26 luglio 2025

STAGIONE 2024-25 - Il mio Pallone d'Oro - la forza di Nuno Mendes


Quest'anno penso che la scelta di un giocatore del PSG fosse obbligata (con varie nuances). La questione era quale, penso se ne potessero scegliere 7 o 8 e dibattere a lungo. Peró per me la vittoria in Nations League faceva pendere la bilancia per uno dei portoghesi e, tra questi, Nuno Mendes é stato quello piú straripante. (snip da zerozero.pt)

Eccoci dunque al mio voto personale sui migliori giocatori della stagione 2024-25. Nel 2024, il mio premio era andato a Lautaro (quello ufficiale a Rodri). Nel 2023, il mio premio era andato a Modric (quello ufficiale a Messi). Nel 2022 nel 2021, il mio premio era andato a Karim Benzema (PdO ufficiali a Benzema e Messi); Nel 2020 a Robert Lewandowski (PdO ufficiale non assegnato) e nel 2019 a Sadio Mané (PdO ufficiale a Messi). 

Lo scorso anno, pur capendo che alcuni preferissero Rodri (come emblema della bella vittoria della Spagna agli Europei) o qualcuno del Real per l'accoppiata Liga/Champions, io non capivo come fosse possibile che Lautaro non finisse davanti almeno ad Haaland e Mbappé. Poi mi sembrava che le stagioni di Atalanta e Leverkusen non avessero ricevuto il giusto riconoscimento. Avevo anche notato come il fatto che il premio fosse dato ad ottobre potesse aver giá influenzato la votazione con l'inizio della nuova stagione.

Quest'anno, senza Europei o Mondiali, il focus era giustamente sui principali campionati nazionali e la Champions, anche se vi erano un paio di elementi di 'disturbo': le finali di Nations League, vinte a giugno dal Portogallo sulla Spagna e la prima edizione dei Mondiali FIFA per Club, vinte dal Chelsea di Maresca sul PSG a luglio. Non sono competizioni che considero nelle mie classifiche a punti per squadre o allenatori, peró non possono essere ignorate.

Come ormai d'abitudine, ho preparato una tabella che cerca di elencare i giocatori che piú si sono messi in luce in questa stagione elencando i punteggi ottenuti dalle loro squadre (nazionali o di club). I punteggi della tabella qui sotto sono basati sulla stessa modalitá della mia speciale classifica allenatori.


Quest'anno mi é venuta una classifica molto piú corta del solito: francamente, quando ho rivisto la lista dei giocatori non sono riuscito a trovarne tantissimi da Pallone D'Oro per quest'anno (o almeno non ho pensato che si fossero espressi a livelli da PdO durante la maggior parte della stagione). Forse ha giocato un ruolo anche la crisi del City.

Poi, nonostante i risultati delle loro squadre, non mi sono sentito di inserire giocatori di Tottenham, Lilla, Crystal Palace o Stoccarda (avrei peró forse dovuto incluire Guirassy del Dortmund per la sua bella stagione). Ho invece inserito Conceicao e Gyokeres perché penso siano riusciti a farsi notare in questa stagione con il Portogallo e lo Sporting. 

Ovviamente, il rischio di dare troppa attenzione alle competizioni piú recenti rimane: la vittoria del Portogallo in Nations League sulla Spagna ha sicuramente dato una spinta a vari giocatori portoghesi e abbassato le quotazioni di giocatori come Pedri,  Yamal e Ruiz. La vittoria del Chelsea al Mondiale per Club ha ridimensionato la reputazione di invincibili dei vari Dembelé e Doué e amplificato le quotazioni di Cole Palmer.

Tra l'altro, come dicevamo in un altro post, il Mondiale per Club é anche stata una competizione difficilmente collocabile nella stagione 2024/25, dato che molte squadre presentavano nuovi allenatori e/o giocatori (vedi il Real Madrid di Xabi Alonso ma anche l'Inter). Poi come sempre le mie scelte su chi inserire come giocatore che piú si é messo in luce in una squadra é sempre molto personale e criticabile (lo vedremo soprattutto per il PSG, ci potevano stare almeno 8 giocatori).

C'é poi un'ultima considerazione che dice molto della crudeltá del calcio: cosa avremmo detto della stagione di Lautaro e Barella se l'Inter avesse vinto scudetto e Champions (ovvero, alla fine ci si ricorda di chi vince). A questo punto posso lanciarmi per il mio personale podio che, come quasi sempre, é un po' fuori le righe rispetto ai nomi che vedo menzionati piú spesso:

- metto al terzo posto Momo Salah. Lo só che il suo Liverpool é sembrata la squadra invincibile della stagione solo nella prima metá (dominio in Premier e nel girone unico di Champions), peró se usassimo questo metro allora bisogna ricordare che durante lo stesso periodo il PSG era quasi fuori dalla Champions. Inoltre la Premier é il campionato piú duro e competitivo (sennó anche McTominay o Kane potevano ambire a questa posizione) e Salah é stato il volto del Liverpool campione, oltre che il capocannoniere, secondo me ci sta tutto.

- metto al secondo posto Lamine Yamal. Se il Pallone D'Oro fosse il premio del piú forte (come é diventato sempre di piú nelle premiazioni di Messi), allora Yamal vincerebbe anche quest'anno. Come dicevo in un altro post, non ho visto questo senso di onnipotenza nemmeno nei migliori Mbappé e Vinicius. Peró per me il PdO é basato sui risultati della stagione e se il Barcelona ha vinto il campionato, é peró uscita in Champions e la Spagna ha perso in finale di Nations League. Il suo secondo posto premia anche tanti compagni, come Raphinha e Pedri (quest'ultimo ha dimostrato che potrá ambire al PdO come fecero a lungo anche Xavi e Iniesta).

- metto al primo posto Nuno Mendes. Lo só che molti preferiranno Dembelé (effettivamente la migliore stagione di un giocatore che sembrava giá in calo) o Doué (doppietta in finale). Altri diranno Fabian Ruiz, Hakimi, Kvara o, per restare al Portogallo, Vitinha. Peró per me le prestazioni di Nuno Mendes in Champions e Nations League (devastante con la Germania, ha poi umiliato Yamal in finale) lo rendono il migliore di tutti. Ha anche lui i suoi momenti di vuoto (vedi finale con Chelsea anche se il resto della squadra non lo ha aiutato), peró che classe ragazzi, unita ad una freschezza atletica sbalorditiva!



ANNO x ANNO - Europei 1988

Questa é l'Italia che affronterá la Spagna agli Europei. Si vedono giá chiari i segni per Italia 1990. Certo rimase sempre la delusione per il senso di incompiutezza della carriera di Roberto Mancini in azzurro (spesso sostituito da Altobelli nel 1988 e mai protagonista nel 1990). Comunqe una squadra di altissima qualitá.

Gli Europei del 1988 si giocarono in Germania Ovest (siamo a due anni dalla riunificazione tedesca, dopo la caduta del Muro di Berlino) e vide la partecipazione di 8 squadre: la Germania come paese ospitante e altre sette squadre provenienti da 7 gruppi di qualificazione. Erano gli Europei in cui, ci si aspettavano grandi cose da giocatori come Lothar Matthaus, Michael Laudrup, Gianluca Vialli, Emilio Butragueno, Gary Lineker, Igor Belanov e Ruud Gullit (anche Jean Pierre Papin, ma la Francia rimase fuori dalla competizione sorprendendo tutti). Alla fine la stella principale sará Marco Van Basten.

L'Italia veniva dalla delusione dei Mondiali 1986, che avevano portato all'addio, dopo oltre 10 anni, del CT Enzo BearzotAl suo posto venne nominato Azeglio Vicini, un romagnolo che da 10 anni era l'allenatore dell'Italia Under 21. Con l'Under 21, Vicini aveva raggiunto tre volte i quarti finale degli Europei ed una volta la semifinale. Nel 1986, riuscí ad arrivare in finale (che perdemmo ai rigori con la Spagna, un segnale?) portando una generazione di giocatori che segneranno il calcio italiano per anni, come Zenga, Carobbi, Ferri, Francini, Maldini, Berti, Donadoni, Giannini, Matteoli, Baldieri, Borgonovo, Mancini e Vialli (De Napoli era gia' stato precettato per i Mondiali 1986). Mi ricordo bene l'impressione di freschezza che mi dava guardare quella Under 21. Vicini cerco di portare alcuni di quei giocatori e di quello spirito alla nazionale maggiore.

