23 agosto 2020

Coppe Europee: le finali

Snip dal sito laregione.ch 

Purtroppo la copertina di questa settimana va a Lukaku, l'eroe delle partite precedenti. Il Siviglia ha vinto l'Europa League per la sesta volta negli ultimi 14 anni al termine di una partita rimasta in bilico e decisa da Lukaku, prima per un errore davanti al portiere spagnolo sul 2 a 2 (avevo parlato di questo problema dei vari errori sotto porta del belga in un post precedente) e poi per l'autorete per il 3 a 2 finale. La partita ha avuto molte chiavi di lettura. Ultimo Uomo ha fatto un'interessante analisi di come il Siviglia sia riuscita a bloccare le uscite dell'Inter dalla difesa (anche di questa capacitá avevo parlato in un post la settimana scorsa) e ad essere piú flessibile ad adattare il suo gioco alle differenti fasi della partita.

Devo dire che sono d'accordo sul fatto che l'Inter di Conte ha un gioco molto efficace ma quando le bloccano i meccanismi di uscita su Brozovic o Lukaku, la squadra fa molta fatica a costruire. Penso anche che l'Inter fosse piú stanca, mentalmente e fisicamente, rispetto agli avversari. De Jong ha fatto due goal stupendi di testa, ma fa pensare come l'Inter abbia potuto prendere tre goal su cross in area, soprattutto pensando ai suoi tre fortissimi centrali. Poi ci sono stati gli errori in attacco, la sfortuna nelle occasioni nerazzurre finali sul tre a due per gli spagnoli e quella sull'autogol di Lukaku. Peccato perché io penso che l'Inter sia piú forte del Siviglia e ha mostrato un calcio piú bello nel complesso.

Io credo che proprio per questa stanchezza e difficoltá a sviluppare il gioco, Conte avrebbe dovuto fare prima dei cambi; penso soprattutto ad Eriksen, cosí brillante nelle ultime partite, al posto di Lautaro, o a Candreva per D'Ambrosio e Sensi per Gagliardini (Sensi ed Eriksen potevano aiutare a servire Lukaku e le fasce di prima e ad alleggerire Brozovic nel palleggio in uscita). Peró é facile fare questi commenti a boccie ferme (forse Conte non voleva sbilanciare la squadra o pensava ai supplementari).  Questa sconfitta ha ben rappresentato la stagione dell'Inter: seconda in campionato per un punto con tanti rimpianti, sconfitta in finale di Europa League per un autogoal, uscita dalla Champions per aver subito delle rimonte durante momenti di stanchezza e cali di concentrazione. Un ultimo commento per fare i complimenti a Bastoni, secondo me autore di una prestazione di grande personalitá.

L'aspetto piú triste di questa storia é stato lo sfogo di Conte a fine partita. La conferenza stampa dopo l'ultima partita di campionato aveva lasciato molti di noi interdetti. Poi con i buoni risultati in Europa League e il colloquio con il presidente Zhang, pensavamo che il peggio fosse passato. Ci sbagliavamo. Conte ha nuovamente colto l'occasione della conferenza stampa post-partita per uno sfogo surreale in cui, da una parte ha detto addio all'inter mischiando dissapori con la societá e motivi famigliari,  e dall'altra ha rinviato ogni decisione ad una riunione con i dirigenti. Adesso si parla nuovamente di altri scenari, tra un possibile arrivo di Allegri e il problema di non potersi permettere di pagare lo stipendio di Conte (l'Inter sta ancora pagando Spalletti).

Sembra quasi che Conte voglia costringerli a licenziarlo cosí da potersi tenere il suo ricco ingaggio senza lo stress del lavoro o le delusioni delle sconfitte. Non ha senso. Quest'anno l'Inter ha avuto tra i giocatori nuovi Barella, Bastoni, Sensi, Lukaku, Moses, Sanchez e Young. Non mi sembra poco ed infatti l'Inter, anche grazie all'organizzazione e alla grinta di Conte, ha raggiunto risultati che non raggiungeva da tempo (consideriamo che, per fare un paragone, quest'anno due squadroni pure molto attivi sul mercato come Barcelona e Manchester City non hanno vinto nulla e ci puó stare). Mi sembrava che la stagione dell'Inter fosse un'ottima base per fare ancora meglio l'anno prossimo, peró Conte non deve pensarla cosí. Io credo che i tifosi e la societá abbiano ragione ad essere stanchi e a questo punto Conte dovrebbe avere un po' di coerenza e dimettersi se le cose vanno male come dice lui.

Mentre scrivo queste righe, si sta avviando alla conclusione anche la finale di Champions tra Bayern e PSG. E' stata una bella partita, molto combattuta e a tratti anche cattiva (l'arbitro italiano e' stato troppo permissivo con il Bayern, molto falloso su Neymar, Mbappé e Di Maria). Vi sono state occasioni da entrambe le parti, una clamorosa di Mbappé, che stasera non é stato brillante come con l'Atalanta ed il Lipsia. I tedeschi sono sembrati piú solidi sul piano fisico e nel dominio del centrocampo. Alla fine ha deciso la partita Koman, l'ex partito sorprendentemente titolare al posto di Perisic. 

Tra i parigini sará deluso Icardi, che forse sperava di sbeffeggiare gli interisti ed invece non é neanche sceso in campo. Stavolta Neymar era arrivato vicinissimo a dimostrare di poter vincere la Champions lontano dal Barcelona e da Messi ma anche questa volta non é successo. Mi spiace molto per Verratti e perché non sopporto il ghigno di Muller quando esulta. Ora il Bayern, autore di un altro triplete (tra l'altro con un allenatore all'esordio e subentrato durante la stagione) raggiunge il Liverpool al terzo posto con sei vittorie complessive e si avvicina al Milan, secondo con 7 vittorie complessive. Si chiude cosí la stagione 2019-2020, la piú inusuale a cui io abbia assistito. Nei prossimi giorni faremo un bilancio complessivo.






Nessun commento: