e' andato ad affrontare la trasferta di Madrid come uno sbruffone, senza pensare a proteggere la squadra) sia a livello tattico. Dopo il crollo con la Spagna, l'Italia e' andata in difficolta' e ha perso fiducia nei suoi mezzi, crollando a livello di personalita'. Secondo me la Federazione avrebbe dovuto cambiarlo prima dello spareggio con la Svezia, si vedeva che non era piu' in grado (ma ci sarebbe molto da parlare anche della Federazione; basta vedere come hanno fatto fatica a gestire il dopo Ventura, con tante sparate a vuoto su cambiamenti radicali che dovevano venire e pochissimi fatti).

Con la Svezia poi c'e' stata la dimostrazione totale che Ventura non era all'altezza, l'Italia continuava, soprattutto all'andata, a macinare cross contro quei giganti svedesi comodamente chiusi in area di rigore. Mettere in campo Verratti ed Insigne pensando di farli giocare come mezzepunte che cercano il dribbling invece di sfruttarne le capacita' di fraseggio (come si vede ora con Mancini) e' stata veramente una cosa inguardabile. La cosa che mi ha fatto piu' arrabbiare e' che agli Europei del 2016 Conte aveva a sua disposizione una nazionale piu' debole di quella di Ventura  a livello del valore dei singoli giocatori, eppure era riuscito a farli rendere al massimo. Avevamo asfaltato Belgio e Spagna e portato ai rigori al Germania campione del mondo in carica...

vabbeh mi fermo qui che questa cosa mi brucia ancora tantissimo (per quanto si potrebbe iniziare una discussione accademica se sia peggio la vergogna del 2017, o le deludenti eliminazioni ai gironi nel 2010 e 2014; per me non c'e' discussione, meglio esserci e soffrire che rimanere con il dubio di quello che si poteva fare), per non parlare del fatto che Ventura non ha neanche avuto la decenza di dimettersi e si e' fatto pagare lo stipendio fino alla fine.

Non possiamo finire il post cosi'!

Ok, chiudiamo su una nota piu' positiva. In questi giorni ho pensato ad uno dei miei grandi miti calcistici: Franco Baresi (nel mio pantheon personale insieme a gente come Bruno Conti, Andrea Pirlo e Manuel Rui Costa). Ci ho pensato un po' perche' al Festival dello Sport di Trento era ospite il Milan degli invincibili di Arrigo Sacchi (parleremo in un'altra occasione delle squadre di club che hanno marcato la storia del calcio e del perche' loro e non altre) ed un po' perche' sono passati 25 anni da quando Franco Baresi faceva un'impresa incredibile tornando a giocare a 24 giorni da un operazione al menisco e tenendo in piedi l'Italia nella finale con il Brasile di Romario e Bebeto del 1994. Proprio in questi giorni e' uscito un bellissimo articolo su Ultimo Uomo, sicuramente il mio sito preferito di analisi e memoria calcistica (vi consiglio le analisi tattiche di Fabio Barcellona). Onore al grande Libero.

A presto!






08 ottobre 2019

Cosa ci ha detto Inter-Juve





Avevamo discusso dell'importanza di questa partita, delle sue chiavi di lettura e di come ci arrivavano le due squadre qui e qui. Proviamo ora a parlare di che partita e' stata.

E' stata una gran bella partita, soprattutto il primo tempo, in cui le due squadre si sono affrontate apertamente, senza troppi calcoli e con la semplice voglia di mostrare chi era piu' forte. Il paradosso e' che, all'inizio, proprio quando l'Inter ha giocato meglio e mostrato la bellezza del gioco di Conte (quando funziona) - ovvero attirare la squadra vicino alla propria area e poi saltare la pressione ed lanciarsi nelle praterie lasciate libere dietro al centrocampo - la Juve ha segnato con Dybala e quasi raddoppiato con Ronaldo.

Il gol di Dybala e' stato incredibile. Si e' quasi fermato ed aveva Srkiniar a meno di un metro. Nonostante cio' e' riuscito a far partire un missile che e' passato in mezzo alle gambe del difensore, e' rimasto basso e si e' infilato nell'unico spicchio di porta dove Handanovic non poteva arrivare in tempo. Pero' l'Inter non si e' abbattuta e si e' rifatta sotto. Non e' bastato.

