Eccoci ad un'altra puntata del progetto ANNO x ANNO. Questa fu una stagione in cui la Storia del mondo influenzó tutto: la caduta del Muro di Berlino portó alla fine del comunismo e della guerra fredda. Fu l'ultima stagione con squadre della Germaia Est e presto non vi saranno piú squadre dalla URSS (ne parleremo anche per i Mondiali del 1990). In Italia vi era un atmosfera elettrizzante per l'arrivo dei Mondiali in casa oltre che per le dimostrazioni di forza dei club italiani in Europa la stagione precedente. Quella fu anche l'ultima, bellissima, stagione di Roberto Baggio alla Fiorentina (per me il suo periodo migliore). Il suo trasferimento alla Juve prima del mondiale fu forse il piú contestato nella storia della Serie A, con seri incidenti di piazza a Firenze. Rimase una stagione di apice, se non la stagione di apice, per le squadre italiane in Europa (4 squadre in finale di tre coppe). Fu una giusta celebrazione per il Milan degli olandesi ed il Napoli di Maradona, anche se stavano per cambiare molte cose.
L'anno 1989-90 fu un anno di transizione per me. Certo ci furono tante cose molto belle: la patente della macchina ed il piacere di guidare, la gita scolastica a Bruxelles e Amsterdam, il diploma con 60/60. Peró vi furono anche delusioni amorose, la consapevolezza che stava finendo un periodo di vita e di amicizie, ed il pensiero per quello che sarebbe stato dopo. L'estate dei mondiali d'Italia fu speciale perché passai da solo in casa la prima metá di luglio (non era mai successo prima, due sere prima degli orali vidi Vasco a San Siro per Fronte del Palco) per via degli orali della maturitá. Fu una sensazione speciale. La sera della finale facemmo una cena da me con gli amici del paese (fu forse l'unica volta che gli amici di San Martino si riunirono da noi al 2/E). Poi fu speciale perché feci l'Interrail con Guido e Pepe e girammo tutta Europa in treno in un mese (andammo anche a Berlino, attraversammo il muro). Fu forse il seme che mi diede la curiositá per un futuro che mi permettesse viaggiare e conoscere posti nella mia vita.
INGHILTERRA
Quell'anno, le porte delle qualificazioni alle competizioni europee si riaprirono per le squadre inglesi (un solo posto per la Coppa UEFA) tranne che per il Liverpool che era ancora bandito. La grande novitá di quella stagione fu il ritorno di Gary Lineker in Inghilterra, per giocare con il Tottenham, che nel frattempo vendette Chris Waddle al Marsiglia. L'Aston Villa acquistó Tony Cascarino, mentre il Liverpool prese Glenn Hysen dalla Fiorentina e vendette John Aldridge alla Real Sociedad. Tra gli altri trasferimenti: Clive Allen torno in Inghilterra per giocare nel Manchester City; il Manchester United acquistó Paul Ince dal West Ham. Lo scudetto lo vinse ancora il Liverpool di Dalglish, davanti ad Aston Villa e Tottenham. Lineker si mise subito in luce come capocannoniere. Alex Ferguson vinse il suo primo trofeo con il Manchester United, la FA CUP.
SPAGNA
La tremenda umiliazione subita dal Milan durante la stagione precedente, portó al divorzio tra il Real Madrid e Leo Beenhakker, l'allenatore dei tre campionati consecutivi. Fu sostituito dal gallese John Toshack, che aveva fatto bene al Real Sociedad (vi tornerá rapidamente). Il Real si rafforzó in difesa con Oscar Ruggeri e Fernando Hierro oltre che con il portiere Julen Lopetegui (poi allenatore), mentre lasciarono la squadra Ricardo Gallego e José Antonio Camacho. L'Atletico Madrid acquistó l'attaccande argentino José Alberto Percudani, ma il colpi di mercato piú grossi li fece il Barcelona con gli arrivi di Ronald Koeman e Michael Laudrup, che lasció cosí l'Italia. Tra gli altri trasferimenti degni di nota: lo Sporting Gijon acquistó il giovane Luis Enrique (avrá una grande carriera come giocatore e come allenatore); il Valencia acquistó il centravanti bulgaro Lyuboslav Penev (lo vedremo anche ai Mondiali 1994) e rimandó Rabah Madjer al Porto; la Real Sociedad salutó il ritiro del grande portiere Luis Arconada e compró John Aldridge dal Liverpool; Hugo Maradona se ne andó dal Rayo Vallecano per giocare in Venezuela. Ancora una volta il Real vinse il campionato e Hugo Sanchez tornó ad essere il capocannoniere del campionato per la quinta volta (solo Messi lo superó come numero di volte). Il Barcelona arrivó terzo dietro il Valencia e dovette consolarsi con la Copa del Rey, vinta contro il Real Madrid.
