25 luglio 2022

ANNO x ANNO - Stagione 1981-82 - In Serie A arrivano gli Sponsor

La Serie A che riparte dopo l'estate 1981 sfoggia una novitá ovvero la sponsorizzazione delle maglie. La Fiorentina peró, mette in mostra anche il nuovo logo del giglio, bellissimo, una delle magliette piú belle della stagione.

Questo é un progetto speciale, si chiama ANNO x ANNO. Per l'introduzione ed i link alle puntate precedenti, cliccate qui.

Ben ritrovati per un'altra puntata . Dopo aver cominciato con gli Europei 1980 e della stagione 1980-81, in questa puntata parleremo della stagione 1981-82, ovvero quella che terminó con i Mondiali di Spagna, forse l'evento calcistico che ha piú marcato la mia passione per il calcio, come si puó vedere anche dalla grafica di questo blog. Mi fa un po' impressione che questo momento arrivi cosí presto in una carrellata che ambisce a coprire piú di 40 anni di storia calcistica (probabilmente 50 al momento di arrivare alle ultime puntate). Pensare che quella stagione io facevo la quinta elementare e mi ricordo ancora all'esame le domande sul Congresso di Vienna della restaurazione e sulla poesia del 5 Maggio di Manzoni dopo la morte di Napoleone.

Devo segnalare un errore di battitura nella tabella della puntata precedente, le partite in First Division inglese furono 42 e non 44, ovviamente.

INGHILTERRA

Per la prima volta, a livello mondiale, vengono assegnati tre punti per vittoria invece di due. Il Liverpool di Bob Paisley, vittorioso in Coppa Campioni la stagione precedente, succede all'Aston Villa (solo 11mo in questa stagione, ma vincente in Europa) come campione d'Inghilterra, davanti al solito Ipswich Town di Bobby Robson e al Manchester United del neo-allenatore Ron Atkinson. Il Liverpool del tredicesimo scudetto (che tra l'altro era partito molto male) vede apparire in porta Bruce Grobbelaar, futuro incubo dei tifosi romanisti, mentre si mettono sempre piú in luce l'attaccante gallese Ian Rush ed il centrocampista irlandese Ronnie Whelan. Tra i cannonieri, Kevin Keagan mostra di essere ancora un grande campione, e vince la classifica con 26 reti davanti alla coppia di attaccanti dell'Ipswich Town, vincitore della Coppa UEFA, la stagione precedente. In FA cup, il Tottenham di Steve Archibald si conferma campione contro il QPR allenato da Terry Venables. Segna Glenn Hoddle nella finale di spareggio.

SPAGNA

I baschi del Real Sociedad, guidati ancora da Arconada e Zamora, vinse il campionato davanti al Barcelona di Schuster, quest'anno allenato dal tedesco Udo Lattek e vittorioso in Europa. Il terzo posto del Real Madrid (sempre composto da giocatori come  Camacho, Stielike, Del Bosque, Gallego, Juanito e Santillana)  costó il posto a Vujadin Boskov, nonostante la vittoria in Copa del Rey contro lo Sporting Gijon. Quini del Barcelona si conferma capocannoniere della primera división.

GERMANIA

I campioni in carica del Bayern del due volte pallone d'oro Karl-Heinz Rummenigge, di Breitner, Augenthaler e Dieter Hoeness (terzo in classifica cannonieri) deve quest'anno accontentarsi del terzo posto dietro al Colonia (campione d'inverno e poi secondo alla fine) del portiere Toni Schumacher, dell'ala Pierre Littbarski (li rivedremo entrambi al mondiale), allenati dal famoso olandese Rinus Michels e all'Amburgo del neo-allenatore Ernst Happel, del mito Beckenbauer (a fine carriera), oltre che di Kaltz, Magath, Hrubesh (capocannoniere del campionato). Il Bayern si rifará con la vittoria in Coppa di Germania sul Norimberga, oltre che su un ottimo, per quanto non vincente, percorso in Europa (vedi sotto).

FRANCIA

Il Monaco, che schierava giocatori come Ettori, Amoros e Bellone, vince il campionato in rimonta al termine di una lotta tra varie squadre che coinvolge anche il Lione, il Sochaux, il Bordeaux e il Saint Etienne (campioni d'inverno e poi secondi davanti al Sochaux). La squadra di Michel Platini (terzo in classifica cannonieri, vinta ancora da Delio Onnis del Tours, Battiston e Johnny Rep fu sconfitta anche in finale di Coppa di Francia (ai rigori) dal PSG, che schierava Raymond Domenech (poi odiato allenatore della nazionale francese nel 2006), Luis Fernandez, Ivica Surjak e Dominique Rocheteau (alcuni di questi li rivedremo al mondiale).