I Gruppi di Qualificazione (Settembre 1986 - Dicembre 1987)

Le squadre partecipanti ai gruppi di qualificazione erano 32, divise in 7 gruppi in cui si giocavano partite di andata e ritorno e passava solo la prima squadra di ogni gruppo. L'Italia non era testa di serie e venne sorteggiata nel Gruppo 2, insieme a Svezia, Portogallo, Svizzera e Malta. La prima partita dell'Italia di Vicini fu un'amichevole, giocata a Bologna contro la Grecia nell'Ottobre del 1986. Fra i titolari del Mondiale 1986, Vicini rimise in campo solo Bergomi, Altobelli (gli unici due che giocarono anche ai Mondiali 1982, poi verrá chiamato anche Cabrini in qualche occasione), Bagni e De Napoli. Vicini mise Zenga in porta al posto di Galli e restituí a Franco Baresi il suo ruolo di libero. Vialli era il centravanti insieme ad Altobelli. L'Italia vinse 2 a 0 con una doppietta di Bergomi.

La prima partita di qualificazione degli azzurri si giocó il 15 Novembre 1986, a San Siro, contro la Svizzera. Vicini schieró questa formazione: Zenga, Bergomi, Cabrini (capitano, poi sostituito da Francini), Bagni, Dario Bonetti, Franco Baresi, Donadoni (poi sostituito da Serena), Ancelotti, Altobelli, Dossena,Vialli. L'Italia vinse per 3 a 2 con rete di Donadoni e doppietta di Altobelli, secondo capitano degli azzurri. A dicembre l'Italia vinse a Malta con reti di Ferri e Altobelli (che tra l'altro sbaglió due rigori); si videro in campo anche Nela, Bagni, De Napoli, Matteoli e Giannini. A Gennaio 1987, l'Italia ribatté Malta per 5 a 0 (ancora una doppietta per Altobelli, che forse segnó uno dei suoi piú belli di sempre in nazionale), mentre a Febbraio gli azzurri colsero forse il risultato piú importante delle qualificazioni andando a vincere a Lisbona per 1 a 0 (ancora Altobellli) contro il Portogallo. 

Dopo due amichevoli a reti inviolate contro la Germania Ovest e la Norvegia nell'Aprile e Maggio 1987 (in cui giocarono anche De Agostini e Tricella), ad inizio giugno 1987 l'Italia perse un'importante partita delle qualificazioni per 1 a 0 in Svezia (Roberto Macini sbaglió un rigore) contro Stromberg e compagni, giá nostro incubo nelle qualificazioni per gli Europei 1984. Gli azzurri si consolarono battendo pochi giorni dopo in amichevole l'Argentina Campione del Mondo per 3 a 1 (Maradona riuscí a segnare anche allora, ma il migliore in campo fu Gianluca Vialli). La stagione 1986-87, appena terminata, metteva in luce vari giocatori del Napoli campione d'Italia, come Carnevale, Giordano, Bagni, Garella, Ferrara, ma anche il capocannoniere Pietro Paolo Virdis, il primo Roberto Baggio ed i soliti Altobelli e Baresi. Vicini colse solo in parte questi segnali perché aveva un'idea abbastanza chiara della sua rosa basata sull'impianto della Under 21 e delle gerarchie in campo, anche se a volte sembrava preferire Tricella a Baresi come libero.


L'Italia al San Paolo nel Novembre 1987 per la partita decisiva contro la Svezia. Peccato che il sito della FIGC non abbia un archivio multi-mediale delle partite della nazionale. Ringraziamo Wikipedia ed il sito 1910.com per foto e video. 

A settembre 1987, l'Italia tornó in campo per un amichevole e vinse con la Jugoslavia di Stojkovic per 1 a 0 (il solito Altobelli). Ad ottobre 1987 ripresero le partite di qualificazione e l'Italia pareggió 0 a 0 in Svizzera (si vide in campo anche Ciro Ferrara), mentre a Novembre 1987, l'Italia colse una vittoria decisiva per 2 a 1 contro la Svezia (ricordo ancora la bellissima doppietta di Vialli) al San Paolo di Napoli (con 4 giocatori partenopei in campo). L'Italia coronó il suo percorso di qualificazione con una netta vittoria per 3 a 0 sul Portogallo a San Siro nel Dicembre 1987. Con la qualificazione in tasca, il percorso di avvicinamento agli Europei nel 1988 fu attraverso varie amichevoli: con l'URSS a Febbraio (vittoria per 4 a 1), la Jugolslavia a Marzo (1 a 1), Lussemburgo ad Aprile (vittoria per 3 a 0), Galles a Giugno (sconfitta per 1 a 0, rete di Rush). In queste occasioni Vicini continúo con gli stessi giocatori, facendo esperimenti con Rizzitelli, Maldini e Fusi, mentre viene completamente ignorato Pietro Vierchowod.   L'Italia finirá il girone di qualificazione come prima davanti a Svezia (10 punti), Portogallo (8 punti), Svizzera (7 punti) e Malta (2 punti). Vediamo ora le vincitrici negli altri gironi.


Guardando agli altri gruppi, la sorpresa piú grossa fu la mancata qualificazione dei campioni in carica della Francia (che, a pochi mesi dalle semifinali di Messico 1986, poteva ancora schierare Platini, Tigana, Amoros, Fernandez, a cui aveva aggiunto pure Jean Pierre Papin). Fecero scalpore anche le mancate qualificazioni della Romania di George Hagi, della Jugoslavia e del Belgio di Enzo Scifo, che schierava anche Nico Claesen, capocannoniere delle qualificazioni.


I due gironi all'Italiana da 4 squadre ciascuno (stessa formula del 1984) vedono, da una parte, i padroni di casa della Germania contro Italia, Spagna e Danimarca e, dall'altra, Unione Sovietica, Olanda, Irlanda ed Inghilterra. Vicini convocó i giocatori che gli avevano portato la qualificazione, ovvero il blocco dell'Under 21 con l'aggiunta di giocatori esperti come Franco Baresi, Bergomi, Ancelotti, De Agostini, Tacconi e Altobelli, capitano della squadra). Quello era stato l'anno dello scudetto del Milan di Sacchi con giocatori come Baresi, Tassotti, Maldini, Ancelotti, Donadoni, Virdis ed Evani in grande evidenza. Oltre ai soliti Vialli e Mancini, anche Roberto Baggio fece una stagione con lampi di grande classe. Rimase a casa, cosí come Virdis (questo fu un cruccio per me perché secondo me in quel periodo era molto piú in forma di Altobelli). Era comunque una squadra molto ben assortita, con una difesa fortissima e che poteva permettersi di schierare insieme la fantasia di Donadoni, Giannini e Mancini, stelle della squadra insieme a Vialli.

Ecco la lista dei convocati. Tricella, Dossena Cabrini e Bagni, che aveano giocato durante le qualificazioni, rimasero fuori. Solo 6 dei convocati erano presenti anche ai Mondiali 1986.

Vediamo un po' chi sono i nomi principali delle altre squadre in campo.

- Germania: i tedeschi, finalisti a Messico 1986 e ancora allenati da Beckenbauer, erano in favoriti e potevano schierare nomi come Brehme, Kohler, Littbarski, Matthaus (il capitano), Voller, Thon, Berthold e Klinsmann.
- Spagna: gli spagnoli, finalisti all'Euro 1984 e allenati da Miguel Munoz (allenatore vincitore di tantissimi trofei con il Real Madrid), non erano ancora lo squadrone che conosciamo da 15 anni, peró potevano schierare campioni come Butragueno, Bakero, Begiristain, Michel, Gallego, Gordillo, Sanchis, Salinas, Camacho e Zubizarreta.
- Danimarca: i danesi venivano da ottime figure ad Euro 1984 e Messico 1986. Era una squadra solida, capitanata da Morten Olsen e con giocatori come Soren Lerby, Elkjaer-Larsen, Jesper Olsen, Klaus Bergreen, la stella Michael Laudrup ed il giovane Flemming Povlsen.

- Inghilterra: gli inglesi, allenati da Bobby Robson, arrivavano dalle delusioni di Messico 1986 ed erano in fase di transizione. Potevano comunque contare su Peter Shilton, Bryan Robson, Peter Beardsley, Chriss Waddle, Steve McMahon, Glenn Hoddle, Mark Hateley e la stella Gary Lineker.
- Irlanda: forse la squadra meno quotata ra le partecipanti, ma comunque con giocatori di esperienza nel campionato inglese, come Ronnie Whelan, Paul McGrath, Ray Houghton e Tony Cascarino. Saranno la sorpresa della competizione.
- Olanda: c'era grande curiositá per questa squadra, allenata da Rinus Michels, che poteva sfruttare giocatori che si erano messi in luce con PSV (Van Breukelen, Ronald Koeman, Vanenburg, Wim Kieft) o all'estero (Erwin Koeman, Rijkaard, Gullit). Van Basten partiva dalla panchina dato il lungo infortunio da cui tornava.
- URSS: la squadra di Valeri Lobanovsky si appoggiava sul blocco della Dinamo Kiev e schierava protagonisti di Messico 1986, come Rinat Dasayev e Igor Belanov. All'europeo si metteranno in luce anche Kuznetsov, Zavarov, Protasov e Mikhailichenko.


