06 agosto 2023

ANNO x ANNO - Stagione 1985-86 - Il Real Madrid costruisce il mito del Bernabeu

 

Vero che non hanno vinto la Coppa Campioni (2 UEFA consecutive e 5 campionati spagnoli di fila non sono male). Peró negli anni '80, il Real Madrid (sponsorizzato PARMALAT) di Butragueno, Sanchez, Santillana, Gordillo, Michel e via dicendo é stata una squadra iconica in tutta Europa per la sua capacitá di ribaltare le partite ed intimorire gli avversari al Bernabeu. Ha vinto meno della versione anni '50 o anni '10, peró rimane nella memoria almeno al pari di quella dei primi galacticos

Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa é la stagione tra la tragedia dell'Heysel, che marcherá l'inizio del ritiro di Platini dal calcio oltre che l'assenza delle squadre inglesi dalle competizioni europee per anni, ed i Mondiali di Messico 1986 (uno dei piú iconici della storia del calcio, ne parleremo a parte). 

Io ero continuavo a giocare a calcio nel Cervo, anche se nel frattempo il mio orizzonte si era allargato a Parma, visto che avevo iniziato la prima superiore all'ITCS GB Bodoni di Via Farini. Il che significava che al mattino alle 7:05 dovevo essere pronto per predere la corriera che scendeva da CasaSelvatica e Limido per Parma. Fu un anno di nuove amicizie (su tutte Stefano Gastaldi, detto Pepe), che poi marcheranno la mia gioventú. Quell'anno inizia anche ad andare in motorino, un Tuareg 50 bellissimo ed iniziai ad andare in discoteca (inizialmente la Domenica Pomeriggio, al Selena di Collecchio o il Jumbo sulla Via Emilia) con la compagnia di San Martino. 


INGHILTERRA

A livello di mercato, i campioni in carica dell'Everton lasciarono partire tanti dei loro giocatori e fecero il colpaccio acquistando Gary Lineker dal Leicester. Il Liverpool si assicuró Steve McMahon, il Tottenham prese Chris Waddle, mentre cominciarono ad apparire dalle giovanili Paul Gascoigne nel Newcastle e Paul Ince  nel West Ham. La stagione cominció con una striscia di vittorie consecutive del Manchester United, poi Liverpool ed Everton si disputarono il titolo come nella stagione precedente. Questa volta fu il Liverpool, guidato dal suo ex campione scozzese Kenny Dalglish, ad assicurarsi sia il campionato che la FA Cup, in entrambi i casi davanti all'Everton, che si dovette accontentare del primo posto di Lineker in classifica cannonieri davanti al sempre fortissimo Ian Rush.

SPAGNA

Questa fu la stagione che vide il passaggio di Hugo Sanchez sulla sponda Real di Madrid. Il messicano lascerá il segno negli anni a venire. Il Real si separó da Stielike e acquistó Gordillo dal Betis.  L'Atletico Madrid si consoló con l'acqusto del portiere argentino Ubaldo Fillol e l'arrivo in prima squadra di Paco Llorente mentre il Real Saragozza si assicuró il giovane uruguaiano Ruben Sosa. Questa volta, i campioni in carica del Barcelona arrivarono secondi sia in campionato (dietro al Real Madrid, dominante anche grazie alle reti di Hugo Sanchez e Jorge Valdano), sia in Copa del Rey, dietro al Real Saragozza. Nonostante la vittoria in campionato, a fine stagione Molowny salutó la panchine merengue, lasciando il posto all'olandese Leo Beenhakker.