ITALIA

Di Zoff, abbiamo detto. Di Tardelli, Gentile, Cabrini e Rossi parleremo molto nella puntata sui Mondiali 1982 (diciamo che Scirea rappresenta anche loro). Nella Juventus peró c'era questo leader, capitano silenzioso come Zoff e dopo di lui. Fu una colonna bianconera e della nazionale di Bearzot.


La sponsorizzazione delle maglie permette alle squadre di spendere di piú sul mercato. La Juventus campione in carica cede (dopo 11 stagioni in bianconero) il barone Franco Causio all'Udinese ed acquista il sanmarinese Massimo Bonini dal Cesena, Pietro Paolo Virdis dal Cagliari (un ritorno in realtá) e Paolo Rossi (seppur ancor squalificato fino alla primavera seguente). Il Torino (che cedette Vincenzo d'Amico alla Lazio) ingaggió Giacomo Ferri, Roberto Cravero e Giuseppe (Beppe) Dossena, suoi giocatori di punta per vari anni. La Fiorentina si aggiudicó Eraldo Pecci e Francesco (Ciccio) Graziani dal Torino, oltre ai piú giovani Pietro Vierchowod, Daniele Massaro (sentiremo parlare di questi due per molto tempo) e Paolo Monelli. L'Inter acquistó Salvatore Bagni e portó in prima squadra Riccardo Ferri, mentre la Roma salutó il ritiro di Romeo Benetti e si aggiudicó Giuseppe Giannini (il futuro Principe), Odoacre Chierico, Luciano Marangon e Sebastiano Nela (futura colonna della squadra) e il Napoli puntó sul bomber Massimo Palanca

Difficile considerare un SanMarinese come uno 'straniero'. Peró dovendo valutare i migliori scambi di mercato dell'estate 1981, direi che Bonini alla Juve si riveló poi fondamentale neglia anni successivi (anche Dossena al Torino non scherzó a dire il vero).

Il Milan, che puó schierare campioni (o futuri campioni) come Franco Baresi, Fulvio Collovati, Filippo Galli, Mauro Tassotti, Ruben Buriani, Alberico Evani e Walter Novellino, si affida a Gigi Radice ed ingaggia lo scozzese Joe Jordan dal Manchester United. Il Cesena invece acquista l'austriaco Walter Schachner. Da notare invece il Bologna, che fece debuttare quell'anno un giovane della primavera di soli 16 anni, un certo Roberto Mancini (terminó la stagione con nove reti). La prima parte della stagione fu condizionata dai lunghi infortuni, alcuni molto gravi, di campioni come Franco Baresi, Carletto Ancelotti, Roberto Bettega e Giancarlo Antognoni (particolarmente allarmante il suo scontro con il portiere del Genoa, Martina). Nonostante l'infortunio del suo capitano, la Fiorentina finí il girone di andata in testa con un punto sulla Juve, in cui si mise in luce la giovane scoperta Giuseppe ("Nanu") Galderisi.


Nel girone di ritorno, la Juventus e la Fiorentina si inseguirono a vicenda per il primo posto in classifica e all'ultima giornata erano a pari punti. La Fiorentina pareggió a Cagliari, recriminando per un goal annullato a Graziani, mentre la Juventus espugnó lo stadio di Catanzaro grazie ad un rigore a fine partita dell'irlandese Liam Brady. Era lo scudetto della seconda stella per la Juve, mentre il bruciante finale aumentó l'odio dei tifosi gigliati per la vecchia signora. Al terzo posto si piazzó la Roma di Roberto Pruzzo, capocannoniere per la seconda volta di fila. Anche in zona retrocessione vi furono molte sorprese, nonostante Roberto Mancini (che quell'estate approderá alla Sampdoria), il Bologna finí in B per la prima volta nella sua storia e fu accompagnato dal Milan, che nonostante la stupenda vittoria in rimonta a Cesena per 3 a 2, fu condannato dai risultati delle altre squadre. Ricordo perfettamente di aver ascoltato la radiocronaca in diretta a "Tutto il Calcio Minuto per Minuto", quell'anno ero diventato milanista per fare il bastian contrario in una famiglia di interisti.

