07 ottobre 2021

NAZIONALE: Grazie per questi tre anni senza sconfitte ragazzi!

 

Federico Chiesa é un gradino sopra gli altri giocatori italiani. Come gia' era successo nella vittoria della Juve sul Chelsea (2 copertine fa), il campione azzurro ha mostrato ancora una volta di poter creare occasioni da goal e tradurle in pratica quasi dal nulla (nessuno dei suoi compagni avrebbe seguito quel rinvio di Chiellini con la stessa grinta e determinazione). Era giá successo con la Juve la scorsa stagione e poi con l'Italia contro Austria e Spagna agli Europei. All'epoca non gli diedi il valore che meritava perché mi ha sempre infastidito un po' l'aria da esagitato in campo e quei vezzi individualisti da mini-Ronaldo al momento di esultare, poco in linea con il senso di squadra degli altri azzurri. Peró non si puó piú negare che il miglioramento che Chiesa ha raggiunto nell'ultimo anno lo pone come uno dei piú forti giocatori d'Europa e fortunatamente ce l'abbiamo noi. (snip da il messaggero.it)

Nel Novembre del 2017 ero in missione di lavoro a Gaza e vedi l'Italia pareggiare 0 a 0 a San Siro contro la Svezia nel ritorno dello spareggio per l'accesso ai Mondiali di Russia 2018. L'Italia fu sfortunata ma la frittata era stata fatta con la sconfitta in casa della Spagna nei gruppi di qualificazione che fece crollare le sicurezze azzurre ed incrinó i rapporti tra i giocatori ed il, totalmente inadequato, CT Ventura. L'Italia non si qualificó per i mondiali, era la prima volta da quando ero nato. Ricordo il dolore fortissimo che provai, soprattutto per Buffon che avrebbe potuto stabilire un record come mondiali a cui partecipava e presenze in nazionale.

Nel Settembre del 2018, la Nazionale, allenata da Roberto Mancini, perse in casa del Portogallo nel girone della prima edizione della Nations League (quella poi vinta dal Portogallo stesso). Io poi vidi la partita di ritorno (sempre a San Siro), un altro 0 - 0, stavolta allo stadio con mio figlio. Fu un peccato per il risultato ma si vedevano giá segni di crescita. Da quel Settembre 2018, l'Italia ha giocato 37 partite senza perderne nemmeno una. In mezzo: una qualificazione agli Europei 2020 (poi rinviati per Covid); a punteggio pieno, una qualificazione alle finali di Nations League impreziosita da una bellissima vittoria in casa dell'Olanda; la stupenda vittoria agli Europei 2021 (prima della mia vita); il primo posto attuale nel girone di qualificazione ai Mondiali 2022 del Qatar. Insomma un GRAZIE gigantesco a Mancini e a tutta la squadra di cuore.

Ieri sera questo ciclo si é interrotto con una sconfitta per 2 a 1 a San Siro contro la Spagna, seconda volta che una squadra di Mancini prendeva piú di un goal. É una sconfitta che brucia tantissimo per tanti motivi. Perché é venuta con la Spagna. Perché é successo a San Siro dove l'Italia non perdeva dal 1925, ovvero da 46 partite. Perché la sconfitta ha sembrato dare forza alle ombre che alcuni, anche in Italia, avevano gettato sulla vittoria azzurra ai rigori contro gli spagnoli nelle semifinali degli Europei di Luglio. Poi a me brucia anche per certe scelte di Mancini.

Mettiamo subito le cose in chiaro. Primo, la Spagna ha nettamente meritato di vincere. Ha giocato molto bene, riuscendo a bloccare la costruzione del basso degli azzurri o il giro palla del centrocampo delle meraviglie Barella/Jorginho/Verratti. Ha eluso quasi sempre il pressing azzurro facendo ruotare benissimo i suoi uomini (Oyarzabal su tutti, ha un senso finissimo dello spazio negli inserimenti). Non dimentichiamo che Luis Enrique aveva vari giocatori importanti infortunati come Pedri, Morata o Olmo. Eppure anche i giovani e giovanissimi che ha schierato hanno figurato benissimo.

Secondo, la partita é stata completamente rovinata dall'espulsione di Bonucci. Lui sará stato ingenuo, peró la prima ammonizione per proteste (era il capitano!) era esagerata. Peccato perché fino ad allora la partita era stata giocata meglio dalla Spagna ma era stata abbastanza equilibrata: l'Italia era partita meglio, poi era venuta fuori la Spagna, che aveva trovato il goal su una gestione difensiva pessima di Bastoni, poi dopo la quasi gatta di Donnarumma (sicuramente condizionato dai vergognosi fischi della solita frangia di idioti, forsi gli stessi che hanno fischiato l'inno spagnolo), l'Italia aveva preso un palo con Chiesa e fallito un'occasione netta con Insigne.

