15 ottobre 2019

Siamo agli Europei, pure in anticipo!



Una nazionale non brillante, nonostante l'inusuale verde speranza della tenuta, batte la Grecia due a zero e centra la qualificazione agli Europei con tre turni di anticipo e sette vittorie su sette (e nel frattempo sono diventate otto su otto con la vittoria di stasera). Solo Inghilterra, Belgio e Russia hanno fatto piu' goal finora. Insomma una bella iniezione di buone notizie che si collega all'esplosione di talento che si sta formando a centrocampo, dove a Jorginho e Verratti si stanno aggiungendo Barella e Sensi, aumentando il tasso tecnico gia' impreziosito da Insigne e Bernardeschi. Nel frattempo si stanno inserendo le altre avversarie: tra le gia' qualificate troviamo Belgio, Russia,  Spagna, Ucraina e Polonia. Vorrei pero' utilizzare questo post per parlare di due questioni che mi stanno a cuore.

Come utilizzare il tempo e le partite a disposizione fino agli Europei?

I media hanno gia' parlato del fatto che Mancini fara' molti esperimenti. Per esempio, stasera con il Liechtenstein, solo Verratti era presente dall'inizio tra i titolari di Sabato scorso, mentre per il resto Mancini dara' spazio ad altri giocatori (per quanto e' molto opinabile che si possano considerare Belotti e Bernardeschi delle riserve) che vuole valutare in ottica Europei. Io penso che questo sia un errore. La nazionale ha troppe poche occasioni per giocare insieme e secondo me sarebbe meglio usare il tempo a disposizione per definire l'undici titolare (ovviamente con possibili alternative in tutti i reparti) e per far si che questi titolari sfruttino le rimanenti partite di qualificazione ed amichevoli per trovare affiatamento ed automatismi di base.

Non dimentichiamo neppure che ormai ogni partita della nazionale ha un impatto sui vari ranking UEFA e FIFA, che a sua volta hanno un impatto non da poco sui sorteggi per competizioni e qualificazioni, come tristemente abbiamo visto in passato. Se proprio volessimo trovare un compromesso, allora direi di far sempre partire i titolari (al netto di infortuni e altre priorita') in ogni partita e poi usare il secondo tempo per gli esperimenti.

Questo girone di qualificazione era piu' facile di quello dell'Italia di Ventura?

La risposta rapida e' Si ed e' in parte ovvia. Ai Mondiali ci sono meno posti per le squadre Europee, statisticamente le piu' competitive, e questo fa si che i gironi di qualificazione per i Mondiali possano contenere avversari di livello piu' alto (per quanto in queste qualificazioni abbiamo visto Germania e Olanda nello stesso girone). E' anche vero che l'Italia di Ventura era andata bene fino alla sconfitta in casa della Spagna nel Settembre 2017, che ovviamente ci poteva stare. Pero' secondo me quello non e' il punto ed il fatto che, almeno stando alle dichiarazioni che vengono pubblicate, Ventura non lo capisca, fa si che io lo consideri l'allenatore piu' disastroso (vi sorprendero' dicendo che il secondo peggiore a mio parere e' stato Lippi 2 seguito da Trapattoni, ma di questo parliamo con calma un'altra volta) che avuto la nazionale da quando la seguo (ovvero dai tempi di Bearzot ad inizio anni '80).

Ventura ha gestito male il gruppo sia a livello psicologico (e' andato ad affrontare la trasferta di Madrid come uno sbruffone, senza pensare a proteggere la squadra) sia a livello tattico. Dopo il crollo con la Spagna, l'Italia e' andata in difficolta' e ha perso fiducia nei suoi mezzi, crollando a livello di personalita'. Secondo me la Federazione avrebbe dovuto cambiarlo prima dello spareggio con la Svezia, si vedeva che non era piu' in grado (ma ci sarebbe molto da parlare anche della Federazione; basta vedere come hanno fatto fatica a gestire il dopo Ventura, con tante sparate a vuoto su cambiamenti radicali che dovevano venire e pochissimi fatti).

Con la Svezia poi c'e' stata la dimostrazione totale che Ventura non era all'altezza, l'Italia continuava, soprattutto all'andata, a macinare cross contro quei giganti svedesi comodamente chiusi in area di rigore. Mettere in campo Verratti ed Insigne pensando di farli giocare come mezzepunte che cercano il dribbling invece di sfruttarne le capacita' di fraseggio (come si vede ora con Mancini) e' stata veramente una cosa inguardabile. La cosa che mi ha fatto piu' arrabbiare e' che agli Europei del 2016 Conte aveva a sua disposizione una nazionale piu' debole di quella di Ventura  a livello del valore dei singoli giocatori, eppure era riuscito a farli rendere al massimo. Avevamo asfaltato Belgio e Spagna e portato ai rigori al Germania campione del mondo in carica...

vabbeh mi fermo qui che questa cosa mi brucia ancora tantissimo (per quanto si potrebbe iniziare una discussione accademica se sia peggio la vergogna del 2017, o le deludenti eliminazioni ai gironi nel 2010 e 2014; per me non c'e' discussione, meglio esserci e soffrire che rimanere con il dubio di quello che si poteva fare), per non parlare del fatto che Ventura non ha neanche avuto la decenza di dimettersi e si e' fatto pagare lo stipendio fino alla fine.

Non possiamo finire il post cosi'!

Ok, chiudiamo su una nota piu' positiva. In questi giorni ho pensato ad uno dei miei grandi miti calcistici: Franco Baresi (nel mio pantheon personale insieme a gente come Bruno Conti, Andrea Pirlo e Manuel Rui Costa). Ci ho pensato un po' perche' al Festival dello Sport di Trento era ospite il Milan degli invincibili di Arrigo Sacchi (parleremo in un'altra occasione delle squadre di club che hanno marcato la storia del calcio e del perche' loro e non altre) ed un po' perche' sono passati 25 anni da quando Franco Baresi faceva un'impresa incredibile tornando a giocare a 24 giorni da un operazione al menisco e tenendo in piedi l'Italia nella finale con il Brasile di Romario e Bebeto del 1994. Proprio in questi giorni e' uscito un bellissimo articolo su Ultimo Uomo, sicuramente il mio sito preferito di analisi e memoria calcistica (vi consiglio le analisi tattiche di Fabio Barcellona). Onore al grande Libero.

A presto!