L'Inter si consoló con la Coppa Italia, vinta sul Torino. La Juventus si ripeté soprattutto grazie alla soliditá del suo reparto difensivo: Zoff (e al sesto scudetto e 300 presenze consecutive in campionato), Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea... un blocco che poi rivedremo in gran parte in nazionale. Brady si comportó da professionista nonostante sapesse di dover partire per far posto a Zibi Boniek e Michel Platini. Nelle ultime tre giornate fece la sua ricomparsa anche Paolo Rossi. Il flop principale é il Milan di Giussy Farina e del vice-presidente Gianni Rivera. Radice verrá esonerato durante la stagione. Il mio Parma (maglia crociata con sponsorizzazione del Prosciutto di Parma) invece, nonostante l'acquisto di Fausto Pari, continua in Serie C, nono del girone A.

Quando si dice una sliding door: Paolo Rossi rientra dopo una lunga squalifica nelle ultime tre giornate della stagione 1981-82, mentre Liam Brady, che si appresta a lasciare la Juve, segnerá il rigore decisivo a Catanzaro a 15 minuti dalla fine... io stavo ascoltanto alla radio.


Partiamo qui dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione. In Coppa delle Coppe, il Barcelona di Udo Lattek, Schuster e Quini diventó campione battendo lo Standard Liegi (per le italiane, la Roma uscí ai sedicesimi). In Coppa UEFA, il Goteborg del capocannoniere Nilsson, allenato da un certo Sven Goran Eriksson, vinse la finale davanti al piú titolato Amburgo di Ernst Happel, Kaltz, Magath, Hrubesh (per le italiane, il Napoli uscí ai 32esimi e l'Inter ai sedicesimi di finale). La Coppa Libertadores invece, vede ancora una volta i cileni del Cobreloa sconfitti in finale, questa volta dagli uruguaiani del Penarol, che schieravano anche il capocannoniere della competizione, Fernando Morena.

Nonostante la vittoria in Premier League l'anno precedente, l'Aston Villa non sembra avere grandi individualitá (Gordon Cowans giocó piú tardi nel Bari), per questo la vittoria in Coppa Campioni contro una corazzata come il Bayern (di questa squadra sono i primi tre nella classifica cannonieri) fu ancora piú sorprendente. 

L'edizione della Coppa Campioni 1981-82 vede la Juve a rappresentare l'Italia, mentre l'Inghilterra puó schierare i campioni in carica del Liverpool e i vincitori del campionato inglese nella stagione precedente, ovvero l'Aston Villa, squadra esordiente nella competizione. Come giá detto in altre occasioni, all'epoca vincere la Champions (ma anche solo parteciparci e accumulare presenze o reti) era molto piú difficile dato che ci andavano solo quelli che vincevano il campionato o la coppa stessa l'anno prima. Anche in questa occasione, la formula non prevede una fase a gruppi, ma direttamente dei sedicesimi di finale con partite di andata e ritorno.


La Juventus, dopo aver eliminato il Celtic ai sedicesimi, affonda agli ottavi contro l'Anderlecht, in quegli anni squadra regina del calcio belga (non dimentichiamo che il Belgio raggiunse la finale agli Europei 1980). L'andata si gioca a fine ottobre 1981 a Bruxelles e la Juve perde 3 a 1 (rete di Marocchino e goal regolare annullato a Brio). Al ritorno a Torino é solo 1 a 1 (rete di Brio per i bianconeri e serio infortunio ai legamenti per Bettega, che perderá anche i mondiali) e la Juve é fuori e l'Anderlecht, che schiera anche il danese Morten Olsen, ai quarti butterá fuori anche la Stella Rossa di Belgrado. Esce agli ottavi anche il Benfica contro il Bayern, mentre ai quarti la sorpresa é che il Liverpool esce contro il CSKA Sofia. I bulgari usciranno in semifinale contro il Bayern alla fine di un doppio scontro molto spettacolare, mentre l'Aston Villa elimina l'Anderlecht. In finale, gli inglesi vinceranno per 1 a 0 contro la corazzata Bayern con un goal in contropiede di Withe al 67mo. É il sesto trionfo inglese consecutivo nella competizione.




Chiudiamo ancora con l'assegnazione del pallone d'oro 1982. Come si puó notare dalla classifica, quando ci sono tornei per nazionali come Europei o, ancor di piú, i Mondiali, questi tornei hanno un grosso peso nell'assegnazione del trofeo. Certo é molto discutibile peró non é facile non farsi influenzare. Paolo Rossi infatti vinse soprattutto per le tre indimenticabili gare contro Brasile, Polonia e Germania in cui, grazie ai suoi sei goal, permise all'Italia di avanzare e poi vincere i Mondiali dopo aver battuto le squadre piú forti del mondo, tutte sul campo. Giresse fu premiato per la classe mostrata con la Francia ai mondiali e Boniek per come riuscí con i suoi goal e la sua energia a portare la Polonia fino alle semifinali.