Nel Gruppo A, l'Italia ebbe subito il battesimo del fuoco affrontando i padroni di casa della Germania Ovest a Dusseldorf. Vicini schieró: Zenga; Bergomi (capitano), Baresi, Ferri e Maldini; Donadoni, Ancelotti, Giannini, De Napoli, Mancini e Vialli. L'Italia partí molto bene ed ebbe un ottima occasione con Vialli. La Germania rispose con Klinsmann e poi con Matthaus. Fu peró Roberto Mancini (forse il culmine della sua carriera azzurra) dopo un ottimo pressing di Donadoni. Il vantaggio duró poco perché la Germania pareggió su punizione con Andreas Breheme (punizione di seconda in area per rilancio ritardato di Zenga, si vede una barriera piazzata male). L'Italia avrá un'altra occasione con Maldini ma il risultato non cambierá. Nell'altra partita del gruppo, molto bella, la Spagna aveva battuto la Danimarca 3 a 2.

La seconda partita dell'Italia, contro la Spagna a Francoforte, era quindi giá decisiva. Vicini schieró la stessa formazione (anche stavolta De Agostini ed Altobelli entrarono nel secondo tempo). Fu una partita molto dura ed equilibrata con l'Italia a condurre la Spagna a ripartire. Nel primo tempo, Giannini sfioró un goal stupendo, mentre nel secondo Butragueno mancó un goal clamoroso, poi imitato da Mancini. Dopo altre belle occasioni con Vialli e Bakero, Vialli segnó un bellissimo goal su velo di Altobelli. Finí 1 a 0 e fu un successo meritato per l'Italia che giocó con fantasia e personalitá. Nell'altra partita del gruppo, la Germania vinse 2 a 0 con la Danimarca, con reti di Klinsmann e Thon ed eliminó i danesi dalla competizione.

Nell'ultima partita del gruppo, l'Italia poteva permettersi di pareggiare contro la Danimarca, giá eliminata. A Colonia, Vicini schieró la stessa squadra e gli azzurri segnarono il 2 a 0 finale con in neo-entrati Altobelli e De Agostini. Nel frattempo, la Germania liquidó la Spagna per 2 a 0 con doppietta di Voeller e, per la differenza reti di un goal, passó per prima nel Gruppo A.


Nel Gruppo B, la prima giornata diede subito due sorprese: l'Inghilterra perse per 1 a 0 contro l'Irlanda, mentre l'Olanda perse 1 a 0 con l'Unione Sovietica. Il secondo turno metteva giá di fronte Inghilterra e Olanda in uno scontro decisivo. L'Inghilterra colpí due pali nel primo tempo, ma poi Marco Van Basten, partito in panchina nella prima partita, si prese la scena con una tripletta (bellissimo il primo goal). Fini 3 a 1 mentre l'Irlanda sorprese ancora tutti fermando l'URSS sul 1 a 1 con una bellissima rete di Whelan. Nell'ultimo turno del girone, il disastro dell'Inghilterra fu sancito dalla terza sconfitta (3 a 1 contro l'Unione Sovietica), mentre l'Olanda batté l'Irlanda 1 a 0 con rete di Kieft nel finale. L'URSS passó come prima e l'Olanda come seconda. L'Irlanda andó a casa dopo un ottimo Europeo.

Il colpo di testa di Giannini nel primo tempo fu forse l'occasione migliore che avemmo nella partita.

Nella prima semifinale, contro l'URSS, l'Italia di Vicini scese in campo con la stessa formazione di sempre (anche stavolta Vicini inserí De Agostini e Altobelli a partita iniziata, non provó mai nessuno degli altri convocati). L'Italia era molto ottimista ma fallí tre occasioni con Vialli e Giannini. Ad inizio secondo tempo, la Russia piazzó un uno-due con Litovchenko e Protassov nello spazio di due minuti. L'Italia tentó ancora di recuperare con Vialli ma la partita finí 2 a 0. Ricordo molto bene la delusione (certo all'epoca l'Europeo era meno sentito perché era ancora un torneo con poche squadre) che mi rimase. Fu come se non fossimo scesi in campo con la giusta grinta e concentrazione. Secondo me poi Vicini fu scarsamente elastico nel non far girare di piú i suoi giocatori (poi forse lo fece troppo ad Italia '90). 

Con l'Italia fuori, la seconda semifinale fu per me la vera finale dell'Europeo: Germania contro Olanda. Fu una partita dura ed intensa con le squadre che non si risparmiarono colpi (come rivedremo anche ad Italia 1990). La Germania passó in vantaggio con un rigore di Matthaus nel secondo tempo. Van Basten diede vita ad un bellissimo duello con Jurgen Kholer. Prima si guadagnó un rigore (non c'era per me), trasformato da Ronald Koeman, poi segnó il goal del 2 a 1 con una rete secondo me tra le piú belle di sempre tra le sue.

Van Basten fu la stella del torneo, ma Gullit era il capitano della squadra, vero leader in campo

Alla finale io ovviamente tifavo Olanda, un po' perché l'Unione Sovietica ci aveva buttato fuori, un po' perché l'Olanda metteva in campo Gullit e Van Basten del Milan (Rijkaard arrivó quell'estate). L'Olanda vinse per 2 a 0 con reti proprio di Gullit e Van Basten (Van Breukelen paró un rigore tirato fortissimo dal Belanov). Il goal di Van Basten é un gioiello balistico che é rimasto nella storia del calcio come uno dei goal piú belli di sempre. Fu una vittoria molto bella per l'Olanda, che per anni visse di rendita per quella vittoria e venne data per favorita a mondiali ed europei senza peró mai riuscire a ripetere quel successo. Van Basten, capocannoniere del torneo con 5 reti si avvierá a vincere il primo di tre palloni d'oroOra qualche foto.


Gullit che solleva la coppa


Il momento in cui Van Basten scocca il suo incredibile tiro

Chiudiamo ricordando che nel 1988 si giocó anche la Coppa d'Africa, in Marocco (vinse il Camerun di Roger Milla sulla Nigeria) mentre nel 1987, l'Uruguay di Francescoli, Perdomo e Ruben Sonsa vinse la Copa America, giocata in Argentina, battendo il Cile (Argentina e Colombia furono eliminate in semifinale).


Fonti Utilizzate (per informazioni e snip):

- ilpallonenellarete.wordpress.com

- calciopro.com

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- panorama.it

- ilbazardelcalcio.it

22 luglio 2025

MONDIALE x CLUB 2025 - il Chelsea vince una prima edizione prima di interrogativi

Molti stanno pensando a Cole Palmer e alla sua doppietta in finale contro il PSG. Giustissimo. Io peró volevo mettere in risalto un giocatore di cui secondo me (insieme a MaloGusto) sentiremo molto parlare anche durante la prossima stagione: Joao Pedro, centravanti brasiliano del Chelsea (nella foto qui si scusa con i tifosi della Fluminense per aver segnato alla sua ex-squadra), arrivato all'ultimo dal Brighton e giá protagonista (é andato a rete anche in finale). La cosa bella della vittoria del Chelsea (io avevo piacere per Maresca) é stato proprio il fatto di mostrare che, nel calcio, il ruolo di imbattibile puó svanire rapidamente: magari ora in tanti che hanno sepolto l'Inter lo scorso Maggio, ammetteranno che, se il PSG puó avere una brutta giornata contro il Chelsea, l'Inter puó averla contro il PSG... (snip da CNN.com)

É terminata la prima edizione del Mondiale per Club della FIFA. Essendo questa una novitá e non sapendo se si ripeterá tra quattro anni, ho deciso di fare un post unico al termine del torneo per mettere qui alcune considerazioni generali sul torneo, la sua organizzazione e poi, naturalmente come é andata:

- La mia impressione é che, avendo visto le lotte tra UEFA e SuperLega per gestire il ricchissimo mercato dei tornei internazionali per Club, la FIFA abbia deciso di buttarsi dentro anche lei per spolpare qualcosa. In effetti, fa impressione vedere questo lungo torneo al termine di una stagione intensissima e mentre le squadre stanno giá cambiando allenatore e/o vari giocatori (l'esempio del Real é lampante ma non unico). Poi vi sono state anche scene surreali, come la visita della Juve a Trump.

- Un primo suggerimento quindi, sarebbe quello di farlo giocare tra le seconda metá di luglio e la prima di agosto, ossia quando le squadre hanno iniziato il ritiro e devono fare amichevoli. Potrebbe quindi essere giocato al posto delle classiche tournée estive in Asia e USA, in modo da creare meno problemi al calendario e riscuotere anche piú interessi dopo la pausa estiva. Poi ovviamente occorre anche considerare le questioni climatiche perché il caldo e gli orari assurdi negli USA li hanno notati tutti e fanno giá temere per i Mondiali 2026.