La Spagna ha raddoppiato con Ferran Torres (molto bella l'azione) proprio a tempo scaduto del primo tempo e per l'Italia si é messa durissima. Nel secondo tempo Mancini ha schierato Chiellini per un evanescente Bernardeschi, mettendo una difesa a tre per poter rimediare all'uomo in meno. Poi l'Italia ha cercato di guadagnare piú fisicitá mettendo Kean, Locatelli, Pellegrini, Calabria per Insigne, Verratti (molto nervoso, una brutta copia di quello del PSG), Jorginho e un poco ispirato Barella. Secondo me questi giocatori andavano schierati da subito, ma ne parlo piú sotto. 

La Spagna ha comunque mantenuto il dominio del gioco con il suo ottimo palleggio e avuto anche occasioni per segnare ancora (bellissima una parata di Donnarumma su Marcos Alonso). Poi uno strappo del bravissimo Chiesa ha riportato l'Italia sotto (rete di Pellegrini) ed ha almeno alleviato le dimensioni della sconfitta. Da una parte meglio adesso che ad Europei o Mondiali, cosí ora ci liberiamo di questa sensazione irreale di imbattibilitá per vedere cosa dobbiamo fare per rilanciarci in chiave mondiali e anche per mettere da parte certi debiti di gratitudine verso gli eroi di Wembley.

Adesso vorrei affrontare due punti che si richiamano ad alcuni aspetti che avevo giá sollevato durante gli Europei.

1. Perché sono incavolato con Mancini (valgono le premessa detta sopra sul grazie agli azzurri, sulla partita rovinata dall'espulsione di Bonucci e sulla grande generositá degli azzurri nel lottare fino alla fine). Secondo me Mancini doveva cercare di imparare qualcosa dalla semifinale di Luglio: la Spagna ha dato il meglio degli Europei contro di noi perché il nostro modo di giocare ha esaltato il loro per via della loro specularitá e attenzione a pressing e passaggi brevi. Mi rendo conto che é giá difficile impostare uno stile di gioco in una nazionale (troppo poco tempo per allenarsi insieme), peró occorrerebbe sapersi adattare alle altre squadre o per lo meno sfruttare i punti deboli (non mi credete? vedrete che la Spagna non riuscirá a giocare cosí in finale, indipendentemente dall'avversario).

Avremmo dovuto giocare in modo da dare meno rilievo a queste caratteristiche: questo voleva dire ad esempio schierare un centravanti capace di difendere il pallone davanti per aiutare la squadra a risalire (Scamacca? Kean?) anche lanciando lungo per cercare la sponda su Chiesa (o Pellegrini, Kean, Barella) senza dover fare una fatica bestiale per attraversare la rete spagnola a centrocampo, come giá era successo a luglio. E poi magari avere giocatori come Locatellli per aiutare su lanci lunghi e cambi di fascia. Invece abbiamo replicato il centrocampo che gia' a luglio non aveva retto il confronto con gli spagnoli che questo gioco lo praticano da 20 anni. Non capitemi male, Verratti, Jorginho ed Insigne sono fuoriclasse ed il loro gioco stretto é preziossimo nella gran parte delle partite, peró NON TUTTE. Con la Spagna occorrevano scelte diverse secondo me, come giocatori e come strategia.

2. Perché in giro vedo sempre troppi predicatori. Per spiegarmi uso come esempio la bellissima partita tra Francia e Belgio, seconda semifinale che ha portato la Francia a recuperare da 0 a 2 (Carrasco e Lukaku) a 3 a 2 (Benzema, Mbappé e Hernandez). É stata una partita stupenda (e qui l'arbitro non l'ha rovinata), piena di emozioni ed occasioni, giocata a viso aperto da due squadre piú interessate a creare occasioni che ha applicare bene le posizioni in campo o il pressing come é spesso sembrato durante Italia-Spagna. Non capisco quindi i commenti di Dario Pergolizzi (di solito mi trovo molto d'accordo con lui), che ha parlato di partita bellissima su Ultimo Uomo. Vogliamo paragonarle?

Secondo me il punto é sempre lo stesso: una squadra puó avere uno stile di gioco molto elaborato e basato sul possesso (come la Spagna di Luis Enrique o le squadre di Guardiola), peró se si incontrano due squadre con questo stile di gioco, il risultato probabile é che si annullino o il gioco sia molto spezzettato e poco fluido (avete presente Chelsea-City di qualche sabato fa'?). Invece puó diventare molto spettacolare ed interessante se si trovano di fronte squadre con stili diversi. Tra l'altro, proprio Francia e Belgio insegnano che non é il solo calcio della Spagna che puó essere spettacolare (un tasto sui cui insisto molto quando si parla di Conte), vi sono tanti modi.

Finiamo con un ultimo commento su Francia-Belgio. Avrebbero meritate entrambe, la Francia ci ha creduto di piú nel secondo tempo e sfidera' la Spagna in finale. Noi avremo la finalina con il Belgio (ancora beffato dai francesi come nella semifinale mondiale di Russia 2018); spero Mancini la usi per fare esperimenti e gettare le basi per le partite di Novembre. Certo sono sempre importanti in relazione al ranking, peró le finaline sono deprimenti per me (l'ultima che mi ricordo é Italia-Inghilterra dei mondiali 1990, grazie a Dio, agli Europei non le fanno), ti fanno pensare ancora di piú al fatto che non sei nella finale vera.

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