L'ossatura della squadra si basa sempre sul blocco Juve (Zoff, Gentile Cabrini, Scirea, Tardelli, Bettega) che aveva caratterizzato la squadra sia ai Mondiali d'Argentina che agli Europei 1980. Per il resto la squadra vede l'inserimento graduale di giocatori come Collovati, Marini, Conti, Oriali ed Altobelli (alcuni di loro giá presenti nel 1980 a dire il vero), mentre fanno qualche apparizione anche Giuseppe Baresi, Salvatore Bagni, Giuseppe Dossena, Franco Selvaggi e Pietro Vierchowod, mentre Carletto Ancelotti e Franco Baresi saranno penalizzati da pesanti infortuni.
Nella seconda parte del 1981, l'Italia pareggia con Jugoslavia e Grecia (reti di Bettega e Conti) e vince con il Lussemburgo di misura con una rete di Collovati. La qualificazione é conquistata ma la squadra non convince e Bearzot viene pesantemente attaccato dalla stampa. L'avvicinamento al mondiale attraverso le amichevoli va pure peggio, l'Italia perde con la Francia e la Germania Est, per poi pareggiare 1 a 1 con la Svizzera (rete di Cabrini). Pruzzo, capocannoniere del campionato come la stagione precedente, gioca da titolare solo con Lussemburgo e Francia, poi non si vede piú. Sembra proprio che Bearzot insista ad aspettare Paolo Rossi, che tornerá proprio con la Svizzera, alla vigilia del Mondiale. Le critiche per Bearzot arrivano da quasi tutti!
I Mondiali
Su questo mondiale é stato scritto tantissimo, da tanti punti di vista (
io ho amato tantissimo 'La Partita' di Piero Trellini, su Italia-Brasile). Io stesso ne ho parlato in modo molto personale quando ho ricordato
Paolo Rossi lo scorso Dicembre. Nel contesto di questo post e questo progetto cercheró di parlare della competizione nel modo piú completo possibile, coprendo le varie fasi ed tutte le maggiori protagoniste con le loro stelle, come sará per tutte le edizioni successive. Certo la Nazionale riceverá un'attenzione speciale, ma questo sarebbe successo anche se avesse perso. Ora partiamo. Un aspetto interessante fu che questo fu forse l'ultimo mondiale in cui la quasi totalitá dei giocatori in rosa giocavano nel proprio paese. Inizió a cambiare da allora.
Si intravedono pure Cesare Maldini e Azeglio Vicini, futuri CT, oltre a Franco Baresi, futuro capitano (1990)
Il Mondiale di Spagna 1982 si svolse dal 13 giugno all'11 luglio 1982 in diciassette stadi differenti (maggior numero di sempre). Rispetto alle edizioni precedenti, le partecipanti alla fase finale furono portate da 16 a 24. Le partecipanti furono divisie in 6 gironi da 4 squadre in cui solo le prime due di ogni gironi sarebbero passate. Dopo la prima fase a gruppi, invece di avere ottavi e quarti (come invece si fará dal 1986 in poi), il torneo prevedeva una seconda fase a gruppi con 4 gironi da 3 squadre che venivano assegnate in base al loro piazzamento nella prima fase a gruppi. Ogni gruppo avrebbe poi espresso una semifinalista.
I sei gruppi della prima fase sono visibili sopra.
La prima squadra di ogni gruppo era la testa di serie al sorteggio, mentre le altre appartenevano alle fascie successive (sorprendono Francia e Belgio in Fascia 2). Sorprese anche l'
assenza di
Portogallo, Olanda, Danimarca e Romania tra le squadre europee e dell'
Uruguay tra le sudamericane. Ora analizzeremo l'andamento di ogni gruppo, lasciando quello dell'Italia per ultimo per lasciare piú spazio.