GERMANIA
Il Bayern si rafforzó ulteriormente con gli arrivi di Jurgen Kohler e Thomas Strunz (poi famoso per un monologo di Trapattoni). Il Colonia invece, salutó il ritiro del glorioso Morten Olsen e oltre a Kholer, vendette pure Flemming Povlsen al PSV. Tra gli altri trasferimenti si possono notare: l'acquisto del giovane Brian Laudrup (fratello di Michael e poi famoso agli Europei 1992) da parte del Bayer 05 Uerdingen; l'uscita di Klinsmann e Katanec dallo Stoccarda verso l'Italia; l'addio di Manfred Kaltz all'Amburgo; il trasferimento di Oliver Bierhoff e Igor Belanov al BMG; l'arrivo di Jorginho e Andreas Thom al Leverkusen. Il Bayern vinse ancora il campionato davanti al Colonia. L'Eintracht arrivó terzo, mentre il Werder Brema perse un'altra finale di Coppa di Germania, questa volta contro il Kaiserslautern.
FRANCIA
I campioni in carica del Marsiglia si rafforzarono ulteriormente con gli arrivi di Enzo Francescoli, Carlos Mozer, Manuel Amoros, Chris Waddle e del giovane centrocampista Didier Deschamps (che poi fece la storia della nazionale francese come capitano e come allenatore). Il Monaco acquistó Ramon Diaz dall'Inter, mentre il Bordeaux acquistó Patrick Battiston e Klaus Allofs, cedendo Enzo Scifo all'Auxerre e il suo storico campione Jean Tigana al Marsiglia Tra gli altri trasferimenti da ricordare: Eric Cantona si trasferí al Montpellier; Yannick Stopyra andó verso il Cannes; Guy Lacombe e Bernand Genghini si ritirarono ed i fratelli Vujovic si divisero (uno andó al PSG e l'altro alla Stella Rossa). Il Marsiglia rivinse il campionato, chiaramente piú forte degli avversari e pronto per far sentire la sua voce in Europa, anche con la forza di Jean Pierre Papin, capocannoniere per la terza volta di fila (con trenta reti!). Bordeaux e Monaco rimasero delusi, mentre il Montpellier vinse la Coppa di Francia.
ITALIA
Il mercato fu attivissimo anche nell'estate 1989: Il Milan fece un mercato meno dispendioso dei precedenti due e "si accontentó" di Marco Simone, Stefano Carobbi, Andrea Pazzagli, Giovanni Stroppa e Diego Fuser. I rossoneri cedettero i due terzini ex Parma Walter Bianchi e Roberto Mussi al Torino e salutarono Pietro Paolo Virdis che fu venduto al Lecce. Al Napoli partirono Antonio Carannante e Francesco Romano, mentre gli arrivi principali furono Massimo Mauro, Marco Baroni ed il giovane sardo Gianfranco Zola (uno dei miei fantasisti preferiti di sempre), anche se la novitá principale fu l'arrivo di Alberto Bigon come allenatore, probabilmente dovuto al clima sempre piú difficile tra Ottavio Bianchi e la squadra. L'Inter acquistó l'attaccante tedesco Jurgen Klinsmann (quasi cercando di replicare le fortune del Milan con gli olandesi) e il giovane centrocampista Enrico Cucchi. La Juventus salutó il campione del mondo Antonio Cabrini (andó al Bologna) e Michael Laudrup andando ad acquistare il sovietico Sergey Aleynikov, il giovane attaccante Pierluigi Casiraghi, il difensore Dario Bonetti ed un attaccante siciliano, Salvatore Schillaci (che per poco non emulerá Paolo Rossi ai mondiali 1990).
La Roma acquistó vari giovani, oltre al difensore Thomas Berthold dal Verona. Renato Portaluppi tornó al Flamengo dopo una stagione deludente, Collovati fu ceduto al Genoa e Daniele Massaro tornó al Milan a fine prestito. La Fiorentina acquistó, tra gli altri, Marco Nappi, Stefano Pioli, Giuseppe Iachini e Renato Buso, cedendo peró tanti giocatori tra cui Stefano Carobbi ed il gioiellino Stefano Borgonovo, che tornó al Milan per la fine del prestito. La Sampdoria acquistó Srecko Katanec e Attilio Lombardo. L'Udinese acquistó Nestor Sensini, Ricardo Gallego e Abel Balbo (i due argentini faranno molto bene). Il Genoa acquistó i tre uruguayani José Perdomo, Ruben Paz e Carlos Aguilera. La Lazio fece l'errore di cedere Gigi Di Biagio, mentre il Verona si riprese Pietro Fanna dall'Inter e prese in prestito il giovane portiere Angelo Peruzzi dalla Roma, oltre all'attaccante Maurizio Iorio. Tra gli altri trasferimenti, da notare: l'argentino Gustavo Dezotti alla Cremonese; Bruno Giordano, il bulgaro Nikolay Iliev ed il tedesco Herbert Waas al Bologna, Claudio Caniggia e Mario Bortolazzi passarono dal Verona all'Atalanta, che promose in prima squadra Pierluigi Orlandini; Spillo Altobelli si trasferí al Brescia mentre il difensore Silvano Fontolan si ritiró.
In Serie A c'erano aspettative molto alte per questa stagione: Milan e Napoli avevano vinto in Europa, l'Inter aveva dominato il campionato di rivincita, la Fiorentina e la Sampdoria mostravano ottimo calcio e la Juve aveva sete di rivincite. Esordivano come allenatori in Serie A Marcello Lippi al Cesena e Franco Scoglio al Genoa. Il Girone di Andata fu scossa dalla scomparsa di Gaetano Scirea in un inicidente stradale. Il Napoli partí subito forte nonostante le assenze di Maradona, in rotta con la societá. Alla quinta giornata, il Napoli batté la Fiorentina per 3 a 2, ma ció che rimase nella memoria fu il favoloso goal di Roberto Baggio (guardando i reperti video di quegli anni si puó notare che le seconde maglie di Fiorentina e Napoli erano stupende in quegli anni), che andó a segnare partendo dalla sua metá campo. Solo il Milan di Sacchi riusciva a tenere testa al Napoli, mentre l'Inter faceva fatica. I partenopei finirono primi il girone di andata, avendo perso solo con la Lazio (in quella partita Lionello Manfredonia ebbe un attacco cardiaco e dovette abbandonare il calcio) e dopo aver battuto nettamente le due milanesi (stupende le reti di Maradona in entrambe le partite).
