Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu la stagione successiva ai Mondiali, in cui c'era molta attesa per stelle come Maradona, Butragueno, Matthaus e Lineker (alla prima stagione al Barcelona). Fu anche la stagione in cui Alex Ferguson fece il suo debutto sulla panchina del Manchester United e l'ultima stagione di Le Roy Platini (primo a vincere tre palloni d'oro dopo Cruyff) alla Juventus. Fu la prima stagione di Silvio Berlusconi come Presidente del Milan. Un anno dopo sarebbe arrivato Arrigo Sacchi sulla panchina del Milan e avrebbe cambiato il calcio.
Quello fu l'anno in cui lasciai il Cervo Collecchio. Dopo la bella esperienza ai Giovanissimi dell'anno prima, mi lasciai convincere da un amico ad andare al Sala Baganza, dove c'era un allenatore molto bravo. Iniziai a frequentare il Sala, ma poi venne fuori che l'anno prima (non mi ricordavo neanche), avevo firmato un cartellino con il Cervo e loro lo utilizzarono per negare il mio passaggio. Avrei dovuto stare fermo un anno. Tornai al Cervo, negli Allievi, ma non mi trovavo bene e decisi di iniziare a giocare negli amatori con il San Martino, la squadra del mio paese. Ormai passavo sempre piú tempo al bar del paese e a fare partite serali con quegli amici, soprattutto le sere d'estate. Purtroppo non potei esordire in quel campionato perché dovevo aspettare di compiere 16 anni. Continuavo ad amare il calcio, ma in quel periodo ero molto attratto dallo stare fuori con gli amici, andare in discoteca e corteggiare le ragazze.
INGHILTERRA
Durante l'estate, i campioni in carico del Liverpool hanno fatto vari acquisti, tra cui John Aldridge e Steve Staunton, mentre i cugini dell'Everton hanno dovuto lasciare partire Lineker verso Barcelona. Le squadre inglesi sono ancora fuori dalle competizioni europee, percui non vi sono grandi transferimenti in entrata (a parte il ritorno di Liam Brady, dall'Ascoli al West Ham). Da notare l'arrivo di Steve Hodge al Tottenham e la partenza del gallese Mark Hughes dal Manchester United al Barcelona. Come l'anno precedente, la lotta principale é tra Everton e Liverpool (ancora 30 reti per Ian Rush). Questa volta sono i blu a prevalere, salutando cosí il loro allenatore Howard Kendall, che poi passerá all'Atletico Madrid. Dietro le due di Liverpool si piazza il Tottenham del capocannoniere Clive Allen, che sará anche finalista in FA Cup, dove perderá con il Coventry. La notizia principale della stagione sará l'esonero di Ron Atkinson da parte del Manchester United, che dará cosí spazio all'arrivo di Alex Fergunson, l'allenatore piú vincente e longevo nella storia del calcio recente.
SPAGNA
Il mercato vide l'arrivo del portiere Paco Buyo al Real Madrid, che ingaggió anche l'odioso Leo Beenhakker come allenatore). Oltre a Lineker e Hughes, il Barcelona invece si assicuró anche Zubizarreta dall'Athletic Bilbao e lasció partire il suo attaccante Pichi Alonso. Tra gli altri spostamenti da notare, vi fu l'arrivo allo Sporting Gijon di Negrete, giocatore messicano autore di un gran goal mondiale, dallo Sporting Lisbona, mentre il portiere Ubaldo Fillol lasció l'Atletico Madrid per tornare in Argentina. Nonostante i grandi investimenti di mercato del Barcelona, fu ancora il Real Madrid a prevalere, per un punto. Hugo Sanchez dominó la classifica cannonieri, davanti a Gary Lineker. In Copa del Rey, il Real Sociedad prevalse sull'Atletico Madrid di Aragones.
GERMANIA
A livello di mercato, Il Bayern lasció partire Soren Lerby per il Monaco e acquistó Andreas Brehme dal Kaiserslautern, mentre Oliver Bierhoff fu promosso in prima squadra dal Bayer 05 Uerdingen e Karl-Heinz Riedle fu acquistato dal S.BV.Berlino. Horst Hrubesch e Felix Magath decisero di lasciare il calcio, mentre Pierre Littbarksi andó a giocare in Francia. L'Eintracht acquistó il polacco Smolarek dal Widzew Lodz. Il Bayern di Udo Lattek vinse nuovamente in campionato, ma la sorpresa fu l'Hamburger di Ernst Happel, che arrivó secondo e si assicuró la Coppa di Germania.