Le mie previsioni sul possibile impatto del turno di Champions sono state smentite dai fatti: la Juve ha regolato il Leverkusen con tranquillita', mentre l'Inter ha cercato di giocarsela alla pari al Camp Nou. Il risultato e' che l'Inter e' arrivata allo scontro molto piu' stanca e affaticata. Penso che l'infortunio di Sensi abbia spostato gli equilibri del gioco. L'Inter non e' piu' riuscita a palleggiare in uscita cosi' bene come quando aveva lui in campo e Barella a destra. Forse mi sbaglio, ma penso che un'Inter piu' riposata con un Sensi a posto avrebbe reso la vita piu' difficile per piu' tempo a questa Juve.

L'altro punto che e' venuto fuori molto chiaro e' la differenza dei valori in panchina.. la Juve puo' permettersi di lasciare Higuain o Dybala in panchina e di non schierare nemmeno gente come Rabiot o Mandzukic. L'Inter ha molte meno alternative e quando Lukaku o Martinez (bravissimo nei disimpegni durante il primo tempo, tranne un paio di occasioni in cui aveva un uomo liberissimo sulla sinistra) rallentano il ritmo, tutta la squadra ne risente. Nel secondo tempo la Juve ieri e' sembrata in controllo sicuro della partita, pur faticando a trovare dei varchi. Insomma, l'Inter e' una squadra che per rendere efficaci i movimenti memorizzati durante gli allenamenti, deve essere in grado di giocare ad un'intensita' altissima, e forse questo non e' possibile farlo a tre o quattro giorni di distanza da una partita all'altra.

La Juve sembra ancora molto quella di Allegri anche se, devo ammettere, si cominciano a vedere i segni della cura Sarri: non solo il recupero del pallone in zone avanzate che permette alla difesa di rimanere piu' lucida in disimpegno, ma anche qualche tentativo di fare giocate a liberare l'uomo sui corridoi centrali, invece che ripercorrere sempre lo spostamento da una fascia all'altra per il cross (quello che, secondo alcuni, Guardiola chiama "el puto U", facendo riferimento al movimento del pallone che segue la forma della lettera U), come troppo spesso e' successo lo scorso anno. La giocata di Dybala per il tiro di CR7, il triangolo che ha portato al gol annullato di Ronaldo, il gol di Higuain hanno dato l'idea di una squadra che sta crescendo in sicurezza nel fraseggio. Sarri sta riuscendo a far si che CR7 possa aprire spazi a Dybala ed Higuain (certo se pensiamo che la Juve voleva venderli) invece di soffocarli. Stiamo a vedere, sembra che gli esperimenti stiano per finire.

Adesso per l'Inter diventa dura. In Champions e' ferma ad un punto e le prossime saranno contro il Borussia. Servira' tanta concretezza sotto porta. In campionato, dopo sei partite a punteggio pieno e' arrivata la prima sconfitta, che tra l'altro e' maturata in casa e contro l'avversaria diretta, che ora le ha strappato il comando della classifica. Occorrera' carattere e costanza per non accusare troppo i possibili crolli di morale.

04 ottobre 2019

Champions League - Il secondo turno



Si torna a parlare di Champions League dopo il primo turno. Antonio Conte torna nuovamente in copertina a pochi giorni da quella sul primato dell'Inter in Serie A dopo le prime sei giornate.

Non poteva essere diversamente. Barcelona-Inter era la partita di maggior prestigio di questo turno (alla pari di Tottenham-Bayern per valore delle squadre in campo, ma superiore pure a quella come storia delle due squadre). Certo, Barcelona-Inter ricorda sempre il Barça marziano di Guardiola contro l'Inter del triplete di Mourinho. E poi Lele Oriali, che nella foto sopra sta cercando di calmare le acque tra l'arbitro e Conte, negli anni '70, durante le partite tra Inter e Ajax, diede vita ad epici scontri con Johann Cruyff, ex stella, allenatore e musa del Barcelona. Pero' vi erano anche altri punti di interesse, basti pensare che ad un certo punto erano in campo contemporaneamente i due giocatori simbolo dell'Uruguay ed i due del Cile degli ultimi 10 anni. E poi vi era il confronto inevitabile con la partita dello scorso anno, ai tempi di Spalletti ed Icardi, che sembrano ormai lontanissimi.