Io sono stato molto combattuto perché avrei voluto indicare giocatori (non solo europei) che secondo me figurarono molto bene non solo ai Mondiali ma anche con i loro club durante l'anno. Campioni come Zico, Scirea, Falcao, Platini, Tardelli e pure il mio idolo Bruno Conti. Penso che tutti questi avrebbero meritato di essere sul podio, peró dovendo fare delle scelte ho deciso di mantenere Paolo Rossi al primo posto: non si tratta solo di aver finito il mondiale come capocannoniere (come succederá con Belanov nel 1986), ma di avere segnato goal pesantissimi per il torneo, che rimarranno nella storia del calcio, e di avere legato il proprio nome a quello di un intero mondiale in cui giocó forse una delle concentrazioni piú grandi giocatori piú forte di ogni tempo.

Ho deciso poi di inserire Rummenigge perché comunque il tedesco del Bayern continuó ad essere decisivo nel Bayern, portandonlo in finale di Coppa Campioni e alla vittoria della coppa nazionale, e nella Germania, che portó in finale da vice-capocannoniere con 5 goal. Poi mi sembrava giusto omaggiare Zoff per la bellissima stagione da 41enne che vince lo scudetto con la Juve ed il mondiale da assoluto protagonista, capitano e guida della difesa azzurra (per molti il pallone d'oro doveva andare a lui).

Noi ce lo ricordiamo soprattutto per gli ultimi anni di carriera all'Inter. Ma prima di quello, Kalle Rummenigge riuscí a vincere tutto con il Bayern, inclusi coppe campioni e palloni d'oro. Vinse anche un'Europeo con la Germaia e sfioró il mondiale in due finali consecutive.

Tra gli altri italiani da segnalare in questa incredibile stagione, direi ancora Pruzzo, nuovamente capocannoniere con la Roma, i giá citati Scirea, Tardelli e Conti, oltre a Cabrini e lo sfortunato Antognoni (per il grave infortunio e per aver dovuto saltare la finale).

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- Twitter.com

- http://ilpalloneracconta.blogspot.com/



16 luglio 2022

ANNO x ANNO - Stagione 1980-81 - Il Ritorno degli Stranieri in Serie A

Rudy Kroll e Paulo Roberto Falcao alla loro prima stagione con Napoli e Roma

Questo é un progetto speciale, si chiama ANNO x ANNO. Per l'introduzione ed i link alle puntate precedenti, cliccate qui.

Eccoci quindi con la prima annata del nostro progetto ANNO x ANNO, ovvero la stagione 1980/81. L'Introduzione spiega le motivazioni ed il formato del progetto percui ora andró dritto al nocciolo. Io in quegli anni stavo finendo le scuole elementari a San Martino ed avevo da poco iniziato a giocare nel Cervo di Collecchio. Con la famiglia andavamo sempre in vacanza dalle parti di Marina di Massa e Forte dei Marmi (i Ronchi?), poi iniziammo a frequentare Punta Ala con gli amici Jotti.


Partiamo dall'Inghilterra (non ancora Premier League), dove il Liverpool aveva vinto 4 degli ultimi 5 campionati. L'Aston Villa del capocannoniere Peter Withe (alla pari con lo scozzese Steven Archibald, futuro centravanti del Barcelona), vinse il campionato rimontando l'Ipswich Town, che aveva tenuto la testa della classifica per larga parte della stagione. Archibald si consoló in FA Cup, dove il suo Tottenham (che schierava anche giocatori come  Osvaldo Ardiles e Glenn Hoddle) vinse la finale (ripetuta dopo un pareggio nella prima partita) contro il Manchester City. Mentre il Liverpool, come vedremo, si consoló in Europa.

Passiamo alla Spagna, dove il Real Madrid aveva vinto 5 degli ultimi 6 campionati . Il Real Sociedad, che schierava tra i suoi giocatori il portiere Arconada, Bakero (píu tardi al Barcelona), Alonso (padre del piú famoso Xabi Alonso) e Zamora, vinse il suo primo campionato in rimonta sull'Atletico Madrid. Il Real Madrid (vincitore dei tre campionati precedenti, l'ultimo dei quali proprio davanti al Real Sociedad), allenato dal caro Vujadin Boskov e che schierava tra i suoi Camacho, Stielike, Del Bosque, Gallego, Juanito (vice-capocannoniere) e Santillana (ovvero quasi metá della nazionale spagnola), agganció la squadra basca a 45 punti ma arrivó seconda a causa della differenza reti negli scontri diretti. Il capocannoniere Quini e il suo Barcelona (in cui giocava anche Bernd Schuster, protagonista degli europei 1980 vinti dalla Germania) si consolarono con la Copa del Rey.