Nel girone di ritorno, il Napoli ebbe un calo ed il Milan ne approfittó per rifarsi sotto, anche grazie alla vittoria nello scontro diretto. Il Milan riuscí addirittura a superare il Napoli in classifica dopo che i partenopei furono sconfitti anche dall'Inter. Il Milan restó in testa anche nelle settimane seguenti, nonostante due pesanti sconfitte con Juventus ed Inter. Alla 31ma giornata, peró, il Napoli vinse a tavolino a Bergamo per una monetina che colpí in testa Alemao (con tutte le polemiche per l'invito al brasiliano del massaggiatore Salvatore Carmando di restare a terra). Il finale di campionato fu un crollo di nervi del Milan che consentí al Napoli di vincere lo scudetto: i rossoneri persero a Verona alla penultima giornata ebbero vari espulsi. I rossoneri perdono anche la Coppa Italia, facendosi battere dalla Juventus per 1 a 0 a San Siro dopo che, nella partita di andata a Torino, Rijkaard si fece espellere, come in campionato (collezionerá una terza espulsione al mondiale, quell'estate). Rijkard ed i rossoneri si consoleranno in Europa (il suo grido di esultanza dopo il goal in finale fa capire che qualcosa a livello di personalle stava andando male). Per la Juve di Zoff una bella soddisfazione che si unirá alla Coppa UEFA.
Quello scudetto lo perse soprattutto il Milan, peró é vero che il Napoli meritava di vincerne almeno un secondo dopo i due precedenti campionati ad altissimo livello in cui aveva sfiorato il titolo. Fu un'altra grande stagione anche per Ciro Ferrara.
Partiamo come sempre dalle "altre coppe" per poi dare piú spazio alla Champions in fondo alla sezione (e non scordiamoci che le squdre inglesi erano ancora bandite dalle competizioni dopo l'Heysel). In Coppa delle Coppe, la Sampdoria di Boskov si prese la rivincita per la finale persa l'anno prima e stavolta vinse la Coppa contro l'Anderlecht di Georges Grun e Luis Oliveira (li vedremo in Italia). I blucerchiati furono trascinati dalle reti di Vialli, capocannoniere e autore di una doppietta ai supplementari in finale. Schivarono il Barcelona (eliminato dall'Anderlecht), ma dovettero buttare fuori il Borussia Dortmund e poi il Monaco in semifinale. Una parentesi sulla Copa Libertadores, dove l'Olimpia di Asunción raggiunge ancora la finale e questa volta vince, contro il Barceona di Guayaquil.
Con una tripletta cosí non potevo mettere le foto di tutte le vincitrici. Questa Samp era ormai pronta a fare il salto decisivio anche in Serie A, sará una delle piú belle favole del nostro campionato. Peccato che Vialli e, soprattutto, Mancini non riuscirono a mostrare tutto questo talento anche in nazionale.I tempi sono cambiati e l'unico bianconero campione del mondo 1982 siede in panchina e fa l'allenatore. Ma questa Juve operaia, soprattutto grazie ad un Tacconi in forma strepitosa (in quel periodo lui e Pagliuca erano probabilmente piú in forma di Zenga)
In Coppa UEFA, l'Italia domina la competizione con una finale tra Juventus e Fiorentina. Ai trentaduesimi esce subito l'Atalanta contro lo Spartak Mosca. Il Napoli invece arriva fino agli ottavi, ma poi crolla in casa del Werder Brema. Juventus e Fiorentina arrivano alla finale dopo aver eliminato squadre di calibro come Atletico Madrid, PSG, Dinamo Kiev, Amburgo, Colonia e Werder Brema. La finale verrá in un momento delicato per la Fiorentina: l'allenatore Bruno Giorgi (che aveva sostituito Eriksson) viene esonerato e la squadra é affidata temporaneamente a Francesco Graziani. Oltretutto, proprio in quel periodo, la Juventus sta facendo una corte fortissima alla Fiorentina per avere Roberto Baggio. A Torino vince la Juve per 3 a 1 e questo le basta per bloccare il ritorno sullo 0 a 0. Un peccato per la Fiorentina, un trofeo sarebbe stato stupendo per marcare l'era Baggio. É il secondo successo di fila per una squadra italiana, la Coppa UEFA ci vedrá spesso in finale negli anni successivi. Nonostante i sucessi in Coppa UEFA e Coppa Italia, Zoff verrá poi rimosso a favore di Gigi Maifredi, che a Bologna veniva spacciato come un nuovo Sacchi.
Stessa formazione della finale 1989, eccetto per Evani al posto di Donadoni. Perfino la secona maglia bianca viene ripetuta. Bisogna dire che quella partita premió giustamente tutto il lavoro fatto da Rijkaard, che poi vincerá un'altra Champions con l'Ajax, proprio contro il Milan e diventerá anche un ottimo allenatore, vincendo una Champions con il Barcelona.
Nella Coppa Campioni del 1989/90, l'Italia era rappresentata dal Milan di Sacchi e dall'Inter di Giovanni Trapattoni. Tra gli avversari principali vi erano il Malines, il solito Real Madrid, il Bayern Monaco, lo Steaua Bucarest di George Hagi, l'Olympique Marsiglia, il Benfica e il PSV dove si mise in luce con 6 reti un giovane attaccante brasiliano: Romario. L'Inter fu una delusione ed uscí subito ai sedicesimi contro il Malmo. Il Milan invece ebbe una competizione molto piú dura dell'anno precedente perché per arrivare in finale dovette battere, nell'ordine, il Real Madrid (gli spagnoli cercano di buttarla sull'intimidazione al ritorno ma il Milan non ci casca), il Malines (doppia gara durissima e risolta solo ai supplementari) ed il Bayern Monaco (Milan afflitto dalle assenze e costretto ancora ai supplementari, risolti grazie ad una rete di Borgonovo). Il Benfica invece aveva avuto un tragitto piú facile, salvo per le semifinali, dove superó il Marsiglia solo per la legge dei goal fuori casa. La finale di Vienna fu molto dura (come l'anno precedente, vedi quasi tutte le partite del Milan in Coppa nel cucinino di Franco Diemmi, barista di San Martino), perché i portoghesi, rafforzati dalla presenza dei brasiliani Aldair e Valdo, giocavano molto coperti ed il Milan era chiaramente esausto dopo una stagione combattuta su tutti i fronti e con molti infortuni. Decise la partita una rete di Rijkaard (molto bella la combinazione con Van Basten) nel secondo tempo. Bisognerá aspettare il Real Madrid di Zidane per vedere una squadra difendere vittoriosamente il titolo conquistato l'anno prima.
Chiudiamo come sempre con l'assegnazione del Pallone D'Oro. In quell'anno vinse il Pallone D'Oro Lothar Matthaus, capitano della Germania Campione del Mondo, davanti a Salvatore Schillaci, capocannoniere ai Mondiali e Andreas Brehme, marcatore della rete decisiva in finale. Quando c'é una competizione internazionale estiva, soprattutto un Mondiale, l'assegnazione del Pallone D'Oro ne risente tantissimo, per me perfino esageratamente. Io ad esempio non credo che Schillaci o Brehme meritino questo piazzamento. Detto questo, é molto difficile esprimere giudizi in un anno in cui si sono messi in luce tanti giocatori, da quelli del Milan, a Vialli nella Samp, Tacconi nella Juve e pure Papin, capocannoniere con il Marsiglia in campionato ed in Champions. Nella mia classifica, tuttavia, ho deciso di premiare Franco Baresi, che, da capitano, ha rivinto la Champions sfiorando anche lo scudetto e la Coppa Italia con il Milan, oltre a guidare una nazionale che ha subito un solo goal in tutto il mondiale. Ovviamente anche gli olandesi del Milan potrebbero avere ambizioni, ma quest'anno penso meriti piú lui. Metto dietro di lui Matthaus per la vittoria al mondiale e poi Maradona, che comunque ha vinto uno scudetto durissimo con il Napoli e raggiunto la finale con l'Argentina, contro ogni pronostico.
Fonti per informazioni e snip:
- Wikipedia
- Transfermarkt.it
- storiedicalcio.altervista.org
- uefa.com
- passionemaglie.it
- Pinterest.it
- ilnobilecalcio.it
- Italia1910.com
- Solocalcio.com
- Fifa.com
- storiefuorigioco.altervista.org
- gameofgoals.it
- bdfutbol.com
- stadiosport.it
- interlive.it
- footballdatabase.eu/
- magliarossonera.it
- acmilan.com
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