04 marzo 2020

Cosa ci ha detto Real Madrid - Barcelona

Foto di Tuttosport.com

In Italia, le societa' calcistiche sono sempre piu' agitate per gli effetti indesiderati del coronavirus, che ormai mette a rischio la possibilita' stessa di poter concludere la stagione di campionato e Coppa Italia. Sicuramente le reazioni esagerate di questi ultimi giorni non sono un buon esempio di quel richiamo al senso di responsabilita', al sangue freddo e alla pacatezza di cui ci sarebbe tanto bisogno in questi giorni difficili per il paese, la salute degli italiani e la sopravvivenza di tante attivita' commerciali e imprenditoriali.

Mentre in Italia si e' arrivati al rinvio di Juve-Inter, in Spagna domenica scorsa si e' giocato il Clasico tra Real e Barcelona. La partita e' stata speciale anche per la presenza di Cristiano Ronaldo (a cui va tutta la solidarieta' di questo blog per i problemi di salute della madre, a lui molto cara) in tribuna a cui ha reso omaggio Vinicius al momento di esultare dopo aver segnato il goal decisivo, maturato da una bellissima imbeccata di Kroos.

Il Real ha ri-scavalcato il Barcelona in testa alla classifica grazie ad una convincente vittoria per 2 a 0, maturata alla fine di una bella ed intensa partita. Il Barcelona ha avuto qualche buona occasione nel primo tempo (incluso una che normalmente Messi non sbaglia) pero' e' sembrato incapace di cogliere il Real impreparato (anche se secondo me Sergio Ramos ha iniziato il suo declino e fa piu' errori che in passato); nel secondo tempo il Real si e' fatto piu' aggressivo nel pressing ed insistente sulle seconde palle. Per un'analisi piu' dettagliata vi consiglio un bell'articolo su Ultimo Uomo. A me premeva soprattutto rimarcare alcune chiavi di lettura:

- Nei giorni antecedenti la partita ho letto, soprattutto sulla Gazzetta, vari articoli sul presunto declino del calcio spagnolo, della Liga e delle massime espressioni del calcio europeo degli ultimi 10 anni. Puo' darsi che sia cosi', in effetti il Barcelona sembra soffrire molto sul piano fisico e del palleggio, oltre che per l'assenza di Suarez. Pero' io ho visto una partita giocata ad un ritmo alto e con una capacita' di palleggio di prima incredibile, soprattutto da parte del Real Madrid, che riusciva spesso ad evitare la pressione dei catalani (che avevamo gia' visto in azione contro il Napoli) con giocate di prima ad alta velocita' Insomma, ci andrei piano con certi giudizi e soprattutto li metterei su un piano relativo, nel senso che rispetto al nostro calcio, parliamo di due realta' ancora superiori. La Juve che abbiamo visto contro il Lione non uscirebbe indenne dal Bernabeu.

- Zidane ha dimostrato che non e' solo un unto del signore. Il francese ha grandi doti anche come allenatore, sia nella disposizione della squadra in campo che nella scelta dei giocatori. E' riuscito a rilanciare Isco (veramente mostruoso in tanti momenti), che un anno fa' era quasi fuori-rosa ed ha imposto un giovane come Valverde, lasciando Modric e Kroos a disputarsi la panchina. Il suo Real ha sovrastato il Barcelona sul piano del palleggio, come gia' aveva in parte fatto al Camp Nou all'andata. Personalmente penso che il Real avesse giocato molto bene anche in Champions contro il Manchester City, mettendo in grossa difficolta' gli inglesi. Molti hanno visto un trionfo di Guardiola (sicuramente meritevole nel vincere ancora al Bernabeu) pero' io credo che la partita sia stata molto equilibrata e quindi decisa da episodi. Poteva anche finire in un altro modo e il Real puo' ancora dire la sua al ritorno (ovviamente sara' molto dura).

- Questa partita ci ha anche detto che i grandi cicli hanno bisogno di tempo e stabilita' per far rendere i giocatori al massimo. Il Real rivuole stabilita', mentre il Barcelona forse si pentira' di averla abbandonata cambiando allenatore cosi' alla svelta. Questo e' un messaggio anche per le squadre italiane, dove infatti figurano bene allenatori come Inzaghi e Gasperini, da tempo alla guida delle loro squadre. Conte e Sarri sono grandi allenatori ma hanno bisogno di tempo. Lo stesso vale per Pioli e Gattuso, sono bravi allenatori che possono crescere molto (peccato non averli potuti vedere proprio questa settimana alla grande prova della Coppa Italia proprio contro Juve e Inter), pero' queste continue rivoluzioni, annunciate o paventate, non aiutano.


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