GERMANIA

A livello di mercato, lo Stoccarda vide la partenza del belga Nico Claesen, mentre il Bayern acquistó Hansi Flick (allenatore dell'ultimo triplete dei bavaresi). L'Eintracht Francoforte portó in prima squadra Andreas Moeller (futuro bianconero), ed il Colonia fece lo stesso con il portiere Bodo Illgner. Il Bayern vinse sia il campionato (anche se il Werder Brema di Otto Rehhagel arrivó a pari punti) che la Coppa di Germania (con due reti di Michael Rummenigge, mentre per lo Stoccarda fece un goal anche Jurgen Klinsmann)

FRANCIA

Questa volta il PSG riuscí ad interrompere il dominio del Bordeaux (che peró si accontentó della Coppa di Francia vinta contro il Marsiglia) ed andó a vincere il campionato, anche grazie ad una vittoria decisiva sui girondini alla quarta giornata. Ancora secondo il Nantes.

ITALIA


Carletto Ancelotti. Quell'anno fu uno dei protagonisti della grande stagione della Roma in Serie A. Si guadagnó la convocazione al mondiale 1986, ma poi giocarono soprattutto l'esperto Salvatore Bagni, Giuseppe Baresi o la giovane stella Fernando De Napoli. Il meglio per lui doveva ancora arrivare con il Milan di Sacchi dove fece due stagioni a livello altisismo e giocó da protagonista i Mondiali del 1990. É uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Lo era giá in campo.

La Serie A continua a presentarsi come il campionato con la maggior ricchezza di star del calcio. Questa é peró la stagione che vede il ritorno in Brasile di Zico, Socrates e Falcao.  Vediamo le prime tre dello scorso anno e poi le altre squadre in ordine libero. I campioni in carica del Verona cedono alcuni protagonisti dello storico scudetto dell'anno prima ma cercano di rivincere la scommessa del "usato sicuro" acquistando giocatori a metá carriera come Giuliano Giuliani, Beniamino Vignola e Vinicio Verza.  Il Torino di Gigi Radice fanno anche loro molte cessioni, tra gli arrivi Antonio Sabato dall'Inter. Proprio l'Inter vede partire alcuni membri storici della squadra come Carlo Muraro, Giancarlo Pasinato, Evaristo Beccalossi e Graziano Bini, ma acquista Pietro Fanna e Luciano Marangon dal Verona e il campione del mondo Marco Tardelli dalla Juventus, oltre a far salire in prima squadra la giovane speranza Fausto Pizzi. Nel Milan di Liedholm arriva Paolo Rossi, voluto dal Presidente Giuseppe Farina (lo aveva strappato alla Juve ai tempi del Vicenza nel 1978), oltre ad un gruppo di giovani che, in misura diversa, lasceranno il segno: Paolo Maldini, Alessandro Costacurta, Mario Bortolazzi e il Sammarinese Marco Macina (dal Parma). La Sampdoria di Bersellini, detentrice della Coppa Italia, acquisto Gianfranco Matteoli dal Como e portó in prima squadra Maurizio Ganz.

Il Napoli (per il quale si pensionava il grande Luciano Castellini) di Ottavio Bianchi affiancó a Maradona Claudio Garella dal Verona, Alessandro Renica dalla Sampdoria, Bruno Giordano dalla Lazio, Eraldo Pecci dalla Fiorentina e il giovane Ciro Ferrara dall'Under (la squadra dello scudetto si stava formando).  Alla Roma di Eriksson partirono molti giocatori, peró arrivó Zibi Boniek, oltre ai giovani Sandro Tovalieri e Stefano Desideri. Anche la Fiorentina, guidata da Aldo Agroppi, fece varie cessioni, peró si assicuró, tra gli altri, Sergio Battistini, Maurizio Iorio, il giovane Nicola Berti (dal Parma), ma soprattutto un giovane che fará la storia del nostro calcio: Roberto Baggio (dal Vicenza). La Juventus di Trapattoni lasció partire altri pezzi della sua storia: Boniek, Rossi e Tardelli, peró vide arrivare Aldo Serena (dai nemici del Torino, tramite l'Inter), Lionello Manfredonia dalla Lazio, Massimo Mauro dall'Udinese (rimarrá famoso per aver giocato con Zico, Platini e Maradona), Renato Buso ed il danese Michael Laudrup (in rientro da un prestito alla Lazio). Tra le altre operazioni da ricordare per questa annata vi sono: Paul Rideout e Gordon Cowans dall'Aston Villa al Bari (che acquista anche il giovane Amedeo Carboni); Angelo Colombo e Geronimo Barbadillo dall'Avellino all'Udinese; l'arrivo di Aldo Cantarutti e Cesare Prandelli all'Atalanta; Pedro Pasculli e Juan Barbas al Lecce (che promosse in prima squadra il giovane Antonio Conte) ; l'acquisto di Stefano Borgonovo da parte del Como e di Ciro Muro da parte del Pisa.