- In realtá la prima edizione di questo torneo quadriennale doveva giocarsi in Cina qualche anno fa ma fu poi cancellata causa COVID. L'altro aspetto surreale é che la FIFA ha deciso di mantenere la Coppa Intercontinentale per Club che si gioca ogni anno a Dicembre (molti della mia etá ricorderanno che un tempo questo trofeo metteva di fronte i vincitori dell'europea Coppa dei Campioni ed i vincitori della sudamericana Copa Libertadores, poi, negli anni 2000, il trofeo fu allargato per includere le altre federazioni).

Molto interessante anche questo post di TransferMarkt sul monte-salari delle squadre nei vari gruppi. Fa riflettere (snip da Facebook.com)

- Il torneo 2025 si é giocato negli Stati Uniti (come traino per i Mondiali 2026) e ha visto in campo 32 squadre (otto gruppi da 4 squadre per la prima fase) scelte in base alle vittorie nelle coppe continentali e principali leghe nazionali durante i quattro anni precedenti (con ovvio maggio spazio a UEFA e CONMEBOL per il Sudamerica). Per l'Italia c'erano Inter e Juve, mentre si potevano notare le assenze di club come Barcelona (l'assenza di Yamal da questo torneo ne toglierá sicuramente fascino), Liverpool e Arsenal.

- Dette dei tanti aspetti negativi di questa idea, rimaneva comunque il fascino di vedere in uno stesso torneo la possibilitá di scontri con squadre come il Boca Juniors, il River Plate, il Flamengo o il Palmeiras. Poi c'era anche il fatto della possibilitá di vedere Messi (Infantino ci ha provato con CR7 ma senza riuscirci) rincontrare le europee e vedere il valore delle loro squadre contro squadre europee di vertice (bisogna capire quanto le partite potessero considerarsi vere piuttosto che amichevoli di lusso).

- A livello di formula mi sembra che il problema principale sia il fatto che, il modo in cui sono selezionate le squadre fa sí che alcune delle piú forti ed interessanti che sbucano quell'anno (come Liverpool e Barcelona) restino fuori. Secondo me il modo migliore per strutturare il torneo in modo piú interessante e praticabile sarebbe di creare una formula tipo Nations League: ovvero creare dei livelli di importanza (A, B, C, ...) ed in ogni livello, 4 gironi da 4 squadre (quindi con tre livelli si potrebbero avere 48 squadre coinvolte ad esempio). Ogni estate ad agosto si giocherebbero tre giornate (sei partite per girone). La prima di ogni girone avanzerebbe al livello piú alto, mentre le ultime scenderebbeo di livello. Ogni anno (o ogni due anni se troppo pesante), le prime quattro dei 4 gironi a livello A si affronterebbeo in semifinali e finali per definire il Campione. Non male no?


Sopra, l'immagine dei vari gruppi. Qui le fasi dad eliminazione diretta, con i vari risultati (snip da FIFA.com)

Parliamo quindi ora del torneo e di come é andata sul campo. Nella fase a gruppi, a livello di partite, direi che le piú divertenti o sorprendenti siano state il 4-0 del PSG sull'Atletico Madrid, il pareggio del Real Madrid con l'Al Hilal di Inzaghi, la sconfitta del Porto con l'Inter Miami, del Chelsea con il Flamengo e del PSG con il Botafogo (entrambe alla seconda gioranta, quando é sembrato si potesse vedere una specie di orgogliosa rivincita delle extra-europee), la sconfitta del Bayern con il Benfica e la bella vittoria dell'Inter sul River Plate (ottima partita di Pio Esposito).

In questa fase per me la parte piú interessante é stata quella di vedere tanti ex dei campionati europei giocarsela contro le squadre europee (Messi, Suarez, Busquets, Sergio Ramos, Lloris, Giroud, Cancelo, Ruben Neves, Koulibaly, Milinkovic-Savic e soprattutto i 'sudamericani' Thiago Silva, Jorginho, Felipe Anderson, Alex Sandro, Danilo, Correa, Cabral... ). Alla fine di questa fase sono uscite squadre importanti come Atletico Madrid, Porto, River PlateBoca Junior (molto deludenti entrambe le argentine) e Salzburg.

Agli ottavi, l'Inter Miami di Messi si é dovuto scontrare con il PSG di Luis Enrique, che ha completamente asfaltato i suo vecchi giocatori blaugrana. La grande sorpresa peró é stata la sconfitta ai supplementari del City di Guardiola contro l'Al-Hilan di Inzaghi. Questo e' stato il turno in cui sono uscite le due italiane: la Juve di Tudor di misura contro il Real, mentre l'Inter é stata molto sfortunata contro il Fluminense di Renato Gaucho (ma secondo me Chivu ha anche sbagliato a non schierare i giovani che avevano cosí bene impressionato nella prima fase). Al termine della partita vi é stata una coda velenosa per delle dichiarazioni di Lautaro e la reazione di Calhanoglu, dato da molti in uscita da Milano.

Ai quarti, con la truppa brasiliana dimezzata (Flamengo e Botafogo eliminati di Bayern e Palmeiras), il Fluminense ha fatto fuori anche l'Al-Hilal di Inzaghi, mentre il Palmeiras usciva con il Chelsea, il Real di Xabi Alonso superava di misura il Dortmund ed il PSG vinceva per 2 a 0 sul Bayern nonostante due espulsioni. In semifinale, il Fluminense finiva il suo cammino contro un Chelsea cinico a sfruttare tutte le occasioni, mentre l'altra semifinale tra PSG e Real veniva considerata la finale anticipata. Purtroppo per Mbappé, i suoi compagni l'hanno battuto nettamente per 4 a 0, mostrando un livello di calcio che a molti ha fatto pensare al Barcelona nei momenti top.

Secondo me peró, a questo punto in molti del PSG hanno pensato di essere imbattibili (anche perché molti del pubblico e dei media davano una loro vittoria per scontata, sono contento di essere tra i pochi che non la vedeva cosí), invece il Chelsea di Maresca li ha completamente sorpresi togliendogli ogni riferimento in difesa e sfruttando al meglio le doti di Palmer, Joao Pedro e gli altri compagni. Alla fine del primo tempo era giá 3 a 0 per gli inglesi, che nel secondo tempo hanno solo dovuto amministrare. A fine partita vi sono state tensioni che hanno coinvolto Luis Enrique e Donnarumma (secondo me sono stati provocati). 

13 luglio 2025

ANNO x ANNO - Stagione 1987-1988 - la rivoluzione di Sacchi, inizia l'epoca del Milan degli Immortali

Prima del Barcelona di Guardiola, c'é stato il Milan di Sacchi. Io lo avevo giá conosciuto ai tempi del Parma. L'ho amato molto al Milan. Cosí tanto che poi mi sono allontanato dal Milan di Capello (che pure vinse di piú) quando Sacchi se ne andó. Mi é piaciuto molto meno in nazionale, e poi negli anni successivi ho apprezzato sempre meno quell'aria da professore che la sa piú lunga di tutti. Anche se ora mi sta un po' antipatico, non si puó negare che fu protagonista di una delle squadre piú iconiche di sempre.

Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu la stagione che portava agli Europei 1988 (in Germania), quella in cui il Milan di Sacchi si prese la scena della Serie A dopo un lungo duello con il Napoli di Maradona. Un anno in cui arrivarono in Italia giocatori come Gullit, Van Basten, Voeller, Careca e Rush (che si rivelo una grande delusione). Fu anche l'anno dove iniziarono ad imporsi sulla scena europea nomi di giocatori come Koeman, Klinsmann, Papin, Riedle.

In quell'anno, passai dal primo biennio di Ragioneria alla Scuola Bodoni (in fondo a Via Farini a Parma), al triennio programmatori. Mi separai dal mio amico e compagno di banco (con Michele Capanna, il Cappo, eravamo stati in classe insieme fin dalla quarta elementare) e feci nuovi amici, come la Betta, il Coppo e soprattutto Guido, che poi sará il mio migliore amico per tanti anni. Quell'anno stetti in banco con il carissimo Gianluca Cotti (bellissima la gita a Vienna), che poi venne anche in vacanza con la mia famiglia a Punta Ala l'estate successiva. Esordii negli amatori del San Martino e capii subito che era un altro mondo, di caviglie ruvide, gomitate e terreni irregolari. Peró ci si divertiva in compagnia ed iniziai anche a partecipare alla preparazione dei carri e alle sfilate di Carnevale a Collecchio. Erano anni spensierati, soprattutto grazie ai miei genitori che ci proteggevano dalle vicissitudini lavorative non molto facili che attraversava mio padre in quegli anni. In estate, vidi il mio primo concerto di Bruce Springsteen, a Torino.

