Luis Enrique, Donnarumma o Dembelé li avevo messi in altre copertine. In questa é normale che l'occhio cade su Doué (autore di una doppietta) o capitan Marquinhos (giustamente emozionatissimo dato che ha vissuto tutte le ere e delusioni del PSG qatariota), peró per me il gioiello non visto di questa squadra é Joao Neves, il giovane talento di Tavira sbocciato nel Benfica e che ha sbalzato Zaire-Emery ed altri compagni dal ruolo di titolare nel centrocampo parigino. Poco vistoso rispetto a Vitinha, ha fatto una stagione incredibili sia in interdizione che ad aiutare la squadra a salire, complimenti davvero (uno dei pochi (snip da X.com)
Dopo la chiusura dei campionati, delle coppe nazionali e delle altre coppe europee, siamo quindi arrivati al capitolo finale della stagione, quello piú atteso. Ovvero la finale di Champions League. Quest'anno, prima di finire la stagione, oltre agli impegni delle nazionali (finali di Nations League e Qualificazioni Mondiali 2026), aspetteremo la prima edizione del Mondiale per Club della FIFA prima di assegnare il nostro pallone d'oro piú forti di sempre (nel frattempo faró comunque un bilancio della stagione per club e aggiorneró la Classifica degli Allenatori, perché molte squadre affronteranno il Mondiale per Club con allenatori e/o giocatori nuovi - vedi l'esempio del Real Madrid).
Quest'anno ha vinto il PSG per 5-0 (Hakimi, Doué, Doué, Kvaratskhelia, Mayulu) sull'Inter (non c'é stata storia). Per chi fosse interessato alle finali degli scorsi anni, nel 2023-24, parlammo della sfortuna del Dortmund di Terzic contro il Real di Ancelotti e Kroos; nel 2022-23 onorammo la grande partita dell'Inter di Inzaghi contro il City di Guardiola, fortissimo e vincitore di un treble; nel 2021-22, parlammo dell'amaro finale di stagione del Liverpool di Klopp, ancora una volta battuto dal Real; nel 2020-21, ci sorprendemmo per la sconfitta del City contro il Chelsea di Tuchel e Jorginho (poi protagonista anche all'Europeo); nel 2019-20, commentammo la beffa per il PSG di Neymar e Mbappé, battuto in finale dal Bayern di Flick in una finale giocata in Agosto a causa dei calendari stravolti dal COVID.
Abbiamo seguito questa Champions (la prima con una nuova formula) dai sorteggi degli incontri asimmettrici alle giornate del girone unico: l'ottimo inizio del Bayern e quello deludente del PSG, la mancata vendetta del Dortmund contro il Real e l'esplosione della crisi del City di Guardiola contro lo Sporting di Gyokeres, le bellissime prestazioni dell'Atalanta ed il sorprendente cammino di Lilla e Brest, il ritorno delle squadre olandesi con PSV e Feyenoord, le sorprese dell'ultima giornata e l'eliminazione del Lipsia. Ai Play-Off (sedicesimi, abbiamo visto l'eliminazione del City ma soprattutto di Juventus, Atalanta e Milan contro squadre totalmente alla loro portata. Agli ottavi abbiamo commentato un durissimo doppio derby Real-Atletico e le eliminazioni di Liverpool e Leverkusen. Ai quarti abbiamo ammirato un grande Arsenal contro il Real, lo spettacolo di Barcelona contro Dortmund e Aston Villa e le emozioni di Bayern-Inter. In semifinale ci siamo soffermati soprattutto sul doppio scontro epico che ha visto prevalere l'Inter sul Barcelona e vedere i nerazzurri in finale contro il PSG (vittorioso in uno scontro un po' deludente contro l'Arsenal).