Il Gruppo 2 vedeva come favorita la Germania, squadra campione d'Europa in carica e che poteva fregiarsi di una rosa di altissimo livello appoggiata per la gran parte su Bayern (Breiter, Dremmler, Rummenigge), Colonia (Schumacher, Littbarski, Fischer), Stoccarda (i due Forster e Hansi Muller) e Amburgo (Hrubesh, Magath e Kaltz), oltre che da altri nomi importanti come Briegel, Stielike, Allofs e Matthaus. Tra le avversarie, l'Algeria poteva contare con Lakhdar Belloumi e Rabah Madjer (futuro vincitore della Coppa Campioni con il Porto), l'Austria con Bruno Pezzey, Walter Schachner, e Herbert Prohaska ed il Cile con vari giocatori del Cobreloa, due volte finalista in Copa Libertadores nel 1981 e 1982. Nonostante l'attesa supremazia tedesca, la Germania terminó a 4 punti come Austria ed Algeria, passando per prima davanti all'Austria solo per la differenza reti. La squadra di Derwall infatti uscí sconfitta per 2 a 1 nella prima partita con l'Algeria (in cui si misero in luce proprio Belloumi e Madjer) e poi recuperó vincendo con Cile ed Austria (Rummenigge si mise in luce con 4 reti complessive, tre delle quali al Cile. L'Austria terminó al secondo posto e Schachner andó a rete sia con il Cile che con l'Algeria (che andó alla storia come la prima squadra africana a battere un'europea ai mondiali). La melina tra Germania e Austria nell'ultima partita fu talmente scandalosa che dai tornei successivi venne inserita la regola della contemporaneitá nelle ultime partite dei gironi.
Il
Gruppo 3 metteva di fronte il
Belgio, finalista degli Europei 1980 e l'
Argentina, Campione del Mondo in carica. I biancocelesti potevano schierare una lista i nomi rimasti nella memoria del calcio, come
Ardiles, Bertoni, Diaz, Fillol, Kempes, Passarella, Tarantini e Valdano, oltre ovviamente alla nuova stella attessisima in Spagna,
Diego Armando Maradona. Sorpende leggere ora come tutti i giocatori argentini (con l'eccezione di tre che giocavano in Europa) giocassero ancora in Argentina, per la gran parte nel
Boca Juniors o nel
River Plate. Anche il
Belgio aveva la sua dose di facce note:
Pfaff, Gerets, Millecamps, Vandereycken, Coeck, Ceulemans, Van Der Elst. Ungheria ed El Salvador sembravano semplici comprimari anche se l'
Ungheria riuscí a battere l'El Salvador per 10 a 1, con trippletta di un certo Kiss. L'
Argentina invece fu sorpresa dal Belgio nella partita di esordio dei Mondiali e perse per 1 a 0. La squadra allenata da
Cesar Luis Menotti, si riprese vincendo le altre due partite (
Maradona e Bertoni misero a segno due reti a testa), peró al Belgio bastó pareggiare con l'Ungheria per guadagnare il primo posto. I segni del destino?
Il Gruppo 4 appariva come molto equilibrato, mettendo in campo Inghilterra (padrona nelle coppe europee per club), la Francia (che stava per diventare di nuovo protagonista del calcio mondiale) e la Cecoslovacchia (terza agli Europei 1980 e vincitrice nel 1976). L'Inghilterra schierava nomi ormai noti come il portiere Shilton, Keegan, Francis, Hoddle, Bryan Robson, Wilkins e Withe. I nomi della squadra francese divennero particolarmente famosi da questo mondiale in poi: Amoros, Battiston, Bossis, Tresor, Platini, Giresse, Tigana, Lacombe, Rocheteau. La Cecoslovacchia poteva ancora contare sul mitico Antonin Panenka, quello del rigore a cucchiaio contro Sepp Maier agli Europei 1976. L'Inghilterra si qualificó per prima con tre vittorie, incluso un secco 3 a 1 alla Francia con doppietta di Robson. I francesi si accontentarono del secondo posto, dopo aver battuto il Kuwait (un goal di Giresse mentre gli avversari erano fermi a causa di un fischio attribuito all'arbitro scatenó l'invasione del campo dello sceicco presidente della federazione calcistica del Kuwait) e aver pareggiato con la Cecoslovacchia (Panenka salutó il mondiale segnando su rigore!).
Il Gruppo 5 vedeva come squadre favorite la Spagna padrona di casa e la Jugoslavia. Gli spagnoli potevano contare su una rosa ben rodata che includeva Arconada, Camacho, Gordillo, Juanito, Zamora, Gallego, Santillana e Quini. La Jugoslavia poteva schierare i gemelli Vujovic, Zivkovic e Surjak. La sorpresa peró fu l'Irlanda del Nord di Pat Jennings e Gerry Armstrong, che vinse il girone battendo la Spagna per 1 a 0 nell'ultima partita (tuttora record di reti di una squadra in una partita del mondiale), dopo aver pareggiato le precedenti due. Alla Spagna non bastó battere la Jugoslavia e, nonostante il trattamento favorevole al sorteggio, dovette accontentarsi del secondo posto.