Altro errore, nela stagione 1987-88, la Coppa di Francia fu vinta dal Metz (M.Husson) contro il Sochaux (S.Takac), mi spiace.

INGHILTERRA

Quell'anno la First Division scese a 21 squadre. Tra i cambi principali di mercato dell'estate 1987, il Liverpool vide arrivare  Ray Houghton (ci dará un dispiacere ai Mondiali 1994), e Peter Beardsley (gli fará spazio Ian Rush in partenza verso la Juve). Tra gli altri trasferimenti si possono notare quelli di Peter Shilton (al Derby County), di Trevor Francis (al Queens P.K.), di Osvaldo Ardiles (al Blackburn Rovers). Il Liverpool di Dalglish sará dominante quell'anno con 29 partite di fila senza sconfitte ad inizio stagione. Dietro di loro, il Manchester United mostró grandi progressi sotto la guida di Alex Ferguson. Il Liverpool rimase deluso in FA Cup, dove fu sorpredentemente sconfitto in finale dal Wimbledon.

SPAGNA

Quell'anno la Liga salí a 20 squadre participanti. Nel Real Madrid si ritiró il grande Jorge Valdano (a 31 anni, pensate ai giorni d'oggi quanto altro tempo poteva giocare) e furono ceduti Juanito e Salguero, mentre arrivó una velocissima ala, Paco Llorente, nipote del grande Gento (e padre di Marcos Llorente, oggi giocatore dell'Atletico Madrid). Il Barcelona chiamó Luis Aragones sulla sua panchina e vendette Mark Hughes al Bayern (solo un anno per lui in Spagna) e Steve Archibald al Blackburn. L'Atletico Madrid fece grossi cambiamenti, chiamando sulla panchina l'argentino Cesar Luis Menotti e comprando Paulo Futre dal Porto (il portoghese lascerá una forte impronta all'Atletico, chissá cosa avrebbe fatto senza gli infortuni). Tra gli altri trasferimenti: il Valencia acquistó Rabah Madjer dal Porto; il Siviglia acquistó il terzino brasiliano Josimar dal Botafogo; il Real Zaragoza prese i prestito Frank Rijkaard dallo Sporting Lisboa; Manuel Negrete tornó in Messico, ai Pumas. Il Real Madrid fu ancora campione, trascinato dalle reti del capocannoniere Hugo Sanchez. Il Real Sociedad di Bakero arrivó secondo ma stavolta perdette la finale di Copa Del Rey, contro il Barcelona di Lineker, mentre l'Atletico Madrid di Futre arrivó terzo. Tra i cannonieri si mise in mostra l'Uruguayano Ruben Sosa (lo rivedremo in Italia).

GERMANIA

Dopo la delusione per la sconfitta in finale di Coppa Campioni l'anno precedente, il Bayern chiamó Jupp Heynckes a guidare la squadra e vide arrivare il gallese Mark Hughes dal Barcelona. Il Werder Brema acquistó Karl Heinz Riedle per sostituire il partente Rudi Voeller. Lasció anche l'austriaco Bruno Pezzey. Il Colonia riprese Pierre Littbarski dopo la parentesi francese ed acquistó il difensore Jurgen Kohler e l'attaccante danese Fleming Povlsen (sentiremo parlare di lui agli Europei 1992), mentre partirono giocatori storici come Klaus Allofs e Tony Schumacher. All'Eintracht arrivó l'ungherese Lajos Detari (poi da noi al Bologna), mentre partirono Andreas Moller (al Dortmund) e Thomas Berthold (al Verona). Quell'anno il Werder Brema sorprese il Bayern e vinse il campionato, trascinato dai goal di Riedle (dará un dispiacere alla Juve con il Dortmund in Champions 10 anni dopo, poi lo vedremo alla Lazio), mentre Jurgen Klinsmann dello Stoccarda si metterá in mostra come capocannoniere.

FRANCIA

La grande novitá di quell'anno fu l'arrivo del giovane allenatore Arsene Wenger sulla panchina del Monaco, che si rinforzó con gli arrivi di Patrick Battiston, Mark Hateley (dal Milan) e Glenn Hoddle (partirono tra gli altri Bruno Bellone e Soren Lerby). Il Marsiglia si rafforzó con il ghanese Abedi Pelé (lo rivedremo contro il Milan in Coppa Campioni negli anni '90) ed il tedesco Klaus Allofs. Tra gli altri trasferimenti: Dominique Rocheteau andó dal PSG al Tolosa; Fernando Chalana tornó in Portogallo al Benfica; Littbarski tornó in Germania. Fu proprio il Monaco a vincere il campionato davanti al Bordeaux e al Montpellier. Il capocannoniere in campionato fu Jean Pierre Papin del Marsiglia, mentre il Metz vinse la Coppa di Francia contro il Sochaux.

ITALIA

Franco Baresi (la foto é dell'anno successivo, si vede giá lo scudetto sulla maglia). Baresi é forse il mio giocatore preferito in assoluto. Era giá al Milan da 10 anni, gia' libero, condottiero e capitano quando arrivó Sacchi. Imparó un modo nuovo di stare in campo e ne divenne il maestro. Continuó come colonna del Milan dopo Sacchi, pure in nazionale come nella epica finale del 1994. Lo metto anche per ricordare altri grandi difensori rossoneri di quegli anni, come Tassotti, Galli e Costacurta. Ovviamente Maldini é un discorso a parte, e lo faremo.

Dopo la delusione dell'anno precedente, Berlusconi non badó a spese e, oltre a chiamare Arrigo Sacchi in panchina, fece arrivare tantissimi giocatori nuovi, tra cui Walter Bianchi, Roberto Mussi e Mario Bortolazzi dal Parma, oltre ad Angelo Colombo e Alessandro Costacurta, ma soprattutto Ruud Gullit, Marco Van Basten e Carlo Ancelotti dalla Roma. Partirono tanti giocatori, come Mark Hateley, il Nanu Galderisi, Ray Wilkins e Dario Bonetti. Anche le altre squadre non stanno ferme: la Roma (che richiama Liedholm in panchina) acquista Rudi Voller (oltre a Fulvio Collovati, Gianluca Signorini e Andrea Tempestilli); l'Inter di Trapattoni saluta Rummenigge e Tardelli ed acquista Aldo Serena dalla Juventus ed Enzo Scifo dall'Anderlecht. La Juventus saluta Michel Platini e fa arrivare Ian Rush dal Liverpool (oltre a Luigi De Agostini, Roberto Tricella e Pasquale Bruno).

I campioni in carica del Napoli acquistano il brasiliano Antonio Careca, formerá una coppia fortissima con Maradona. Tra gli altri transferimenti si notano: Walter Casagrande dal Porto all'Ascoli (che ingaggia anche il fratello di Diego, Hugo Maradona, una meteora); Agostino Di Bartolomei al Cesena; Claudio Borghi al Como; Giuseppe Incocciati all'Empoli; Glenn Hysen alla Fiorentina (che chiama Sven Goran Eriksson in panchina e dice addio alla sua bandiera Giancarlo Antognoni); Thomas Berthold al Verona (che fa arrivare anche Giuseppe Iachini, Stefano Pioli e Dario Bonetti); Junior dal Torino al Pescara di Giovanni Galeone (bellissima maglietta quell'anno); l'inglese Paul Elliot ed il brasiliano Dunga al Pisa; Marco Branca alla Sampdoria; Anton Polster, Klaus Berggren e Massimo Crippa al Torino di Radice.


Quell'anno arrivano in Italia giocatori del calibro di  Antonio Careca, Rudi Voeller (protagonisti ai mondiali 1986), Ian Rush (uno dei piú forti cannonieri degli anni '80) e Marco Van Baster (che peró si infortunerá quasi subito e stará fuori quasi tutta la stagione. Peró l'arrivo piú importante é lui, Ruud Gullit. Ha appena vinto lo scudetto con il PSV giocando da libero (ed il PSV poi vincerá la Champions senza di lui) e fará una prima stagione devastante con il Milan (il Pallone d'Oro del Dicembre 1987, da lui dedicato a Mandela, é soprattutto per questi primi mesi rossoneri).