Che partita e' stata

L'Inter ha sicuramente molti rimpianti. Ha fatto un primo tempo stupendo, in cui poteva terminare sul due o tre a zero. Non sono state solo le occasioni mancate, ma anche quelle che non si sono materializzate per piccoli errori nel chiudere un triangolo o nell'ultimo passaggio. Sensi e Barella hanno sfoggiato una personalita' fortissima. Certo sono state spese tante energie (vedremo quanto peseranno domenica nella sfida con la Juve) e il Barcelona e' riuscita ad aumentare la pressione grazie all'ingresso di Vidal, che ha asfissiato Brozovic in ricezione dalla difesa, ma anche grazie allo spostamento di De Jong nel suo ruolo naturale di regista (se fossi Busquets, qualche preoccupazione ce l'avrei). L'Inter a quel punto era sfibbrata, pero' il Barcelona ha avuto bisogno di due prodezze del pistolero per ribaltare il risultato.

Sono d'accordo con Conte che la sconfitta e' immeritata e che l'arbitraggio fosse sbilanciato (non solo il rigore, ma tante piccole decisioni piu' severe sui falli dell'Inter che su quelli del Barça). La nota positiva e' che l'Inter ha dato una prova di personalita', grinta ed idee chiare sul modo di fare gioco come non aveva ancora fatto finora. La nota negativa e' che questo risultato aumenta i rimpianti per il brutto pareggio con lo Slavia Praga. Il girone si fa veramente complicato se pensiamo che pure il Borussia ha vinto e quindi il doppio confronto con i tedeschi potrebbe essere decisivo.

Le altre italiane?

Le altre italiane sono passate quasi sotto silenzio di fronte alle emozioni del Camp Nou. La Juve ha offerto una prova convincente contro i tedeschi del Leverkusen. Il risultato poteva essere piu' rotondo e si continuano a vedere miglioramenti in termini di solidita difensiva e condizione fisica. Se Sarri riesce ad esaltare meglio il ruolo di suggeritore di Dybala allora ne vedremo delle  belle. La sensazione per Domenica e' che la Juve ci arrivera' piu' riposata e con piu' alternative a disposizione. Spero pero' che l'Inter sia all'altezza per avere finalmente un 'classico' italiano di livello europeo.

Il Napoli e l'Atalanata hanno perso due grosse occasioni contro Genk e Shaktar. Se per il Napoli questo dovrebbe comunque lasciare le porte aperte alle qualificazioni (sara' fondamentale il doppio turno con il Salisburgo, che ha quasi rimontato il Liverpool ad Anfield), per l'Atalanta la situazione e' disperata (doppio scontro con il City di Guardiola). Peccato perche' la partita di martedi' si poteva e doveva chiudere, ed ora faremmo discorsi diversi.

Punto veloce sulle altre partite

Nel gruppo A, primo goal di Icardi con il PSG, che si porta in testa mentre il Real Madrid sorprende tutti con un pareggio in casa con il Bruges. La qualificazione e' appesa al doppio scontro con il Galatasaray, ma potrebbe non bastare. Nel gruppo B, il Bayern schianta il Tottenham 7 a 2 a Londra! Mi domando a quanto fosse quotato questo risultato dai bookmakers. Gia' nel primo turno i tedeschi erano stati molto convincenti. Quest'anno saranno una novita' interessantissima, vediamo se Coutinho riuscira' ad imporsi meglio di James Rodriguez. Dei gruppi C, E e F abbiamo detto. Nel D, l'Atletico tallona la Juve andando a vincere a Mosca. Il doppio scontro della Juve con il Lokomotiv potrebbe chiudere il discorso qualificazione. Nel gruppo gruppo G, il Lipsia delude le attese dopo l'ottimo esordio del primo turno, mentre, nel gruppo H, l'Ajax sbanca a Valencia e il Chelsea coglie finalmente un successo a premiare il suo bel gioco e a dare morale.

Finiamo con l'Europa League

Non va oltre il pareggio la Roma, mentre la Lazio passa in rimonta contro il Rennes. Le squadre piu' solide finora sembrano il Siviglia, il PSV e l'Arsenal. Molto equilibrato il girone di Porto, Young Boys, Rangers e Feyenoord.