Eccoci alla Germania, dove Colonia, Amburgo e Bayern avevano vinto gli ultimi tre campionati. Il Bayern del capocannoniere e pallone d'oro in carica Karl-Heinz Rummenigge (a fine carriera nell'Inter), campione in carica che schierava anche pilastri come Breitner, Augenthaler e Dremmler, vinse il campionato davanti all'Amburgo (che aveva ceduto Kevin Keegan alla fine della stagione precedente) di Beckenbauer (a fine carriera), Kaltz, Magath, Hrubesh, che pure era stato il campione d'inverno. L'Eintracht Francoforte vince invece la Coppa di Germania.

Continuiamo  con la Francia, dove il Nantes aveva vinto il campionato precedente. Il Saint Etienne, squadra in cui si mise in luce il giovane Michel Platini (poi stella della Juve e pallone d'oro per tre anni di fila), vinse il campionato durante un testa a testa che duró tutta la stagione con il Nantes di Bossis. Il Saint Etienne, che schierava anche Battiston e l'olandese Johnny Rep, arrivó anche in finale di Coppa di Francia ma la perse contro il Bastia.

Passiamo all'Italia

Prima di Buffon c'era stato Dino Zoff, Campione d'Europa nel 1968 e poi del Mondo nel 1982. Nel mezzo tanti anni di vittorie e trofei con la Juve.

Arrivamo all'Italia, dove l'Inter di Eugenio Bersellini é campione in carica e puó schierare campioni del calibro di Bordon, Oriali, Marini, Beccalossi, Altobelli, Pasinato e un giovane Bergomi. Tra le 16 squadre, le neo-promosse Como, Pistoiese e Brescia hanno preso il posto delle retrocesse Pescara, Lazio e Milan (queste ultime due, furono mandate in B a seguito dello scandalo del calcio scommesse che travolse anche Paolo Rossi, all'epoca al Perugia. A partire dalla stagione 1980-81, le sostituzioni vennero portate ad un massimo di due, ma la novitá piú grossa fu la riapertura delle frontiere dopo 15 anni di chiusura, che permise ad ogni squadra di ingaggiare un giocatore straniero.

Non ci sono dubbi che quell'estate, l'arrivo piú importante in Italia fu quello di Paulo Roberto Falcao

Fra gli arrivi di quell'anno vi furono Herbert Prohaska (Austria) all'Inter, Liam Brady (Irlanda) alla Juve, Paulo Roberto Falcao (Brasile) alla Roma, Ruud Krol al Napoli, Daniel Bertoni (Argentina) alla Fiorentina, Michel van de Korput (Olanda) al Torino e Jorge Juary (Brasile) all'Avellino. La Roma di Nils Liedholm  (campione con il Milan del Gre-No-Li da giocatore e poi ottimo allenatore) concluse il girone di andata al primo posto davanti all'Inter. I giallorossi, oltre a Falcao (poi chiamato l'ottavo Re di Roma), schieravano un mix di giocatori esperit (Superchi, Spinosi, Turone, Rocca, Benetti, Di Bartolomei ) e giovani promettenti (Ancelotti, Bonetti, Tancredi, Bruno Conti, Di Chiara).

Nel girone di ritorno, la Juventus ed il Napoli si portarono vicino alla Roma e diventarono decisivi gli scontri diretti. La Juve poteva mettere in campo dei veterani come Zoff, Gentile, Scirea, Causio, Furino o Bettega, oltre a giocatori piú giovani ma gia' sperimentati ai mondiali del 1978 come Cabrini e Tardelli. Alla terzultima giornata, al Comunale di Torino, la Juve senza l'infortunato Tardelli e lo squalificato Bettega (squalifica molto controversa) si giocó lo scudetto con la Roma del capocannoniere Pruzzo. La partita diverrá famosa fino ai giorni nostri per il famoso goal annullato a Turone al 75mo minuto (per un fuorigioco poi rivelatosi molto dubbio) mentre la Juve era in 10 per l'espulsione di Furino. La partita finí 0 a 0 e fu l'inizio di una rivalitá velenosa tra Juventus e Roma.