Le sensazioni dopo queste partite sono quelle che mi hanno spinto a creare questo Blog (che alla fine é piú un diario personale visto che non lo legge nessuno): ovvero il cercare di cristallizzare i miei pensieri e le mie opinioni calcistiche dopo una partita o una competizione per evitare il trucco di molti media ed appassionati sui social, ovvero quello di rielaborare la propria valutazione di certi eventi sulla base di quello che poi é accaduto dopo (per esempio: prima della finale l'Inter sembrava lanciata a ripetere le gesta della gloriosa vittoria del 2010, ora sembra una squadra da smantellare, a fine ciclo). Ora facciamo qualche considerazione sparsa su questa finale (penso non saranno commenti graditi a tutti):
- Dopo le semifinali avevo scritto: Ovviamente é durissimo fare pronostici (fortunatamente ci sono tre settimane per recuperare gli infortunati, poi vedremo come va in Serie A), peró l'Inter ha giá mostrato di essere competitivo contro squadre durissime come Bayern e Barcelona (entrambe peró condizionate dalle assenze di Musiala e Lewandowski). Insomma, devo dire che ho piú speranze per l'Inter rispetto alla finale con il City (dove l'Inter quasi quasi meritava di piú, a rileggere il post di allora vedo che ora molti riconoscono a Lautaro cose che io dicevo due anni fa). Occorre dire peró che Luis Enrique sembra molto meno dogmatico rispetto all'esperienza nella nazionale. Il suo PSG ha dimostrato di saper giocare in modi differenti: pressione alta con baricentro avanzato, ma anche gioco di transizione con ali larghe che aprono gli spazi e centrocampisti che entrano. Secondo me la forma atletica e nervosa sará determinante, ancora piú degli aspetti tecnici. Penso di avere avuto ragione (per quanto le speranze fossero malposte) sul peso di atletismo e giusta preparazione mentale.
- Innanzitutto, complimenti al PSG, hanno finalmente conquistato il sogno che mai avevano raggiunto con Ibrahimovic, Neymar, Mbappé o Messi (per non parlare dei vari Verratti, Di Maria, Cavani, Thiago Silva,....). Un po' come il Chelsea di Abramovich nell'anno di Di Matteo, il PSG era quasi fuori dalla Champions (ha ribaltato il City da 0-2 alla penultima giornata con una classifica disastrosa) ma poi non si é piú fermato. É una squadra giovane e piena di talento che potrebbe durare a lungo. Sono ovviamente contento per Donnarumma (ieri sera quasi mai impegnato ma determinante tra ottavi, quarti e semifinali) ed i giocatori portoghesi (ho una lieve antipatia per Vitinha peró, per quanto sia veramente fortissimo). Poi, volendo vi sono anche gli ex-Serie A: Hakimi, Fabian Ruiz, Marquinhos e Kvara.
- Luis Enrique é il secondo allenatore a vincere il triplete con una squadra diversa dopo Guardiola. Se a Barcelona (contro la prima Juve di Allegri) era da aspettarselo (con la MSN + Xavi, Iniesta,...), a Parigi non era per niente scontato, soprattutto dopo la maledizione avuta dagli allenatori precedenti, la sfiducia nella soliditá di Donnarumma o di Marquinhos, la partenza di Mbappé e la mancanza di un centravanti di peso. Poi lo stesso Luis Enrique non era visto come infallibile dopo le mancate vittorie con la Spagna. Ha fatto un ottimo lavoro e valorizzato tanti giocatori: l'anno scorso Barcola, quest'anno Doué (con la doppietta in finale é giá visto come l'anti Yamal). Io gli faccio i complimenti soprattutto per il favoloso centrocampo con Neves, Vitinha e Ruiz, per la valorizzazione di Mendes e Hakimi e per Dembelé centravanti che rientra a farsi dare il pallone (ha tolto ogni riferimento ad Acerbi, oltre a tormentare Sommer con il pressing).
- Dato a Cesare quel che é di Cesare, sono convinto che la partita l'abbia piú che altro persa l'Inter (e qui saró controverso rispetto ai tanti commenti che ho letto o ascoltato in questi giorni). I nerazzurri non sono praticamente scesi in campo, dal punto di vista mentale prima ancora che quello fisico. Erano molli, poco concentrati, senza mordente e per niente precisi su passaggi e disimpegni. Sembra quasi che il riposo dopo l'ultima di campionato gli abbia fatto crollare l'adrenalina (ne ho le scatole piene di queste conferenze stampa dove si dice che hanno preparato tutto al dettaglio, dove si dice che sanno giá tutto dalla finale di due anni prima, e stronzate del genere: perché non dire semplicemente che gli altri sono favoriti e cercherai di rendergli la vita difficile?). É difficile dire quanto abbia sbagliato Inzaghi nella preparazione (e nella scelta dei titolari e dei cambi: tutti hanno notato l'assenza di Frattesi) ed il suo staff nella preparazione atletica (sembrava l'Italia di Euro 2024).