FRANCIA
A livello di mercato, i trasferimenti piú importanti, a parte i menzionati Soren Lerby e Pierre Littbarski dalla Germania, vi furono l'arrivo di Enzo Francescoli e Luis Fernandez al RC Parigi da PSG e River Plate, l'acquisto da parte del Bordeaux (che lasció partire Alain Giresse verso il Marsiglia, squadra che acquistó anche Jean-Pierre Papin dal Brugge) di Zlatko e Zoran Vujovic dal Hajduk Spalato e di Jean-Marc Ferreri dall'Auxerre, che invece si assicuró Eric Cantona. Marcell Desailly fu promosso in prima squadra al Nantes. Il Bordeaux fece un doblete, vincendo il campionato e la Coppa di Francia davanti al Marsiglia del giovane Papin.
ITALIA
Pietro Paolo Virdis. Forse non al livello dei mostri sacri che ho inserito nelle puntate precedenti, peró secondo me uno dei nostri migliori attaccanti nella seconda metá degli anni '80 ed un grosso protagonista nello scudetto del Milan l'anno seguente. Doveva essere convocato agli Euro 1988, poteva essere decisivo per noi a mio parere.La Serie A continua a presentarsi come il campionato con la maggior ricchezza di star del calcio. Vediamo le prime tre dello scorso anno e poi le altre squadre in ordine libero. La Juventus ha acquistato Vignola dal Verona. Alla Roma di Eriksson arrivano Klaus Bergreen e Paolo Baldieri dal Pisa, mentre il Napoli del Campione del Mondo Maradona si assicura Muro dal Pisa, De Napoli dall Avellino e Carnevale dall'Udinese. L'Inter del neo allenatore Trapattoni, aquista Gianfranco Matteoli dalla Sampdoria e Daniel Passarella dalla Fiorentina. Tra gli altri trasferimenti degni di nota vi sono gli arrivi di Evaristo Beccalossi, Branco e Maurizio Iorio al Brescia, di Roberto Galia e Luigi De Agostini al Verona, di Andrea Pazzagli all'Ascoli, di Francesco Graziani, Daniel Bertoni, Marco Branca e Fulvio Collovati all'Udinese, di Wim Kieft e Fabrizio Lorieri al Torino, di Ramon Diaz, Alberto di Chiara e Marco Landucci alla Fiorentina, di Marco Osio, Amedeo Carboni e Francesco Baiano all'Empoli, di Giuseppe Incocciati all'Atalanta, di Gianluca Pagliuca, Luca Fusi e Toninho Cerezo alla Sampdoria (che vide tornare Graeme Souness in Scozia e arrivare il grande Vujadin Boskov come allenatore), di Dirceu, Sandro Tovalieri e Walter Schachner all'Avellino.
Molto bella questa foto di Platini e Trapattoni che si incontrano da ex-compagni. Le Roy é ai saluti finali.Ma a livello di mercato, la novitá piu grossa di tutte fu l'irruzione nel calcio italiano e mondiale di Silvio Berlusconi. Il Milan di Berlusconi fa una campagna acquisti fortissima (che vedrá anche partire tanti giocatori, tra cui Pablito Rossi, verso Verona), prendendo Roberto Donadoni dall'Atalanta (Berlusconi disse avrebbe acceso la luce di San Siro), Stefano Borgonovo dal Como (poi lasciato lá in prestito), Giovanni Galli dalla Fiorentina, Giuseppe Galderisi dal Verona, Dario Bonetti dalla Roma e Daniele Massaro dalla Fiorentina. Anche lo stile é differente: la suadra viene presentata all'Arena Garibaldi di Milano con Berlusconi che scende da un elicottero mentre suona la Cavalcata delle Valchirie di Wagner, come ad Apocalypse Now. Berlusconi fu preso in giro all'inizio ma poi divenne il Presidente piú vincente di sempre (lo sorpasserá Florentino Perez del real Madrid). Quando si pensa alla calcio come spettacolo al Real dei Galacticos o il PSG, bisogna pensare che molto di ció naque con il Milan di Berlusconi.