Nel girone di andata, il Napoli della MAGICA andó in fuga con cinque vittorie consecutive, a stento rincorso dalla Sampdoria. Il Napoli finí campione d'inverno con 5 punti sul Milan, che stava ancora acquisendo gli insegnamenti di Sacchi ed i suoi durissimi allenamenti. Il Milan peró mostrava giá un ossatura molto precisa con Giovanni Galli in porta, Tassotti, Galli, Baresi e Maldini in difesa, Colombo, Ancelotti, Donadoni ed Evani a centrocampo, Gullit e Virdis (al posto di Van Basten, che soffrí un pesante infortunio al ginocchio) in attacco. Gullit esordi in Serie A con un impressionante goal di testa a Pisa. La settimana dopo peró il Milan perdette a San Siro contro la Fiorentina in una partita diventata famosa  per una stupenda serpentina di Roberto Baggio. La squadra alternava grandi partite a momenti di buio (fu eliminata in Coppa Italia dall'Ascoli ed in Coppa UEFA dall'Espanyol). Il Milan perse anche due punti a tavolino contro la Roma per un petardo del pubblico che stordí Franco Tancredi, peró si riprese con grande carattere battendo nelle tre partite successive l'Inter, il Napoli (stupendo 4 a 1 con il Milan a valanga) e la Juventus (con Rush molto deludente quell'anno) a Torino. 

Nel girone di ritorno, la sfida continuó inalterata, con il Napoli in fuga sul Milan. A cinque giornate dalla fine peró, il Milan sfruttó un calo del Napoli (e tensioni nello spogliatoio partenopeo) e andó a prendersi il campionando infilando una serie di vittorie decisive contro la Roma, l'Inter e lo stesso Napoli. Quella partita me la ricordo ancora dalle sintesi di 90mo Minuto. Fu incredibile: era una di quelle calde giornate di primavera inoltrata; il Napoli partí fortissimo, ma il Milan passó in vantaggio con Virdis. Maradona pareggió su uno stupendo calcio di punizione. Nel secondo tempo il Milan alzó il ritmo con un Gullit devastante e segnó prima con Virdis e poi con Van Basten, al ritorno dall'infortunio. Il Napoli accorció le distanze con Careca ma non ci fu nulla da fare. Era la resa simbolica. Il Milan festeggió la vittoria finale con un pareggio a Como all'ultima giornata. Lo scudetto tornava rossonero dopo 9 anni (sarebbe stato l'unico per Sacchi).

Quello fu l'inizio di una grande epopea. A destra di Arrigo Sacchi é seduto Vincenzo Pincolini: preparatore atletico prima al Parma, poi al Milan ed anche in Nazionale, sempre con Sacchi. Era il mio professore di ginnastica alle medie a Collecchio.


L'assenza delle squadre inglesi dalle competizioni europee aveva dato piú spazio alle squadre di altri campionati, come Olanda, Belgio, Portogallo. Questa fu forse l'ultima edizione in questo senso, negli anni successivi le vittorie si concentrarono sempre piú nelle mani di Italia, Spagna, Germania e Inghilterra, con incursioni di Olanda, Francia e Portogallo.

Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, la squadra belga del Malines (che poteva schierare giocatori come Michel Preud'homme, uno dei portieri piú forti di sempre per me, e Erwin Koeman)  vinse la finale contro i campioni in carica dell'Ajax, da cui erano andati via Cruijff, Van Basten e Rijkaard. Per le italiane, l'Atalanta arrivó alle semifinali dopo aver battuto una squadra gallese, una greca e lo Sporting Lisbona. La squadra di Mondonico, con un grande Aldo Cantarutti, uscí contro il Malines con onore e mostró che le squadre italiane stavano per diventare molto competitive in tutte le coppe, anche quelle minori. In Coppa UEFA, l'Espanyol di Javier Clemente, che schierava il Camerunese Thomas N'Kono in porta perse la coppa ai rigori contro il Bayer Leverkusen. Le 4 italiane passarono i trentaduesimi, poi iniziammo a perdere pezzi: il Milan e la Juventus uscirono ai sedicesimi contro Espanyol e Panathinaikos; l'Inter uscí agli ottavi, sempre contro l'Espanyol. Il Verona uscí ai quarti contro il Werder Brema (poi eliminato dal Bayer Leverkusen, come anche il Barcelona).  Terminiamo con la Coppa Libertadores, in cui, il Nacional di Montevideo vinse la finale contro il Newell's Old Boys di Rosario, la cittá di Messi.

Il PSV, anche dopo la partenza di Gullit, aveva forti giocatori come Koeman, Vanenburg e Van Breukelen (fondamentali le sue parate), che poi saranno protagonisti anche nella vittoria dell'Europeo 1988. Peró il tocco principale lo diede Gus Hiddink, allenatore specialista nel portare avanti squadre underdog, come poi fece con molte nazionali.

Nella Coppa Campioni del 1987/88, l'Italia era rappresentata dal Napoli di Maradona. I principali contendenti erano il Real Madrid, il Bayern, il Bordeaux, il Benfica, lo Steaua Bucarest, l'Anderlecht e gli olandesi del PSV, campioni d'Olanda negli ultimi due anni. Il Napoli non ebbe fortuna e pescó il Real Madrid giá ai sedicesimi. All'andata al Bernabeu (deserto per una squalifica), gli azzurri persero per 2 a 0, frutto di un rigore di Michel ed un autorete di De Napoli. Al ritorno al San Paolo, davanti a 83mila spettatori, il Napoli passó in vantaggio con Francini nei primi minuti, ma nel finale del primo tempo subí il pareggio di Butragueno. Agli ottavi, il Real Madrid buttó fuori i campioni in carica del Porto ed ai quarti il Bayern, in una bellissima doppia sfida. In semifinale peró, gli spagnoli uscirono contro il PSV, che aveva segnato una rete al Bernabeu (il PSV aveva fatto la stessa cosa ai quarti con il Bordeaux, certamente non una cavalcata). L'altra finalista era il Benfica di Antonio Pacheco, che aveva eliminato squadre come lo Steaua e l'Anderlecht.  In finale il PSV, che schierava giocatori come Van Breukelen, Eric Gerets, Ronald Koeman, Gerald Vanenburg, Wim Kieft e Soren Lerby, vinse ai rigori.

Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Quello fu un anno che culminó con gli Europei, vinti dall'Olanda, in cui Van Basten fu protagonista assoluto con 6 goal in tre partite (di cui quello famosissimo in finale, ne parleremo). Vinse il Pallone D'Oro (primo di tre) davanti ai compagni di squadra Ruud Gullit e Frank Rijkaard (che quell'estate raggiungerá gli altri due al Milan). Io peró penso che l'abbagliante impresa di Van Basten agli Europei non puó nascondere il fatto che restó fuori durante gran parte della stagione, mentre Gullit, capitano degli Orange e anche lui a segno in finale, fu protagonista del bellissimo primo scudetto dell'era Berlusconi al Milan. Dó quindi il primo posto a Gullit davanti a Van Basten. Al terzo posto ho messo Baresi (non ci fossero stati gli Europei gli avrei dato il primo posto), anche se occorrerebbe rimarcare l'ennesima stagione di alto livello del Real Madrid, protagonista in Spagna ed in Champions (peró ho giá premiato Hugo Sanches lo scorso anno).


Ho giá messo fotografie di Gullit e Baresi in questo post, percui qui scelgo una foto di Van Basten nel momento della terza rete del Milan nel fatidico scontro del San Paolo di cui ho parlato piú sopra.

Tra gli italiani direi che quell'anno si misero in luce specialmente Baggio, Donadoni, Ancelotti, Virdis ed Evani, Vialli e Mancini e anche Giuseppe Giannini, molto prolifico con la Roma.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- bdfutbol.com

- stadiosport.it

- interlive.it

- footballdatabase.eu/

- magliarossonera.it

- acmilan.com

07 luglio 2025

ANNO x ANNO - Stagione 1986-1987 - Napoli Campione d'Italia: il miracolo di Maradona

Alcuni avrebbero celebrato la vittoria del Porto in Coppa Campioni o la finale del Bayern, campione di Germania. La Serie A peró in quegli anni era cosí piena di campioni che non si poteva non premiare l'impresa di Maradona con in Napoli, veramente storico, soprattutto pensando che rifece il miracolo qualche anno dopo.

Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu la stagione successiva ai Mondiali, in cui c'era molta attesa per stelle come Maradona, Butragueno, Matthaus e Lineker (alla prima stagione al Barcelona). Fu anche la stagione in cui Alex Ferguson fece il suo debutto sulla panchina del Manchester United e l'ultima stagione di Le Roy Platini (primo a vincere tre palloni d'oro dopo Cruyff) alla Juventus. Fu la prima stagione di Silvio Berlusconi come Presidente del Milan. Un anno dopo sarebbe arrivato Arrigo Sacchi sulla panchina del Milan e avrebbe cambiato il calcio.