Quell'anno, il giocatore straniero piú forte trattato sul mercato non arrivó dall'estero ma da uno scambio interno: Michael Laudrup. Alla Juventus arrivó in un periodo di declino dei bianconeri poi rimase famoso soprattutto per ció che fece piú tardi con Barcelona e Real Madrid. Il fratello Brian giocó per Bayern, Milan e Chelsea e si prese la soddisfazione di vincere gli Europei 1992 con la Danimarca. Michael peró fu uno dei giocatori piú eleganti della storia del calcio secondo me.

Il campionato si presenta incerto dato la crescita di squadre 'minori' come Verona, Torino e Sampdoria il rafforzamento di Juventus e Napoli o il ringiovanimento di Milan, Fiorentina o Inter. Nella Fiorentina, un grave infortunio tiene fuori Roberto Baggio per tutta la stagione, la sua carriera sembra giá in dubbio, mentre nell'Atalanta iniziava a muovere i primi passi Roberto Donanadoni. Ad inizio campionato, la Juve prese la testa con una serie di vittorie consecutive. La sua fuga fu arrestata dal Napoli, grazie ad una punizione dentro l'area di Maradona, rimasta storica. Maradona fece un altro goal stupendo contro l'Inter a San Siro quell'autunno. La Juventus peró continuó la sua corsa (e nel frattempo vinse anche una Coppa Intercontinentale a Tokyo), mentre l'Inter, in difficoltá, chiamó Mario Corso per sostituire l'esonerato Castagner.  Non scordiamoci anche che eravamo in pieno anno pre-mondiale e per molti giocatori la testa era giá in Messico.

Al ritorno peró venne fuori la Roma di Eriksson che, trascinata da un fantastico Pruzzo (poi capocannoniere con 17 reti su 19 nel girone di ritorno), oltre che da Graziani, Nela e Cerezo, inanelló una serie di vittorie spettacolari e piene di reti e poi vinse anche con la Juve nello scontro diretto (ricordo quella partita con l'Olimpico giallorosso e l'arbitro Agnolin, fu una dimostrazione di grandissima forza). A quel punto la Roma sembrava favorita dal calendario, ma nelle ultime due giornate riuscí a perdere in casa con il giá retrocesso Lecce e poi in trasferta a Como e regaló lo scudetto alla Juventus. Fu un peccato, perché quella Roma fu una delle squadre a cui vidi giocare il miglior calcio degli anni '80 (si dovette consolare della vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria). La Juventus invece stava per salutare Platini (non piú capocannoniere dopo tre anni) e il suo grande allenatore Giovanni Trapattoni. I bianconeri dovranno affrontare un lungo purgatorio prima di tornare in alto (negli anni '90, con Marcello Lippi). Durante quell'anno vi fu un altro evento che marcherá la storia del calcio italiano e mondiale dei prossimi anni: Silvio Berlusconi acquistó il Milan (mai brillante quell'anno, come il Verona del resto.

Non si puó negare che la Juventus non avesse cercato il rinnovamento. Dei campioni del mondo erano rimasti solo Scirea e Cabrini. Manfredonia, Mauro, Laudrup e Serena sembravano i pilastri della futura Juventus. I bianconeri dovettero aspettare il 1994-95 per rivincere lo scudetto. Nel mezzzo 'solo' il lampo della Coppa Italia e Coppa UEFA 1989-90.


