11 agosto 2023

ANNO x ANNO: Mondiali 1986

 

Italia in seconda maglia ai Mondiali 1986 (contro la Corea del Sud). Il logo dell'Italia era cambiato dal bellissimo scudetto tricolore a questo stemma che purtroppo ci accompagnó durante vari anni.

Questo é un progetto speciale, si chiama ANNO x ANNO. Per l'introduzione ed i link alle puntate precedenti, cliccate qui.

I Mondiali 1986 furono un ricordo molto intenso per me. Avevo quasi 15 anni ed avevo da poco finito il primo anno di scuola superiore. Ero giá molto interessato alle ragazze, ma il calcio aveva ancora una parte molto centrale nella mia vita (fu l'ultimo anno che giocai al Cervo Collecchio credo). Avevo tantissima attesa per la nazionale azzurra dopo la vittoria del 1982 e la mancata qualificazione agli europei. Sappiamo giá come andó a finire e lo racconteremo piú compiutamente in questo post. Peró fu anche un mondiale bellissimo, lo passai a vedere le partite di notte con i miei fratelli e mio padre. Si incrociarono un sacco di storie bellissime: l'ultimo mondiale per giganti come Platini, Zico, Paolo Rossi (oltre a Bruno Conti e gli altri leoni di Spagna 1982), Boniek, Blochin e Rummenigge (e altre vecchie glorie tedesche). L'apparire sulla scena di stelle come Lineker, Laudrup, Careca, Matthaus, Butragueno o Scifo. Ma su tutti dominó la scena e la marcó per sempre il piú grande di tutti: Diego Armando Maradona.

L'avvicinamento dell'Italia ai mondiali 

La nazionale di Bearzot non dovette affrontare un percorso di qualificazione ai mondiali, in quanto campione in carica (cosí come il Messico come paese ospitante). Nonostante la deludente assenza dagli Europei 1984, il debito di gratitudine del paese e della FIGC verso il vecio era tale che una sua sostituzione non era pensabile. Il CT peró, dopo aver spiegato che era suo dovere tentare la qualificazione agli Europei 1984 con gli azzurri campioni del mondo, promise di rinnovare la nazionale per Messico 1986. Il ritiro di Dino Zoff nel maggio 1983, apre inizialmente le porte al ruolo di titolare ad Ivano Bordon, portiere dell'Inter ed eterna riserva di Zoff (in panchina peró guadagna terreno Giovanni Galli, portiere della Fiorentina). 

Nelle amichevoli della prima parte del 1984, si vedono anche Franco Baresi come mediano (il grandissimo capitano rossonero poi non fu piú convocato da Bearzot dopo una lite al torneo olimpico di Los Angeles nel 1984), Vierchowod, Fanna, Dossena, Battistini, Bagni, Nela, Sabato, Righetti, Bruno Giordano, Roberto Mancini e Massaro. Alla prima amichevole dopo gli Europei, nel Settembre 1984, l'Italia si prende una piccola rivincita battendo per 1 a 0 la Svezia di Stromberg, che tanto ci aveva strapazzato nelle qualificazioni ad Euro 1984. Poi la nazionale infila una serie di risultati positivi, incluso vittorie prestigiose con Inghilterra e Portogallo. Hanno alcune apparizioni anche Tancredi, Di Gennaro, Tricella, Giuseppe Galderisi (la stagione 1984-85 é quella del sorprendente Verona di Bagnoli), e Serena. La striscia positiva azzurra si conclude a Settembre 1985, con una sconfitta casalinga contro la Norvegia. Gli azzurri perdono in amichevole anche con Polonia e Germania Ovest. Gli azzurri tornano a vincere a Marzo 1986, contro l'Austria. In questa occasione si vede l'ingresso da titolare di Gianluca Vialli, mentre riappare Carletto Ancelotti.