La Juventus (che in rosa ha anche un certo Cesare Prandelli) guadagnó lo scudetto grazie alle vittorie delle ultime due partite, mentre la Roma si dovette consolare con la Coppa Italia. Nonostante le recriminazioni, i bianconeri hanno il miglior attacco e la miglior difesa. Ottima stagione anche per il Cagliari e per il Catanzaro di Massimo Palanca, grande tiratore da lontano di quegli anni.  Una breve menzione per il mio Parma, che in quegli anni gioca in Serie C e non va oltre un tredicesimo posto.


Partiamo qui dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione. In Coppa delle Coppe (dove accedevano le vincitrici delle coppe nazionali), la Dinamo Tbilisi diventó campione dopo il Valencia di Mario Kempes (per le italiane, la Roma uscí ai sedicesimi). In Coppa UEFA (dove accedevano le squadre arrivate dietro la prima nel loro campionato l'anno precedente, 2 o 3 a seconda dei campionati), l'Ipswich Town di Bobby Robson, giá secondo in campionato quell'anno, vinse la Coppa (l'anno prima aveva vinto l'Eintracht Francoforte) con John Wark capocannoniere davanti a giocatori come Hrubesh o Platini (per le italiane, la Juventus uscí ai sedicesimi e il Torino agli ottavi). La Coppa Libertadores invece, fu vinta dal Flamengo dei grandi Zico (capocannoniere) e Junior contro i cileni del Cobreloa. Il Flamengo cosí, successe agli uruguaiani del Nacional di Montevideo.

Il Liverpool aveva giá vinto due volte la Coppa prima di essere interrotto da due vittorie del Notthingam Forest. L'allenatore Bob Paisley sará per tanti anni l'unico ad aver vinto tre Champions, lo raggiungeranno piú avanti Ancelotti e poi Zidane.

L'edizione della Coppa Campioni 1980-81 vede la partecipazione dei soli vincitori dei rispettivi campionati nazionali dell'anno precedente (sará cosí ancora per molti anni). Per l'Italia partecipa l'Inter, campione d'Italia 1980. I campioni in carica sono i giocatori del Notthingam Forest di Peter Shilton (il portiere di Inghilterra Argentina 1986), che nel 1979 hanno battuto l'Amburgo di Kevin Keegan. La formula non prevede una fase a gruppi, ma direttamente dei sedicesimi di finale con partite di andata e ritorno.

L'Inter, tornato in Coppa Campioni dopo 8 anni, riesce a raggiungere le semifinali dopo aver avuto ragione di clienti difficili come Nantes (dominante in Francia in quegli anni) e Stella Rossa. In semifinale peró i nerazzurri trovano il Real Madrid di Boskov e all'andata perdono 2 a 0 al Bernabeu per le reti Juanito e Santillana (ritornerá come bestia nera nella storia del biscione). Al ritorno l'Inter vince 1 a 0 con rete di Bini ma non basta e passa il Real. Nell'altra semifinale, il Liverpool affronta l'altra favorita, il Bayern del pallone d'oro Rummenigge e del leggendario Paul Breitner (saranno entrambi in campo contro l'Italia nela finale moandiale del 1982 e Breitner segnerá il goal della bandiera per la nazionale tedesca). Le partite sono molto equilibrate: 0 a 0 a Liverpool e 1 a 1 a Monaco. Passa il Liverpool per la regola dei goal in trasferta.

Nella finale di Parigi, il Liverpool vince di misura per 1 a 0 sul Real Madrid. Gli inglesi schierano nomi rimasti nella storia del calcio, come gli scozzesi Graeme Souness (poi venuto anche in Italia alla Samp, dove vincerá una Coppa Italia) e Kenny Dalglish o il portiere Ray Clemence. Continua quindi il dominio inglese sulla Coppa, che dura dal 1976. Con questa terza vittoria, il Liverpool raggiunge Ajax e Bayern Monaco. Souness vincerá quindi tre coppe campioni al Liverpool (anche quella contro la Roma del 1984), oltre a 5 campionati e varie coppe.



Chiudiamo con l'assegnazione del pallone d'oro 1981 (all'epoca potevano essere premiati solo giocatori europei). Rummenigge (vincitore e capocannoniere in campionato e semifinalista in Champions, dove é capocannoniere alla pari con Souness) vince per il secondo anno di fila. Schuster si piazza ancora nei primi tre, in compagnia dell'eterno Breitner. La mia impressione é che in quegli anni ci si basava piú sui resoconti dei giornalisti visto la scarsitá di immagini televisive. 