Quello fu l'anno in cui lasciai il Cervo Collecchio. Dopo la bella esperienza ai Giovanissimi dell'anno prima, mi lasciai convincere da un amico ad andare al Sala Baganza, dove c'era un allenatore molto bravo. Iniziai a frequentare il Sala, ma poi venne fuori che l'anno prima (non mi ricordavo neanche), avevo firmato un cartellino con il Cervo e loro lo utilizzarono per negare il mio passaggio. Avrei dovuto stare fermo un anno. Tornai al Cervo, negli Allievi, ma non mi trovavo bene e decisi di iniziare a giocare negli amatori con il San Martino, la squadra del mio paese. Ormai passavo sempre piú tempo al bar del paese e a fare partite serali con quegli amici, soprattutto le sere d'estate. Purtroppo non potei esordire in quel campionato perché dovevo aspettare di compiere 16 anni. Continuavo ad amare il calcio, ma in quel periodo ero molto attratto dallo stare fuori con gli amici,  andare in discoteca e corteggiare le ragazze.

Ho appena notato che, per errore, ho scambiato gli allenatori di Real Sociedad e Atletico Madrid

INGHILTERRA

Durante l'estate, i campioni in carico del Liverpool hanno fatto vari acquisti, tra cui John Aldridge e Steve Staunton, mentre i cugini dell'Everton hanno dovuto lasciare partire Lineker verso Barcelona. Le squadre inglesi sono ancora fuori dalle competizioni europee, percui non vi sono grandi transferimenti in entrata (a parte il ritorno di Liam Brady, dall'Ascoli al West Ham). Da notare l'arrivo di Steve Hodge al Tottenham e la partenza del gallese Mark Hughes dal Manchester United al Barcelona. Come l'anno precedente, la lotta principale é tra Everton e Liverpool (ancora 30 reti per Ian Rush). Questa volta sono i blu a prevalere, salutando cosí il loro allenatore Howard Kendall, che poi passerá all'Atletico Madrid. Dietro le due di Liverpool si piazza il Tottenham del capocannoniere Clive Allen, che sará anche finalista in FA Cup, dove perderá con il Coventry. La notizia principale della stagione sará l'esonero di Ron Atkinson da parte del Manchester United, che dará cosí spazio all'arrivo di Alex Fergunson, l'allenatore piú vincente e longevo nella storia del calcio recente.

SPAGNA

Il mercato vide l'arrivo del portiere Paco Buyo al Real Madrid, che ingaggió anche l'odioso Leo Beenhakker come allenatore). Oltre a Lineker e Hughes, il Barcelona invece si assicuró anche Zubizarreta dall'Athletic Bilbao e lasció partire il suo attaccante Pichi Alonso. Tra gli altri spostamenti da notare, vi fu l'arrivo allo Sporting Gijon di Negrete, giocatore messicano autore di un gran goal mondiale, dallo Sporting Lisbona, mentre il portiere Ubaldo Fillol lasció l'Atletico Madrid per tornare in Argentina. Nonostante i grandi investimenti di mercato del Barcelona, fu ancora il Real Madrid a prevalere, per un punto. Hugo Sanchez dominó la classifica cannonieri, davanti a Gary Lineker. In Copa del Rey, il Real Sociedad prevalse sull'Atletico Madrid di Aragones.

GERMANIA

A livello di mercato, Il Bayern lasció partire Soren Lerby per il Monaco e acquistó Andreas Brehme dal Kaiserslautern, mentre Oliver Bierhoff fu promosso in prima squadra dal Bayer 05 Uerdingen e Karl-Heinz Riedle fu acquistato dal S.BV.Berlino. Horst Hrubesch e Felix Magath decisero di lasciare il calcio, mentre Pierre Littbarksi andó a giocare in Francia. L'Eintracht acquistó il polacco Smolarek dal Widzew Lodz. Il Bayern di Udo Lattek vinse nuovamente in campionato, ma la sorpresa fu l'Hamburger di Ernst Happel, che arrivó secondo e si assicuró la Coppa di Germania.

FRANCIA

A livello di mercato, i trasferimenti piú importanti, a parte i menzionati Soren Lerby e Pierre Littbarski dalla Germania, vi furono l'arrivo di Enzo Francescoli e Luis Fernandez al RC Parigi da PSG e River Plate, l'acquisto da parte del Bordeaux (che lasció partire Alain Giresse verso il Marsiglia, squadra che acquistó anche Jean-Pierre Papin dal Brugge) di Zlatko e Zoran Vujovic dal Hajduk Spalato e di Jean-Marc Ferreri dall'Auxerre, che invece si assicuró Eric Cantona. Marcell Desailly fu promosso in prima squadra al Nantes. Il Bordeaux fece un doblete, vincendo il campionato e la Coppa di Francia davanti al Marsiglia del giovane Papin.

ITALIA

Pietro Paolo Virdis. Forse non al livello dei mostri sacri che ho inserito nelle puntate precedenti, peró secondo me uno dei nostri migliori attaccanti nella seconda metá degli anni '80 ed un grosso protagonista nello scudetto del Milan l'anno seguente. Doveva essere convocato agli Euro 1988, poteva essere decisivo per noi a mio parere.

La Serie A continua a presentarsi come il campionato con la maggior ricchezza di star del calcio. Vediamo le prime tre dello scorso anno e poi le altre squadre in ordine libero. La Juventus ha acquistato Vignola dal Verona. Alla Roma di Eriksson arrivano Klaus Bergreen e Paolo Baldieri dal Pisa, mentre il Napoli del Campione del Mondo Maradona si assicura Muro dal Pisa, De Napoli dall Avellino e Carnevale dall'Udinese. L'Inter del neo allenatore Trapattoni, aquista Gianfranco Matteoli dalla Sampdoria e Daniel Passarella dalla Fiorentina. Tra gli altri trasferimenti degni di nota vi sono gli arrivi di Evaristo BeccalossiBranco e Maurizio Iorio al Brescia, di Roberto Galia e Luigi De Agostini al Verona, di Andrea Pazzagli all'Ascoli, di Francesco GrazianiDaniel BertoniMarco Branca e Fulvio Collovati all'Udinese, di Wim Kieft e Fabrizio Lorieri al Torino, di Ramon Diaz, Alberto di Chiara e Marco Landucci alla Fiorentina, di Marco Osio, Amedeo Carboni e Francesco Baiano all'Empoli, di Giuseppe Incocciati all'Atalanta, di Gianluca Pagliuca, Luca Fusi e Toninho Cerezo alla Sampdoria (che vide tornare Graeme Souness in Scozia e arrivare il grande Vujadin Boskov come allenatore), di Dirceu, Sandro Tovalieri e Walter Schachner all'Avellino.

Molto bella questa foto di Platini e Trapattoni che si incontrano da ex-compagni. Le Roy é ai saluti finali.

Ma a livello di mercato, la novitá piu grossa di tutte fu l'irruzione nel calcio italiano e mondiale di Silvio Berlusconi. Il Milan di Berlusconi fa una campagna acquisti fortissima (che vedrá anche partire tanti giocatori, tra cui Pablito Rossi, verso Verona), prendendo Roberto Donadoni dall'Atalanta (Berlusconi disse avrebbe acceso la luce di San Siro), Stefano Borgonovo dal Como (poi lasciato lá in prestito), Giovanni Galli dalla Fiorentina, Giuseppe Galderisi dal Verona, Dario Bonetti dalla Roma e Daniele Massaro dalla Fiorentina. Anche lo stile é differente: la suadra viene presentata all'Arena Garibaldi di Milano con Berlusconi che scende da un elicottero mentre suona la Cavalcata delle Valchirie di Wagner, come ad Apocalypse Now. Berlusconi fu preso in giro all'inizio ma poi divenne il Presidente piú vincente di sempre (lo sorpasserá Florentino Perez del real Madrid). Quando si pensa alla calcio come spettacolo al Real dei Galacticos o il PSG, bisogna pensare che molto di ció naque con il Milan di Berlusconi.


Forse il trasferimento di un giocatore straniero piú importante di quella stagione fu quello di Cerezo verso la Sampdoria, in cui fu poi un grande protagonista. Tra in nuovi giocatori, direi il brasiliano Branco al Brescia. Lascerá grandi memorie piú tardi al Genoa e vincerá il Mondiale 1994 da titolare con il Brasile. Prima di Roberto Carlos, il re delle punizioni d'esterno era lui.

I campioni in carica della Juventus si presentano  senza Giovanni Trapattoni sulla panchina dopo tanti anni. Lo sostituisce Rino Marchesi. Sará l'ultima stagione di Michel Platini. Il Milan di Berlusconi ha fatto una campagna acquisti faraonica mentre l'Inter si é assicurata l'allenatore piú esperto, Giovanni Trapattoni. C'é molta attesa per vedere se Maradona sará appagato dopo la vittoria ai Mondiali e se la Roma ripeterá la grande stagione dell'anno precedente. L'Udinese parte con una penalizzazione di 9 punti. Nel Girone di Andata, la Juventus prese presto la testa, inseguita dal Napoli di Maradona, che riuscí a scavalcare i bianconeri al primo posto battendoli a Torino per 3 a 1. L'Inter riuscí ad agganciare i partenopei per breve tempo. 