Sicuramente di tutti gli azzurri che debuttano nel periodo 1982-86, Gianluca Vialli é la stella di maggiore importanza. Sará titolare agli Europei 1988 e poi scalzato da Schillaci durante i Mondiali 1990. Purtroppo la sua carriera azzurra finí troppo presto, perché con Samp e Juve vinse molto anche negli anni successivi.

L'ultima amichevole azzurra prima dei mondiali, é una vittoria casalinga al San Paolo di Napoli contro la Cina. Si rivede Giuseppe Baresi e fa il suo debutto Fernando De Napoli, forte mediano nel Napoli di Maradona. La stagione 1985/86 influenzó solo in parte le convocazioni di Bearzot, nonostante i vari eventi di grande cambiamento: la Juventus di Platini e Trapattoni vinse lo scudetto (l'ultimo per un lungo periodo) sull'entusiasmante Roma di Eriksson ed il Napoli di Maradona. La Fiorentina aveva acquistato Roberto Baggio (che peró non poté giocare per un grave infortunio) e Berlusconi acquistó il Milan, cambiando il calcio per sempre. Bearzot sembra essersi convinto su una formazione che vede Bergomi, Cabrini, Bagni, Vierchowod, Scirea ed Altobelli come punti fermi. In porta si vede un'alternanza tra Galli e Trancredi, a centrocampo, l'inamobivilitá di Bruno Conti scricchiola di fronte all'irruenza di Gianluca Vialli, schierato da ala, mentre Bearzot sembra poco convinto sulle opzioni per sostituire Tardelli ed Antognoni (Di Gennaro non convince) e si incapponisce su un Paolo Rossi ormai a fine carriera, quasi fosse un talismano, senza dare spazio a Roberto Pruzzo o Roberto Mancini.

I Mondiali

La figurina é della nazionale che sfidó l'Argentina di Maradona nella seconda partita della fase a gruppi dei Mondiali di Messico 1986. Degli eroi di Spagna 1982, rimangono Altobelli, Bergomi, Scirea, Cabrini e Conti. Nel 1990, solo De Napoli Bergomi e Vierchowod saranno presenti. Purtroppo questa volta non ho trovato una foto con tutti i convocati.

Anche su questo mondiale é stato detto e scritto tantissimo. Io stesso ne ho parlato in modo molto personale quando ho ricordato Diego Armando Maradona nel Novembre 2020. Nel contesto di questo post e questo progetto cercheró di parlare della competizione nel modo piú completo possibile, coprendo le varie fasi ed tutte le maggiori protagoniste  con le loro stelle, come sará per tutte le edizioni successive. 



Il Mondiale di Messico 1986 si svolse dal 31 Maggio al 29 Giugno in dodici stadi differenti, tra cui il famoso Stadio Azteca, che aveva giá ospitato la finale del 1970 tra Italia e Brasile. In realtá i Mondiali dovevano essere ospitati dalla Colombia, che peró poi dovette rinunciare. L'organizzazione fu messa in difficoltá da un terribile terremoto che colpí Cittá del Messico nel 1985. Rispetto alla edizione 1982, se le squadre partecipanti rimasero 24, cambió la formula, sparendo la seconda fase a gruppi, che fu sostituita da ottavi e quarti.  Il pallone del torneo era il celeberrimo Adidas Azteca. Tra le partecipanti al torneo, sorpresero le assenze di Olanda, Austria e Jugoslavia tra le Europee, mentre tornarono a giocare la competizione il Portogallo e l'Uruguay. Esordio per la Danimarca, giá brillante al precedente Europeo.

Il Gruppo A vedeva come testa di serie l'Italia di Bearzot, che si ritrovava peró come come avversari, oltre alle piú docili Bulgaria e Corea del Sud, anche l'Argentina. Gli argentini, oltre a Maradona, potevano esibire futuri capisaldi come Batista, Borghi, Burruchaga, Enrique e Ruggeri, oltre a giocatori piú esperti come Passarella, Valdano, Giusti, Pasculli e Pumpido. Sicuramente un gruppo difficile per noi, per lo meno per poter ambire al primo posto (anche perché, storicamente, le squadre sudamericane hanno sempre giocato meglio alle edizioni giocate nel loro continente).