Io ovviamente devo fare affidamento alle statistiche e ai miei gusti dato che la memoria mi aiuta meno che in anni recenti. Volendo aggiungere anche calciatori non europei, direi che Zico avrebbe meritato per il ruolo di protagonista nella Copa Libertadores vinta dal Flamengo (per quanto la finale fu giá ad inizio della stagione 1981-1982, almeno nel calendario europeo), oltre che per la massa di goal che segnava all'epoca (era considerato ció che diventarono prima Platini e poi Maradona qualche anno dopo). Poi dietro a Rummenigge metterei Souness per la grande annata al Liverpool. 

Poi sono arrivati i vari Romario, Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho, Kaká e Neymar, ma per anni, il miglior giocatore del Brasile dopo Pelé era per tutti lui, Arthur Coimbra Antunes, detto Zico

Tra gli italiani, menzionerei Cabrini e Tardelli per le belle prestazioni e le reti che hanno aiutato la Juve a vincere lo scudetto, Pruzzo per il titolo di capocannoniere e la Coppa Italia, Altobelli per il numero di reti segnate in campionato, nazionale e Coppa Campioni.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Worldfootball.net

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- solocalcio.com

- ilnobilecalcio.it

- occhionotizie.it

- wikiwand.com/it/Serie_A_1980-1981

04 luglio 2022

ANNO x ANNO - Europei 1980

La formazione iniziale dell'Italia contro la Spagna é uguale a quella classica dei mondiali 1982, con le sole differenze di Causio per Conti e Bettega per Rossi. Questa foto é della partita con l'Inghilterra, dove Benetti parte titolare per Cabrini.

Questo é un progetto speciale, si chiama ANNO x ANNO. Per l'introduzione ed i link alle puntate precedenti, cliccate qui.

L'edizione degli Europei del 1980 vide un primo allargamento dei partecipanti, dalle sole quattro squadre che si qualificavano fino all'edizione del 1976 (praticamente come l'attuale Nations League), ad otto squadre: l'Italia come squadra del paese ospitante le vincitrici dei sette gruppi di qualificazione (che includono un totale di 31 squadre): Inghilterra, Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Cecoslovacchia, Grecia e Germania Ovest (interessante notare come due di questi paesi abbiano cambiato nome e confini nel frattempo).

Le otto squadre qualificate vennero divise in due gironi da quattro squadre: Italia con Inghilterra, Belgio e Spagna in un gruppo e le restanti quattro (la Cecoslovacchia aveva vinto l'Europeo contro la Germania nel 1976 ai calci di rigore) in un altro gruppo. Le prime di ogni gruppo si sarebbero affrontate in finale mentre le seconde di ogni gruppo avrebbero dovuto consolarsi con la finalina per il terzo posto. Le partite si giocarono a Napoli, Roma, Torino e Milano. Una parentesi per ricordare che la Copa America si era giocata nel 1979 (vittoria del Paraguay sul Cile a Buenos Aires, mentre la Nigeria vinse l'edizione della Coppa d'Africa del 1980, giocata in casa, vincendo la finale sull'Algeria). 

L'Italia quindi arrivó a questo torneo senza aver affrontato un percorso di qualificazione in quanto padrona di casa. La rosa degli azzurri di Bearzot é composta per la gran parte dai giocatori che si distinsero ai Mondiali di Argentina del 1978 (vedi lista sotto). Il grande assente é Paolo Rossi, travolto con altri dallo scandalo scommesse scoppiato nel Marzo 1980 e che porterá alla retrocessione del Milan e della Lazio. É anche l'anno delle tragedie di Ustica e della bomba alla Stazione di Bologna. Sara Simeoni e Pietro Mennea vinceranno stupende medaglie d'oro alle Olimpiadi di Mosca, boicottate dagli USA. Quell'anno il campionato lo vince l'Inter di Bersellini, mentre Roberto Bettega della Juve vince la classica cannonieri davanti ad Alessandro Altobelli dell'Inter.