Fu un anno in cui le squadre dell'est figurarono molto bene. Peró giá si poteva vedere come le competizioni stessero portando fuori la potenza delle squadre spagnole (che approfittarono anche dell'assenza delle inglesi tra l'altro).

Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, la Dinamo Kiev del maestro Lobanovskyj (poi protagonista anche a Mexico '86 con l'URSS), trascinata dal grande Oleg Blokhin (capocannoniere della competizione insieme al compagno Igor Belanov) vince la coppa in finale contro l'Atletico Madrid di Aragones dopo una serie di partite piena di reti. Per le italiane, la Sampdoria passa i sedicesimi contro i greci del Larissa ma poi si fa eliminare dal Benfica agli ottavi. In Coppa UEFA, il Real Madrid di Molowny, Sanchez e Butragueno, replica la vittoria dell'anno prima schiantando in finale il Colonia degli intramontabili Schumacher, Littbarski e Allofs (capocannoniere davanti a Valdano ed i nostri Virdis ed Altobelli). L'Italia é presente con Milan, Inter e Torino. Tutte e tre riescono a passare i 32mi (ricordo ancora la fatica del Milan con l'Auxerre), poi il Torino esce ai sedicesimi contro l'Hajduk Spalato mentre Milan e Inter passano con Lokomotive Lipsia e Linz. 

Un altro urlo (meno conosciuto) di Marco Tardelli... poi al ritorno urlerá il solito Santillana, ancora lui

Agli ottavi l'Inter passa ai supplementari con il Legia Varsavia, mentre il Milan esce in modo rocambolesco contro il Waregem (il nome Mutombo restó nella mia memoria per anni). Dopo aver eliminato brillantemente il Nantes ai Quarti, l'Inter incapperá ancora nel Real Madrid, venendo ancora eliminata in semifinale (anche questa volta dopo una vittoria all'andata, rimasta famosa per una doppietta di Marco Tardelli). Dopo la biglia dell'anno prima, quest'anno vi furono due rigori discutibili per le merengues. Fu in quel periodo che iniziai fortemente ad odiare il Real Madrid e, calcisticamente, la Spagna, un sentimento che potei sfogare nella grande vittoria del Milan di Sacchi nella semifinale di Champions 1989, ma denso di tante delusioni. Terminiamo con la Coppa Libertadores, per il secondo anno consecutivo, i colombiani dell'America de Calí furono sconfitti in finale, questa volta dal River Plate di Enrique, Ruggeri e Pumpido (giá protagonisti ai mondiali, ricordiamo che questa competizione si gioca tra due stagioni differenti).

A parte Belodedici e Boloni, era particamente una squadra di sconosciuti, soprattutto pensando che dall'altra parte c'erano Schuster e Archibald. Fu la prima volta che vinse una squadra dell'Europa orientale. Soprattutto grazie alle parate del portiere Helmuth Duckadam ai calci di rigore (nel 1987, si fratturó misteriosamente le mani, sembra a causa della polizia del regime di Ceausescu).

L'edizione della Coppa Campioni 1985/86 vide l'Italia rappresentata dal Verona campione d'Italia e dalla Juve campione d'Europa. A causa degli incidenti dell'Heysel, i bianconeri dovettero giocare le prime due partite in casa a porte chiuse. Per questo motivo, i bianconeri scelsero di non usufruire del passaggio diretto agli ottavi. Le principali contendenti erano il Barcelona, il Porto, il Goteborg ed il Bayern. Ai sedicesimi, sia Verona che Juventus passarono agevolmente contro i greci del PAOK ed i lussemburghesi del Jeunesse. Tra le altre squadre, il Bordeaxu uscí contro il Fenerbahce.