- L'Inter di questa finale é stata l'esatto contrario di quella vista con il City due anni fa o con Barcelona e Bayern quest'anno. Quelle squadre erano umili, concentrate. Questa quasi apatica. Ho visto lottare, anche se con molte imprecisioni, solo Dumfries, Lautaro (come sempre troppo severi con lui quando si perde, non lo merita), Bastoni e Sommer. Non sono andati tutti male allo stesso livello, peró Barella ha fatto una delle peggiori partite che gli ho visto mai fare con l'Inter (gravissimo l'errore sul 2-0). Thuram sembrava da un'altra parte. Insomma da parte mia non penso che l'Inter abbia giocato male solo perché il PSG ha giocato troppo bene . Nei pochi momenti a fine primo tempo ed inizio secondo tempo in cui l'Inter ha messo piú pressione, i francesi hanno lasciato spazi su cui infilarsi, ma l'Inter era anestetizzata (piú ancora che impaurita come si dice molto ora). Chissá se centra anche la delusione per lo scudetto mancato, quello sí ampiamente alla portata della squadra.
- Insomma per essere ancora piú diretto e chiaro su questo tema: l'Inter della finale contro il City, ieri probabilmente avrebbe vinto. L'Inter di questa finale avrebbe sicuramente perso contro qualsiasi delle squadre presenti ai quarti di quest'anno, non ho dubbi. Se questa finale si rigiocasse altre nove volte, penso che l'Inter non perderebbe, per lo meno l'Inter vista con Bayern e Barcelona. Come sappiamo peró, a calcio non é come a bocce e non basta andarci vicino. Negli anni resterá la vittoria larghissima del PSG ed il loro triplete. In questo senso, la sconfitta con il City é andata giu molto meglio perché l'Inter ha giocato con grande onore e poteva vincerla, come riconosciuto anche da Guardiola. Ora sembra quasi che tutta la stagione dell'Inter sia stato un disastro, gli stessi che dicevano che é importante provarci su tutti i fronti e l'anno scorso criticavano l'Inter perché si concentrava sullo scudetto.
- Ora prevale il disfattismo e diventa facile vedere tutte le falle che non si vedevano prima: Calhanoglu non é quello della scorsa stagione; Bastoni e Barella sono fortissimi ma hanno momenti di grosso calo mentale; Dimarco non sa difendere (penoso il suo tentativo di interdizione sul 2-0 di Doué invece di andargli piú vicino a contrastarlo), Acerbi funziona bene solo se ha un riferimento fisso da marcare la squadra fa fatica a cambiare atteggiamento quando va sotto ed organizzare un pressing piú avanzato, Zielinski e Taremi non sono stati valorizzati per quello che potevano dare... e potremmmo andare avanti. Io continuo a pensare che questa Inter rimane una delle migliori espressioni del calcio europeo e che Inzaghi abbia fatto molto bene (almeno fino alla finale), sfruttando le basi gettate da Conte per creare un gioco piú fluido con rotazioni di grandissima eleganza ed efficacia. Brucia peró rovinare tutto un percorso per una partita praticamente non giocata. É simile in questo senso alla Juve di Allegri nella finale contro il Real, solo che lí la squadra era sparita nel secondo tempo dopo un primo tempo totalmente all'altezza.
- Non potremmo non chiudere questo post senza parlare un poco anche della scelta di Inzaghi (che ha sorpreso molti, sicuramente Marotta) di lasciare l'Inter per accettare l'offerta milionaria dell'Al-Hilal (con cui andrá al Mondiale per Club). Sono rimasto deluso che Inzaghi lasci ora, dopo questa sconfitta e soprattutto che, un tecnico forte come lui lo faccia per andare in Arabia (vale un po' il discorso che facemmo per Mancini). Peccato per lui, per l'Inter e per il calcio italiano. Detto questo, non condivido il tono degli articoli della Gazzetta, cosí facilmente moralistici (da che pulpito poi!). Inzaghi ha dato moltissimo all'Inter, raggiungendo traguardi mai visti con Conte (che invece se ne andó per uno dei suoi soliti capricci). Per questo penso che il tempo sará galantuomo con lui. Questo tra l'altro é successo dopo che la conferma di Conte al Napoli aveva in parte raffreddato il valzer delle panchine, che comunque vede l'arrivo di Gasperini alla Roma (scontata e deludente la scelta di Juric per sostituirlo), il ritorno di Allegri al Milan e quello di Sarri alla Lazio (ma si puó mandare via Baroni per riprendere Sarri, che aveva detto che era stanco?). L'Inter ci ha provato con Fabregas, poi, non riuscendoci ha puntato su Chivu, ex gladiatore dell'Inter del triplete.
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