Diamo un'occhiata alle avversarie: 
- la Cecoslovacchia si é largamente rinnovata anche se schiera vecchie glorie come Panenka, famoso per il rigore a 'cucchiaio' che sfoggió nella vittoriosa edizione del 1976. La Grecia invece si é qualificata a sorpresa.
- La Germania é allenata da Jupp Derwall (assitente di Helmut Schon nei precedenti 8 anni), che ha lanciato un azione di rinnovamento e convocato giocatori i cui nomi erano o rimarranno famosi nel calcio europeo (e italiano in alcuni casi) durante tanti anni: Schumacher, Briegel (piú tardi nel Verona di Bagnoli), Schuster, Rummenigge (che vincerá il pallone d'oro nel 1980 e nel 1981 dopo il secondo posto del 1979), Hrubesh, Hansi Muller (futuro interista come Rummenigge e Matthaus), Allofs, Magath (croce della Juve in una famosa finale di Champions del 1983), Stielike, Matthaus, Kaltz
- L'Olanda si presenta forte del secondo posto ad Argentina 1978 e vede in campo Ruud Krol (piú tardi al Napoli), i fratelli Van de Kerkhof e Rep
- Nel Belgio di Guy Thys é assente Ludo Coeck per infortunio, ma si intravedono tra i convocati Gerets (piú tardi al Milan), Ceulemans ed i fantastici portieri Pfaff e Preud'homme.
- La Spagna di quei tempi non é certo la Spagna degli ultimi 15 anni, é una squadra arcigna composta di giocatori come il portiere Arconada e centrocampisti rognosi come Juanito, Del Bosque, Gordillo, oltre al pericoloso Santillana in attacco.
- L'Inghilterra vede in campo la stella Kevin Keegan, pallone d'oro 1978 e 1979 (ma sconfitto con l'Amburgo nella finale di Champions di quell'anno contro il Nottingham Forest). Trevor Francis (nella Samp piú tardi) é assente per infortunio, mentre tra i convocati vi sono anche Ray Wilkins (futuro milanista), Peter Shilton e Glenn Hoddle.


Nel Gruppo A la Germania si guadagna la finale con 2 vittorie ed un pareggio. Oltre a Rummenigge e Bernd Schuster (stella di Barcelona e poi Real Madrid), tra i tedeschi si mette in luce Klaus Allofs, che con una tripletta contro l'Olanda sará poi il capocannoniere del torneo. La Cecoslovacchia segue al secondo posto.



Nel Gruppo B, Italia e Belgio arrivano a pari punti peró il Belgio prende il primo posto per aver segnato piú reti. Gli azzurri infatti partono con un pareggio per 0 a 0 contro la Spagna. Nella seconda partita, vinciamo contro l'Inghilterra grazie ad una bella rete di Tardelli. Con il Belgio peró veniamo ancora fermati sullo 0 a 0 e cosí ci dobbiamo accontentare della finalina con la Cecoslovacchia.



L'Italia ospita questa edizione ma purtroppo nonostante le aspettative create dalle belle prestazioni di Argentina 1978, non andrá oltre questo goal di Tardelli con l'Inghilterra nella fase a gironi.

La finale si risolve a favore della Germania Ovest sul Belgio per 2 a 1 grazie ad una doppietta della torre Hrubesh. Per i tedeschi é il secondo Europeo dopo quello del 1972. L'Italia invece perderá la finalina con la Cecoslovaccia ai rigori (sbaglia Collovati al nono rigore) dopo l'1 a 1 dei tempi regolamentari, con rete di Graziani per gli azzurri. Tra i migliori goal della competizione metterei quelli di Willy van de Kerkhof  (Olanda) contro la Germania Ovest, Tardelli contro l'Inghilterra, Jurkemik (Cecoslovacchia) contro l'Italia e il goal decisivo di Hrubesh (qui sotto) contro il Belgio.

La rete decisiva di Hrubesh a pochi minuti dalla fine

Quando si parla di corazzata tedesca. Anche qui tanti protagonisti dei mondiali 1982 e del calcio europeo: Rummenigge, Schumacher, Schuster, Briegel, Hrubesh, Stielike, Allofs, Kaltz, Hansi Muller tra i tanti...

Giusto una Nota Finale per ricordare che nel 1980 si giocó anche la Coppa d'Africa (vinse la Nigeria sull'Algeria), mentre nel 1979 si era giocata la Copa America (vinta dal Paraguay sul Cile, Brasile e Perú eliminati in semifinale).

Fonti Utilizzate (per informazioni e snip):

https://ilpallonenellarete.wordpress.com/2016/06/08/il-romanzo-degli-europei-di-calcio-1980-la-germania-vince-litalia-si-indigna/

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/europei_1980.html

https://www.uefa.com/uefaeuro-2020/news/025a-0eb31cb2ddca-3522043e6fe9-1000--euro-1980-all-you-need-to-know/?iv=true

https://it.wikipedia.org/wiki/Campionato_europeo_di_calcio_1980#Qualificazioni