Agli ottavi, la truppa italiana fu dimezzata da un sorteggio sfortunato che mise il Verona contro la Juve. Passarono i bianconeri con un 2 a 0 complessivo (fu la fine della campagna europea veronese, nonostante le belle reti di Elkjaer), mentre Austria Vienna e Porto uscirono contro Bayern Monaco e Barcelona. Ai quarti la Juventus trovó proprio il Barcelona e fu eliminata per un 2 a 1 complessivo (goal di Julio Alberto all'andata, mentre il ritorno rimase famoso per il numero di reti fallite dalla riserva Aldo Pacione). Tra le altre l'Anderlecht riuscí ad eliminare il Bayern e l'Aberdeen uscí contro il Goteborg. In semifinale lo Steaua Bucarest (squadra del ministero della difesa romeno), che fino ad allora aveva trovato tutte squadre abbordabili, riuscí ad eliminare l'Anderlecht, mentre il Barcelona ebbe ragione del Goteborg ai calci di rigore. La finale si giocó a Siviglia e, dopo un noioso 0 a 0, rimase famosa per le quattro parate consecutive del portiere romeno Duckadam (lo Steaua aveva pure sbagliato i primi due rigori), che consegnó la coppa ai romeni (il Milan poi li fece fuori in finale nel 1989, mentre il Barcelona si rifece contro la Samp nel 1991).


Una delle tante reti sbagliate da Aldo Pacione nella partita di ritorno della Juventus contro il Barcelona. Useremo spesso il suo nome con gli amici per indicare un goal sbagliato clamorosamente, in alternativa a Blisset.

Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Fu un anno di mondiali ma anche un anno strano perché influenzato dal fatto che il Pallone D'Oro poteva essere dato solo ad un giocatore europeo che militasse in una competizione europea. Per questo motivo vinse Igor Belanov, attaccante della Dinamo Kiev (pur sempre vincitrice della Coppa delle Coppe) e della URSS, con cui segnó 4 reti ai mondiali (come Altobelli, Elkjaer e Valdano) e uscí agli ottavi. Il secondo posto fu dato a Gary Lineker, capocannoniere dei mondiali con l'Inghilterra (davanti a Butragueno, Careca e Maradona) ed il terzo al Buitre, pure protagonista ai mondiali con la Spagna.

Nella mia classifica ovviamente vince Maradona, protagonista di uno dei mondiali piú iconici della storia del calcio (ne parleremo a parte). Al secondo posto metto sicuramente Butragueno, anche per i trionfi con il Real in campionato e Coppa UEFA (in quegli anni una competizione spesso piú agguerrita della Coppa Campioni). Per il terzo posto pensavo piú a Platini (scudetto con la Juve, quarti in Coppa Campioni, semifinale al Mondiale con la Francia dopo aver buttato fuori il Brasile e l'Italia). Poi ho voluto premiare Enzo Scifo, arrivato in semifinale di Champions con l'Anderlecht e protagonista di un grande mondiale con il Belgio, eliminato solo dall'immenso Maradona in semifinale.


Non ho messo Maradona perché occuperá gran parte del post sui Mondiali del 1986. Butragueno l'ho messo sopra. Ho messo Enzo Scifo, purtroppo di foto d'epoca con l'Anderlecht non ne ho trovate, percui ho usato una con il Belgio di quella fantastica campagna 1986... ricordo ancora tutte le partite che ho visto di notte con mio padre, indimenticabile.

Tra gli italiani direi che quell'anno si misero in luce specialmente Pruzzo, Graziani, Nela, Ancelotti, il giovane Borgonovo, i gemelli Mancini e Vialli, Roberto Donadoni ed il solito Altobelli. Bergomi e Zenga sempre piú leaders dell'Inter e ottimo Tacconi con la Juve. Molto bravi anche Alberigo Evani e Pietro Paolo Virdis con il Milan.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- bdfutbol.com

- stadiosport.it

- interlive.it

Nessun commento: