08 ottobre 2019

Cosa ci ha detto Inter-Juve





Avevamo discusso dell'importanza di questa partita, delle sue chiavi di lettura e di come ci arrivavano le due squadre qui e qui. Proviamo ora a parlare di che partita e' stata.

E' stata una gran bella partita, soprattutto il primo tempo, in cui le due squadre si sono affrontate apertamente, senza troppi calcoli e con la semplice voglia di mostrare chi era piu' forte. Il paradosso e' che, all'inizio, proprio quando l'Inter ha giocato meglio e mostrato la bellezza del gioco di Conte (quando funziona) - ovvero attirare la squadra vicino alla propria area e poi saltare la pressione ed lanciarsi nelle praterie lasciate libere dietro al centrocampo - la Juve ha segnato con Dybala e quasi raddoppiato con Ronaldo.

Il gol di Dybala e' stato incredibile. Si e' quasi fermato ed aveva Srkiniar a meno di un metro. Nonostante cio' e' riuscito a far partire un missile che e' passato in mezzo alle gambe del difensore, e' rimasto basso e si e' infilato nell'unico spicchio di porta dove Handanovic non poteva arrivare in tempo. Pero' l'Inter non si e' abbattuta e si e' rifatta sotto. Non e' bastato.

Le mie previsioni sul possibile impatto del turno di Champions sono state smentite dai fatti: la Juve ha regolato il Leverkusen con tranquillita', mentre l'Inter ha cercato di giocarsela alla pari al Camp Nou. Il risultato e' che l'Inter e' arrivata allo scontro molto piu' stanca e affaticata. Penso che l'infortunio di Sensi abbia spostato gli equilibri del gioco. L'Inter non e' piu' riuscita a palleggiare in uscita cosi' bene come quando aveva lui in campo e Barella a destra. Forse mi sbaglio, ma penso che un'Inter piu' riposata con un Sensi a posto avrebbe reso la vita piu' difficile per piu' tempo a questa Juve.

L'altro punto che e' venuto fuori molto chiaro e' la differenza dei valori in panchina.. la Juve puo' permettersi di lasciare Higuain o Dybala in panchina e di non schierare nemmeno gente come Rabiot o Mandzukic. L'Inter ha molte meno alternative e quando Lukaku o Martinez (bravissimo nei disimpegni durante il primo tempo, tranne un paio di occasioni in cui aveva un uomo liberissimo sulla sinistra) rallentano il ritmo, tutta la squadra ne risente. Nel secondo tempo la Juve ieri e' sembrata in controllo sicuro della partita, pur faticando a trovare dei varchi. Insomma, l'Inter e' una squadra che per rendere efficaci i movimenti memorizzati durante gli allenamenti, deve essere in grado di giocare ad un'intensita' altissima, e forse questo non e' possibile farlo a tre o quattro giorni di distanza da una partita all'altra.

La Juve sembra ancora molto quella di Allegri anche se, devo ammettere, si cominciano a vedere i segni della cura Sarri: non solo il recupero del pallone in zone avanzate che permette alla difesa di rimanere piu' lucida in disimpegno, ma anche qualche tentativo di fare giocate a liberare l'uomo sui corridoi centrali, invece che ripercorrere sempre lo spostamento da una fascia all'altra per il cross (quello che, secondo alcuni, Guardiola chiama "el puto U", facendo riferimento al movimento del pallone che segue la forma della lettera U), come troppo spesso e' successo lo scorso anno. La giocata di Dybala per il tiro di CR7, il triangolo che ha portato al gol annullato di Ronaldo, il gol di Higuain hanno dato l'idea di una squadra che sta crescendo in sicurezza nel fraseggio. Sarri sta riuscendo a far si che CR7 possa aprire spazi a Dybala ed Higuain (certo se pensiamo che la Juve voleva venderli) invece di soffocarli. Stiamo a vedere, sembra che gli esperimenti stiano per finire.

Adesso per l'Inter diventa dura. In Champions e' ferma ad un punto e le prossime saranno contro il Borussia. Servira' tanta concretezza sotto porta. In campionato, dopo sei partite a punteggio pieno e' arrivata la prima sconfitta, che tra l'altro e' maturata in casa e contro l'avversaria diretta, che ora le ha strappato il comando della classifica. Occorrera' carattere e costanza per non accusare troppo i possibili crolli di morale.

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