Il Gruppo B includeva come testa di serie il Messico, padrone di casa. Tra i messicani la stella era Hugo Sanchez, grande centravanti del Real Madrid di quegli anni. In quell'edizione si metterá in luce anche Manuel Negrete, autore di uno dei goal piú belli dell'edizione. Il Messico doveva vedersela con l'Iran, il Paraguay ed il Belgio, squadrá che si fondava fortemente sull'ossatura dell'Anderlecht ed includeva campioni come Pfaff, Gerets, Vandereycken, Scifo, Ceulemans, Grun, e Claesen (il Belgio diventerá una delle mie squadre preferite durante la competizione e diede vita ad una delle partite piú emozionanti, agli ottavi).

Nel Gruppo C, la testa di serie era la Francia. I Campioni d'Europa ripresentavano i suoi campioni Amoros, Battiston, Bossis, Fernandez, Platini, Giresse, Tigana e Rocheteau. Tra i convocati si potevano notare anche i nomi di Jean-Pierre Papin, Yannick Stopyra e Bruno Bellone. Nello stesso gruppo erano presenti anche l'Ungheria, il Canada (con mio padre ci divertimmo molto a commentare le giocate di un terzino calvo, per noi 'Bomoro') e l'URSS (futura finalista agli Europei 1988), squadra molto forte guidata da Valeri Lobanovsky sulla base dell'ossatura della Dinamo Kiev e che poteva schierare grandi giocatori come Dasaev, Zavarov (futuro bianconero), Kuznetsov, Protasov, Belanov (futuro capocannoniere della competizione e Pallone D'Oro), Aleinikov ed il grande Oleg Blokhin.

Il Gruppo D vedeva il Brasile di Zico come testa di serie. Tra i brasiliani erano presenti altri reduci della sfortunata edizione del 1982 (Oscar, Edinho, Falcao, Junior e Socrates), ma anche nuovi nomi che infiammeranno i prossimi anni del calcio (Muller, Careca, Josimar, Alemao, Branco, Silas, Valdo). Nello stesso gruppo anche l'Irlanda del Nord del veterano Pat Jennings, l'Algeria di Belloumi e Rabah Madjer (il futuro Tacco di Dio) e la Spagna di Butragueno, anch'essa ricca di altri nomi prestigiosi come Zubizarreta, Camacho, Victor, Gordillo, Gallego, Chendo, Salinas e Michel.

Il Gruppo E includeva la Germania Ovest, finalista di Spagna 1982, come testa di serie. La squadra tedesca includeva vari campioni della vecchia guardia, come Rummenigge, Schumacher, Brieghel, Littbarski, Magath, Augenthaler, Allofs e Hoeness, ma anche novitá che marcheranno il futuro della nazionale, come Lothar Matthaus, Rudy Voller, Thomas Berthold e Andreas Brehme. Questo gruppo era forse uno dei piú equilibrati, dato che includeva anche la Danimarca dell'eterno Morten Olsen, di Jan Molby, Berggren, Elkjaer, Laudrup e Lerby, la Scozia di Souness, Strachan e Archibald e l'Uruguay di Francescoli.

Nel Gruppo F, infine, la testa di serie era la Polonia di Boniek, Zmuda e Smolarek, nello stesso gruppo peró si trovavano anche l'Inghilterra di Peter Shilton, Glenn Hoddle, Wilkins, Robson, Hateley (sbocciato nel Milan), Waddle e del giovane attaccante Gary Lineker. Oltre a loro, si potevano vedere il Portogallo di Manuel Bento, Fernando Gomes, Jaime Pacheco e del giovane Paulo Futre, ed il Marocco. Anche questo un girone equilibrato insomma.