Durante il girone di ritorno, l'Inter continuó a stare in scia al Napoli fin quasi alla fine, ma all'ultima giornata, al Napoli bastó un pareggio casalingo contro la Fiorentina (rimasto famoso anche per il primo goal in serie A di Roberto Baggio, arrivato con una bella punizione proprio in casa del grandissimo Maradona). Fu il primo scudetto per il Napoli e per molti un'impresa ancora piú grande del Mondiale per Maradona. I partenopei fecero addirittura un doblete vincendo la Coppa Italia contro l'Atalanta di Nedo Sonetti. Piú dietro, la Juve soffió il secondo posto all'Inter, mentre il Milan colse solo un quinto posto (che costó la panchina a Liedholm a favore di Capello) e si dovette consolare con il titolo di capocannoniere di Pietro Paolo Virdis (curioso che, con tanti stranieri, i primi posti della classifica di quell'anno furono tutti italiani con Virdis, Vialli e Altobelli) e con la qualificazione alle coppe europee in uno spareggio contro la Sampdoria (era la prima volta che si giocava uno spareggio per l'accesso alle coppe in Italia). Stagione deludente anche per la Roma, porterá all'addio di Eriksson

Arrigo Sacchi con Sandro Melli al Parma di quegli anni. Sacchi lasció il Parma per fare la storia del calcio al Milan, mentre Melli rimase per fare la storia del Parma qualche anno dopo con Nevio Scala, ma ne parleremo.

Voglio fare una piccola parentesi su un aspetto che ci legherá ai prossimi anni e alla storia del calcio. Io in quegli anni andavo spesso allo Stadio Tardini a vedere il Parma, prima in C e poi in B. Alle volte andavo anche per partite interessanti di Coppa Italia o amichevoli pre-campionato. Nell'estate 1985 era arrivato a Parma un giovane allenatore romagnolo, Arrigo Sacchi. Il primo anno Sacchi riportó il Parma in Serie B e nella stagione 1986-87 (ovvero quella di questo post), sfioró la promozione in A proponendo un calcio a zona con molto pressing. Io ero allo stadio per tante delle partite in casa e feci due trasferte a San Siro perché il Parma di Sacchi affrontó (e batté in entrambe le occasioni per 1 a 0), il Milan di Liedholm a San Siro (in quegli anni ero anchce un milanista sfegatato). Fu lí che Berlusconi decise di portare Sacchi al Milan. L'anno successivo peró, il Milan di Sacchi perderá contro il Parma di Zeman sempre in Coppa Italia, altra partita che vidi, cosí come un'incredibile batosta estiva che il Parma di Zeman (che poi fu esonerato per gli scarsi risultati in campionato) diede al Real Madrid di Butragueno e compagnia.

L'attenzione era tutta su Maradona, ma quel Napoli aveva anche Giordano, Carnevale (primo esempio della MAGICA, poi Careca prese la 'CA' di Carnevale), De Napoli, Bagni e Garella, specialista in prime volte dopo lo scudetto con il Verona.



Non fu l'ultimo degli shock che il Bayern soffrí in Champions. Dopo la delusione ai Mondiali, per i tedeschi fu una botta fortissima ed una squadra tedesca non vinse una Champions per altri 10 anni. Duró poco invece il bellissimo Ajax di Johan Cruyff perché molti dei suoi giocatori migliori finirono nelle migliori squadre d'Europa, soprattutto in Italia

Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano state bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, l'Ajax di Johan Cruyff vinse la coppa in finale contro il Lokomotive Lipsia. I lancieri potevano contare con una rosa che includeva Frank Rijkaard, Aron Winter, Marco Van Basten (autore del goal della finale), Dennis Bergkamp e John Bosman (capocannoniere della competizione, poi famoso per una fatidica sentenza UE). Per le italiane, la Roma uscí giá ai sedicesimi contro il Real Saragozza. In Coppa UEFA, il Goteborg superó il Dundee United (che aveva eliminato il Barcelona ai quarti) nella doppia finale. Per le italiane, ai trentaduesimi la Fiorentina ed il Napoli uscirono ai calci di rigore contro il Boavista ed il Tolosa, mentre Inter e Torino passarono contro AEK Atene e Nantes. Inter e Toro riuscirono a passare anche sedicesimi ed ottavi, rispettivamente contro Legia Varsavia e Dukla Praga i nerazzurri e Gyori ETO e Beveren i granata. Entrambe le squadre uscirono poi ai quarti contro il Goteborg (l'Inter) e il Swarovski Tirol (il Torino). Terminiamo con la Coppa Libertadores, in cui, per il terzo anno consecutivo, i colombiani dell'America de Calí del capocannoniere Ricardo Gareca, furono sconfitti in finale, questa volta dal Penarol di Oscar Tabarez.

Il Porto era sicuramente la vittima predestinata, un po' come lo Steaua contro il Barcelona l'anno prima o l'Amburgo contro la Juve nel 1983. Peró i lusitani potevano schieravano un campione come Paulo Futre e Fernando Gomes, recentemente scomparso.

L'edizione della Coppa Campioni 1986/87 vide l'Italia rappresentata dalla Juventus. I principali contendenti erano il Real Madrid di Butragueno ed il Bayern di Lothar Mattahus. I bianconeri superarono con facilitá gli Islandesi del Valur al primo turno, ma poi, agli ottavi, uscirono contro il Real Madrid ai calci di rigore (errori di Brio, Manfredonia e Favero) dopo aver recuperato la sconfitta dell'andata (Tacconi migliore in campo per i bianconeri al Bernabeu) con una rete di Cabrini al ritorno.  I campioni in carica dello Steaua escono agli ottavi con l'Anderlecht che poi uscirá con il Bayern. Il Porto ebbe un calendario relativamente tranquillo  fino alla finale (in semifinale elimina la Dinamo Kiev di Lobanovski e Blochin), mentre Bayern e Real si affrontarono in semifinale, con i tedeschi che ipotecarono la finale grazie al 4 a 1 dell'andata (con il Madrid che finisce la partita in 9). Nella finale di Vienna sembrava tutto andasse liscio per il Bayern (che schierava campioni come Pfaff, Brehme, Flick, Matthaus, Hoeness ed il fratello di Rumenigge) dopo la rete iniziale, peró, verso l'ottantesimo, il Porto, pur colpito da varie assenze, ribaltó il risultato con l'algerino Rabah Madjer (il famoso Tacco di Dio, lo rivedremo all'Inter) e Juary (giocatore praticamente cacciato dalla Serie A per gli incredibli errori sottoporta).

Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. Quell'anno la critica premió Ruud Gullit che si era messo in mostra nel PSV in Olanda ma sará giá al Milan al momento della premiazione (il Pallone d'Oro fino all'edizione 2022 premiava per anno solare e questo faceva si che si prendessero in considerazione due mezze stagioni, un controsenso). Anche Futre, vincitore della Champions con il Porto, era giá a fare faville all'Atletico Madrid a fine 1987. Io dó il mio voto in base alla stagione 1986/87. Ammetto che dovrei premiare il fatto che il Bayern aveva vinto il campionato ed era arrivato in finale di Champions, peró penso che all'epoca la distanza tra Serie A e Liga rispetto agli altri campionati fosse molto piú alta. Dó il mio voto a Maradona perché vincere uno scudetto a Napoli nella Serie A di quegli anni era un'impresa. Metto secondo Hugo Sanchez per premiare il suo secondo anno da capocannoniere in una Liga super competitiva e premio Paulo Futre per la vittoria in Champions. Era comunque dura escludere Matthaus e Van Basten, ma arriveranno, ve lo prometto. 


Maradona l'ho messo in copertina e Paulo Futre appare nelle foto con il Porto (un giocatore che poteva fare molto di piú). Ho usato una foto di una sua famosa rovesciata. Hugo Sanchez é stato Romario prima di Romario, un serpente velenoso pericolosissimo in area di rigore. Per me uno dei centravanti piú forti ed iconici degli anni '80.

Tra gli italiani direi che quell'anno si misero in luce specialmente Virdis, Vialli, Giordano e Carnevale, Ferrara, Garella e De Napoli,  il solito Altobelli. Iniziammo anche a deliziarci con Roberto Baggio.

Fonti per informazioni e snip:

- Wikipedia

- Transfermarkt.it

- storiedicalcio.altervista.org

- uefa.com

- passionemaglie.it

- Pinterest.it

- ilnobilecalcio.it

- Italia1910.com

- Solocalcio.com

- Fifa.com

- storiefuorigioco.altervista.org

- gameofgoals.it

- bdfutbol.com

- stadiosport.it

- interlive.it