Il Gruppo 6 era quello della squadra piú attesa del mondiale, ovvero il Brasile allenato da Tele Santana, una delle nazionali piú forti e spettacolari di sempre. I verdeoro potevano schierare campioni come Valdir Peres (si era un campione, a dispetto delle critiche che ricevette dopo), Leandro, Oscar, Cerezo, Junior, Paulo Isidoro, Socrates, Serginho (guardatevi le statistiche sui suoi goal in Brasile), Zico, Eder, Falcao, Edinho, Renato, Dinamite e Dirceu (unico a giocare in Europa con Falcao, fu la prima volta che giocatori che non giocavano in Brasile furono convocati in nazionale). A cercare di contrastare i brasiliani erano soprattutto l'URSS di Dasayev e Blokhin e la Scozia di Souness, Strachan, Dalglish, Jordan e Archibald (fu allora che mi innamorai della loro maglietta scura). Come previsto il Brasile vinse il girone a punteggio pieno dando tantissimo spettacolo e segnando 10 goal in tre partite (inclusi tre di Zico, due di Falcao ed Eder), tra cui alcuni rimasero particolarmente famosi, come una bellissima semi-rovesciata di Zico ed un tiro da fuori di Eder (aveva un sinistro potentissimo). Io rimasi veramente impressionato a vederli, sembravano di un altro pianeta e sapevano giocare di prima, quasi danzando. L'URSS strappó il secondo posto alla Scozia razie alla differenza reti (segnarono meno ma presero meno reti dal Brasile).
Ritorniamo quindi al
Gruppo 1, dove l'
Italia si trovava un gruppo all'
apparenza abbordabile e composto anche da
Polonia, Perú e Camerun. I convocati dell'Italia sono indicati qui sopra. Rispetto agli Europei di due anni prima erano stati inseriti
Bergomi, Vierchowod, Dossena, Marini, Conti, Massaro, Rossi e Selvaggi al posto di
Giuseppe Baresi, Bellugi, Maldera, Benetti, Buriani, Zaccarelli, Bettega e Pruzzo (quest'ultimo sicuramente il grande assente). Nel
Perú diventerá conosciuto
Uribe, futuro giocatore del
Cagliari, mentre la
Polonia poteva schierare
Zmuda, Smolarek, Lato (gia' presente al mondiale 1974) e il grande
Zibigniew Boniek, futura stella di Juventus e Roma. Nel
Cameroon poi si metteranno in mostra il portiere
Thomas N'Kono (poi idolo di
Buffon),
M'Bida e
Roger Milla, futuro membro del mio
pantheon.
L'
Italia inizió con un pareggio per
0 a 0 con la
Polonia. La formazione di partenza era
Zoff, Gentile, Cabrini, Marini, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. La squadra non fece una gran figura e la stampa inveí ancora piú forte contro
Bearzot (si arrivó ad offese pesantissime). Nella seconda partita
l'Italia pareggió 1 a 1 con il Perú. L'Italia, con la stessa formazione di quattro giorni prima, partí bene con un
gran goal di Conti ma poi non riuscí a chiudere e nel finale, dopo che
Causio ebbe sostituito
Rossi, si fece recuperare dai peruviani. Nell'ultima partita la
Polonia vinse largamente con il Perú e l'Italia arrivó praticamente a pari punti con il Camerun. Bearzot schieró
Oriali al posto di Marini e il Camerun passato in svantaggio per un rocambolesco
goal di Graziani, recuperó un minuto dopo per un altrettanto rocambolesco
goal di M'bida. Finí
1 a 1 e
l'Italia passó per seconda dietro alla Polonia solo per aver segnato due goal nelle tre partite contro il goal del Cameron. Vi fu persino
un'inchiesta su un possible pagamento del Camerun da parte azzurra. La sfiducia verso la nazionale era al punto massimo, si rimarcava soprattutto
la cocciutaggine di Bearzot nel continuare a schierare Paolo Rossi, un fantasma rispetto al Pablito di Argentina 1978.
I risultati sorprendenti dei gruppi di
Italia, Argentina e Spagna crea una situazione in cui, gli accoppiamenti per la seconda fase a gironi sono sorprendenti. Italia e Spagna in particolare pagano il loro secondo posto nella prima fase andando a finire in gironi incredibilmente duri nella seconda:
Italia con Brasile e Argentina e
Spagna con Germania ed Inghilterra.
La Francia e l'URSS, invece, nonostante il loro secondo posto nella prima fase, finiscono in gironi molto abbordabili. La
Francia con Irlanda del Nord e Austria, l'
URSS con il Belgio e la Polonia. Come per la prima fase a gironi, partiremo prima dai gironi che non contengono l'Italia. Sono rimaste in campo dieci squadre europee e due sudamericane.
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