La lista dei convocati mostra che Bearzot cercó alternative in ogni ruolo o quasi: Collovati per Vierchovow, Nela per Cabrini, Ancelotti per Bagni, Tardelli per De Napoli, Vialli per Conti, Rossi per Galderisi, Serena per Altobelli e via dicendo. Io ovviamente non posso non notare che quell'anno il capocannoniere del campionato era stato Roberto Pruzzo... Inoltre, a parte i casi di De Napoli e Vialli, Bearzot sembra non voler pescare dall'ottima Under 21 di Vicini.

L'Italia debuttó con un pareggio per 1 a 1 con la Bulgaria. La formazione di partenza era Galli, Bergomi, Cabrini, De Napoli, Vierchowod, Scirea, Conti (poi sostituito da Vialli), Bagni, Galderisi, Di Gennaro, Altobelli. Gli azzurri passarono in vantaggio con Altobelli ma poi si fecero raggiungere da Sirakov nel finale. Nella seconda partita, l'Italia affrontava l'Argentina di Maradona (che nella prima partita aveva battuto la Corea del Sud per 3 a 1). Bearzot schieró la stessa formazione della prima partita (Giuseppe Baresi subentró a De Napoli nel secondo tempo cosí come Vialli per Conti) e Bagni si attaccó in marcatura al suo amico Diego. Finí 1 a 1: l'Italia passó ancora una volta in vantaggio con Altobelli, ma poi Diego Maradona inventó un goal che lasció di stucco Galli (forse un po' troppo). Nella terza partita, l'Italia batte la Corea del Sud per 3 a 2 (doppietta di Altobelli che sale a 4 reti), peró l'Argentina vince il girone grazie ad un netto 2 a 0 sulla Bulgraia, che verrá ripescata come terza. In una di queste partite, mi sorprese il rabbioso calcio alle bottigliette d'acqua vuote date dal mio mito Bruno Conti al momento della sua sostituzione da parte di Vialli.

Il gesto di Maradona é molto bello, ma la reazione di Galli lascia veramente interdetti.

Nel Gruppo B, il Messico arrivó primo davanti al Paraguay (con il Belgio terzo ripescato dopo aver perso la prima partita proprio contro il Messico). Nel Gruppo C, Francia ed Unione Sovietica finirono a pari punti (URSS prima per differenza reti). Il loro scontro diretto finí 1 a 1. Nel Gruppo D, il Brasile (con Careca in gran forma) arrivó primo a punteggio pieno davanti alla Spagna (che perse 1 a 0 con i brasiliani per rete di Socrates). Nel Gruppo E, la Danimarca sorprese tutti arrivando prima a punteggio pieno dopo aver battuto la Germania per 2 a 0 e l'Uruguay per 6 a 1 (tripletta di Elkjaer che poi segnó anche con la Germania). Uruguay terzo ripescato per un soffio. Altra sorpresa nel Gruppo F, dopo il Marocco arrivó primo davanti all'Inghilterra (Lineker inizia a farsi vedere con una tripletta), mentre la Polonia fu ripescata come terza ed il Portogallo fu eliminato.


Passiamo agli Ottavi di Finale e partiamo dall'Italia ovviamente. Gli azzurri non ebbero molta fortuna e si trovarono ad affrontare la Francia di le Roy Platini (pallone d'oro negli ultimi tre anni), squadra semifinalista ai Mondiali 1982 e Campione d'Europa nel 1984. I francesi erano chiaramente i favoriti, peró in Italia speravamo in una sorpresa da parte dei nostri, come a volte é successo nella storia azzurra quando partiamo da sfavoriti. Purtroppo non andó cosí, gli azzurri fecero una partita generosa ma poco incisiva. La Francia passó in vantaggio proprio con Platini dopo un quarto d'ora e noi provammo a recuperare terreno, per poi essere puniti nel secondo tempo da Stopyra, in quello che fu il 2 a 0 finale. Di quella partita ricordo la forte delusione, anche se non ero sorpreso dal risultato, sapevamo tutti che era venuto il momento di salutare Bearzot e voltare pagina. Purtroppo Bearzot non investí a sufficienza sui nostri giovani piú in forma, anche se fu pure sfortunato dal fatto che la nuova, fortissima, generazione era ancora nell'Under 21 e sarebbe sbocciata con ili futuro CT, Azeglio Vicini.