I campioni in carica della Juventus si presentano senza Giovanni Trapattoni sulla panchina dopo tanti anni. Lo sostituisce Rino Marchesi. Sará l'ultima stagione di Michel Platini. Il Milan di Berlusconi ha fatto una campagna acquisti faraonica mentre l'Inter si é assicurata l'allenatore piú esperto, Giovanni Trapattoni. C'é molta attesa per vedere se Maradona sará appagato dopo la vittoria ai Mondiali e se la Roma ripeterá la grande stagione dell'anno precedente. L'Udinese parte con una penalizzazione di 9 punti. Nel Girone di Andata, la Juventus prese presto la testa, inseguita dal Napoli di Maradona, che riuscí a scavalcare i bianconeri al primo posto battendoli a Torino per 3 a 1. L'Inter riuscí ad agganciare i partenopei per breve tempo.
Durante il girone di ritorno, l'Inter continuó a stare in scia al Napoli fin quasi alla fine, ma all'ultima giornata, al Napoli bastó un pareggio casalingo contro la Fiorentina (rimasto famoso anche per il primo goal in serie A di Roberto Baggio, arrivato con una bella punizione proprio in casa del grandissimo Maradona). Fu il primo scudetto per il Napoli e per molti un'impresa ancora piú grande del Mondiale per Maradona. I partenopei fecero addirittura un doblete vincendo la Coppa Italia contro l'Atalanta di Nedo Sonetti. Piú dietro, la Juve soffió il secondo posto all'Inter, mentre il Milan colse solo un quinto posto (che costó la panchina a Liedholm a favore di Capello) e si dovette consolare con il titolo di capocannoniere di Pietro Paolo Virdis (curioso che, con tanti stranieri, i primi posti della classifica di quell'anno furono tutti italiani con Virdis, Vialli e Altobelli) e con la qualificazione alle coppe europee in uno spareggio contro la Sampdoria (era la prima volta che si giocava uno spareggio per l'accesso alle coppe in Italia). Stagione deludente anche per la Roma, porterá all'addio di Eriksson.
Arrigo Sacchi con Sandro Melli al Parma di quegli anni. Sacchi lasció il Parma per fare la storia del calcio al Milan, mentre Melli rimase per fare la storia del Parma qualche anno dopo con Nevio Scala, ma ne parleremo.Voglio fare una piccola parentesi su un aspetto che ci legherá ai prossimi anni e alla storia del calcio. Io in quegli anni andavo spesso allo Stadio Tardini a vedere il Parma, prima in C e poi in B. Alle volte andavo anche per partite interessanti di Coppa Italia o amichevoli pre-campionato. Nell'estate 1985 era arrivato a Parma un giovane allenatore romagnolo, Arrigo Sacchi. Il primo anno Sacchi riportó il Parma in Serie B e nella stagione 1986-87 (ovvero quella di questo post), sfioró la promozione in A proponendo un calcio a zona con molto pressing. Io ero allo stadio per tante delle partite in casa e feci due trasferte a San Siro perché il Parma di Sacchi affrontó (e batté in entrambe le occasioni per 1 a 0), il Milan di Liedholm a San Siro (in quegli anni ero anchce un milanista sfegatato). Fu lí che Berlusconi decise di portare Sacchi al Milan. L'anno successivo peró, il Milan di Sacchi perderá contro il Parma di Zeman sempre in Coppa Italia, altra partita che vidi, cosí come un'incredibile batosta estiva che il Parma di Zeman (che poi fu esonerato per gli scarsi risultati in campionato) diede al Real Madrid di Butragueno e compagnia.
L'attenzione era tutta su Maradona, ma quel Napoli aveva anche Giordano, Carnevale (primo esempio della MAGICA, poi Careca prese la 'CA' di Carnevale), De Napoli, Bagni e Garella, specialista in prime volte dopo lo scudetto con il Verona.
Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, l'Ajax di Johan Cruyff vinse la coppa in finale contro il Lokomotive Lipsia. I lancieri potevano contare con una rosa che includeva Frank Rijkaard, Aron Winter, Marco Van Basten (autore del goal della finale), Dennis Bergkamp e John Bosman (capocannoniere della competizione, poi famoso per una fatidica sentenza UE). Per le italiane, la Roma uscí giá ai sedicesimi contro il Real Saragozza. In Coppa UEFA, il Goteborg superó il Dundee United (che aveva eliminato il Barcelona ai quarti) nella doppia finale. Per le italiane, ai trentaduesimi la Fiorentina ed il Napoli uscirono ai calci di rigore contro il Boavista ed il Tolosa, mentre Inter e Torino passarono contro AEK Atene e Nantes. Inter e Toro riuscirono a passare anche sedicesimi ed ottavi, rispettivamente contro Legia Varsavia e Dukla Praga i nerazzurri e Gyori ETO e Beveren i granata. Entrambe le squadre uscirono poi ai quarti contro il Goteborg (l'Inter) e il Swarovski Tirol (il Torino). Terminiamo con la Coppa Libertadores, in cui, per il terzo anno consecutivo, i colombiani dell'America de Calí del capocannoniere Ricardo Gareca, furono sconfitti in finale, questa volta dal Penarol di Oscar Tabarez.
Il Porto era sicuramente la vittima predestinata, un po' come lo Steaua contro il Barcelona l'anno prima o l'Amburgo contro la Juve nel 1983. Peró i lusitani potevano schieravano un campione come Paulo Futre e Fernando Gomes, recentemente scomparso.
L'edizione della Coppa Campioni 1986/87 vide l'Italia rappresentata dalla Juventus. I principali contendenti erano il Real Madrid di Butragueno ed il Bayern di Lothar Mattahus. I bianconeri superarono con facilitá gli Islandesi del Valur al primo turno, ma poi, agli ottavi, uscirono contro il Real Madrid ai calci di rigore (errori di Brio, Manfredonia e Favero) dopo aver recuperato la sconfitta dell'andata (Tacconi migliore in campo per i bianconeri al Bernabeu) con una rete di Cabrini al ritorno. I campioni in carica dello Steaua escono agli ottavi con l'Anderlecht che poi uscirá con il Bayern. Il Porto ebbe un calendario relativamente tranquillo fino alla finale (in semifinale elimina la Dinamo Kiev di Lobanovski e Blochin), mentre Bayern e Real si affrontarono in semifinale, con i tedeschi che ipotecarono la finale grazie al 4 a 1 dell'andata (con il Madrid che finisce la partita in 9). Nella finale di Vienna sembrava tutto andasse liscio per il Bayern (che schierava campioni come Pfaff, Brehme, Flick, Matthaus, Hoeness ed il fratello di Rumenigge) dopo la rete iniziale, peró, verso l'ottantesimo, il Porto, pur colpito da varie assenze, ribaltó il risultato con l'algerino Rabah Madjer (il famoso Tacco di Dio, lo rivedremo all'Inter) e Juary (giocatore praticamente cacciato dalla Serie A per gli incredibli errori sottoporta).
Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Quell'anno la critica premió Ruud Gullit che si era messo in mostra nel PSV in Olanda ma sará giá al Milan al momento della premiazione (il Pallone d'Oro fino all'edizione 2022 premiava per anno solare e questo faceva si che si prendessero in considerazione due mezze stagioni, un controsenso). Anche Futre, vincitore della Champions con il Porto, era giá a fare faville all'Atletico Madrid a fine 1987. Io dó il mio voto in base alla stagione 1986/87. Ammetto che dovrei premiare il fatto che il Bayern aveva vinto il campionato ed era arrivato in finale di Champions, peró penso che all'epoca la distanza tra Serie A e Liga rispetto agli altri campionati fosse molto piú alta. Dó il mio voto a Maradona perché vincere uno scudetto a Napoli nella Serie A di quegli anni era un'impresa. Metto secondo Hugo Sanchez per premiare il suo secondo anno da capocannoniere in una Liga super competitiva e premio Paulo Futre per la vittoria in Champions. Era comunque dura escludere Matthaus e Van Basten, ma arriveranno, ve lo prometto.
Fonti per informazioni e snip:
- Wikipedia
- Transfermarkt.it
- storiedicalcio.altervista.org
- uefa.com
- passionemaglie.it
- Pinterest.it
- ilnobilecalcio.it
- Italia1910.com
- Solocalcio.com
- Fifa.com
- storiefuorigioco.altervista.org
- gameofgoals.it
- bdfutbol.com
- stadiosport.it
- interlive.it