Mi sembra giusto mettere una foto di Alessandro "Spillo" Altobelli, sicuramente l'azzurro piú meritevole in tutta la competizione, e non solo per i goal. In termini di sorpresa, metterei il giovane Fernando De Napoli, sicuramente tra gli azzurri piú in forma nel caldo dell'estate messicana.

Facciamo ora un riassunto delle altre partite. Il Messico vinse per 2 a 0 con la Bulgaria, il Brasile batté per 4 a 0 la Polonia (ricordo ancora l'impressione di potenza che mi diedero Josimar e Careca), l'Argentina passó per 1 a 0 (rete del leccese Pasculli) sull'Uruguay al termine di una partita spigolosa arbitrata dall'italiano Agnolin. La Germania vinse per 1 a 0 con il Marocco, segnando solo all'87mo con Matthaus. L'Inghilterra si impose per 3 a 0 sulla Polonia con una doppietta di Lineker. La Spagna invece, buttó fuori la Danimarca (mia squadra preferita dopo l'uscita degli azzurri) con un pesante 5 a 1 in cui risaltarono i 4 goal di Butragueno. Ho lasciato per ultima la partita che mi entusiasmó di piú di tutti gli Ottavi: ovvero la vittoria del Belgio ai tempi supplementari contro l'Unione Sovietica (Igor Belanov segnó una tripletta che gli consentí di finire il torneo con 4 reti e poi di vincere, sorprendentemente, il Pallone D'Oro, in quegli anni limitato ai soli giocatori europei). Fu una partita piena di colpi di scena, con il Belgio ad inseguire nei tempi regolamentari e poi fuggire ai supplementari grazie ad una prestazione maiuscola di Ceulemans e Claesen. La guardai di notte con mio padre, mangiando gelato ad ogni intervallo.

La prestanza di Jan Ceulemans contro gli avversari della CCCP, un vero leader.

Passiamo ai quarti di finale. In questo caso parliamo di tre partite finite ai calci di rigore. La Spagna fu buttata fuori dal Belgio (passato in vantaggio proprio con Ceulemans prima di essere raggiunto sull'1 a 1 dei tempi regolamentari). La Germania Ovest buttó fuori il Messico dopo un grigio 0 a 0 (i tedeschi non impressionarono per niente in questa competizione devo dire). La terza partita finita ai calci di rigore, fu la piú interessante e drammatica: ovvero Francia-Brasile che vedeva di fronte tantissimi campioni, a partire da Platini e Zico, al loro ultimo Mondiale. Il Brasile passó in vantaggio con una potente rete di Careca, ma poi si fece raggiungere da un goal da opportunista di Platini. Dopo di che, si consumó un finale teatrale: Zico sbaglió un rigore durante i tempi regolamentari, che poi si rivelerá decisivo. Il risultato infatti non si sbloccó piú e si andó ai rigori. Questa volta Zico segnó mentre Platiní mandó il suo rigore alle stelle. Gli errori di Socrates e Julio Cesar peró, condannarono il Brasile all'eliminazione. Fu l'ultimo palcoscenico per alcune delle stelle piú lucenti della storia del calcio brasiliano. Rimasi molto triste per Zico, uno dei mie giocatori preferiti di sempre.

Il rigore sbagliato da Zico...

L'unico quarto che si concluse prima dei calci di rigore non ha bisogno di presentazioni credo, é una delle partite piú famose della storia del calcio, ovvero Argentina - Inghilterra 2 a 1. É la partita che ha reso Maradona immortale, quella della vendetta argentina per la guerra delle Falklands/Malvinas, quella della Mano de Dios, quella del goal del secolo. Insomma, un classico del calcio in cui l'Inghilterra non poté che inchinarsi, nonostante il goal di Lineker nel finale aveva riacceso le sue speranze (l'inglese terminerá il torneo come capocannoniere con 6 reti, davanti a Maradona, Careca e Butragueno, non male!).

Comunque sia, Pete Shilton non aveva praticamente saltato. Le discussioni si incentrarono sul gesto antisportivo di Maradona, che sicuramente ci fu (anche se l'Argentina meritava ampiamente di vincere), peró credo che le reazioni furono esagerate quando si pensa che gesti antisportivi accadono costantemente nelle partite di calcio (per cercare un rigore, una punizione, far buttare fuori un avversario ...).

Passiamo guindi alle semifinali del 25 giugno, entrambe bellissime. La prima fu una possibile rivincita del 1982, ovvero Francia - Germania, arbitrata dal nostro Agnolin. I francesi speravamo nell'en-plein dopo aver eliminato Italia e Brasile, peró arrivarono stremati a questa partita. I tedeschi ne approfittarono per sbloccare il risultato con Andreas Brehme (goal su punizione simile a quello che segno due anni dopo all'Italia agli Europei del 1988, anche se qui la papera del portiere fu netta), nel finale, dopo varie occasioni per la Francia, Rudi Voeller raddoppió per il 2 a 0 che mandó la Germania in finale, mentre la Francia dovette accontentarsi di vincere la finalina con il Belgio (4 a 2, una delle reti fu del giovane Jean-Pierre Papin). 

5 palloni d'oro a stringersi la mano. Non li rivedremo piú al Mondiale.

L'altra semifinale vide l'Argentina battere il Belgio per 2 a 0 con un'altra doppietta di Maradona. Per me questa fu una delle migliori partite in assoluto di Maradona ed il suo secondo goal mi piace anche di piú di quello del secolo. Fu classe pura unita ad una forma fisica smagliante.

I giocatori belga sembra che stiano vedendo un alieno



Arriviamo quindi alla finale dello Stadio Azteca (a 16 anni di distanza da quando Pelé vi vinse il suo terzo mondiale). Non sono totalmente sicuro, ma penso di aver visto la partita a Limido, dai miei zii (o a un matrimonio di qualche parente?). Durante la partita, Maradona soffrí molto la stretta marcatura di Matthaus e la partita non sembra decollare. L'Argentina passa in vantaggio grazie ad un colpo di testa di Brown, che approfittó di un'uscita sbagliata di Schumacher (da noi si dice "andare per farfalle"). Nel secondo tempo, l'Argentina sembra mettere via la partita con una rete di Valdano, ma a quel punto i tedeschi, in un'orribile divisa verde, si svegliano rimontando prima con l'eterno Rummenigge e poi ancora con Rudi Voeller. La partita sembra avviata ai supplementari, ma proprio a quel punto Maradona trova una magia e serve un assist incredibile a Burruchaga, che sigla il goal del definitivo 3 a 2. Seconda finale consecutiva persa dai tedeschi (si vendicheranno nel 1990 e nel 2014, entrambe le volte in finale contro l'Argentina). L'Argentina é campione del Mondo per la seconda volta, a 8 anni di distanza dalla vittoria casalinga del 1978, macchiata dai favori arbitrali e dalla dittatura. Maradona prende il volo sugli antichi opponenti (Platini, Zico, Rummenigge) e viene riconosciuto per quello che era giá, il piú forte giocatore del mondo.

La stretta di mano tra i capitani Maradona e Rummenigge

La formazione dei Campioni del Mondo 1986


Chiudiamo ricordando che, quello stesso anno, l'Egitto vinse la Coppa d'Africa contro il Camerun.



Fonti per informazioni e snip:
- Wikipedia
- mondialidicalcio.org
- storiedicalcio.altervista.org
- Italia1910.com
- Solocalcio.com
- Fifa.com
- gameofgoals.it
- vivadiego.com

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